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EARTHQUAKE - PESCARA DEL TRONTO - DISAPPEARED CITY.
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EARTHQUAKE - PESCARA DEL TRONTO - DISAPPEARED CITY.
di Manuel Cafini
Lun 05 Set, 2016 2:54 pm
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Autore Messaggio
Manuel Cafini
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2016 2:59 pm    Oggetto: EARTHQUAKE - PESCARA DEL TRONTO - DISAPPEARED CITY. Rispondi con citazione

Il Conto Corrente Postale su cui si possono versare le donazioni e’ il seguente :
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Manuel Cafini
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2016 3:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Erano precisamente le 3:36 del 24 Agosto 2016. Ero seduto in un bar parlando del più e del meno con un amico quando improvvisamente avvertii dei forti capogiri e il pavimento sotto di noi cominciò a tremare.
Uscimmo immediatamente dal bar con il cuore in gola , tutto si muoveva , le foglie degli alberi , i pali della luce e persino noi avevamo difficolta' a mantenere l'equilibrio.
Dopo 142 lunghissimi secondi tutto si fermò nuovamente, ma non i miei pensieri.
Ebbi subito un brutto presentimento, una sensazione molto strana da descrivere, ero sempre più convinto che qualcosa di brutto fosse accaduto a qualcuno a me caro.
Sperai fino in fondo che l'epicentro fosse in mare , ma dalla tv del bar ben presto arrivo' la notizia che il sisma aveva colpito il centro italia.
Mano a mano che le notizie diventavano più dettagliate , il mio presentimento prendeva sempre più vita.
La giornalista in tv iniziò ad elencare i comuni e le frazioni colpite dal sisma , tra questi c'era anche Pescara Del Tronto , una delle frazioni di Arquata Del Tronto , frazione dove e' nato mio nonno paterno e dove ha vissuto con la sua famiglia per buona parte della sua vita , prima di trasferirsi a Civitanova Marche e creare una sua famiglia.
Civitanova Marche e' una citta' che si trova a 100km di distanza da Pescara Del Tronto ed e' la citta' dove mi trovavo durante il terremoto. Pensate , 100 km di distanza ed avevo difficolta a mantenere l'equilibrio durante il sisma.
Una volta appresa la notizia che Pescara Del Tronto era stata colpita mi precipitai a casa dove trovai mio padre già intento a preparare l'attrezzatura necessaria per prestare soccorso in casi del genere.
Nel frattempo iniziammo un giro di telefonate per accertarci delle condizioni di alcuni cugini e cugine di mio padre che ancora abitano lì, purtroppo senza ottenere risposta , tutti i telefoni squillavano a vuoto, decidemmo quindi di partire il prima possibile.
Alle 7 del mattino eravamo già in viaggio, nel frattempo, da casa ci tenevano aggiornati su quali componenti della nostra famiglia erano gia' stati estratti e quali ancora erano sotto le macerie.
Per le 9 del mattino eravamo alle porte di Pescara Del Tronto e con delle ottime notizie , tutti i cugini e tutte le cugine di mio padre erano state estratte vive e tutte in buone condizioni di salute.
Inutile dire quanto ci abbia rincuorato questa notizia. Questa piccola “gioia” durò ben poco, una volta arrivati in paese ci trovammo difronte uno scenario apocalittico, una cosa difficile da descrivere a parole, un paese intero scomparso.
Pescara del Tronto non esisteva più.
Guardando i superstiti che avevo intorno mi resi conto che ogni volto che stavo osservando raccontava una storia diversa ma alla base i sentimenti che provavano erano gli stessi , incredulita’ , stordimento , rabbia e disperazione per quello che era successo. Potevi scorgere tanta speranza negli occhi di alcuni di loro, di ritrovare i propri cari ancora vivi. Speranza che a fine giornata si trasformò in gioia per alcuni e in dolore per altri.
Incrociammo tra questi sguardi , quello di un cugino di mio padre. Non riusciva a ritrovare la mamma , e la ragazza che in quella notte le faceva da badante , ma le brutte notizie non erano finite qui, ci disse che erano ancora sotto le macerie anche le due bambine (Giorgia e Giulia) della figlia di un'altra cugina di mio padre .
Giorgia e Giulia , diventate in seguito emblema del sisma, erano disperse in una zona per noi impossibile da raggiungere , decidemmo quindi di dare una mano a ritrovare la mamma del cugino di mio padre e badante.
Dopo diverse ore la mamma del cugino di mio padre venne estratta viva dalle macerie mentre purtroppo non c’e’ stato nulla da fare per la ragazza.
Come saprete sicuramente, anche Giulia una delle due bambine non ce l’ha fatta , mentre Giorgia la sorelina e’ stata estratta viva, una sorta di “miracolo” che ha creato gioia e tristezza allo stesso tempo ed in egual misura.
Durante questi due giorni trascorsi a Pescara Del Tronto ho assistito con i miei occhi a scene agghiaccianti, che non riusciro’ piu a dimenticare, cose che ti segnano dentro. Ho davvero perso il conto di quanti corpi esanimi mi siano passati accanto, di quanti giocattoli per bambini mi sia capitato di scorgere tra le macerie. Non dimentichero’ mai le emozioni ed i sentimenti che trasparivano dai visi di chi e’ sopravvissuto, gli sguardi pieni di speranza di chi aspetta trepidante di conoscere le sorti di una persona cara ancora dispersa, le loro storie, la loro disperazione quando le speranze andavano a farsi friggere, il sentimento di rimorso di alcuni di loro per non aver dimostrato a persone per loro importanti, abbastanza affetto quando erano in vita.
Oltre questa cruda realta’ , ho potuto anche conoscere persone davvero speciali, persone che si sono fatte in quattro per non far mancare nulla ai terremotati, sempre attente ai loro bisogni, persone di gran cuore che mi hanno fatto rivalutare profondamente il genere umano.Tutte queste persone hanno contribuito a creare un vero e proprio angolo di paradiso nel bel mezzo dell’inferno e per questo voglio ringraziare con tutto me stesso, tutte le forze dell’ordine, tutti i vigili del fuoco, i volontari, la protezione civile, il corpo forestale e tutte quelle persone che si sono prodigate per aiutare.
Ho deciso di fare questa serie di scatti con il preciso intento di raccogliere donazioni da destinare interamente a Pescara Del Tronto, auto-violentandomi costantemente, uccidendo ogni volta quella vocina che in testa mi diceva “questa non la scattare”, ho cercato di farlo con il massimo rispetto possibile mantenendo tra me ed i miei soggetti sempre le dovute distanze.
Per scelta personale non vedrete in questo album immagini troppo crude ma spero che la disperazione che traspare da questo album ed il rispetto che ho avuto nel produrle vi invogli a fare una donazione ed aiutare queste persone.

