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gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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Inviato: Lun 09 Apr, 2007 10:23 am Oggetto: E' più facile che un cammello ... |
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L'unica soluzione possibile per avvicinarsi di più al soggetto con una fotocamera ad ottica fissa è quella di ricorrere alle lenti addizionali: naturalmente nulla impedisce di adottarle anche sulle reflex ad ottica intercambiabile, i vantaggi sono evidenti e vanno dal basso costo alla facilità di montarle senza smontare l'ottica, alla luminosità che resta pressoché immutata fino alla possibilità di mantenere molti degli automatismi della fotocamera, in particolare la possibilità di mettere a fuoco a tutta apertura.
Persino l'autofocus, seppure limitatamente alla regolazione fine, riesce a fornire ancora un valido aiuto.
A fronte di questi vantaggi i difetti sono ancora maggiori:una lente aggiunta davanti all'ottica introduce nel complesso tutti i difetti che caratterizzano un obiettivo a singola lente, il che vuol dire tutti i difetti possibili ed immaginabili.
Per questo le lenti addizionali non possono raggiungere valori in diottrie elevati: sono normalmente vendute in set di tre con 1, 2 e 3 diottrie, e teoricamente si possono montare anche insieme raggiungendo, sempre in teoria, le 6 diottrie, ma lo scadimento qualtativo impone di non usarne più di una alla volta.
Applicando queste lenti ad un classico 50 mm focheggiato all'infinito la distanza di messa a fuoco diventa rispettivamente di 100, 50 e 33 cm, rispetto al piano focale, lontanissimo dal limite della vera microfotografia (rapporto 1:1), ma sfruttando anche l' allungamento dell'ottica e focheggiando alla minima distanza consentita (diciamo in media 50 cm) i valori scendono a 33, 25 e 20 centimetri ... siamo ancora lontani dalla macro, ma il rapporto comincia ad essere interessante.
Le stesse lenti, su un 135 mm focheggiato all'infinito, consentono di mettere a fuoco sempre a 100, 50 e 33 cm, che scendono rispettivamente a 60, 37 e 27 cm se si focheggia il tele alla minima distanza possibile (diciamo 1,5 m).
Quindi le lenti addizionali, associate ad un teleobiettivo, consentono buoni ingrandimenti.
Ad onore del vero sono state proposte anche lenti addizionali più corrette, costituite da un doppietto incollato, con valori di 5 e persino 10 diottrie, ma anche in questo caso i risultati lasciavano a desiderare.
Nella borsa di un qualsiasi fotoamatore dei vecchi tempi è però sempre presente una super lente molto ben corretta da ben 20 diottrie ... è il classico 50 mm che veniva venduto assieme alla fotocamera, ad un costo aggiuntivo rispetto al solo corpo macchina inferiore a quello di un tappo per il corpo.
Erano ottiche che malgrado il costo irrisorio (f /1,8 o f /2 ... per f /1,4 bisognava già sborsare un bel po' di lirette ...) in virtù di uno schema ottico ultra collaudato e simmetrico avevano una resa ben più che dignitosa.
Di qui l'idea di vedere come si sarebbe comportata questa super lente addizionale con un'ottica per fotocamera digitale moderna, lo Zoom 6-72 mm Vario-Elmarit di una economica Lumix DMC-FZ7.
I dubbi erano molti ... in particolare su come avrebbe risposto uno zoom molto complesso, 13 lenti in 8 gruppi, con 3 lenti asferiche (sempre che sia possibile chiamare lenti quei pezzetti di plastica stampata ...), tanto più che lo zoom in questione passa da leggero grandangolare a tele spinto ed ha un baricentro ottico molto, molto lontano dalla lente frontale.
Il 50 mm prescelto per l'esperimeno è stato quello della Olympus, più che altro perché più compatto degli altri 50 mm che ho in casa, più luminosi ma molto pesanti.
Il primo problema da risolvere era di decidere se montarlo capovolto oppure no: c'erano buoni motivi per entrambe le scelte, ma il fatto che l'ottica sia quasi simmetrica rende le due soluzioni pressoché equivalenti.
Decido per capovolgerlo, privilegiando il fatto che il soggetto è a distanza molto vicina a quella fra la lente posteriore e la pellicola, piana per definizione.
L' accoppiamento è ottenuto con due anelli filettati, cementati fra loro con una goccia di collante cianacrilico ... la planarità dovrebbe essere buona perché la lavorazione degli anelli è nella parte superiore abbastanza precisa.
Non resta che provare: accesa la Lumix la focale impostata è di 6 mm: a questa focale non solo la vignettatura prevista si manifesta evidente ma il cerchio di copertura è molto più piccolo del sensore!
Aumentando la focale la situazione migliora, ma molto lentamente: anche quando l' angolo di copertura diventa sufficiente i bordi restano molto scadenti ... solo a focali decisamente elevate la situazione passa a buona (o almeno discreta) ma anche chiudendo al massimo il diaframma la profondità di campo resta irrisoria, mentre il rapporto di ingrandimento sconfina nella micro fotografia.
Vale la pena di fare questo esperimento? Per gioco certamente si, in un pomeriggio con il digitale ho potuto effettuare un mare di prove, verificarne i risultati e ripetere gli scatti critici per cercare di migliorarli.
L'autofocus però fatica moltissimo per agganciare soggetti lucidi, con riflessi molto accentuati, ed occorre scattare montando la macchina su un cavalletto, utilizzando l' autoscatto per lasciare il tempo alle vibrazioni indotte dalla pressione sul pulsante di smorzarsi del tutto.
Propongo questo scatto (insieme all'altro che è visibile nella galleria) come stimolo a sperimentare e - anche se in un certo qual senso "fuori tema" in questa sezione - credo che uno scambio di opinioni sull'argomento possa essere uno stimolo a capire meglio come funziona l' ottica della nostra fotocamera.
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Ἀρχὴ μεγίστη τοῦ βίου τά γράμματα. |
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marzai utente attivo

