l'inutile ferrovia |
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NIKON D200 - 55mm
1/2000s - f/4.0 - 200iso
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l'inutile ferrovia |
di marcopavani |
Lun 05 Gen, 2009 9:55 am |
Viste: 224 |
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Autore |
Messaggio |
marcopavani utente
Iscritto: 30 Mgg 2007 Messaggi: 217 Località: roma
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Inviato: Lun 05 Gen, 2009 9:55 am Oggetto: l'inutile ferrovia |
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Conakry - Guinea - 2008 dicembre
L'avevano costruita i francesi per collegare Conakry a Kankan, a Est del Paese. Poi l'indipendenza del 1958 con l'espulsione di tutti i francesi, e due dittature che sono durate cinquant'anni. Nessuno ha mai messo un convoglio sui binari. Ci passano solo i carrelli che portano la bauxite al porto _________________ marcopav |
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Rocco Felici utente attivo

Iscritto: 17 Mar 2008 Messaggi: 1330 Località: Massa
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Inviato: Lun 05 Gen, 2009 1:05 pm Oggetto: |
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non so se è propriamente street, mi da più l'idea di paesaggio, mi sembra una foto di denuncia, cmq molto bella, bel bw, complimenti! _________________ Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame |
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civ833 utente
Iscritto: 20 Dic 2008 Messaggi: 434
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Inviato: Lun 05 Gen, 2009 1:08 pm Oggetto: |
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Bello scatto. Forse il bianco e nero sarebbe migliorabile (gli alberi sono scuri come la pelle dell'uomo, mentre avrei preferito distinguerlo leggermente di più), ma non mi sento di consigliarti modifiche. Perché la scelta prospettica è semplice ed efficace: il binario inutile che separa la parte destra delle baracche dalla zona morta tra i due binari, e l'uomo in primo piano e la donna più avanti sembrano immobili e spaesati in questo percorso senza senso intorno al quale è ormai cresciuta la "città". E a sinistra ancora un binario, dove una massa umana transuma lentamente, quasi immobile nella sua lontana imponenza: sarebbe una foto perfetta senza l'uomo in primo piano, ma lo è ancora di più includendo lui e la sua espressione di amaro sorriso, con cui guarda disilluso un futuro che vive sia in fondo a quella ferrovia che oltre quel binario deserto, in uno scorcio di sofferta civiltà in cui l'uomo accetta quest'eredità cinquantennale e "ci vive intorno", con la naturalezza senza tempo di chi non può che accettare il proprio destino - qualunque esso sia.
E' una scelta azzeccatissima, un attimo di vita colto nella sua semplicità e nella sua interezza sfruttando la naturale suddivisione in quattro piani di una scena che un occhio esperto avrebbe facilmente banalizzato, documentandola piuttosto che facendola vivere in un bianco e nero semplice ed efficace.
Ti ringrazio per non averla rovinata con una cornice. La "vignetttura" in basso a destra contribuisce a questa "prospettiva emotiva", portando l'occhio a seguire la linea di fuga delle rotaie e l'"occhio interiore" a seguire lo sguardo dell'uomo in primo piano, e lo spettatore a guardare assieme a lui la desolante e insime viva realtà che attecchisce intorno a quei binari, come una ferita intorno a cui è l'umanità a rimarginarsi. Niente male. |
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marcopavani utente
Iscritto: 30 Mgg 2007 Messaggi: 217 Località: roma
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Inviato: Lun 05 Gen, 2009 1:14 pm Oggetto: |
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civ833 ha scritto: | Bello scatto. Forse il bianco e nero sarebbe migliorabile (gli alberi sono scuri come la pelle dell'uomo, mentre avrei preferito distinguerlo leggermente di più), ma non mi sento di consigliarti modifiche. Perché la scelta prospettica è semplice ed efficace: il binario inutile che separa la parte destra delle baracche dalla zona morta tra i due binari, e l'uomo in primo piano e la donna più avanti sembrano immobili e spaesati in questo percorso senza senso intorno al quale è ormai cresciuta la "città". E a sinistra ancora un binario, dove una massa umana transuma lentamente, quasi immobile nella sua lontana imponenza: sarebbe una foto perfetta senza l'uomo in primo piano, ma lo è ancora di più includendo lui e la sua espressione di amaro sorriso, con cui guarda disilluso un futuro che vive sia in fondo a quella ferrovia che oltre quel binario deserto, in uno scorcio di sofferta civiltà in cui l'uomo accetta quest'eredità cinquantennale e "ci vive intorno", con la naturalezza senza tempo di chi non può che accettare il proprio destino - qualunque esso sia.
E' una scelta azzeccatissima, un attimo di vita colto nella sua semplicità e nella sua interezza sfruttando la naturale suddivisione in quattro piani di una scena che un occhio esperto avrebbe facilmente banalizzato, documentandola piuttosto che facendola vivere in un bianco e nero semplice ed efficace.
Ti ringrazio per non averla rovinata con una cornice. La "vignetttura" in basso a destra contribuisce a questa "prospettiva emotiva", portando l'occhio a seguire la linea di fuga delle rotaie e l'"occhio interiore" a seguire lo sguardo dell'uomo in primo piano, e lo spettatore a guardare assieme a lui la desolante e insime viva realtà che attecchisce intorno a quei binari, come una ferita intorno a cui è l'umanità a rimarginarsi. Niente male. | Grazie veramente del tuo commento che dà un risalto bello e particolarissimo a questo mio scatto. Marco _________________ marcopav |
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Steele utente attivo

Iscritto: 01 Giu 2006 Messaggi: 1886 Località: city of Romeo&Juliet
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Inviato: Lun 05 Gen, 2009 4:01 pm Oggetto: |
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bello scatto e storia interessante che merita un reportage. se ne hai altre sarei interessato.
pellicola o digitale?
ciao
herbert |
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marcopavani utente
Iscritto: 30 Mgg 2007 Messaggi: 217 Località: roma
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Inviato: Lun 05 Gen, 2009 8:19 pm Oggetto: |
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herbert.steele ha scritto: | bello scatto e storia interessante che merita un reportage. se ne hai altre sarei interessato.
pellicola o digitale?
ciao
herbert |
Ne ho tante, piano piano le posterò, grazie _________________ marcopav |
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