Il Conto Corrente Postale su cui si possono versare le donazioni e’ il seguente :
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Intestato a Comune di Pescara, con la causale “Pescara del Tronto”.
Di seguito il link al sito del Comune di Pescara dove e’ specificata la loro volonta’ di sostenere concretamente la frazione di Pescara del Tronto.
http://www.comune.pescara.it/internet/index.php?codice=147&idnews=5488
Questo e’ il link al mio profilo Facebook con il quale mi impegno a periodici aggiornamenti su tutti gli eventi che si faranno per sostenere Pescara del Tronto e tutte le altre zone colpite dal sisma:
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Perretta Giuseppe
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2016 3:16 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

L'hai fatto con grande rispetto, restituendo tutta la drammaticità dell'evento. Si avverte il silenzio, il solo rumore delle macerie sotto le tue scarpe e il respiro affannato, incredulo...L'immagine sacra tra i mattoni, lo sgaurdo basso di un cagnolino e quello triste di pastore tedesco, l'anziano sulla sedia a rotelle...e quelle stelle che ancora brillano. Immagini che rimangono e incidono. Bravissimo Manuel.
Un abbraccio Amici
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GiovanniQ
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MessaggioInviato: Lun 05 Set, 2016 8:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie della testimonianza visiva e scritta che condividi con noi.

Bacini


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nicomat
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MessaggioInviato: Mar 06 Set, 2016 8:32 am    Oggetto: Rispondi con citazione

"Bellissima" immagine di reportage, Manuel.
Rende molto bene la drammaticità del luogo e del momento, la forte distorsione aumenta ulteriormente il senso di angoscia e di smarrimento.
Mi sono permesso di condividerla sul mio profilo Facebook.
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Alessandro Signore
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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 7:20 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Personalmente mi convince poco per tutta una serie di motivi: per l'eccessivo insistere sulla spettacolarità delle macerie, sottolineata addirittura inserendo più scatti dello stesso luogo, ma a focali differenti (vedi Punto, pelouche e foto 5/7); perché manca qualsiasi forma di interazione volontaria e ricercata con le persone riprese, ove presenti; per l'uso del teleobiettivo in alcune fotografie.
Insomma, sono foto che mostrano lo stato dei luoghi dopo la tragedia. Fine. A cosa dovrebbe servire un reportage di questo tipo a oltre venti giorni dal tragico evento? Cos'è che non sappiamo tutti grazie ai metodi di informazione in diretta? Ti sei esclusivamente limitato a riprendere a distanza di sicurezza (e non solo fisica...) quello che ti sei trovato di fronte, utilizzando come unico metodo per dar risalto all'accaduto una triste vignettatura, in molti casi anche abbastanza inutile e invadente.
Secondo me hai sprecato l'occasione di realizzare un Reportage con la "r" maiuscola, perché per raccontare le tragedie della gente bisogna farlo attraverso la gente, altrimenti meglio starsene a casa piuttosto che mostrare fredde immagini realizzate nell'arco di qualche ora.

