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s.t. di delirio00 commento di mog |
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Fighissima l'inquadratura con lo scacchista a fare da cornice.
Un pò strana la qualità. |
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inferno #6 di delirio00 commento di Webmin |
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Rispetto le precedenti attinenti a questa per il tema impostogli dall'autore si riesce ad apprezzare una migliore leggibilità dei contenuti: anche sè continua a rimanere criptico il nesso narrativo che come cius ha giustamente rilevato sembra poggiarsi solo sulla componente cromatica.
Ciao  |
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inferno #6 di delirio00 commento di delirio00 |
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si, probabilmente hai ragione ma non mi sembra ci sia solo il viraggio.
cmq, grazie per essere passato |
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inferno #6 di delirio00 commento di cius |
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non credo basti virare tutto sul rosso per rimandare l'osservatore a ciò che indichi nel titolo  |
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inferno#2 di delirio00 commento di delirio00 |
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ma che ti sei arrabbiato? ...quella dell'incolonnamento era più che altro una battuta...c'ho messo anche l'occhiolino!
condivido quello che hai scritto in buona parte, aggiungerei che le regole servono ad un determinato fine e presuppongono valori: eseguire una moltiplicazione con le regole di un'addizione non è sensato.(evviva l'algebra).
Con questo scatto non volevo descrivere, casomai evocare, disorientare con la giustapposizione di elementi più o meno riconoscibili.
E' poco leggibile per vari motivi, non ultimo che è pensata per essere inserita all'interno di una serie...se per esempio guardi nella mia galleria ne troverai un altra che potrebbe aiutarti a "decifrarla"...ed è proprio questo lavoro che volevo incentivare...fare una foto poco chiara ma accattivante esteticamente, che rimanesse impressa, che incuriosisse....e son soddisfatto del lavoro svolto.
Ciao |
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inferno#2 di delirio00 commento di francodipisa |
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Proseguo l'OT un attimo. Sono abbastanza vecchio (67 anni) per essermi reso conto da quel dì che, al di là della relatività del valore di tutte le regole, esse spesso rappresentano il distillato di innumerevoli esperienze libere precedenti, e permettono, se usate cum grano salis, di risparmiarsi tanti tentativi inutili, già sperimentati innumerevoli volte da altri prima di noi. E spesso sono necessarie per rendere possibile la stessa comunicazione intelligibile con altri soggetti. Prendiamo le regole ortografico/grammatucali sintsttiche se avrbbi capito non iofotde ti vero? ono he ti o deto:
Ma naturalmente, come prima regola, dovremmo accordarci nel decidere che cosa intendiamo tu ed io per regola, se no è regolare che non ci capiamo...
E, per l'incolonnamento: è ovvio che puoi risolvere altrimenti il calcolo, ma ti ci vuole più tempo, come ce ne voleva ai Greci o ai Romani; se poi tu per cavoli tuoi vuoi usare l'incolonnamento ma anziché allinearti sulla posizione della virgola (regola ordinaria) ti allinei sulla prima cifra a sinistra (tanto per voler essere disorientante a tutti i costi), ottieni dei risultati sicuramente 'disorientanti' e non banali. Se ti piacciono, tanto meglio; basta tu non ne faccia uso a fini pratici...
Fine OT, e cari saluti |
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inferno#2 di delirio00 commento di delirio00 |
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tanto per essere precisi:
1 l'incolonnamento non è una regola matematica, ma un espediente grafico per facilitare il calcolo
2 se il tuo calcolo voleva essere disorientante mi fa piacere sia posto come commento ad una foto che voleva esserlo altrettanto.
3nel 2007e2008 nessuno aveva notato la mia firma...2 giorni di 2009 e già siete in due a chiamarla in causa nei commenti...starà forse finendo il mondo?
"che cosa vuol dire seguire correttamente una regola" non è una provocazione o una contestazione, è semplicemente una domanda su cui Wittgenstein ha riflettuto nel corso della sua vita....quindi niente anticonformismo o solipismo...semmai il tutto il contrario. |
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inferno#2 di delirio00 commento di francodipisa |
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La trovo poco leggibile e comprensibile, non so che dirti.
Leggo nella tua firma:
Citazione: | che cosa vuol dire seguire correttamente una regola? |
... ecco, tanto per fare un esempio di cosa vuol dire: somma, senza avere con te una calcolatrice, 135 a 46 e a 2632 e sottrai al tutto 28,7 senza applicare correttamente le regole dell'incolonnamento, così lo vedi cosa vuol dire seguire correttamente o no una regola...
Ciao |
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Buon natale e felice anno nuovo di delirio00 commento di delirio00 |
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ciauz, per prima cosa grazie per aver speso il tempo per scrivere qualcosa di più di un banale "mi piace, non mi piace".
mi spiace rispondere in questa maniera ma mi sembra di nn aver afferrato il senso delle tue critiche.
1)cito dal DE MAURO CATARTICO: TS filos.Sinonimi CO purificatoreCOestens. Sinonimi CO distensivo, liberatorio, pacificatore, purificatore, purificatorio, rasserenatore, tranquillizzante.
beh...si ...come ha notato Lovencraft per me è tutto fuorchè catartica...quindi non capisco da dove è uscito...forse dal titolo?
beh...se è uscito da li ti do pienamente ragione sull'innovazione comunicativa: l'ironia (o meglio il sarcasmo in questo caso) non sono poi tanto nuovi.
2)per pesante sovrastruttura formale ti riferisci alla post? alla scena? a tutte e due? ...e perchè dovrebbero ovviare ad una carenza di contenuti?
cosa maschererebbe??? manca forse un messaggio chiaro?
giusto per dire...a me la post piace, non pretendo piaccia a tutti. |
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Buon natale e felice anno nuovo di delirio00 commento di Webmin |
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Come tu stesso affermi con il motto riportato nel tuo profilo è sempre necessario chiedersi l'utilità di che cosa vuol dire seguire correttamente una regola?
Dal mio punto di vista, a volte le regole e la loro innata codificazione assolvono ad una naturale esigenza sentita dall'uomo: ossia quella di avere un termine di paragone a cui rapportarsi ed in funzione del quale improntare la successiva evoluzione.
L'evoluzione, storicamente, sia da un punto di vista sociale che storico, è stata sempre caratterizzata da forti contrasti ed inevitabili rotture, a cui comunque sottaceva sempre il desiderio di affermarsi sovvertendo l'ordinario essere delle cose.
Il contesto fotografico di contro non si giova di questi presupposti in maniera assoluta, in quanto il "fare" fotografia pressupone il desiderio di comunicare agli altri ma soprattutto a se stessi la propria visione del mondo.
Ed è questo punto che si rivela il punto nodale della questione: in che misura la palese rottura del codice formale, affermando un'anarchia comunicativa, ci giova a trasmettere il messaggio.
A mio avviso in questa immagine non vi è ne tensione catartica ne tantomeno innovazione comunicativa, ma una pesante sovrastruttura formale che tenta di ovviare alla carenza dei contenuti.
Ciao  |
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