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Omaggio a David LaChapelle di Raffaele Ingegno commento di Raffaele Ingegno |
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Diciamo che è abbastanza complesso da spiegare se non ci sono riferimenti e praticità di alcuni sistemi... io ci provo.
La foto è realizzata nel mio studio, posizionando le luci flash nella maniera migliore da restituire un illuminazione del soggetto simile a quello dello scatto di partenza.
Dopodichè in grafica tridimensionale si è modellata tutta la location, attribuiti i materiali e riproposto lo stesso set illuminotecnico, facendo corrispondere luci reali e luci nel software che calcola poi l'immagine definitiva. Il soggetto, nell'ambiente tridimensionale, è stato realmente inserito all'interno di una capsula, al quale è stato attribuito il materiale vetroso.
Per intendere forse meglio, la realizzazione viene fatta con gli stessi software utilizzati dalle varie case cinematografiche che realizza film con interventi o totalmente in 3d (non quelli che si guardano con gli occhialini, qualle è un altra cosa ancora) tipo Pixar, ILM o Dreamworks...
Una volta avuta la possibilità di potersi sbizzarrire con l'ambiente, ho voluto renderlo meno semplice di quello originale, arricchendolo con uno stile diverso ed un cromatismo che rispettasse la complementarità dei colori scelti dal LaChapelle, ma utilizzandone di altri.
Naturalmente il software utilizza una camera simulata, settabile con gli stessi parametri di una vera reflex, quindi sono stati utilizzati stessi iso, apertura, tempi, bilanciamento... e posizionata nello spazio alla stesso posto dello scatto reale utilizzato. Stabilito il tutto, per avere l'immagine calcolata, si fa "cuocere" circa 50 ore, su una workstation di buona qualità e un po' di post finale perfeziona cromatismi e contrasti non prevedibili in fase di settaggio.
Spero di essere stato un minimo esaudiente anche con chi è totalmente a digiuno con la tecnica, che personalmente ritengo molto valida per realizzazioni del genere.
Naturalmente, volevo aggiungere, che non realizzo sempre questo genere di lavori molto impegnativi graficamente, ma mi piace molto anche scattare ed avere il risultato in camera senza alcun intervento in post produzione. |
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Omaggio a David LaChapelle di Raffaele Ingegno commento di Raffaele Ingegno |
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Ti ringrazio molto del commento.
In realtà hai centrato un punto, la luce sul vetro, che in molti hanno notato e che in studio è facilmente risolvibile. Il problema sta nel fatto che è una rivisitazione della ben più nota foto scattata a Kirsten Dunst dal grande David Lachapelle ed ho voluto simulare lo stesso posizionamento delle luci, ricavandolo dall'osservazione del suo scatto. Mea culpa il fatto di aver utilizzato un softbox un po' più largo.
A questa dimensione, quello che noti come disturbo in realtà non è altro che la riflessione della trama del tappeto sulla parte bassa della campana di vetro, visibile solo nelle parti più scure di quella porzione di fotogramma e che effettivamente sembra o un difetto della pelle o un rumore localizzato.
Guardandola alle dimensioni effettive, si percepisce che è un riflesso, ma concordo che in questa dimensione, crea un disturbo non piacevole.
Segnalo un link, dove è possibile vedere lo scatto originale
http://www.mymostwanted.com/gallery/data/3796/my_most_wanted_dot_com_kirsten_dunst_David_La_Chapelle_photoshoot_002.jpg
che ho voluto omaggiare con questa reinterpretazione personale.
Volevo anche chiedere se qualcuno si è chiesto come è stato realizzato...
Grazie |
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