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Intorno all'isola Gallinara (SV) di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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vittorioneroma2 ha scritto: | un raccolta incentrata su di un unico "soggetto" per dirsi riuscita richiederebbe che ogni singola foto contenesse un'energia sua propria molto forte, tanto da imporsi all'attenzione con ogni scatto [...] |
Grazie per il commento. Probabilmente alla base c'è una mia interpretazione errata del tema "portfolio": immaginavo infatti che fosse l'insieme delle immagini a costruire il racconto nel suo complesso, più che ognuna singolarmente. |
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Intorno all'isola Gallinara (SV) di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Una lunga frequentazione del golfo di Alassio mi ha portato a guardare spesso alla sua isola, che si disegna mutevole a seconda delle ore del giorno ma anche, sorprendentemente, del punto della costa in cui ci si trova, assumendo il caratteristico profilo "a tartaruga" quando la si guardi nella zona del Vadino di Albenga.
Ecco dunque alcuni degli sguardi che ho provato a cogliere.
2. Dalla Punta Murena, nella luce abbagliante di una mattinata limpida...
3. ... e con il sole vivo del pomeriggio:
4. Dal capo S.Croce, un inconsueto gioco di luci al tramonto di una giornata nuvolosa:
5. Da Laigueglia. Allontanandosi verso ponente, l'isola perde la sua forma tipica "a tartaruga" e diventa una semplice collina, mentre il Capo Noli è immediatamente riconoscibile per il suo profilo a scalino:
6. Da Laigueglia, all'alba:
7. Appena dopo l'alba:
8. Da S.Matteo. Il campanile della chiesa parrocchiale svetta tra gli ulivi del Poggio:
9. Dal Capo Mele, in una giornata di vento potente, che increspa tutto il golfo di Alassio. Valicato il Capo Mele, l'isola scomparirà infine dalla vista:
10. Dal treno. Uno scatto al volo - e molto fortunato - dall'interregionale Ventimiglia-Milano, alle 6.20 del mattino, esteso dal sole che sorge fino alla punta dell'isola:
11. Dal Vadino: canneto, vento, mare e l'isola-tartaruga:
12. Da Albenga, nel punto più vicino alla costa (poco più di 1 km), in una giornata atmosfericamente intensa:
13. Dal Vadino: l'ultimo sole della sera, con la costa già in ombra:
Versione large da 1024 pixel: http://www.miol.it/stagniweb/Foto6.asp?File=rivier08&Tipo=index&Righe=100&Col=5
(non c'è un modo per non forzare il ridimensionamento a 800 qui nel forum?)
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Matera di goonico commento di GiorgioStagni |
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Semplicemente spettacolare. Uno dei portfolio più belli degli ultimi tempi.
Per me le foto servono tutte o quasi: per dare un'idea completa di un tema, 20-25 sono a mio avviso l'ideale.
Quella con l'auto, che tutti hanno notato come qualcosa di "intruso", inaspettato, se la si vuole conservare, io la riutilizzerei con intento provocatorio, ad esempio in ultima posizione, con il significato di "tornare alla realtà" (che però è un significato pessimistico, e quindi devi valutare tu se è quello che vuoi rendere). |
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Vapore in Garfagnana di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Felice della "vetrina"
CCoC ha scritto: | Una serie che mi piace, piuttosto che qualche b/n parziale avrei preferito a volte vedere i colori del metallo oliato  |
Ci avevo pensato anch'io ma in quell'occasione si prestava poco, perché più che le sfumature dell'olio, si vedevano delle meno gradevoli tonalità bianche, dovute al condensare del vapore "sparato" dalla macchina contro la volta delle numerose e lunghe gallerie. Il vapore ricadeva poi sulla macchina e condensava appunto in una polvere biancastra.
Per questo ho preferito stare sul bn.
