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Welcome Ilovik di _Nico_ commento di _Nico_ |
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Jacopo, grazie dell'attenta osservazione!
Rispondo subito alla tua domanda: ho usato il 20, il 20 e il 20...
Andando in un'isola così piccolina per fare un po' di mare tranquillo, ho deciso di ridurre al minimo i bagagli, e così l'"attrezzatura fotografica" era composta dalla GF1, dal 20, da un Nikkor 50 f/1,8 con anello adattatore, e un cavallettino polacco che abitualmente uso per il flash. Nient'altro. In questa 'attrezzatura francescana' persino il 50 è risultato di troppo, e ho fatto tutto col 20 e il cavallettino per certi paesaggi.
Non pensavo di far simili foto, non pensavo di trovare il tempo per osservare la comunità di Ilovik, e invece ne ho avuto a sufficienza, ed è stato un piacere.
Le ultime tre forse non son pari alle altre, ma avevano una logica nel piccolo racconto: la processione è il momento più importante per questa comunità. Avrei avuto bisogno di altra attrezzatura per seguirla, ma due scatti li meritavano. C'erano molte delle persone che avevo visto nei giorni precedenti, insomma era la comunità, piccola piccola, nel suo complesso. E l'ultima è la foto del ritorno a casa. In fondo la nave contrassegna già quel mondo 'tecnologico' in cui stavo rientrando.
Su contrasto e affilatezza del bn può darsi io abbia esagerato in qualcuna di queste versioni web. Ho ricavato un librino da questo reportage e non v'è differenza tra le varie foto. Ma è anche vero che ho messo una cura particolare nel preparare le foto da stampa. Possibilissimo mi sia scappata dela maschera di contrasto di troppo. Adesso le ricontrollerò con calma.
Quanto all'entrare nella scena, beh, è la cosa che mi piace di più. Magari non scatto la foto, persino, ma è proprio quello che mi attrae di più. Infatti non uso quasi più il tele. E col 20, che sostanzialmente è un normale poco più ampio sul 24x36, mi son trovato quasi troppo a ridosso in certe situazioni. Insomma, ormai scelgo le lenti in base al mio comportamento, e diventa una sorta di simbiosi. |
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... di locao commento di _Nico_ |
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Bastano cinque lettere: Bella.
(poi potrei dire d'atmosfera, evocativa, vagamente vermeeriana, ma bastano quelle cinque lettere con la maiuscola) |
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Welcome Ilovik di _Nico_ commento di _Nico_ |
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Ho il sospetto d'avere sbagliato a usare gli strumenti che offre il forum...
Va be'... Comunque il titolo è
Gente di Ilovik
Vorrei raccontare qualcosina della gente di Ilovik, una piccola isola dalmata, nel bacino tra l'Istria e Zara. Per raggiungerla si prende un traghettino in Istria, e poi si corre per isole e isole, su strade strette che scollinano su orizzonti sconfinati.
1. In battello
Al fondo di Lussino si telefona a Karlo che risponde in Inglese, ma con gl'Italiani parla in Istriano, un triestino/veneto molto marcato: "arivo suubito". Viene veloce col suo gommone e ti sbarca su un un qualche moletto dell'isola. Di fronte, oltre uno stretto canale che funge da riparo per le imbarcazioni, c'è l'isola di San Pietro, in cui v'è solo il cimitero. Come nei tempi antichi, quando i morti venivano traghettati sull'altra sponda (e Caronte, infatti, faceva quel mestiere...).
2. Veduta dell'isola di San Pietro. S'intravede la croce che contrassegna l'ingresso del cimitero.
L'isola è davvero minuta. Non vi sono auto, e del resto nell'unica strada che la attraversa un'auto faticherebbe a passare. Non vi sono nemmeno banche. La civiltà qui conta tre ristoranti, un emporio e due bar. Se si desidera altro bisogna cambiare isola...
3. Welcome Ilovik
L'auto farebbe fatica a passare per la via principale, che è poi l'unica percorribile, perché davanti all'emporio e al bar che si fronteggiano si fa il pieno di gente. Soprattutto d'«indigeni», che s'assiepano sulle panche. In definitiva la vita dell'isola, nei pomeriggi d'estate, ha due protagonisti: quelli che passeggiano, e quelli che guardano gli altri passeggiare. La netturbina Water Works, per esempio, appena finisce il suo lavoro, va a farsi una birretta con gli amici...