Ovviamente tutto ciò è riferito alle foto e non alla persona, col massimo spirito critico e di discussione: nulla di polemico né di personale, ci mancherebbe.
Smile

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“(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.]
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Manuel Cafini
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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 10:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Signore ha scritto:
Personalmente mi convince poco per tutta una serie di motivi: per l'eccessivo insistere sulla spettacolarità delle macerie, sottolineata addirittura inserendo più scatti dello stesso luogo, ma a focali differenti (vedi Punto, pelouche e foto 5/7); perché manca qualsiasi forma di interazione volontaria e ricercata con le persone riprese, ove presenti; per l'uso del teleobiettivo in alcune fotografie.
Insomma, sono foto che mostrano lo stato dei luoghi dopo la tragedia. Fine. A cosa dovrebbe servire un reportage di questo tipo a oltre venti giorni dal tragico evento? Cos'è che non sappiamo tutti grazie ai metodi di informazione in diretta? Ti sei esclusivamente limitato a riprendere a distanza di sicurezza (e non solo fisica...) quello che ti sei trovato di fronte, utilizzando come unico metodo per dar risalto all'accaduto una triste vignettatura, in molti casi anche abbastanza inutile e invadente.
Secondo me hai sprecato l'occasione di realizzare un Reportage con la "r" maiuscola, perché per raccontare le tragedie della gente bisogna farlo attraverso la gente, altrimenti meglio starsene a casa piuttosto che mostrare fredde immagini realizzate nell'arco di qualche ora.

Ovviamente tutto ciò è riferito alle foto e non alla persona, col massimo spirito critico e di discussione: nulla di polemico né di personale, ci mancherebbe.
Smile


Non la vedo assolutamente come la vedi tu, ma neanche lontanamente. Perche' violentare le persone? ed i momenti intimi che stavano vivendo? per far dire a te "ah che belle fotografie di reportage" e far passare in secondo piano quello che e' successo?
Ho deciso volontariamente di rispettare il loro dolore e di non scattare un certo tipo di fotografie.
Quello che mi hai chiesto TU di fotografare significa "spettacolarizzare" un evento che non ha bisogno di spettacolarizzazione, non e' un reportage sui migranti dove devo intenerire le persone e magari far cambiare idea a qualcuno su di loro. Per raccontare la scena di un terremoto non serve, non c'e' nessuno da sensibilizzare, non c'e' nessuno che li odia e quindi non devo fare un lavoro per far cambiare opinione alla gente.
Mancava solamente un tuo consiglio magari su una conversione in B/N degli scatti e l'opera di sciacallaggio era completa.

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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 11:00 am    Oggetto: Rispondi con citazione

in aggiunta, il tuo commento significa che non hai minimanete letto il testo che ho corredato con il reportage, ed il motivo per il quale ho scattato queste fotografie.
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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 11:45 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Effettivamente il testo l'ho letto dopo. Ma io devo guardare le fotografie, non leggere racconti. Sono cose diverse Manuel, e questo è un forum dove si commenta il linguaggio fotografico e non quello scritto che, nel tuo caso, non concorda mai con le immagini a cominciare dal fatto che uno che va ad aiutare non si porta dietro migliaia di euro di attrezzatura, ma al massimo un ricambio e una bottiglia d'acqua. Questo per inciso.

Ad ogni modo, hai frainteso totalmente il mio messaggio, probabilmente perché non sei fotograficamente preparato, (nel senso che sei specializzato in altri generi, a giudicare dalla tua produzione), ad affrontare determinate situazioni, nelle quali proprio con tatto e sensibilità si riesce invece a raccontare il dramma, al fianco della gente.
Pietre miliari del genere sono e resteranno i lavori di Pellegrin, Bispuri, Zizola, Gardin, capaci di raccontare il dramma senza mai apparire i predatori della situazione, grazie ai quali comprenderai cosa intendevo dire, meglio di come sono riuscito a spiegarlo io. E ci vuole tanta esperienza, maturità, sensibilità e tatto, per questo Reporter veri se ne contano 4/5 viventi, ai quali lascerei fare il loro mestiere perché il resto, inevitabilmente, generano fredde immagini realizzate nell'arco di qualche ora.

