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L'aragosta cosmica di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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Vi ringrazio.
Una spiegazione - molto approssimativa - per chi non conosce il mondo dell'astrofotografia.
La nebulosa è chiamata "aragosta" per via della sua forma, che ricorda appunto un'aragosta, e si trova nella costellazione estiva dello Scorpione.
Immaginate di puntare la macchina fotografica in un preciso punto del cielo, premere il pulsante di scatto, e lasciare l'otturatore aperto per 3 minuti.
Durante questi 3 minuti i fotodiodi del sensore cattureranno la luce emessa dagli oggetti cosmici: stelle, gas, polveri.
Questa luce è debolissima, e in un singolo scatto è quasi impercettibile, vedetela (impropriamente) come una manciata di pixel di un grigio scurissimo, su sfondo nero.
Distinguereste un pixel RGB(2,2,2) da un pixel RGB(0,0,0)? No.
L'esempio è una forzatura, ma calza a pennello.
Immaginate poi che, nei 3 minuti di esposizione, oltre alla luce realmente emessa dagli astri, alcuni fotodiodi si eccitino per questioni elettromagnetiche e non per una reale fonte di luce: abbiamo il tipico rumore digitale.
Immaginate ora che, facendo 10 scatti, i pixel realmente illuminati si trovino sempre nella stessa posizione sul frame, mentre i pixel "farlocchi", quelli "rumorosi", si trovino di volta in volta in una posizione casuale sul frame.
Ipotizzate ora che i dieci scatti vengano stampati su carta lucida, e immaginate la possibilità di impilare i 10 fogli lucidi uno sull'altro con uno stratagemma che "moltiplica" l'intensità luminosa delle parti che i fogli hanno in comune e "abbatte" ciò che invece non hanno in comune.
Cosa succede?
Che i pixel "buoni", quelli che si trovano sempre nella stessa posizione del foglio, diventeranno via via più luminosi, i pixel "cattivi", il rumore, verranno via via affievoliti.
A grandi linee, questa è la cosiddetta tecnica dello "stacking".
Di fatto, 70 scatti da 3 minuti ciascuno, vengono impilati e producono l'equivalente di 3,5 ore di esposizione, con un abbattimento incredibile del rumore digitale.
Ovviamente questa è una spiegazione molto risicata, scientificamente parlando andrebbe argomentata con complessi concetti di fisica e matematica, ma credo possa comunque rendere meglio l'idea ai "profani".
Ho provato a schematizzare in modo molto molto semplice:
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L'aragosta cosmica di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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La nebulosa "Aragosta", NGC 6357 nella costellazione dello Scorpione. Soggetto piuttosto ostico considerata la sua posizione prossima all'orizzonte. Le luci di Cagliari, seppur a 35 km di distanza, e la posizione molto bassa, non permettono una ripresa ottimale, tuttavia mi ritengo abbastanza soddisfatto. Questa nebulosa è una ricca zona HII, la ripresa è stata effettuata col solito setup: Celestron RASA 8 + ASI 183 MC-Pro e filtro a doppia banda stretta IDAS NBZ. sono 70 scatti da 180 sec. ciascuno, elaborazione in palette HOO.
Commenti e impressioni sempre ben accetti. |
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Nebulose Cuore e Anima di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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Vi ringrazio.
@Flavia posso confermarti che i bambini, oggi, sono molto avanti.
Ho una figlia di quasi 6 anni e ne so qualcosa.
In questa viene mostrata una zona in cui le stelle stanno nascendo.
Uno dei possibili risultati della morte di una stella è invece un'immane esplosione che causa l'espulsione di vari tipi di gas.
Qui un esempio:
https://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=812306
Un caro saluto.