4. Una birretta oziosa
5. Chi passa
5.1. Due ciàcole
Per le stradine e i viottoli che si srotolano tra le case del paese s'intrecciano continuamente quattro idiomi: il croato, l'italiano, l'americano e il veneto. Un'isola come questa, dove olivi e capre la fanno da padrone, è stata decimata dall'emigrazione. E le risorse provengono tutte dal turismo nautico e dall'immigrazione stessa. Molti tornano dagli States per visitare i parenti e la terra d'origine, ed è frequente l'intrecciarsi fitto di croato e americano.
6. Domenica mattina
Per festeggiare l'arrivo del nuovo parroco tutti, indigeni ed emigrati, si son dati appuntamento in chiesa, e quindi fuori, per un rinfresco.
7. Domenica mattina
8. Domenica mattina
9. Domenica mattina
10. Domenica mattina
Che a far fortuna sono in pochi, i proprietari dei pochi locali e qualche emigrante, lo testimoniano anzitutto le case, dimesse e semplici. L'orto non è un hobby, ma una risorsa.
11. Casa con orto
Per i bambini tutta l'isola è un immenso parco giochi: cheta, priva di rischi, verde, piena di luoghi in cui giocare o da esplorare.
12. Bimbi
13. Bimbi
14. Bimbi
A nord del paese v'è un minuscolo lungomare, lo chiamano «soto pini». In realtà andrebbe chiamato «soto pini e fianco fichi». Qualcuno, dopo il bagno, lo usa come sala lettura. Qualcuno, invece, sta «sopra pini».
15. La lettura
16. La lettura
17. Sopra pini
La cura, direi, o la premura. I bimbi e i ragazzi girano liberi, nessuno li incalza. Ma se necessario ricevono ogni attenzione.
18. La toletta
Oltre gl'«indigeni» ci sono naturalmente anche i «foresti». Basta nulla per capire che si tratta d'un altro pianeta. È il popolo delle barche, i «Boat People», ma alla rovescia. In genere si fermano poco, al massimo un paio di giorni, ma li riconosci subito quando approdano con i tender per la cena o sciamano per la via principale...
19. Boat People
20. Boat People
Il passato burrascoso della Yugoslavia difficilmente trasuda dai volti dei Dalmati, che pur tra i più fortunati, qualche bombardamento l'hanno subito. Ma affiora sempre, anche nelle isole più remote. Come un relitto, unica traccia del naufragio.
21. Caserma abbandonata
Per noi il ferragosto è vacanza balneare, tutta italiana godereccia e profana, feriae augusti. Nell'isola, dove è acceso il culto mariano, è anzitutto assunzione di Maria. E dunque la notte della vigilia, il paese punteggiato da lumi ed edicole, una piccola processione lo attraversa lentamente.
22. La processione
23. La processione
Una minuscola enclave, quindi, che ancora difende orgogliosamente le proprie tradizioni, le proprie minute consuetudini. Mi appare ancor più evidente quando Karlo mi sbarca nuovamente sulle grandi isole a nord, e infine salgo sul traghetto. Qui riassaporo quell'aspetto inconsapevolmente globalizzato e omogeneizzato che contraddistingue il turismo e i suoi esodi di massa.
24. Ritorno verso casa
Il video: http://youtu.be/muGW7yn4diM |
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di acqua e di sale di nerofumo commento di _Nico_ |
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Mi piacciono molto, soprattutto le foto dei lavoratori, il primo piano del ragazzo, la montagna di sale e il mulino sullo sfondo. Ho guardato attentamente i volti, e mi chiedo se per caso quel lavoratore coi capelli bianchi (una delle foto che mi piacciono molto) non sia il ragazzo di 21 anni fa...
http://www.photo4u.it/album_pic.php?pic_id=350882 |
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BMX|AleBarberoCondor di matteoganora commento di _Nico_ |
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A me l'inclinazione sta benissimo, Matteo, contribuisce a dinamizzare. E le due foto sono al tuo livello. Nella prima effettivamente l'alone a destra disturba un po'. E mi disturba di più l'ombra della testa. Ma so bene che non sono aspetti che si possano prevedere e programmare. Però, tutto considerato, un po' meno flash non avrebbe guastato nella resa generale. |
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Ritratti di strada di Nash commento di _Nico_ |
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Decisamente è un vero piacere quando le foto parlano. Accade di rado, e le tue le ho "ascoltate" con grande interesse. Opportune le osservazioni sulla 4 e la 22, non reputo necessario aumentare il portfolio. Se crescesse sarebbe ottimo, ma bada che non si limiti solo ad aumentare.
