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... di albo49 commento di Alfredo Caridi |
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Ho seguito con interesse questo scambio di opinioni tra l'autore della foto e altri utenti ,in particolare tra autore e Piergiulio.
Opinioni che regolarmente tornano su questo forum quando si parla di architettura ( ma anche con altre categorie).
A mio parere, sono discussioni che non portano da nessuna parte... Almeno fino a quando non viene definito bene il concetto di architettura.
Secondo me l'architettura ha due punti di vista: il punto di vista dell'architetto e il punto di vista dell'osservatore.
Nel primo caso, è chiaro che la ripresa deve essere la più rigorosa possibile rispettando linee, matericità e luce che esalti la tridimensionalità. Ovvio che di fronte a questa situazione, il commento non può e non deve limitarsi ad un semplice elogio o critica della composizione, ma deve quanto più possibile interpretare l'intenzionalità dell'architetto e collocare la struttura in un contesto storico, artistico e culturale. Sarebbe auspicabile che una foto di architettura di questo tipo riveli anche parte dell'ambiente per comprendere meglio le scelte dell'architetto.
Nel secondo caso, la fotografia ha un ruolo prettamente emozionale. C'è più libertà di interpretazione da parte del fotografo il quale prende spunto da una struttura architettonica per suggerire diverse sensazioni che possono essere : di eleganza, imponenza, povera o ricca, popolare o aristocratica, rilassante o inquietante. A questo possono concorrere diversi fattori come cieli drammatici o delicati, ambienti urbani caotici o deserti e chi più ne ha più ne metta.
L'errore in cui si cade più spesso in questo campo della fotografia, è quello di cercare di fare una foto rigorosa ma contemporaneamente si cerca di interpretarla suggerendo sensazioni che spesso risultano incoerenti con la costruzione dell'immagine, con il risultato di una foto che non è ne carne ne pesce.
Un saluto a tutti.
A. |
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A suon di...ghirlanda di Clara Ravaglia commento di Alfredo Caridi |
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Ha mio parere, la forza di questa foto è dovuta più che altro al punto di ripresa. La ripresa dal basso esalta e da importanza alla pregevole lavorazione del battacchio. In un certo senso sottolinea il prestigio della casa che lo espone.
Tutto il resto, luce, sfocatura e composizione fanno parte dello stile "Ravaglia".
Ciao Clara. Complimenti. |
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Relax 5 (corpo e spirito) di Alfredo Caridi commento di Alfredo Caridi |
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Scusate la latitanza, ma sono preso da vari impegni e non riesco a stare dietro al sito. Sono molti gli amici sul forum che devo ringraziare per l'attenzione che danno ai miei lavori senza ricevere il naturale contraccambio da parte mia.
Spero di essere di nuovo attivo al più presto.
Ciao a tutti.
E come sempre consigli e critiche sono sempre ben accetti |
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Generazioni di teod commento di Alfredo Caridi |
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Poteva ben figurare nella mia serie "relax". Ma l'impostazione la rende più concettuale, con la donna seduta e i suoi ricordi lasciati alle spalle.
Una foto che ha in se del dolce e amaro.
Bella.
A. |
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Laurie di Bucis commento di Alfredo Caridi |
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Ringrazio Marco per aver tirato fuori questo ritratto che mi era sfuggito.
E' strano come il tempo faccia cambiare la percezione della fotografia. Mi ha stupito come siano state messe in evidenza le ombre sul viso e considerarlo un errore in cui anche l'autore concorda....Eppure, questo schema di illuminazione ha fatto scuola negli anni 30/50 in particolare nel cinema. Tanto da classificarlo come "stile Hollywoodiano". Luci dirette senza alcun tipo di diffusione. Ancora oggi, rivedendo i ritratti dell'epoca, non si può negare la forza estetica ed espressiva di questa tecnica. Marlene Dietrich, chiedeva per contratto l'utilizzo di queste luci.
A mio parere, "l'errore" tra virgolette, è nel taglio troppo contemporaneo che poco si accorda con quello stile molto più di maniera in cui il soggetto veniva ripreso quasi sempre a mezzo busto o nel piano americano. Le pose quasi sempre languide e rilassate bilanciavano efficacemente la durezza delle ombre.
A me, piace anche così, ma se l'originale ha più aria intorno sarebbe perfetta.
A. |
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s.t di Gianluca Riefolo commento di Alfredo Caridi |
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Perdonami Gianluca, ma ho trovato questo ritratto veramente bello e una bella immagine si presta sempre a diverse rappresentazioni. La modella e la sua espressione la trovo molto poetica. Per cui mi sono preso una licenza poetica per rivedere il B/N in due toni.
L'unico appunto, è il taglio sull'avambraccio che non trovo sia il punto giusto per tagliare. Meglio con la mano in vista o con il taglio al gomito ( sempre a mio parere).