Giancarlo. |
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Nebulose Cuore e Anima di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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Versione rielaborata delle nebulose Cuore e Anima (Heart and Soul) rispettivamente IC 1805 e IC 1848 nella costellazione di Cassiopea. Sono due nebulose diffuse distanti circa 7.500 anni luce da noi. Essendo regioni HII (nubi di gas idrogeno ionizzato) mostrano il loro meglio se riprese con appositi filtri a banda stretta. In questo caso sono presenti anche delle zone interne di OIII (ossigeno doppiamente ionizzato). La ripresa è stata effettuata usando appunto un filtro a doppia banda stretta passante (Ha + OIII). La camera di ripresa è la solita inseparabile ASI 183 MC-Pro sul Samyang 135mm f/2 ED UMC per Canon. L'immagine è il risultato dell'integrazione di 30 scatti da 300" ciascuno + 9 dark frame.
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Bruco di Xylena exsoleta di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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Ho trovato questo bruco di Xylena exsoleta (una farfalla notturna molto comune nelle nostre zone) in giardino e ne ho approfittato per spolverare una lente macro che ho usato davvero pochissimo. E' un genere di fotografia che mi appassiona, ma che, per uno motivo o per l'altro ho abbandonato per un lungo periodo. Avrei preferito un miglior posatoio, ma ho dovuto accontentarmi di questo lunghissimo ramo che prosegue in alto a sinistra.
Versione HR
Impressioni e consigli sempre ben accetti. |
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La nebulosa fiammeggiante di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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Vi ringrazio per i commenti
Citazione: | Approfitto per chiederti qualche consiglio su come avvicinarsi a questo tipo di fotografia |
Il mio consiglio è di iniziare con ciò che si ha a disposizione.
Imparare a fotografare larghi campi, costellazioni e oggetti celesti di grandi dimensioni (come ad esempio Andromeda).
Cominciare a familiarizzare con tutte le problematiche più comuni nell'astrofotografia: moto apparente delle stelle, rumore digitale, stacking.
Seguire dei forum dedicati come astrofili.org e cloudynights sicuramente sarà una tappa obbligata.
A parer mio è molto importante poi non desistere di fronte ai primi risultati, magari deludenti rispetto a ciò che si vede in rete.
Le mie prime astrofoto in assoluto le ho ottenute con una eos 350D e un 50mm, su normale cavalletto.
Riprendendo porzioni della via lattea, le pleiadi, la galassia di andromeda.[/quote] |
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La nebulosa fiammeggiante di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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La nebulosa ad emissione 'flaming star' (IC-405) nella costellazione Auriga (cocchiere). Situata a poco più di 1600 anni luce da noi, si trova in una zona del cielo ricca di idrogeno ionizzato e polveri varie. La ripresa è stata effettuata con il Celestron RASA 8 e la ASI 183MC-Pro. Integrazione di 45 scatti da 5 minuti ciascuno con filtro a doppia banda IADS NBZ (Ha e OIII). Seeing e trasparenza non esaltanti. Elaborazione effettuata con PixInsight
Versione ad alta risoluzione qui:IC-405 su Telescopius
Commenti ed impressioni, sempre ben accetti.[/url] |
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Lion nebula - SH 2-132 di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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La nebulosa SH 2-132 (Lion nebula), nella costellazione del Cefeo. Ripresa col Celestron RASA 8 e la ASI 183-MC-Pro. E' una bellissima nebulosa ad emissione di idrogeno ionizzato (nebulosità gassose di colorazione rossastra) e ossigeno doppiamente ionizzato (nebularità gassose di colore blu/azzurro), distante circa 10.000 anni luce da noi. L'immagine, che ricorda le forme di un leone, è il risultato dell'integrazione di 40 scatti da 5 minuti ciascuno, ripresi con filtro a doppia banda stretta (Ha + OIII) IDAS NBZ e 30 scatti da 10 secondi ciascuno, in banda larga con filtro anti inquinamento Optolong L-Pro.
Versione ad alta risoluzione
Impressioni e commenti, come sempre, ben accetti. |
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Horsehead nebula di Giancarlo Melis commento di Giancarlo Melis |
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Complessi nebulari IC434, B33 e NGC2024 attorno ad Alnitak, la stella più luminosa della cintura di Orione. Immagine ottenuta con l'integrazione di 45 scatti da 3 minuti ciascuno, con ASI 183 MC-Pro, Celestron RASA 8" e filtro a banda strettqa IDAS NBZ. |
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