Ecco comunque un paio di scatti a colori in cui si vede l'effetto:
http://www.photo4u.it/album_pic.php?pic_id=604525
http://www.photo4u.it/album_pic.php?pic_id=604524 |
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Vapore in Garfagnana di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Hine nella mia ignoranza non lo conoscevo. Immagino sia questo http://it.wikipedia.org/wiki/Lewis_Hine
Grazie per il paragone. Fotografare anche i macchinisti, nel caso di una loco a vapore è comunque qualcosa di spontaneo, quasi "necessario".
Quel giorno in Garfagnana mi sono dedicato ai dettagli, una specie di o famo strano, per variare un po' rispetto alle foto più normali, quelle che voi chiamate in campo largo, ma che sono sicuramente più diffuse in chi fotografa treni.
Se però le preferite... mi sa che c'è solo l'imbarazzo della scelta
Qui qualche altra:
B1. Valsugana:
B2. Toscana:
B3. Ancora Garfagnana:
B4. Faentina:
B5. Valsugana:
Ad eccezione dell'ultimo, che era un treno turistico, si trattava anche in questo caso di treni fotografici. Lo spiego perché potrebbe non essere evidente: sono treni fatti apposta per essere fotografati; siccome però un treno a vapore è bello se è in movimento (altrimenti il fumo va su dritto in modo meno fotogenico), quando come in Garfagnana i fotografi sono a bordo, funziona così: il treno si ferma, fa scendere i fotografi, retrocede un po', prende la rincorsa, transita in velocità, frena, i fotografi risalgono e... via per il prossimo fotoalt. Carino, no?
(invece i merci li abbiamo inseguiti in auto)
Infine queste immagini sono bianco e nero "autentico", cioè scansioni da pellicola negativa (diapositiva bn Agfa Scala per la B4), il che forse aggiunge un motivo d'interesse in più (e anche tanta difficoltà per ottenere una buona scansione...) |
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Vapore in Garfagnana di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Grazie davvero per l'accoglienza così favorevole!
Ci tenevo a mostrare questo racconto a un pubblico non "ferroviario" perché rimanendo solo nella cerchia di chi si occupa di ferrovia (per lavoro, svago o, nel mio caso, entrambi) si rischia di avere una visione parziale e non essere sicuri di un valore "più oggettivo" delle immagini.
Thanks again! |
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Vapore in Garfagnana di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Il 18 novembre 2012 un treno a vapore ha percorso la tratta occidentale della ferrovia Garfagnana, da Aulla fino a Castelnuovo. Il treno era formato dalla locomotiva 740.244 (Breda, 1920) e da tre carrozze degli anni '50.
Un treno a vapore fotografico è una cosa affascinante e ricca di infiniti spunti, ma non credo sia molto facile da rendere, specie se si deve lottare con un meteo un po' ostico (ma un sole eccessivo sarebbe persino più difficile). In questo racconto ho provato a ricondurre il treno alle sole forme del bianco e nero. Fermo restando qualche piccolo "sconfinamento" qua e là in tracce di colore, affinché il bianco e nero sia prima di tutto una scelta, e mai una cosa scontata.
Fotocamere Canon Powershot S95 e A720. Il bianco e nero è stato ottenuto in maggioranza con il Miscelatore canali, rosso 70% e verde 30%
Le immagini hanno dimensioni abbastanza "abbondanti", tra 1024 e 1200 pixel di base. Qui le vedete ridimensionate a 800 pixel.
E' comunque disponibile la versione "large": http://www.miol.it/stagniweb/foto6.asp?Tipo=index&File=aulla&Inizio=1&Righe=100&Col=5
che contiene anche qualche scatto in più.
