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Spyda di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Silvano Romanelli ha scritto: |
Per una pellicola così ci vuole un rivelatore a base di Metolo (l'Idrochinone alza troppo il contrasto), credo sia adatto l'ID11 della Ilford, se esiste ancora... ma devi fare dei test per trovare la diluizione, uno potrebbe essere il seguente.
Prendi un pezzetto di pellicola e tienilo alla luce (bastano pochi secondi) poi, dopo aver diluito il rivelatore, lo metti nello sviluppo (tutto alla luce) agitandolo circa 10 secondi ogni minuto a 20°, si dovrebbe annerire non prima di 4/5 minuti, se non succede devi diluire di più o di meno.
Considera che il nero di un negativo esposto alla luce è considerato correttamente sviluppato quando guardando il filamento di una lampadina accesa si vede solo lo stesso (non si deve vedere il bulbo in vetro della lampadina).
Ciao |
La prima volta ho sviluppato per 9 minuti, la seconda per 6 minuti.
L'HC110 e' a base di Metolo o di Idrochinone?
In casa dovrei avere una busta di D76 (equivalente Kodak dell"ID11 della Ilford), se pensi sia meglio, provo con quello. |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Visto che nessuno fiata, mi rispondo da sola.
Ho provato a ridurre i tempi di sviluppo e la situazione e' un po' migliorata, ma ancora non ci siamo.
Al prossimo tentativo diluisco 1:200, vediamo che succede. |
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Spyda di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Primo esperimento (fallimentare) con pellicola x-ray
Qualcuno per caso ha esperienza nell'utilizzo delle pellicole da radiografia per uso pittorico?
Questa e' una pellicola sensibile al blu presa dal negozio del film photography project.
Affermano sia meglio esporla a 25 iso e svilupparla con un rivelatore molto diluito.
Io ho provato a svilupparla in HC110 diluito 1:100, ma e' venuta praticamente nera!
Sono riuscita a scansionarla solamente facendo dei magheggi con i vari settings dello scanner e sistemando le curve in photoshop. |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Grazie a tutti.
Federico C ha scritto: | mi piacerebbe capire come hai scattato. Non intendo tecnicamente, ma come hai impostato il set ed il rapporto con le persone che hai ritratto.
Mi piacciono molto tutte. |
Ti ringrazio. Queste immagini fanno parte di un progetto a lungo termine e il processo per impostare il set, contattare le persone e crearci un rapporto è stato piuttosto lento.
Tutto è iniziato grazie al curatore della galleria, Santi Oliveri, che, dopo aver notato i miei ritratti online, ha deciso di commissionarmi un lavoro da esporre sul tema "borderline gender", senza alcun parametro o limite nella realizzazione.
Devo ammettere che era un tema al quale non avevo mai prestato particolarmente attenzione in passato e mi sono trovata un po' spiazzata all'inizio.
Ho cominciato a fare ricerca partendo dall'idea più ovvia e banale, l'androginia, e partendo da queste basi ho messo un annuncio online, cercando persone androgine con le quali parlare ed eventualmente fotografare.
Tramite la mia ricerca sull'androginia, sono venuta a conoscenza della comunità trans* e genderqueer, costituita da persone che non si identificano pienamente nel genere sessuale assegnato loro alla nascita e/o non credono di rientrare nel sistema binario femmina/maschio.
Inizialmente l'idea era di seguire la transizione di un ragazzo trans che aveva risposto al mio primo annuncio e avrebbe cominciato a prendere gli ormoni subito dopo la prima serie di scatti in studio, facendo dei primi piani del suo viso, documentandone i cambiamenti.
Purtroppo questa idea non è andata in porto perchè la transizione è un processo lungo e non saremmo rientrati nei limiti dettati dalla data della mostra.
Nel frattempo ho continuato a documentarmi e a conoscere e ritrarre persone trans* e genderqueer, focalizzandomi nello scattare primi piani perchè qui in Inghilterra le persone trans* sono spesso rappresentate dai media come fenomeni da baraccone e volevo assolutamente evitare questa tendenza.
Per farvela breve, dopo aver ritratto un po' di persone ed essere entrata, in un certo senso, "nel giro", ho cominciato a proporre l'idea del ritratto a petto nudo sfocato fatto col banco alle persone con le quali ero più in confidenza.
Il desiderio di scattare ritratti con questa tecnica partiva da una serie di idee:
1) l'idea che l'identità di genere sessuale risieda nel cervello e non sia necessariamente collegata alle caratteristiche sessuali secondarie (seno, barba ecc) e ai genitali. In questo senso, la messa a fuoco selettiva sugli occhi del/l* modell* voleva spostare il punto di messa a fuoco dell'attenzione dal corpo all'identità.
2) la sfocatura del corpo come simbolo della transizione.
3) l'idea che non ci sia nulla di scioccante nei corpi delle persone trans* e che si possano fotografare nudi quanto quelli delle persone cis, ma senza focalizzarsi crudamente sui dettagli della sessualità, evitando di oggettificare l'individuo trans*
Spero che si capisca, purtroppo ho inizialmente concepito e in seguito spiegato più volte queste idee in inglese e ora mi trovo in difficoltà nel parlarne in italiano.
