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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Sab 01 Ago, 2009 12:24 pm Oggetto: Lavori in pelle |
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Compitino estivo...
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A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
Ultima modifica effettuata da belgarath il Sab 01 Ago, 2009 12:48 pm, modificato 1 volta in totale |
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gogortu bannato
Iscritto: 17 Lug 2009 Messaggi: 109
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Inviato: Sab 01 Ago, 2009 12:34 pm Oggetto: |
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Non ci siamo....
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Sab 01 Ago, 2009 12:43 pm Oggetto: |
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Lo sapevo.. troppo ino
'spetta, metto le altre..
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A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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katia82 utente attivo
Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 3324
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Inviato: Sab 01 Ago, 2009 5:32 pm Oggetto: |
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senza dubbio curate, ben composte, buona luce, interessante la composizione nella terza foto.
Una miniserie estiva, leggera leggera.
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Ueda non più registrato
Iscritto: 13 Dic 2007 Messaggi: 6444
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Inviato: Sab 01 Ago, 2009 8:01 pm Oggetto: |
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Una buona composizione e buona ( come sempre) la previsualizzazione della scena, una generalessa che passa in rassegna il suo esercito
compitino estivo ben realizzato, bene, allora puoi andare a giocare...
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gogortu bannato
Iscritto: 17 Lug 2009 Messaggi: 109
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Inviato: Sab 01 Ago, 2009 8:19 pm Oggetto: |
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...troppo "ini"
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Sab 01 Ago, 2009 11:44 pm Oggetto: |
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Pur nella loro estrema semplicità, qualcosa vogliono dire.
Le prime due sono state fatte in maniera ultracasuale, la prima aspettando il traghetto e gironzolando (vedo i manichini - passerà qualcuno? - cerrrrrrto che passerà: tempo di attesa 10 secondi); la seconda appena sceso dal traghetto stesso, senza neanche inquadrare.
La terza ha appena un po' di studio in più (relativo all'esposizione e alla composizione).
Tanto per dire questo: qualche street (non certo epocale, ma comunque di aspetto gradevole e con una certa varietà di struttura) si porta a casa con una facilità imbarazzante, una volta appresi due-tre schemi ed automatismi.
Per questo mi inc----o quando vedo solo il vecchietto, il panchinaro, il mendicante o il mimo ripresi da un chilometro e mezzo
Poi c'è un discorso più complesso che si potrebbe fare: posto di scattare in un posto banale (e questo lo era), si possono fare street (non certo queste, ci mancherebbe) che mostrino questa banalità senza diventarlo esse stesse?
Nota bene: non foto che facciano vedere aspetti curiosi o isolino personaggi "importanti", ma che rendano proprio il mood del posto. E se sì, come?
Ecco, questo l'ho trovato per niente facile, come problema.
Ma poi c'era troppo caldo e il richiamo di paletta e secchiello è stato troppo forte
Katia, Ueda e gogortu.. grazie mille, ho apprezzato molto.
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A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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surgeon utente attivo

