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Passata è la tempesta! di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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lucaspaventa ha scritto: | Lapidario; io mi arrendo. |
Ciao Luca, il mio è semplicemente un punto di vista espresso un po’ rudemente. Tutto nasce dalla percezione che ho delle immagini fotografiche “troppo”, troppo nitide, troppo dettagliate, troppo convertite, troppo ortogonali, troppo …… ci siamo capiti. Molte volte mi danno il senso della razionalità, del freddo calcolo: tot ISO, tot tempo, tot diaframma, tot angolo di campo e avanti così, prova ne sia il fatto che in mancanza o a fronte dati exif un po’ anormali l’immagine sembra divenire “oggetto alieno”. Certo, in alcune situazioni fotografiche tutto questo è d’obbligo, penso al campo della professione dove per accontentare la partita IVA è necessaria la massima qualità, ma mi rivolgo a chi fotografa per semplice “passione”. Personalmente quando mi trovo di fronte alla situazione da trasformare in immagine, l’ultima cosa alla quale penso è:- “Come apparirà? Cosa diranno gli altri? Cosa posso fare per renderla appetibile ad un pubblico il più vasto possibile?”. Il tempo di pensare a tutto ciò e la magia è già bello che finita. Il resto lo fanno i gusti personali che, essendo diversi per ognuno di noi, il più delle volte non coincidono. Ora non voglio assolutamente sminuire un certo modo di intendere l’immagine fotografica, mi piacerebbe solamente fosse presa in considerazione l’ipotesi che la “passione” potrebbe ammettere qualche irrazionalità. Un saluto. |
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Passata è la tempesta! di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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damp73 ha scritto: | non capisco la natura dello scatto...100iso, 1,6 sec di esposizione, disturbi e pixel fuori dalla norma....come scatto è una istantanea a Venezia, gradevole ma devastata da problemi di natura tecnica. |
Ciao Damp73, c’è stato un tempo in cui il digitale inseguiva l’analogico, ora è il tempo inverso: l’analogico deve avere le caratteristiche del digitale, dati exif compresi. Per me sono due cose diverse e, come con il digitale è possibile rovinare un piacevole scatto per una post troppo personale, così lo è anche per la procedura argentica in virtù della mia spiccata predilezione verso immagini che non definiscano ma suggeriscano. Mi rendo conto di come quella che per me è virtù da altri potrebbe esser vista come vizio. Un saluto.
P.S. Intervento valido anche per Franco. |
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Maddalena di blek commento di Ettore Perazzetta |
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GiovanniQ ha scritto: | Ettore limitiamoci a lasciare un messaggio riferito alla proposta e a non commentare i commenti, grazie. |
Ciao Giovanni, supponiamo che:
A = immagine, B = commento di Pinolo, C = commento di Ettore
Vale la proprietà transitiva: se A è associato a B e B è associato a C, allora C è associato ad A.  |
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Maddalena di blek commento di Ettore Perazzetta |
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pinolo ha scritto: | Scatto interessante. Trovo equilibrata la composizione ma ho quasi l' impressione che il piano di fuoco sia sulla cucitura bianca di sinistra, la zona della palpebra mi sembra poco definita.
Un saluto |
Per me questa è una buona immagine, sentir disquisire sulla “forse” non precisissima messa a fuoco sull’occhio più vicino all’ultima lente del gruppo ottico e di come lo scatto risenta pesantemente e negativamente di questa inesattezza, mi fa capire che non capisco niente di fotografia. Mi sembravano importanti l’espressione , la luce, i bei contrasti che assieme ai lineamenti raccontano di una donna e .... invece …, tutto andato in fumo nello spazio di pochi millimetri. |
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st di Gennaro Morga commento di Ettore Perazzetta |
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Ciao Gennaro, sarà solo una sensazione ma a me sembra di guardare un dipinto naif, dove la prospettiva tra i vari piani è un pò innaturale, quelle casette tutte grandi uguali in parte annullano la tridimensionalità della scena alla quale accenna MauMa. Un saluto. |
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Impressione siciliana. di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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Alessandro Signore ha scritto: | Effettivamente c'è qualche visione un po' scontata, ma nel complesso la serie scorre -senza stupire- mostrando scenari propri di molti centri storici del Sud Italia non riconducibili, quindi, esclusivamente alla Sicilia.
Secondo me potresti perfezionare il tutto eliminando la foto2 che, anche solo formalmente, vedo un po' avulsa dal resto; toglierei anche la foto9, quella con la ragazza, il cui abbigliamento tradisce una certa contemporaneità non presente nel resto delle immagini, (che paradossalmente potrebbero non avere riferimenti temporali certi).
