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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di manuel.rossi |
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malinamelina, franchino e filippo1978:
Grazie anche a voi per l'intervento, ho disturbato molti di voi per avere diversi pareri e il riscontro è stato davvero impagabile!
Per tutt@:
A parte i complimenti, che comunque fanno bene all'animo e incoraggiano, ho comunque apprezzato tutti i suggerimenti/pareri/critiche.
Come detto nel mio messaggio di presentazione nel forum "Per i nuovi utenti", ho voluto iniziare le mie pubblicazioni su P4U con il risultato di una delle mie prime esperienze con una reflex, sicuramente la prima in assoluto nel tentativo di produrre un reportage (quando, come detto, il concetto di "reportage" non mi era neanche ben chiaro). Ho iniziato da lì per mantenere un ordine cronologico, ma soprattutto per raccogliere più consigli e suggerimenti possibile... "anche a rischio di beccare qualche insufficienza!" (mi cito da solo!! )
Queste foto risalgono al settembre 2008 e a distanza di mesi, nonostante nuove letture, studi e scatti, non mi era ancora chiaro quale fossero i loro pregi e difetti come reportage. Dai vostri interventi ho tratto molti spunti, tutti interessanti, proprio come speravo!
Grazie di cuore.
P.S.
So che pretendere di fare buone foto o, peggio ancora, un buon reportage dopo pochi mesi di uso della reflex può sembrare da presuntuosi... ma rispondo che no, non sono presuntuoso, sono solo uno che pretende molto da se stesso, almeno in ciò che lo appassiona. |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di Francesco Ercolano |
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Hai già ricevuto diversi pareri di altissimo livello...
Nonostante questo volevo aggiungere il mio modesto parere...
Ti è già stato detto moltissimo e bene...
A me, personalmente, mancano ulteriori piccoli dettagli...
Come quelli, che adoro, che ci mostri nella 47, nella 70 e nella 120...
Una chiusura troppo brusca quella della 120...
Ci avrei visto un ulteriore ritratto del giovane artigiano magari felice e orgoglioso del lavoro finito e ben fatto...
Mi sarebbe piaciuto vedere qualche altro particolare della bottega...altri attrezzi, pennelli, materiali...magari un vecchio orologio appeso per mostrare le ore passate su quel lavoro...
Anch'io, come Clara, reputo lo scatto di apertura un vero e proprio ritratto...un sorriso, una simpatia contagiosa...per quello ti faccio i miei complimenti incondizionati...il resto lo trovo molto buono e promettente...
Sono sicuro non ci deluderai...
Franco
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di manuel.rossi |
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Mr.500mm:
Grazie dell'incoraggiamento! Il mio Ego già ti vuole bene
d.kalle:
Grazie! Sulla scarsa "contestualizzazione" ti do ragione. C'è da considerare che lo spazio era veramente stretto, molte inquadrature non le ho potute fare perché non c'era spazio per entrambi: o smettevo di fotografare io, o smetteva di lavorare lui!!!
Qualche scatto forse più d'ambiente in realtà l'ho anche fatto ma poi scartato per la scarsa qualità, il posto era davvero scuro... almeno per le mie capacità. Ma non vuol essere una giustificazione perché il problema maggiore è stato l'inesperienza! Praticamente ho fatto un reportage senza neanche sapere (concettualmente) che lo stavo facendo! Era "la prima volta" e come un 16enne in piena tempesta ormonale con l'ansia da prestazione... ero in preda allo scatto compulsivo!!
Infine, il soggetto è un ragazzo con uno sguardo pregno di dolcezza e di una malinconia profonda che mi rapiva... dimora di demoni assopiti... forse per questo mi sono lasciato un po' ipnotizzare da lui, dimanticando il contesto.
VitOne:
A dire il vero avrei postato anch'io qualche foto in meno, ma ho voluto mostrare anche qualche scatto che non mi convinceva, per sentire il vostro parere a riguardo. Diciamola così: foto come ad es. la 20 o la 50 non mi convincevano proprio ma non capivo perché... ora grazie a voi mi è tutto chiaro!!
Resta il fatto che i movimenti erano davvero limitati, ma, ribadisco, non la considero una valida giustificazione. Concordo su tutte le considerazioni, sia sulla composizione sia sulla "costruzione del racconto". Grazie!
(N.d.A. Nella 90 stava ripassando a pennello alcuni dettagli all'interno della cassapanca, col suo fare molto "stravaccato")
GianJackal:
Grazie Gian! Con te l'appuntamento è dal vivo alle prossime esposizioni! Così ti potrai sfogare con eventuali parole che no ti ha rubato VitOne!!
Riccardo Bonetti:
Da qualche settimana ho "in arsenale" anche una 5D - usata ancora pochissimo... ma non credo che darò via la 400D. Continuerò ad usarla in alternativa in particolari situazioni... non posso dare a lei la colpa delle
mie lacune! E poi mi ci sono affezionato: la mia prima reflex, vuoi scherzare?!?!?! Grazie del commento!
Mesco:
Hai ragione! Stasera magari approfondiamo il discorso... verrò col blocco appunti!!
Clara Ravaglia:
Grazie Clara... a me quel sorriso m'è venuto leggendo le tue parole!
Il fatto che le tue considerazioni si avvicinino molto alla personalità del soggetto e al suo modo di interpretare la propria attività mi fa pensare che in qualche modo sono riuscito a trasmettere l'essenza della mezza giornata che ho trascorso con lui.