Ti metto come l'ho vista io, se non ti piace la tolgo.
Di nuovo complimenti. |
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... di 1962 commento di Alfredo Caridi |
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Ciao Claudio.
Ti ringrazio per la risposta, segno di apertura al dialogo e ancor di più alla critica...( merce rara nei forum )
Per armonico e preciso, non mi riferivo alle linee dritte o quant'altro, sono l'ultimo che guarda a questi particolari. Mi riferivo invece a una composizione che fosse più mirata al messaggio. Tu stesso mi confermi di aver lasciato più particolari che indicano anche il degrado dei cartelli per sottolineare già l'oggetto come rifiuto.
La libera interpretazione, la si può lasciare solo a un lavoro con chiare caratteristiche concettuali. Una foto documentaristica come questo, o di street, la lettura deve essere quanto più possibile immediata e di lettura univoca. Una immagine che si presta a più interpretazioni, spesso è indice di poca chiarezza o ambiguità
Ti metto un diverso taglio della tua foto. A mio parere, l'immagine ne esce rafforzata e il messaggio acquista un significato diretto dove il cartello esprime l'idea e le ciminiere servono da monito rafforzando il testo del cartello.
Grazie ancora per la tua disponibilità.
A. |
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... di 1962 commento di Alfredo Caridi |
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Dopo tanti commenti positivi su questa foto, mi viene difficile esprimere un parere contrario. Contrario non alla fotografia in se, ma mi da lo spunto di parlare di fotografia in generale.
Se valuto questo scatto così di pancia, la mia opinione non si discosta molto dagli altri pareri. ma per valutare in modo oggettivo (per quanto possibile) occorre estraniarsi dal proprio gusto e idee.
La fotografia, si presenta con dei tagli ai cartelli in modo scoordinato che non trova giustificazione nel momento. C'era il tempo di comporre in modo più armonico e preciso.
Il concetto espresso e da tutti riconosciuto non trova corrispondenza con ciò che si vede. Partiamo dal cartello con l'unica scritta leggibile per intero, invita tutti a differenziare e conferire i rifiuti presso un centro autorizzato...Questo, ci fa già capire che in un modo o nell'altro siamo tutti produttori di inquinamento di vario tipo. Anche per il solo fatto di andare in auto o al cesso o far parte di una società consumistica. Il cartello ci indica che c'è una regolamentazione su questi rifiuti. Le ciminiere nell'immaginario collettivo, sono uno dei simboli dell'inquinamento ma nella foto non c'è traccia di questo inquinamento. Probabilmente, lo stabilimento rispetta in pieno le direttive che si leggono sul cartello...Quello che voglio dire è che la fotografia va letta in modo più oggettivo possibile. Il compito della fotografia è quello di comunicare idee,concetti e emozioni quanto più possibile aderenti al fatto concreto. La fotografia deve parlarci e non farci credere.
Mi scuso con Claudio per aver utilizzato la sua foto per esprimere un pensiero sulla fotografia che meriterebbe una discussione di più ampio respiro.
A. |
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CAFONAL di Buonaluce commento di Alfredo Caridi |
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Ho visto il tuo lavoro "Cafonal"...Trovo il titolo piuttosto riduttivo, lo definirei piuttosto un "Italico costume. Alberto Sordi e Carlo verdone sono stati due mirabili interpreti di queste tue macchiette.
Complimenti. |
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Cell Generation di Bruno Tortarolo commento di Alfredo Caridi |
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Ciao a tutti.
Rientro in punta di piedi dopo una lunga assenza. rientro su questa foto che al di la del piacere o meno, offre diversi punti di riflessione , anche in virtù dei commenti espressi e dai dubbi compositivi di GiovanniQ e Anna.
Intanto, occorre comprendere bene cosa è la composizione. La composizione è quell'insieme di regole che consentono di veicolare efficacemente il messaggio. Non si può leggere una composizione solo in base a linee, volumi e posizionamento dei soggetti in base all'empirica regola dei terzi.
La composizione non può essere disgiunta dalla scena che rappresenta ( è per questo che spesso ci si appella alla rottura delle regole).
Questa foto ci mostra due giovani alle prese con un "selfie"...Come in un ritratto si consiglia di dare aria in direzione dello sguardo del soggetto, il cell. diventa un terzo occhio che spazia sullo sfondo. L'albero a sinistra e i giovani a destra, si comportano da quinta che apre la visione sul paesaggio. La foto di Bruno è in effetti un paesaggio. La composizione è a mio vedere perfettamente eseguita in funzione del risultato.
La post, è un argomento che richiede una critica a se e non riguarda la composizione ma è in stretta relazione con l'aspetto emotivo.
A. |
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