Iscritto: 20 Lug 2008 Messaggi: 3002 Località: Pistoia
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Inviato: Dom 02 Ago, 2009 12:03 pm Oggetto: |
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Si, mi hai convinto: ormai era da molto che riflettevo se farlo oppure no; credo che comprerò presto una piccola compatta di quelle tascabili per fermare quello che continuamente mi incuriosisce. Molte volte infatti evito di portarmi la mia reflex da un kilo e mezzo non tanto per paura di danneggiarla ma per essere più pratico lottando contro una parte di me stesso quella dei sensi di colpa per non poter fermare quello che mi accade in strada. E di solito quando non ho la macchina sembra strano, ma di cose interessanti ne capitano parecchio. Proprio come se la paura di non poter fermare la realtà mi facesse essere più attento e più creativo. Ma veniamo ai tuoi scatti: non condividuo il tuo pensiero circa la facilità imbarazzante di portare a casa due fotografie del genere street anche se di semplice struttura: o sei curioso di tuo e allora tutto è semplice oppure le cose non ti accadono o meglio non le vedi proprio….. è come essere sintonizzato su di una frequenza ed è lo stesso discorso della percezione in generale.
Per un commento scelgo dal menù turistico la terza portata perché gli ingredienti sono per me più gustosi. Ci sono due assi visivi qui: noi, gli spettatori vediamo la scena da una angolazione: un manichino dietro un muro e sullo sfondo un altro personaggio caratteristico , con grembiule e tenuta da lavoro, come se assistessimo al frame di un film. A sua volta il manichino guarda all’esterno. Questi punti di vista non coincidano. E’ come se stessimo noi stessi origliando, spiando, proprio come al cinema, dove gli attori raramente ricambiano il nostro sguardo. Uno sguardo vivo quello del manichino: rivolto verso l’esterno del fotogramma. Si potrebbe immaginare che il manichino si sia appena voltato e nascosto dietro il muro per non farsi vedere dall’altro personaggio sullo sfondo, e si sia fermato in un atteggiamento riflessivo tipico di una persona pensante. Oppure che sia interessato a qualcosa di diverso, a qualcosa di inanimato. Lo scatto ha come oggetto la raffigurazione, l’atto del guardare. Il punto di vista di Belgarath è il vero protagonista dello scatto riuscendo letteralmente a creare, sfruttando pochi elementi, un’ interazione gustosa fra due mondi a me tanto cari (grazie Ueda e Lilian per essere sempre consapevoli dei miei scatti), animato e inanimato, senza che fra questi vi sia soluzioni di continuità. La fotografia non ci invita semplicemente a interpretare la scena di cui siamo spettatori ma ci impone quello sguardo e quell’espressione ambigua fuori campo abbandonandoci ad un universo infinito di possibilità di interazione. Belgarath ci costringe a porsi una serie di interrogativi tra loro correlati e che sono fondamentali per la realizzazione di tutte le fotografie: che cosa o chi , io, fotografo, sto guardando? Da quale punto di vista e perché? In che modo questo punto di vista mi definisce? Come si relaziona il mio sguardo con quello dei soggetti ripresi? La valutazione della composizione fotografica va di pari passo con la bontà della scena ripresa: bilanciamento e contrasto si rafforzano a vicenda creando un piacevole dinamismo fra elementi opposti. E’ da evidenziare i contrasti formali: quello chiaro/scuro/chiaro/scuro che si legge andando da sinistra a destra del fotogramma e quello liscio/ruvido (tra la plastica della pelle del manichino e la superficie granulosa del muro) e il contrasto contenutistico animato/inanimato di cui ho già accennato. Mi piace anche il contrasto /analogia, forse non voluto, che si è creato fra quello spicchio chiaro e granuloso di muro e la semiluna di capelli corti scuri e granulosi anch’essi del manichino.
Questa mi piace proprio…..
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Lun 03 Ago, 2009 12:02 am Oggetto: |
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Surgeon, grazie della tua articolatissima lettura
Sono un po' imbarazzato, perchè non credo avrei potuto metterci coscientemente dentro così tante cose neanche volendo... però non nego che sia un piacere sapere che comunque un contenuto arriva.
Naturalmente tengo ben presenti anche i riscontri diversi, così come una delle prime cose che mi ha detto una persona che non posso non considerare come mia fonte di ispirazione (ciao Salvatore ), ovvero che non sempre gli stimoli a scattare nascono da processi palesi e chiari all'autore.
Per la tua scelta di attrezzatura non posso che rallegrarmi, perchè penso che ti si apriranno nuove possibilità; devo tuttavia metterti in guardia: reflex e compatta sono molto diverse, non solo (ovviamente) tecnicamente, ma in particolare per il rapporto che bisogna creare con esse nell'uso street.
Credo fermamente che riuscire a trasformare la camera in un'estensione dell'occhio e del braccio sia il modo migliore per fare foto di questo genere, e i due tipi di mezzo richiedono tecniche profondamente diverse: sarà una bella sfida farle proprie entrambe, ma sono convinto che hai le capacità per farlo
Un saluto
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A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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_NN_ non più registrato