Iscritto: 31 Gen 2007 Messaggi: 7294
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Inviato: Lun 09 Apr, 2007 10:47 am Oggetto: |
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La nitidezza reale della foto può essere valutata nella fattispecie solo sui peluzzi del filo, nel range in cui sono a fuoco; la resa del metallo mi sembra buona, ma a un simile ingrandimento la morbidezza di forme e contorni è un dato di fatto fisico,insito nell'oggetto.. bisognerebbe che sul filo ci fossero stati alcuni batteri, per valutare l'effettiva acuità dell'ottica self made...
Personalmente trovo lo scatto di grande impatto visivo, con dettaglio buono.. la pdc non so se umanamente si riusciva ad aumentarla, ma anche così dà all'immagine il senso del vicinissimo, gradevole..
Complimenti per il risultato e per l'ingegnosità!!
ciao, marco
P:S: sarei molto curioso di vedere scatti di soggetti ricchi in microdettagli..
_________________ .. comunque, continuo a pensare che l' unica cosa che con certezza sappiamo della vita, è che non sappiamo cos'è ..
Marco |
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gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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marzai utente attivo

Iscritto: 31 Gen 2007 Messaggi: 7294
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Inviato: Lun 09 Apr, 2007 1:21 pm Oggetto: |
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La foto della scheggia mi piace, proprio come foto in sè.. come alternanza di nitido e sfocato..composizione.. una bella foto di copertina per un libro di sf!! purtroppo, nella descrizione tecnica ti seguo poco, per me il "diodo" potrebbe essere un'imprecazione, e il resto aramaico antico.. in ogni caso anche in questo scatto, a parte la compressione per il web, è difficile valutare a che punto si ferma la risoluzione del complesso ottico rispetto alla reale nitidezza dei microcircuiti..i fili metallici che gli sono saldati, che immagino di pochi micron, mi sembrano molto incisi..
_________________ .. comunque, continuo a pensare che l' unica cosa che con certezza sappiamo della vita, è che non sappiamo cos'è ..
Marco |
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aluccia utente attivo