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Manuel Cafini
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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 12:02 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Tu puoi dire quello che ti pare, ho all'attivo 4 mostre con queste fotografie,tutte con l'unico scopo di raccogliere fondi, apprezzatissime dalle persone del luogo proprio perche' ho rispettato in primis loro. Queste stesse foto ed il mio racconto, ma cosa piu importante il conto corrente per fare il versamento sono ora sul sito Nikon e saranno mandate a 1,5 milioni di persone tramite newsletter, e quindi una concreta possibilita' di aiutare le persone che hanno vissuto il sisma.
Questo era il mio scopo e l'ho raggiunto. Aiutare come potevo, e non farmi pubblicita' sfruttando la sofferenza delle persone.
Non e' il mio lavoro e non lo sara' mai e neanche mi interessa, perche' per fare queste fotografie gia' mi sono dovuto auto-violentare abbastanza per i miei gusti.
Ti assicuro che per fare fotografie in questi luoghi con la sofferenza su ogni volto che incontri ci vuole pelo sullo stomaco, e PER ME, puoi fare lavori come dici tu, solamente se si e' completamente distaccati ( e non e' il mio caso, visto che in quella piazzetta da cui ho fatto molte di queste foto ci giocavo a calcio da ragazzino) ed anche molto menefreghisti!
E non mi parlare di sensibilita' dei reporter per l'amor di dio, che la maggior parte sono degli sciacalli. Ho visto fotografi li che stavano vicino a me fotografare ragazzi di appena 30anni appena dopo esser venuto a conoscienza della morte della propria ragazza con il grandangolo, a 30 cm da lui. Le ho viste pubblicate in giro per la rete, ti dico la verita', bella foto ma fatta senza un minimo di rispetto. Ma sono certo che da come parli e senza esser stato li a vivere la situazione a TE sarebbero piaciute da matti! Preferisco non accontentare te ma dormire un po meglio la notte, cosa che da quando sono andato li mi riesce molto difficile!

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Alessandro Signore
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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 12:50 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ascolta Manuel, stai continuando a rispondere senza aver capito quello che sto cercando di dirti.
Gli intenti sociali, di beneficenza e raccolta fondi, vanno benissimo tutti se fatti in maniera seria, pertanto da questo punto di vista solo complimenti.
Premesso questo, io non ti ho dato dello sciacallo, né ho mai messo in dubbio la tua buona fede. Ti ho solo detto che dalle immagini secondo me non viene fuori il tuo coinvolgimento, (di sicuro, da questo punto di vista, funziona meglio il testo che le fotografie), ma solo una forte sensazione di "distanza" (e ti ringrazio per averlo confermato, almeno su una cosa siamo d'accordo), e questo anche perché hai usato tecniche di ripresa e composizione (oltre che di editing e messa in sequenza) sbagliate, ovvero (nel senso di oppure) dettate dalle circostanze e da come hai inteso rappresentarle: per inciso, non sto dicendo che sei un incapace, ma che forse è una scelta precisa che comunque non cambia il risultato finale in termini di linguaggio fotografico!
Ti sei infilato in un tema nel quale non ci sono le mezze misure: o fai fotoreportage in un certo modo, oppure semplicemente non funziona. E questo, ripeto, sempre fotograficamente parlando, intenti sociali a parte.

Spero finalmente, con questo, di aver chiarito il mio concetto.

Manuel Cafini ha scritto:
(...) bella foto ma fatta senza un minimo di rispetto. Ma sono certo che da come parli e senza esser stato li a vivere la situazione a TE sarebbero piaciute da matti! Preferisco non accontentare te ma dormire un po meglio la notte (...)

Gentilmente, evita di pensare addirittura cosa penso, soprattutto quando non capisci neanche quello che scrivo. Grazie.

