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The chosen one di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Grazie a tutti!
Alessandro hai ragione, isolare la scena poteva essere una soluzione interessante.
Però mi ha colpito la forma a V delle persone che in qualche modo portano lo sguardo al centro della scena, dove un prescelto monopolizza l'attenzione del delfino, e poi è stato uno scatto fortunato, senza preparazione o tempo per aspettare un'altra occasione buona. |
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The chosen one di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Un piacevole incontro all'acquario di Genova.
Ho scelto di pubblicare questa foto perché, nonostante una gabbia nel mezzo a dividerli, sembra esserci un sincero punto di contatto tra i due protagonisti dello scatto. |
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Pol in the shadow di filippopatelli commento di filippopatelli |
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grazie a tutti, è una foto che mi piace molto ma che non mi convince fino in fondo neanche a me.
Aarnmurro: cosa sono gli exit?
nerofumo: nessun telefonino, la luce che vedi è un misto tra il frontalino ed una torcia che aveva in mano molto potente, gli alberi in fondo al sentiero erano infatti ad una trentina di mt dal soggetto. Certo una lanterna a petrolio avrebbe fatto molta più scena  |
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La tana di Shelob di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Grazie a entrambi!
Il bianco e nero rimane molto efficace per la parte illuminata dalla torcia, ma stanca molto di più dei colori perché la foto si sbilancia troppo sui neri, con i colori mi sembra più equilibrata. |
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La tana di Shelob di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Per Bruno: sì hai ragione l'entrata di Bosco Atro è più azzeccata, con i figli di Shelob che vi dimorano, Shelob abitava tra le rocce spoglie, ahah.
per Giovanni: hai ragione il bianco e nero si sposa alla grande con la descrizione che ho fatto, molto più cupo e inquietante, però devo dire che con i colori c'è un elemento quasi magico che si aggiunge alla foto.
Per questo mi è piaciuto saturare bene il verde illuminato dalla torcia, forse dovrei virare il cielo in un colore più roseo ed innaturale per accentuare l'effetto che ho in mente.
Comunque mi lasci nel dubbio su quale effetto sia migliore.
Ho provato così |
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La tana di Shelob di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Una gita serale nel bosco vicino casa, ad un orario in cui la quiete del giorno lascia posto all'inquietudine della notte.
E l'uomo cerca di ritrovare la strada mentre la tenebra lo avvolge. |
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Alberi come mostri di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Grazie mille per i suggerimenti!
A M.R.: Sugli artefatti hai ragione, mi è scappata un po' la mano quando da Ps ho settato il livello di compressione, il .jpg originale è pulito.
Sul piano dei contenuti devo darti ragione, io trovo che la premessa sia più azzeccata quando nella foto c'è una presenza umana (ho fatto un paio di altre foto così, qui pubblicate).
Comunque hai ragione, i soli alberi qui non bastano a trasmettere ciò che ho scritto.
A holden: verissimo, quel tronco è il vero problema di questa foto, purtroppo me ne sono accorto anche io solo dopo aver scattato, grazie al tuo commento ora capisco anche uno dei fattori che lo rende fastidioso! |
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Alberi come mostri di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Un ambiente che normalmente viene ammirato a volte rivela il suo lato ostile, quando il sole è nascosto ed il freddo incombe la natura mostra la sua vera essenza, la totale indifferenza verso l'uomo, l'ostilità che prima era celata ora ci è evidente.
E così un bosco verde ora diviene un posto non solo inquietante ma anche pericoloso. |
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Laerte above the mist n.2 di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Grazie dei commenti!
AarnMurro più che dello Sturm und drang sono appassionato della filosofia del sublime nata nel Romanticismo, o almeno vorrei fare una piccola galleria legata a questa tematica.
Da quanto ne so lo Sturm und Drang con il suo concetto di superuomo è un po' contrario a quello che poeti come Leopardi o pittori come Freidrich cercavano di raffigurare, ovvero l'uomo annichilito dalla magnifica potenza della Natura, non intesa come piante e animali ma come forza sovrumana totalmente indifferente alla condizione umana.
Per cui per risponderti il mio personaggio non è l'uomo che titaneggia eroicamente contro le forze avverse ma proprio quello che viene sconfitto, e quindi se ti dà l'idea di uno che cristona nella nebbia è giusto cosi! ahah.
Poi sono più che d'accordo con te, quel giorno nevicava e la nebbia era eccessiva, speravo in qualche debole raggio di sole oppure in un varco che lasciasse intravedere la valle sotto.
La grana risulta forse fastidiosa? |
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Laerte above the mist n.2 di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Un altro esempio di come la natura può diventare ambiente da ammirare ma anche da temere.
Qui attraverso la solitudine e l'ostilità delle condizioni climatiche si cerca di rendere il rapporto tra uomo e ambiente vicino all'idea del sublime propria del Romanticismo. |
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Laerte above the mist di filippopatelli commento di filippopatelli |
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ThX - 1138 ha scritto: | Quella macchia in alto a destra arriva prima di quello che proponi...come e' venuta fuori??? |
Scattavo sono una nevicata, l'ottica era piena di gocce, oltre a quella macchia nera nella nebbia si notano tanti altri aloni.
Io non la trovo fastidiosa ma effettivamente immaginandola senza, la foto può solo trarne beneficio. |
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Laerte above the mist di filippopatelli commento di filippopatelli |
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Immagine che cerca di imitare il rapporto tra uomo e natura del romanticismo, un rapporto dove il sublime annichilisce l'uomo e ne mostra la fragilità dinanzi alle forze che lo circondano.
Ispirato dal capolavoro di Caspar David Friedrich "Viandante sul mare di nebbia" |
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