Iscritto: 24 Feb 2007 Messaggi: 1632 Località: messina
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Inviato: Mar 10 Apr, 2007 1:26 am Oggetto: |
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Mi sono addormentata alla 122a parola del tuo post, ma questa foto merita decisamente un commento positivo. Complimenti
_________________ "Nell'attuale clima storico di disillusione è sempre più difficile trovare un senso nell'idea formalistica di una bellezza eterna".S. Sontang |
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takeiteasy non più registrato

Iscritto: 26 Set 2006 Messaggi: 7466
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Inviato: Mar 10 Apr, 2007 9:39 am Oggetto: |
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ho letto con attenzione il tuo intervento, giovanni, anche perchè mi piacerebbe avvicinarmi alla macro ma in questo momento un buon obiettivo macro non è tra le mie priorità di spesa per l'ampliamento del mio corredo fotografico.
confesso di avere trovato alcuni passaggi abbastanza difficili da capire quindi rimando tutto al ns incontro in occasione del raduno glamour di fine mese, ok?
per quanto riguarda questa foto trovo effettivamente penalizzante l'assoluta mancanza di pdc. in questa foto non sta male ma non riesco ad immaginare come potrebbe essere l'effetto su di un soggetto più "corposo" di un ago.
sarà un ottimo argomento di conversazione
a presto
dorotea
_________________ Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo. (Tenzin Gyatso XIV Dalai Lama) |
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gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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Inviato: Mar 10 Apr, 2007 4:32 pm Oggetto: |
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takeiteasy ha scritto: |
per quanto riguarda questa foto trovo effettivamente penalizzante l'assoluta mancanza di pdc. in questa foto non sta male ma non riesco ad immaginare come potrebbe essere l'effetto su di un soggetto più "corposo" di un ago.
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Con un' ottica macro specifica le cose vanno decisamente meglio, Dorotea.
L'angolo di campo è più esteso (la focale che preferisco sul 35 mm non è lontana dal 50 mm, anche se le ottiche macro hanno visto crescere la loro lunghezza focale negli ultimi anni) ma soprattutto cioè la possibilità di chiudere molto il diaframma: considera che il "mitico" Hexanon 50 mm macro /3,5 chiude a f /22 all'infinito, ma con il tubo di prolunga in dotazione si scende a f /44 reale, con un foro che è ancora abbastanza grande da non dare eccessivi problemi di interferenze.
Il limite più grande del digitale è quello della dimensione del sensore, che comporta diaframmi molto piccoli ... in pratica diventa rilevante la natura ondulatoria della luce già a diaframmi intorno a f /8, se il sensore ha dimensioni molto piccole come accade sulle compatte ed anche sulla mia Lumix.
La tua D70 ha già un sensore di dimensioni "umane", meglio ancora le poche fotocamere con sensore 24x336 ... ma già il formato 24x36, proprio per le sue ridotte dimensioni, taglia le gambe a chi vorrebbe arrivare all'ormai dimenticato f /64.
Ma ne parliamo ... o meglio, te ne parlerà Silvarom, che a livello di divulgazione e di conoscenze è molto più preparato di me.
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Ἀρχὴ μεγίστη τοῦ βίου τά γράμματα.
Ultima modifica effettuata da gparrac il Mar 10 Apr, 2007 5:50 pm, modificato 1 volta in totale |
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takeiteasy non più registrato

Iscritto: 26 Set 2006 Messaggi: 7466
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Inviato: Mar 10 Apr, 2007 5:39 pm Oggetto: |
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stavolta ho proprio fatto fatica a seguirti, giovanni
sono certa che di presenza sarà un'altra cosa
_________________ Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo. (Tenzin Gyatso XIV Dalai Lama) |
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