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Sabah di Claudia_Moroni commento di Wolfriend |
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Sisto Perina ha scritto: | Congratulazioni Claudia_Moroni , il tuo scatto è stato scelto per comparire In vetrina per la sezione Reportage & Portfolio nel mese di Gennaio 2014.  |
Complimenti. Scelta pienamente condivisa ! |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di Viola Lorenza Savarese |
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ti sarà anche riuscito poco ma a me piace un sacco... ^____^
quando guardo una fotografia cerco oltre all'emozione anche di non annoiarmi a morte (chiaramente le due cose sono legate) e spesso mi capita.. ecco qui no mi piace... qualcosa di antico, ma paradossalmente "nuovo e non visto e stravisto" |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di S R |
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Claudia_Moroni ha scritto: | La prima volta ho sviluppato per 9 minuti, la seconda per 6 minuti.
L'HC110 e' a base di Metolo o di Idrochinone? |
La formula dell'HC110 è segreta ma da quello che posso intuire non è base di Metolo ma di un derivato del Fenidone (forse Dimezone... ) oltre la presenza dell'Idrochinone, comunque un po' troppo "duro per questi usi.
l'ID11 e il D76 invece contengono come agenti rivelatori, se non ricordo male, 2 gr di Metolo e 5 di Idrochinone.
Io partirei da questa base per poi fare degli aggiustamenti:
D76 1+1 a 20° (col sistema del pezzetto di pellicola alla luce) 6 minuti di sviluppo agitando il primo minuto e poi 10 secondi ogni minuto restante.
A sviluppo completato lo infili nel fissaggio per qualche minuto e poi lo sciacqui velocemente e, infine, fai il controllo della lampadina.
Nel caso il negativo fosse troppo scuro o troppo chiaro non devi scendere sotto i 4 minuti nè salire oltre gli 8 ma devi dimezzare o raddoppiare la diluizione.
Ciao |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Silvano Romanelli ha scritto: |
Per una pellicola così ci vuole un rivelatore a base di Metolo (l'Idrochinone alza troppo il contrasto), credo sia adatto l'ID11 della Ilford, se esiste ancora... ma devi fare dei test per trovare la diluizione, uno potrebbe essere il seguente.
Prendi un pezzetto di pellicola e tienilo alla luce (bastano pochi secondi) poi, dopo aver diluito il rivelatore, lo metti nello sviluppo (tutto alla luce) agitandolo circa 10 secondi ogni minuto a 20°, si dovrebbe annerire non prima di 4/5 minuti, se non succede devi diluire di più o di meno.
Considera che il nero di un negativo esposto alla luce è considerato correttamente sviluppato quando guardando il filamento di una lampadina accesa si vede solo lo stesso (non si deve vedere il bulbo in vetro della lampadina).
Ciao |
La prima volta ho sviluppato per 9 minuti, la seconda per 6 minuti.
L'HC110 e' a base di Metolo o di Idrochinone?
In casa dovrei avere una busta di D76 (equivalente Kodak dell"ID11 della Ilford), se pensi sia meglio, provo con quello. |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di S R |
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Claudia_Moroni ha scritto: | Affermano sia meglio esporla a 25 iso e svilupparla con un rivelatore molto diluito. |
La pellicola per radiografie è caratterizzata da un alto contrasto quindi quello che ti hanno consigliato è più o meno corretto.
Claudia_Moroni ha scritto: | Io ho provato a svilupparla in HC110 diluito 1:100, ma e' venuta praticamente nera! |
Ok per il tipo di rivelatore e anche per la diluizione ma non hai detto il tempo di sviluppo che è molto importante.
Per una pellicola così ci vuole un rivelatore a base di Metolo (l'Idrochinone alza troppo il contrasto), credo sia adatto l'ID11 della Ilford, se esiste ancora... ma devi fare dei test per trovare la diluizione, uno potrebbe essere il seguente.
Prendi un pezzetto di pellicola e tienilo alla luce (bastano pochi secondi) poi, dopo aver diluito il rivelatore, lo metti nello sviluppo (tutto alla luce) agitandolo circa 10 secondi ogni minuto a 20°, si dovrebbe annerire non prima di 4/5 minuti, se non succede devi diluire di più o di meno.
Considera che il nero di un negativo esposto alla luce è considerato correttamente sviluppato quando guardando il filamento di una lampadina accesa si vede solo lo stesso (non si deve vedere il bulbo in vetro della lampadina).
Ciao |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Visto che nessuno fiata, mi rispondo da sola.
Ho provato a ridurre i tempi di sviluppo e la situazione e' un po' migliorata, ma ancora non ci siamo.
Al prossimo tentativo diluisco 1:200, vediamo che succede. |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Primo esperimento (fallimentare) con pellicola x-ray
Qualcuno per caso ha esperienza nell'utilizzo delle pellicole da radiografia per uso pittorico?
Questa e' una pellicola sensibile al blu presa dal negozio del film photography project.
Affermano sia meglio esporla a 25 iso e svilupparla con un rivelatore molto diluito.
Io ho provato a svilupparla in HC110 diluito 1:100, ma e' venuta praticamente nera!
Sono riuscita a scansionarla solamente facendo dei magheggi con i vari settings dello scanner e sistemando le curve in photoshop. |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di Wolfriend |
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Con questo lavoro avevi già conquistato il mio più sincero apprezzamento.