Iscritto: 04 Giu 2006 Messaggi: 7318
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Inviato: Lun 03 Ago, 2009 1:17 pm Oggetto: |
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belgarath ha scritto: |
Poi c'è un discorso più complesso che si potrebbe fare: posto di scattare in un posto banale (e questo lo era), si possono fare street (non certo queste, ci mancherebbe) che mostrino questa banalità senza diventarlo esse stesse?
Nota bene: non foto che facciano vedere aspetti curiosi o isolino personaggi "importanti", ma che rendano proprio il mood del posto. E se sì, come?
Ecco, questo l'ho trovato per niente facile, come problema.
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Domanda da un milione di euro.
Ti dirò non ci ho mai pensato, ma credo che teoricamente sia possibile. Leggevo proprio un paio di giorni fa un'intervista a Patrizia Battaglia in cui lei diceva che anche l'effimero può essere il contenuto principale di una foto significaitva, purchè questa idea di fondo emerga.
Qui il problema è riflettere su come far emergere l'idea di fondo.
Una serie piuttosto che scatti singoli mi sembra il primo punto fermo.
Una composizione che seleziona gli elementi più rappresentativi dell'idea mi sembra un altro importante tentativo. Perchè la banalità si imponga in maniera forte, forse si dovrebbero scegliere dei simboli della banalità che nel momento in cui diventano simboli poi banali non sono dal punto di vista della comunicazione fotografica.
Per esempio, se vado in spiaggia e voglio rappresentare la tipica apatia delle domeniche passate a rosolare al sole, cerco non un tipo a caso steso sull'asciugamano, probabilmente sceglierò un personaggio che di quell'apatia diventa il simbolo (che ne so, vecchio che dorme con la bocca spalancata sulla sedia e cruciverba ancora caldo in mano, etc.)
Certo facile non è perchè bisogna fare una bella cernita.
Non so se è una risposta decente, personalmente quando vado in spiaggia per quanto osservi, il 90% del tempo la cam resta nello zaino, sarà il caldo ...
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Lun 03 Ago, 2009 1:31 pm Oggetto: |
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Risposta più che decente.. e che rispecchia anche l'idea che mi sono fatto io.
Difficile agire su un paio di scatti e basta, difficilissimo rinunciare a certe peculiarità del genere (il personaggio che hai descritto diventa in effetti un soggetto interessante pur rappresentando un concetto opposto), da mettere in preventivo una gran quantità di materiale scartato.
ps. Credo che avrei una grandissima stima per chi si cimentasse in una cosa del genere in spiaggia, io mi associo alla fruizione tradizionale di quello spazio
Molte grazie
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_NN_ non più registrato

Iscritto: 04 Giu 2006 Messaggi: 7318
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Inviato: Lun 03 Ago, 2009 1:46 pm Oggetto: |
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Credo che si tratti di approcci molto differenti e storie molto diverse. Quelli che ti mostro sono i classici scatti per passatempo. Con un progetto apposito e avendo la pazienza di percorrere su e giù la spiaccia a caccia di qualcosa di interessante penso che si potrebbe produrre qualche foto decente.
(da me stiamo ad una media di 40 gradi percepiti, io passo ... )
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Max Pizzo utente attivo

Iscritto: 25 Ott 2005 Messaggi: 964 Località: Milano
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Inviato: Mar 04 Ago, 2009 7:00 pm Oggetto: |
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ahi ahi ahi ... se questi sono i compiti estivi ... rischi di essere rimandato a Settembre (del 2010)
ciao, Max
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Mar 04 Ago, 2009 7:05 pm Oggetto: |
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Grazie Max... ma penso che dipenda da cos'è l'oggetto del compitino
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A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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Max Pizzo utente attivo