Vivi complimenti. |
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Appunti estivi di stecco333 commento di _Nico_ |
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Stecco, me le sono guardate un paio di volte, a distanza di tempo. Avevo già visto le altre sovrapposizioni, e direi che con queste hai fatto un gran bel passo avanti: sei riuscito a restituire la memoria, il ricordo. Il sapore del mare che nessuna veduta può restituire. Complimenti vivissimi! |
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383° festino di santa rosalia di s0nik0 commento di _Nico_ |
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Reportage asciutto, ma intrigante, e coinvolgente...
Soniko, mi fai venire alcune curiosità, non fotografiche, e non ti stupirai. Ricordo, molto piccino, delle barche di zucchero alla Vucciria. E ora vedo la santa portata in processione sulla barca. Mi puoi raccontare qualcosa di quest'aspetto? Il "carnevale" effettivamente funzionerebbe: il carnevale si svolgeva nei tempi antichi durante il trasporto del carro navale, il "festino" di Iside. E anche quella testa dai molteplici volti mi sembra risalire da profondità ben più antiche del Cristianesimo... |
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il primo vocabolario del mondo..... di pepsorb commento di _Nico_ |
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Sulle prime edizioni di Calepino non sono certo espertissimo, ma l'edizione che hai fotografato tu è inequivocabile: in fondo al frontespizio, preceduto da "Anno", si legge "M D L", cioè 1550 in numeri romani. Quindi si tratta certamente d'una delle tantissime riedizioni di questo testo di successo, e precisamente una delle tre edizioni pubblicate a Venezia (sì, tre nello stesso anno e nello stesso luogo... ). |
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il primo vocabolario del mondo..... di pepsorb commento di _Nico_ |
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Sulla foto t'han già detto... Io aggiungerei che quel vocabolario (il celebre Calepino) non è il più antico del mondo, e nemmeno in lingua latina, e nemmeno il primo dell'autore. Il primo Calepino è stato stampato nel 1502, ma l'edizione che mostra la signora è un'edizione del 1550... |
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... di Alessandro Frione commento di _Nico_ |
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La coppia di sguardi funziona perfettamente, e la coppia "inferiore" in particolare. Però l'attribuzione d'una connotazione angelica alla coppia superiore mi sembra quanto meno azzardata: dovrebbe trattarsi d'una prosperosa Venere, tutt'altro che angelica, anzi abbastanza carnale -a partire dalle terga... - e d'un Eros o amorino che la guarda compiacente. Non sempre basta un paio d'ali per fingersi angelico... |
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Rigoletto. di AlexFoto commento di _Nico_ |
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AlexFoto ha scritto: | Questa è una delle numerose circostanze in cui la presenza di uno stabilizzatore mi è mancata. |
Alex, non credo che lo stabilizzatore sia necessario. Anch'io ho fatto un piccolo reportage a un altro Rigoletto, ma senza un'ottica stabilizzata. Quando ho scattato con una focale tele ho usato il monopiede... |
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07-01 Ra - Il lavorio dell'acqua di _Nico_ commento di _Nico_ |
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takeiteasy ha scritto: | ...a mio avviso forse avrebbe reso un migliore effetto tridimensionale se ti fossi abbassato un po' facendo uno scatto più angolato inoltre così facendo avresti potuto avvicinarti al granchietto che sarebbe stato un fantastico punto di interesse. |
Sì, hai ragione, ma era effettivamente tramonto, come hai inteso bene, e abbassandomi la luce del sole entrava nell'obbiettivo e mi prendevo tonnellate di riflessi...
In più si perdevano il disegno, le "dune" e i profili montuosi...
takeiteasy ha scritto: | penso che il b/n l'abbia valorizzata parecchio ma non so com'era l'originale.... |
Era... in b/n...
L'ho scattata con una Kodak T-max 400 iso.
takeiteasy ha scritto: | fare la critica alla foto di un moderatore potrebbe avere delle conseguenze????
azzzzz |
Sì, ti ringrazia delle osservazioni... |
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07-01 Ra - Il lavorio dell'acqua di _Nico_ commento di _Nico_ |
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Eh, veramente il titolo è Il lavorio dell'acqua...
Non c'era una categoria adatta (astratto, geometrie), nella sezione natura non mi sembra opportuna, anche se il soggetto è naturale, e allora l'ho messa qui. D'altronde il lavoro che in piccolo, in breve, l'acqua ha compiuto sulla sabba, acqua e aria l'hanno compiuto nei millenni sul paesaggio... |
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