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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 1:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

chi sei tu per dire che questo reportage non funziona? Mentre posso accettare se mi dici che PER TE non funziona. Chi sei tu per dire che una cosa va fatta in un determinato modo oppure era meglio restare a casa? Avrei accettato un PER ME funziona o non funziona e sarei anche stati zitto, ma non che tu da dietro una tastiera dici come vanno fatte le cose. in base a quali meriti poi...bo



Alessandro Signore ha scritto:
Ascolta Manuel, stai continuando a rispondere senza aver capito quello che sto cercando di dirti.
Gli intenti sociali, di beneficenza e raccolta fondi, vanno benissimo tutti se fatti in maniera seria, pertanto da questo punto di vista solo complimenti.
Premesso questo, io non ti ho dato dello sciacallo, né ho mai messo in dubbio la tua buona fede. Ti ho solo detto che dalle immagini secondo me non viene fuori il tuo coinvolgimento, (di sicuro, da questo punto di vista, funziona meglio il testo che le fotografie), ma solo una forte sensazione di "distanza" (e ti ringrazio per averlo confermato, almeno su una cosa siamo d'accordo), e questo anche perché hai usato tecniche di ripresa e composizione (oltre che di editing e messa in sequenza) sbagliate, ovvero (nel senso di oppure) dettate dalle circostanze e da come hai inteso rappresentarle: per inciso, non sto dicendo che sei un incapace, ma che forse è una scelta precisa che comunque non cambia il risultato finale in termini di linguaggio fotografico!
Ti sei infilato in un tema nel quale non ci sono le mezze misure: o fai fotoreportage in un certo modo, oppure semplicemente non funziona. E questo, ripeto, sempre fotograficamente parlando, intenti sociali a parte.

Spero finalmente, con questo, di aver chiarito il mio concetto.

Gentilmente, evita di pensare addirittura cosa penso, soprattutto quando non capisci neanche quello che scrivo. Grazie.

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Alessandro Signore
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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 2:13 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Sto scrivendo dal mio account, con tanto di nome e cognome: secondo te parlo in nome e per conto di qualcun altro?
Sono opinioni, pareri, discorsi, sensazioni personali che mi sento di scrivere non fosse altro perché sei tu ad averle chieste per primo; sono del tutto opinabili, discutibili e controvertibili nel totale spirito del forum. Ciò che non tollero sono le argomentazioni su ciò che non ho mai detto o pensato.
Per il resto, credo di aver ampiamente risposto nei post precedenti, scrivendo e argomentando perché, secondo me, il tuo lavoro non funziona. Sarebbe stato bello che, invece di dar sfogo alla tua acuta permalosità, avessi argomentato sul perché, invece, secondo te, il lavoro è valido, ma non hai ritenuto di doverlo fare nemmeno con un solo rigo e avrai avuto le tue ragioni... sta di fatto che qui, statisticamente, serie di questo tipo raccolgono pagine e pagine di commenti: fa' un po' tu...

Per me la discussione si esaurisce qui.

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Manuel Cafini
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MessaggioInviato: Ven 09 Set, 2016 2:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Alessandro Signore ha scritto:
Sto scrivendo dal mio account, con tanto di nome e cognome: secondo te parlo in nome e per conto di qualcun altro?
Sono opinioni, pareri, discorsi, sensazioni personali che mi sento di scrivere non fosse altro perché sei tu ad averle chieste per primo; sono del tutto opinabili, discutibili e controvertibili nel totale spirito del forum. Ciò che non tollero sono le argomentazioni su ciò che non ho mai detto o pensato.
Per il resto, credo di aver ampiamente risposto nei post precedenti, scrivendo e argomentando perché, secondo me, il tuo lavoro non funziona. Sarebbe stato bello che, invece di dar sfogo alla tua acuta permalosità, avessi argomentato sul perché, invece, secondo te, il lavoro è valido, ma non hai ritenuto di doverlo fare nemmeno con un solo rigo e avrai avuto le tue ragioni... sta di fatto che qui, statisticamente, serie di questo tipo raccolgono pagine e pagine di commenti: fa' un po' tu...

Per me la discussione si esaurisce qui.


Ti ripeto:
Accetto il PER ME , ma non che mi si fissino delle regole, che indichino quando un reportage funziona oppure no.
1° le regole in fotografia per me proprio non esistono
2° le fotografie per me si fanno in base allo scopo che si deve raggiungere.
Se dovevo fare delle fotografie autoreferenziali per farti vedere quanto ero bravo sicuramente facevo scatti che ti sarebbero piaciuti fregandomene del dolore della gente, ma visto che farmi pubblicita' e' l'ultimo dei miei scopi, ho deciso di rispettare la gente del posto.
Non esiste fotografia che funziona o non funziona, esiste fotografia che funziona o non funziona in base agli scopi.
Se non capisci questo, e' un problema esclusivamente tuo.

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MessaggioInviato: Lun 03 Ott, 2016 1:05 pm    Oggetto: Congratulazioni! Rispondi con citazione

Congratulazioni Manuel Cafini, il tuo scatto e' stato scelto per comparire in Vetrina per la sezione Reportage & Portfolio nel mese di Settembre 2016.

Qui puoi vedere le vetrine di tutte le sezioni di Photo4u Un applauso
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