Iscritto: 25 Ott 2005 Messaggi: 964 Località: Milano
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Inviato: Mar 04 Ago, 2009 7:18 pm Oggetto: |
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belgarath ha scritto: | Grazie Max... ma penso che dipenda da cos'è l'oggetto del compitino
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suvvia ... anche con il telefonino sei capace di fare molto meglio ))
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Mar 04 Ago, 2009 7:31 pm Oggetto: |
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Max, davvero.. non era "far di meglio" lo scopo di queste foto.
Non pensare che non accetto critiche, lo faccio anche per la tua... ma vorrei che si capisse il perchè le ho postate:
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?p=3483823#3483823
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sweet non più registrato
Iscritto: 18 Nov 2007 Messaggi: 2984
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Inviato: Mar 04 Ago, 2009 7:53 pm Oggetto: |
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belgarath ha scritto: | ...
Tanto per dire questo: qualche street (non certo epocale, ma comunque di aspetto gradevole e con una certa varietà di struttura) si porta a casa con una facilità imbarazzante, una volta appresi due-tre schemi ed automatismi.
Per questo mi inc----o quando vedo solo il vecchietto, il panchinaro, il mendicante o il mimo ripresi da un chilometro e mezzo
.... |
NOOO... non arrabbiarti
Non sempre il percorso di formazione alla street è semplice: molto spesso è tortuoso, articolato e non lineare e soprattutto non porta dove si vorrebbe arrivare. Molto importante credo sia, invece, quello di continuare a guardare le foto (degli altri, belle o brutte che siano), leggere, andare a mostre, ecc...
Sono anche convinta che tra una bella foto e una brutta in mezzo ci siano moltissime gradazioni di grigio
Salvatore Carrozzini ha scritto: | ...
Per esempio, se vado in spiaggia e voglio rappresentare la tipica apatia delle domeniche passate a rosolare al sole, cerco non un tipo a caso steso sull'asciugamano, probabilmente sceglierò un personaggio che di quell'apatia diventa il simbolo (che ne so, vecchio che dorme con la bocca spalancata sulla sedia e cruciverba ancora caldo in mano, etc.)
Certo facile non è perchè bisogna fare una bella cernita...
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Questa tua osservazione presuppone già un occhio MOLTO allenato ad osservare e a selezionare (cosa mica facile), cioè bisogna essere già palestrati street
Ma per chi non ha ancora il disegno della tartaruga sugli addominali e che riempie riempie schede SD fondamentale diventa il confronto e lo scambio di idee.
Tutto questo tanto per parlare un po' in una leggera serata estiva
Buon mare e trovo interessante il compito delle vacanze di quest'anno
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belgarath utente attivo

Iscritto: 21 Feb 2007 Messaggi: 12965
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Inviato: Mar 04 Ago, 2009 8:08 pm Oggetto: |
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Ma no, era un'arrabbiatura bonaria.. so bene che quello è il modo più naturale per approcciare le difficoltà (personali, soprattutto, nel senso che bisogna metterci la faccia e non per tutti è facile, anzi) del genere.
Ma ho postato per dire proprio questo: a volte basta pochissimo per ottenere qualcosa di diverso da quel clichè. Ed è talmente poco che non si pensa nemmeno che sia possibile... e non per un palestrato street, ma solo per chi ci prova.
Provare, questa è la parola magica: provare un tipo di approccio che magari si rivela molto meno difficile di quanto si pensi (e lo so perchè lo pensavo pure io).
Poi che queste foto siano un altro tipo di stereotipo ne sono consapevole.. ma già siamo andati un po' oltre, a costo praticamente zero: nessuna interazione "fastidiosa" con i soggetti, nessun appostamento, nessuna attrezzatura particolare, nessuna magia arcana.
Solo un po' di quello che hai detto: continuare a guardare le foto (degli altri) e cercare confronto e scambio di idee. E provare.
Grazie sweet
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A condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo. (Cap. Willard)
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_NN_ non più registrato

Iscritto: 04 Giu 2006 Messaggi: 7318
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Inviato: Mar 04 Ago, 2009 10:07 pm Oggetto: |
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sweet ha scritto: | Questa tua osservazione presuppone già un occhio MOLTO allenato ad osservare e a selezionare (cosa mica facile), cioè bisogna essere già palestrati street
Ma per chi non ha ancora il disegno della tartaruga sugli addominali e che riempie riempie schede SD fondamentale diventa il confronto e lo scambio di idee.
Tutto questo tanto per parlare un po' in una leggera serata estiva
Buon mare e trovo interessante il compito delle vacanze di quest'anno  |
La mia osservazione non era che una risposta alla domanda di Belga non una regola da seguire sempre e comunque e che esclude altri tipi di approccio. E' chiaro che l'operazione non è facile, ma il compito messo sul tavolo da Belga non lo è di per se stesso.
Non escludo affatto l'immancabile periodo di allenamento, non fosse altro per appropriarsi di quegli automatismi che scattano inconsciamente e che ci facilitano il compito, sul piano strettamente tecnico (esposizione, composizione, sovrapposizioni tra soggetti e sfondo, etc.).
Più che di occhio palestrato per la street, parlerei piuttosto di occhio "fotografico", nel senso di vedere la foto già finita ancor prima di scattarla, la foto, non la realtà perchè spesso si va incontro a tante sorprese quando si rivede le foto al PC.
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sweet non più registrato
Iscritto: 18 Nov 2007 Messaggi: 2984
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Inviato: Mer 05 Ago, 2009 8:23 am Oggetto: |
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Grazie mille per le risposte
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