Inoltre mi piaceva l'idea di scattare col banco ottico perchè richiede una grande collaborazione tra modello e fotografa, specialmente in questo caso poichè la profondità di campo era minima e abbiamo dovuto studiare le pose insieme per essere sicuri che le foto venissero a fuoco.
Preferisco ritrarre usando queste trafile un po' lunghette perchè mi ricordano le foto ottocentesche dove ogni scatto era un evento.
Liliana R. ha scritto: | Complimenti Claudia_Moroni, la tua foto è stata scelta dallo Staff come Foto della Settimana dal 30 Dicembre 2013 al 5 Gennaio 2014 della sezione "Reportage e Portfolio"
Ma non basta, tra tutte le Foto della Settimana delle varie sezioni, la tua è stata scelta come Foto della Settimana dal 30 Dicembre 2013 al 5 Gennaio 2014 e per una settimana intera sarà visibile in Home page
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Grazie mille, scusate per il ritardo nella risposta, purtroppo non passo spesso e a volte mi sfuggono gli annunci |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Grazie.
Sí, inizialmente il progetto era stato commissionato per una mostra in una galleria in Francia.
Lo spazio non erano molto grande e il curatore ha voluto, come hai proposto anche tu, stamparle giganti, quindi ne ho esposte solo 8.
Le hanno notate i ragazzi della commissione del festival di fotografia Occhirossi a Roma e mi hanno invitato ad esporle nuovamente, questa volta solo 5, come gigantografie stampate su carta da attacchinaggio
il 13 ci sarà l'apertura di un'altra mostra qui a Londra per un concorso dove sono finalista e verrano esposte 8 foto da questo progetto in dimensioni più contenute.
A proposito, se qualcuno si trovasse a passare da qui, mi facesse un fischio, sarebbe bello andare insieme. |
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Sabah di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
Anima Animus è un progetto a lungo termine sul tema del borderline dell'identità di genere.
Questa prima parte del progetto consiste in una serie di ritratti di persone trans* e/o genderqueer e/o intersex che vivono in Gran Bretagna.
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Zappa di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Grazie a tutti per i bei commenti.
Sono d'accordo, specialmente sul contrasto, forse andrebbe stampata leggermente piu' chiara e piu' contrastata, questa e' solo una scansione del negativo.
Grande Clara che hai notato la croce, e' il mio particolare preferito, sono contenta di non essere l'unica a vederla.
Solo un chiarimento sulla spalla sinistra non ha "segni di branding, autolesionistici marchi a fuoco", sono cicatrici di un incidente. |
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Smoke di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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abbiamo scritto in contemporanea, mi fa piacere vedere una reazione scherzosa e leggera dopo quel messaggio veramente pesante.
apprezzo molto i vostri commenti e li leggo con attenzione, ho semplicemente notato che in questo forum c'e' una certa tendenza al commento...come dire... poetico.
non e' assolutamente un problema, sono solo schietta e diretta nel comunicare e mi devo abituare a questo tipologia di commenti che, lo ripeto, apprezzo molto. |
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Smoke di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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grazie a tutti!
mi dispiace di averla postata nella sezione sbagliata, in effetti non sapevo dove metterla
devo dire che a volte faccio un po' di fatica a seguire i vostri commenti, sempre molto elaborati. [edit - per favore non travisate questa frase, era una semplice osservazione, non intendevo offendere nessuno...qualcuno si e' sentito punto sul viso e ha sentito il bisogno di mandarmi un messaggio privato dove praticamente mi da' della cretina sopravvalutata, arrivando ad insinuare che non sono io a scattare le mie foto]
in ogni caso sono contenta che vi piacciano le foto.
purtroppo sono un po' incasinata e mi dimentico di passare di qui, poi ogni tanto controllo le visite al sito e vedo che passate in tanti e mi fa tanto piacere <3
xx |
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Massimo di Claudia_Moroni commento di Claudia_Moroni |
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Zenza Bronica Sq-Ai
Zenzanon PS 80mm
Duplicatore di focale
Filtro close up +2
Rullino Kodak Tri-X sviluppato in casa con Kodak HC-110, diluzione B |
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ada in bianco e nero di Gangstapino commento di Claudia_Moroni |
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Bon, sara' stato spontaneo, ma ai miei occhi risulta un po' forzato, mi dispiace.
Scusate se sono un po' diretta, spero di non offendere nessuno/risultare maleducata. |
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ada in bianco e nero di Gangstapino commento di Claudia_Moroni |
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espressione spontanea?!? a me colpisce per il sorriso tirato che tutto pare tranne che spontaneo e per la bianchezza esagerata delle iridi che, unite alla fissita' del sorriso, le "donano" un'espressione un po' inquietante. |
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Mamma di Gannjunior commento di Claudia_Moroni |
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per mantenere la veridicita' di questo scatto, avrei decisamente evitato l'effetto flou ed eliminato la forte dominante verdastra che la fa sembrare malata. |
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