2. Gragnola. Il ponte sul torrente Aulella, affluente di sinistra del Fiume Magra:
3. Gragnola. Sosta in stazione, nella nebbiolina del mattino:
4. Gragnola. Accudenza alla macchina, a Gragnola e poi a Piazza al Serchio, dove si fa il rifornimento d'acqua:
5. Minucciano. La tratta centrale della linea della Garfagnana si caratterizza per i numerosi viadotti. La stazione di Minucciano si trova tra la galleria Ugliancaldo (3195 m) e la galleria di valico del Lupacino (7515 m):
6. Minucciano. Il volantino di comando della colonna idraulica:
7. Minucciano. ... non sempre il bianco e nero ha l'obbligo di essere rigoroso.
8. A bordo. Come tutte le carrozze FS tradizionali, anche queste sono decorate con riproduzioni di quadri celebri (altre carrozze erano ornate da fotografie di città e paesaggi o da litografie):
9. Equi Terme:
10. Piazza al Serchio. Oliatore in attesa di essere utilizzato:
11. Piazza al Serchio. Al lavoro accanto alla macchina:
12. Piazza al Serchio:
13. Camporgiano:
14. Villetta San Romano. Uno dei viadotti maggiori della linea, sul fiume Serchio, percorribile anche pedonalmente grazie a un camminamento laterale:
15. Castelnuovo di Garfagnana. Manovra in una stazione finalmente "con un po' di binari" (anziché ridotta al semplice binario di corsa, come ormai molte altre):
16. Castelnuovo di Garfagnana:
Skyline arrivati al capolinea.
Buona visione  |
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Dell'automotrice e delle stagioni di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Rispondendo un po' a tutti...
>Non so in quella stazioncina dell'ultima serie ogni quanto tempo passano i treni... ma se sono certo che non passano ogni 5m ma almeno ogni 4-5 ore, non mi dispiacerebbe andarci ad abitare
Ne passa uno ogni ora o due ... ma la stazione è già abitata da una famigliola francese (il che è sempre utile per prevenire degrado e vandalismo). Comunque il luogo è davvero ricco di fascino.
>Ottime esecuzioni, colori e nitidezza
Mi fa piacere, soprattutto pensando che sono scattate con macchine compatte da 200 euro scarsi (Canon A710 e poi A720): una cosa forse un po' inconsueta anch'essa.
>Nella prima narrazione, l' inverno successivo all' apertura manca di neve e la luce mi pare un po' ingannevole. Nella successiva foto di primavera abbiamo la foschia, che non è molto funzionale ad inquadrare la stagione dei germogli nella mente di un osservatore.
Condivido il problema della foschia e anche della primavera "troppo inoltrata". Alle volte... si deve prendere il meteo che passa il convento, specie quando i luoghi non sono proprio sotto casa. So che questa non è una scusante: vedendola in positivo, però, direi che il lavoro è "in progress", la prossima primavera magari esce meglio!
Invece sul "numero" delle stagioni non mi hai convinto del tutto Secondo me a volte sono più di 4, e un inverno senza neve può meritare di essere altrettanto "inverno" e diverso da uno con neve. |
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Dell'automotrice e delle stagioni di GiorgioStagni commento di GiorgioStagni |
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Provo a introdurre qualcosa di "ferroviario", che ho notato qua e là anche in queste pagine, ma spesso con un approccio un po' diverso da quello a cui è abituato chi segue la materia con un occhio più da... ferroviere.
Ho provato a osservare l'automotrice allo scorrere delle stagioni, che poi non sono soltanto le canoniche quattro, dato che anche il meteo ha spesso un ruolo determinante...
In apertura, autunno sul lago d'Iseo, con l'albero di cachi. Proseguiamo!
Inverno:
Inizio primavera (con foschia):
Primavera inoltrata (e cambia il colore del treno, tanto per gradire )
Estate che volge al termine:
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Un altro esempio, in paesaggio più alpino: Val Roya, regione PACA, Francia.
Anche qui cominciando dall'autunno:
Inverno con sole:
Inverno con nevischio:
Primavera inoltrata:
Estate quasi temporale:
... e un altro anno è passato!
Naturalmente lo scopo non è riprodurre esattamente lo stesso scatto a mesi di distanza (se ci fate caso, focale e punto di ripresa cambiano un po', a seconda dell'... umore del momento), ma mostrare la variabilità e anche il fascino del paesaggio naturale, in cui il treno è osservato.
In ogni foto è indicato rotabile, luogo e data: un'abitudine abbastanza comune per chi segue questo filone, che magari altrove sembra inconsueta; spero non sia di disturbo. |
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