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di Webmin
Dom 14 Giu, 2009 12:53 am
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Autore Messaggio
gianjackal
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MessaggioInviato: Lun 14 Set, 2009 8:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

È bello poter disporre di più di un modello all'interno del set, ma all'aumentare del "materiale a disposizione" aumentano anche i problemi!

Infatti hai più soggetti di cui controllare la posa e l'espressione, più soggetti da illuminare, più soggetti da disporre sul set, più soggetti da gestire nell'inquadratura.

Secondo me ti sei scontrato con tutti questi problemi oltre a quelli legati alla confusione e al poco spazio disponibile. Rolling Eyes

Ed infatti trovo che i risultati sono nettamente migliori negli scatti dedicati ai singoli soggetti (ma anche lì fai attenzione ai tagli, a volte troppo larghi, a volte troppo stretti). Ok!

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Gianluca - www.gianlucabocci.it
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Webmin
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MessaggioInviato: Lun 14 Set, 2009 9:40 am    Oggetto: Rispondi con citazione

damp73 ha scritto:
giustamente, ma non sempre si è nella giusta disposizione mentale per lasciare un commento .
qui mi vedo costretto.
Innanzitutto personalmente il flash lo uso solo in casi estremi, piuttosto la grana(ed il rumore) che una lama di luce fredda e ravvicinata.In casi estremi meglio un diffusore o la parabola riflessa, ma in linea di massima luce ambiente sempre e comunque.
Poi la mano destra con i fiori tagliata e la sinistra troncata.La ripresa dal basso che non giova alla fisionomia della ragazza unitamente alla focale utilizzata che ne deforma i tratti.L'espositore a sx in fondo che bene non sta.E poca aria sopra la ragazza.
Se in uno scatto tutto non è armonioso ed esteticamente valido evito di scattarla o proporla.Perché mi sta bene il valore sperimentale e documentativo di un'immagine, ma essendo in primis immagine, deve essere gradevole.
Quindi anche io non lo considero dal punto di vista professionale come hai ben spiegato tu, perché non sarebbe valido.Dal punto di vista documentativo non si capisce quel che hai spiegato a parole, l'evento, la gente, il movimento intorno o il lavoro delle parrucchiere intorno alle ragazze.Per quanto riguarda i ritratti personalmente mi piacciono la prima e la sesta, le altre hanno difetti di inquadratura e di angolazione evidenti, ma non sono un bravo ritrattista, quindi non ho le carte per crtiticarle a pieno.
Spero di essere stato esauriente


Ho come l’impressione che, come giustamente tu stesso hai premesso, effettivamente non si sia nella giusta predisposizione d’animo per valutare nell’insieme l’immagine ed il contesto nel quale essa è stata realizzata.

Il mio intento, nel realizzarla, non era quello di trasferire il trambusto degli attimi che precedevano l’inaugurazione, a mò di reportage, come tra l’altro sarebbe visionabile in questo link: http://www.giacomoorlando.it/cmania/portfolio.html , ne tanto meno restituire una visione d’insieme, ma cercare, nei limiti dell’ambientazione intesa come componente scenografica, di realizzare una rappresentazione che attraverso la scansione dei diversi piani rappresentati dalle ragazza potesse restituire una visione d’insieme delle protagoniste e delle loro peculiarità.

Per quanto sopra le caratteristiche, in termini di esposizione e composizione giustamente da te analizzate, pur nella loro criticabilità, diventano sul campo, a mio personale avviso, il giusto compromesso per coniugare pulizia d’immagine, non nel senso del rumore, ma nella mitigazione degli elementi di disturbo, e componente comunicativa.

La scelta della focale a tal proposito, nella presunzione d’aver controllato al minimo l’introduzione di eventuali distorsioni, a mio personale avviso, non appare in tal senso slegata dal nesso comunicativo, ma finalizzata a contemperare nella visione d’insieme un punto di vista inusuale, che al contempo potesse risultare coinvolgente nei confronti dello spettatore.

Tanto per essere più chiari la medesima ambientazione, realizzata con una focale prossima al normale, ossia i 50mm o per i più pignoli i 42mm, avrebbe sì presentato un rapporto prospettico più corretto e coerente con la visione originale, ma al contempo avrebbe lasciato ai margini lo spettatore senza coinvolgerlo più di tanto.

Per quanto attiene l’esposizione è stata realizzata contemperando, nell’originale, la luce ambiente e quindi lo sfondo, ed il primo piano realizzando la ripresa attraverso un colpo di flash di rimbalzo tramite lo specchio posto sulla parete alle mie spalle.

L’esito dell’insieme, però, a mio personale avviso, appariva troppo lontano dalle mie intenzioni, perché per quanto apparisse corretto ed asettico nell’esposizione restituiva un insieme poco originale ed al contempo troppo ricco di elementi di disturbo, quali le decorazioni sulle pareti ed appunto l’espositore.

Pertanto in post produzione ho provveduto a rivisitare questi aspetti per restituire un primo piano brillante, ma al contempo uno sfondo nei limiti del possibile leggibile e non di disturbo, attraverso il quale, per quanto possibile, cercare al contempo di scandire i tempi di lettura della scena da parte dello spettatore, per non esaurirli attraverso una rapida visione d’insieme.

Ciao Smile

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Mario Lisi
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MessaggioInviato: Lun 14 Set, 2009 9:43 am    Oggetto: Rispondi con citazione

gianjackal ha scritto:
È bello poter disporre di più di un modello all'interno del set, ma all'aumentare del "materiale a disposizione" aumentano anche i problemi!

Infatti hai più soggetti di cui controllare la posa e l'espressione, più soggetti da illuminare, più soggetti da disporre sul set, più soggetti da gestire nell'inquadratura.

Secondo me ti sei scontrato con tutti questi problemi oltre a quelli legati alla confusione e al poco spazio disponibile. Rolling Eyes

Ed infatti trovo che i risultati sono nettamente migliori negli scatti dedicati ai singoli soggetti (ma anche lì fai attenzione ai tagli, a volte troppo larghi, a volte troppo stretti). Ok!


... come dire a ciascuno il proprio ambiente: non si tratta evidentemente di una ripresa da studio, nel senso classico del termine, per cui è altrettanto evidente che ci sia molto da migliorare, ed altrettanto da parte mia molto da imparare.

Grazie anche a te del cortese riscontro. Smile

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