La cronologia in realtà è corretta: preparazione stucchi, stuccatura, spugnatura, rifiniture col pennello... è che le immagini non lo fanno capire, ahimé!!!!
Per gli sfocati vale quanto detto a VitOne: ne avrei scartate diverse... ma ho voluto "darvele in pasto" lo stesso.
Per tutti:
Grazie davvero a tutti dei commenti, dei suggerimenti, delle considerazioni! Segno tutto sul taccuino per farne tesoro alla prossima uscita![/b] |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di Clara Ravaglia |
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Bella la foto di apertura, un vero ritratto, il volto attraversato da sorriso schietto, aperto, quello che tutti vorremmo mantenere nelle ore lunghe delle mansioni giornaliere.
Il tutto trova nella a luce calda della bottega la sua giusta ambientazione.
Si anticipa una atmosfera di alacrità, di manualità giuste e ereditate dal passato, un anelito alla bellezza della semplicità.
Attenzione maggiore poteva però forse essere riservata alle composizioni talvolta un po' strette e affrattate, e alla cronologia delle immagini, in modo da creare una vera sequenza costruttiva, ben comprensibile per qualunque osservatore.
E occhio in tutte ai primi piani,in cui sfocati prepotenti invadono il proscenio, talvolta togliendo un po' di impatto alla forza del gesto delle mani in movimento.
Un lavoro interessante che promette bene.....
Ciao
Clara  |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di Mesco |
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Ciao Manuel, direi tecnicamente ottime. (vecchio volpone )
Pero' c'è un però (vedi il mio come suggerimento..non come critica.)
Non si riesce a capire che tipo di lavoro faccia, cerco di spiegarmi meglio, si capisce che è un artigiano, ma cosa fà esattamente non si riesce a capire (ci sono foto in cui scalpella, in cui pennella, ma non ho l'oggetto finale ben chiaro.) Il reportage è una storia che devi raccontare e quindi le foto ci stanno tutte , eliminerei qualche scatto, ma sicuramente ne avrei fatto uno con la creatura finale o perlomeno mentre la stava terminando..
magari erro eh... vedilo come ti ho detto, come un piccolo suggerimento.
Bell'esordio ,a parte questo piccolo particolare, complimenti amico mio.
m. |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di Riccardo Bonetti |
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bel lavoro!
mi associo alle parole di Vitone!
sfoltisci un po' e cerca di inserire una panoramica della bottega.
p.s. non pensare che la 400d a 1600 iso sia tirata per il collo! io è da mesi che scatto prevalentemente a 1600 iso.
finchè hai luce per mettere a fuoco va tutto bene.  |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di VitOne |
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Nel complesso mi pare un bel lavoro piacevole da guardare.
Alcuni suggerimenti, spero tu possa cogliere il mio tentativo di aiutarti (magari sbagliando).
Per i miei gusti ci sono troppe foto, forse fatto un ulteriore selezione per portarle ad una decina totali, però dipende dal fine del lavoro. Ti consiglio di giocare di più con il rapporto “sguardo-oggetto”. Una foto in cui si vede il volto ma non gli occhi o si vedono gli occhi ma non ciò che guardano, nel caso di un reportage di questo tipo, può essere una foto non riuscita in pieno. In alcuni casi ho notato particolari tagliati: non conosco la situazione di scatto ed il tuo modus operandi, però forse avresti potuto muoverti di più in modo da far entrare la mano della foto 40, della 80 e della 50 (in entrambi in casi un inquadratura un po’ più bassa, nella 50 è un vero peccato avere quella mano mossa tagliata così). La 60 tagliata così mi dice poco, forse era meglio includere i piedi oppure fare un primo piano del soggetto, magari mettendo a fuoco il lavoro e non gli occhi. Nella 90 il taglio poteva essere una via di mezzo tra orizzontale e verticale per includere la mano che tiene il pezzo, tra l’altro, essendo molto ignorante in materia, non capisco cosa stia facendo l’artigiano: in un primo momento mi sembrava quasi che stesse sentendo il suono del legno. Nella 20 non mi piace l’inquadratura dal basso: lo sguardo attento e concentrato è molto interessante ma è inserito in un contesto nel quale vedo poco più di un gomito e delle gambe tagliate.
Personalmente trovo la foto conclusiva non adatta alla fine di un lavoro: avrei inserito una foto di controllo della riuscita del lavoro, magari simile alla 40. |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di d.kalle |
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Direi che e' un ottimo esordio il tuo!
Noto con piacere che il taglio e' sempre ben stretto e mai dispersivo.
Il lavoro, articolato e tecnicamente ben eseguito nonostante la bassa luminosita' da' uno spaccato di una realta' artigianale ai piu' sconosciuta.
Unico appunto: essendo presentato come portfolio/racconto io avrei inserito anche un paio di immagini piu' ampie, dando risalto all'ambiente di lavoro piu' che al suo protagonista.
La 090 forse e' quella che meno lega con gli altri perche' il viso e' nascosto.
Bravo, alle prossime!  |
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"Ero in bottega, tic e tac..." di manuel.rossi commento di manuel.rossi |
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Un giovane restauratore, nella sua piccola bottega.
Due lampadine accese in una giornata di pioggia,
illuminano spatole, pennelli, terre colorate.
Una 400D col collo tirato a 1600 ISO e un Sigma 24-70 a cercare di darle una mano.
Due passioni che si incontrano, tra colori, gesti, sguardi e parole. |
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