Un giro sul tuo sito mi ha definitivamente consacrato tuo ammiratore.
P.S. Non vorrei cadere nel retorico ma in questo lavoro ci vedo tanto tanto Diane Arbus...
P.P.S. Quella vera, non quella del film.... |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di biagio |
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Innanzitutto ti faccio i miei piu' sinceri complimenti per questo progetto. Il risultato secondo me e' fantastico.
Ho avuto modo anche di ammirare sul tuo sito gli altri tuoi lavori e non posso far altro che complimentarmi con te.
Biagio  |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Grazie a tutti.
Federico C ha scritto: | mi piacerebbe capire come hai scattato. Non intendo tecnicamente, ma come hai impostato il set ed il rapporto con le persone che hai ritratto.
Mi piacciono molto tutte. |
Ti ringrazio. Queste immagini fanno parte di un progetto a lungo termine e il processo per impostare il set, contattare le persone e crearci un rapporto è stato piuttosto lento.
Tutto è iniziato grazie al curatore della galleria, Santi Oliveri, che, dopo aver notato i miei ritratti online, ha deciso di commissionarmi un lavoro da esporre sul tema "borderline gender", senza alcun parametro o limite nella realizzazione.
Devo ammettere che era un tema al quale non avevo mai prestato particolarmente attenzione in passato e mi sono trovata un po' spiazzata all'inizio.
Ho cominciato a fare ricerca partendo dall'idea più ovvia e banale, l'androginia, e partendo da queste basi ho messo un annuncio online, cercando persone androgine con le quali parlare ed eventualmente fotografare.
Tramite la mia ricerca sull'androginia, sono venuta a conoscenza della comunità trans* e genderqueer, costituita da persone che non si identificano pienamente nel genere sessuale assegnato loro alla nascita e/o non credono di rientrare nel sistema binario femmina/maschio.
Inizialmente l'idea era di seguire la transizione di un ragazzo trans che aveva risposto al mio primo annuncio e avrebbe cominciato a prendere gli ormoni subito dopo la prima serie di scatti in studio, facendo dei primi piani del suo viso, documentandone i cambiamenti.
Purtroppo questa idea non è andata in porto perchè la transizione è un processo lungo e non saremmo rientrati nei limiti dettati dalla data della mostra.
Nel frattempo ho continuato a documentarmi e a conoscere e ritrarre persone trans* e genderqueer, focalizzandomi nello scattare primi piani perchè qui in Inghilterra le persone trans* sono spesso rappresentate dai media come fenomeni da baraccone e volevo assolutamente evitare questa tendenza.
Per farvela breve, dopo aver ritratto un po' di persone ed essere entrata, in un certo senso, "nel giro", ho cominciato a proporre l'idea del ritratto a petto nudo sfocato fatto col banco alle persone con le quali ero più in confidenza.
Il desiderio di scattare ritratti con questa tecnica partiva da una serie di idee:
1) l'idea che l'identità di genere sessuale risieda nel cervello e non sia necessariamente collegata alle caratteristiche sessuali secondarie (seno, barba ecc) e ai genitali. In questo senso, la messa a fuoco selettiva sugli occhi del/l* modell* voleva spostare il punto di messa a fuoco dell'attenzione dal corpo all'identità.
2) la sfocatura del corpo come simbolo della transizione.
3) l'idea che non ci sia nulla di scioccante nei corpi delle persone trans* e che si possano fotografare nudi quanto quelli delle persone cis, ma senza focalizzarsi crudamente sui dettagli della sessualità, evitando di oggettificare l'individuo trans*
Spero che si capisca, purtroppo ho inizialmente concepito e in seguito spiegato più volte queste idee in inglese e ora mi trovo in difficoltà nel parlarne in italiano.
Inoltre mi piaceva l'idea di scattare col banco ottico perchè richiede una grande collaborazione tra modello e fotografa, specialmente in questo caso poichè la profondità di campo era minima e abbiamo dovuto studiare le pose insieme per essere sicuri che le foto venissero a fuoco.
Preferisco ritrarre usando queste trafile un po' lunghette perchè mi ricordano le foto ottocentesche dove ogni scatto era un evento.
Liliana R. ha scritto: | Complimenti Claudia_Moroni, la tua foto è stata scelta dallo Staff come Foto della Settimana dal 30 Dicembre 2013 al 5 Gennaio 2014 della sezione "Reportage e Portfolio"
Ma non basta, tra tutte le Foto della Settimana delle varie sezioni, la tua è stata scelta come Foto della Settimana dal 30 Dicembre 2013 al 5 Gennaio 2014 e per una settimana intera sarà visibile in Home page
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Grazie mille, scusate per il ritardo nella risposta, purtroppo non passo spesso e a volte mi sfuggono gli annunci |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di nirvana. |
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Un progetto molto interessante, mi colpisce come hai fatto posare i soggetti.....alcuni con lo sguardo sfidano l'obiettivo.
Complimenti! |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di Piergiulio |
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Ritratti che raccontano una storia..che colpiscono.
Immagini raffinate e tecnicamente pregevoli.
Brava complimenti di cuore
un sorriso
pj |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di Federico C |
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mi piacerebbe capire come hai scattato. Non intendo tecnicamente, ma come hai impostato il set ed il rapporto con le persone che hai ritratto.
Mi piacciono molto tutte. |
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