Per la questione tecnica/estetica, sebbene tu non sia interessato a pareri in tal senso, è inevitabile notare che l'utilizzo di pellicole ad alta sensibilità (e/o un trattamento in fase di sviluppo non adatto a tenere a bada la grana), hanno inevitabilmente compromesso la resa estetica generale, non solo della grana stessa, ma anche in termini di contrasto in quelle immagini laddove, un utilizzo più attento dei propri mezzi, avrebbe restituito scenari più gradevoli da osservare. E il che non è mai da sottovalutare. |
Ringrazio Alessandro per l’intervento, la parte che più mi interessa riguarda cosa togliere e/o spostare per avere una lettura più “pulita”, pur non sorprendendo. La questione “grana” non è che non mi interessi, è che la vedo molto dipendente da questioni legate alle strumentazioni usate in fase di stampa e trasformazione digitale. Mi spiego, al tempo usavo un Mepta Opemus 5 con Componon 50 f4 e la trasformazione avveniva tramite il rifotografare il negativo con una reflex numerica, questo era/è origine di problemi qualitativi. Ora uso un IFF con Componon-S 50 f2,8 e già sulle stampe si nota una certa differenza sulla resa della grana, molto più “secca” di prima. Attualmente scansiono le stampe (30x40) con lo scanner della stampante multi-uso che è un A4 facendo due passate e unendo il tutto con un programmino scaricato gratuitamente dalla rete, anche adesso non sono al top, le gradazioni di grigio son quelle che sono, i neri risultano più chiusi e i bianchi più al limite che nelle stampe originali. Ancora non me la sento di spendere migliaia di euro in strumenti professionali per pubblicare sul Web foto dall’aspetto perfetto, mi accontento di quello che riesco ad ottenere cercando di migliorare un po’ alla volta l’aspetto tecnico-formale in sintonia con le mie esigenze del momento. Un saluto. |
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Lacrime per la terra! di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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Salve, divago dal tema per chiedere se c'è un modo per mettere un titolo a ciascuna immagine di un portfolio e/o reportage, e un titolo alla serie stessa diverso da quello della prima foto. Se questo è già possibile, in che sezione trovo delucidazioni in merito? Se non ancora contemplato nelle procedure credo possa esser utile per una migliore lettura dei lavori. Grazie per l'attenzione et eventuali "dritte". |
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Lacrime per la terra! di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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GiovanniQ ha scritto: | Il filtro del web magari fa si che non passi del tutto il messaggio, forse vedendole stampate e attaccate a muro, in una sala semi illuminata con sottofondo musicale ad hoc, la cosa potrebbe cambiare, ma siamo qui.
A me arriva solo la visione di 4 buone foto, che prese singolarmente potrebbero essere ancora piu' buone, cosi' si fa fatiche ad intrecciarle in modo che venga fuori un racconto.
Non sono immediate.
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Il racconto fotografico è per me un pò ostico, non fotografo su progetto, ma progetto sul fotografato. E' sbagliato, ma finora ho ragionato per singole immagini, se ne stampo due o tre che mi piacciono e mi "sembra" possano essere le fondamenta per una serie continuo l'opera che sarà frutto di fortuite occasionalità e non di progettualità. Mi sembra, probabilmente mi sbaglio, che uscire con un'idea ben precisa renda un pò miopi verso tutto "l'altro" è un pò come cercare, dopo averli persi, 20 euri e non accorgersi dei 100 euri persi da qualcun altro. Come ho già avuto modo di dire:- "Idee poche, ma ben confuse!". Ciao |
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Lacrime per la terra! di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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Piergiulio ha scritto: | L'idea c'è ma l'esecuzione a mio avviso lascia molto a desiderare..
La nitidezza non c'è in nessuno scatto..nel terzo i bianchi sono al limite ed in tutte i neri sono troppo chiusi.
La prima è quella che gradisco di più ma lo stacco fra le gocce e lo sfondo non c'è quindi mi da l'idea di impastato..
Un messaggio arriva se anche l'esecuzione è ben realizzata.
Riproverei
piergiulio  |
Ciao Piergiulio, grazie per la visita però mi premeva sapere se è solo la calligrafia che non va o è proprio quel che scrivo ad essere poco chiaro. Nel primo caso potrei sostituire la penna con Word, nel secondo la faccenda si fa più seria in quanto dovrei cambiare il mio vissuto con quello di altri. Faccio presente che molta gente ha una pessima grafia o usa lingue straniere, però non si può affermare che non sappia scrivere. Un saluto. |
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Lacrime per la terra! di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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Questa è una serie di scatti dai quali ne ho estratti quattro da presentare ad un concorso avente l’acqua come tema. Alla mostra finale ho avuto il piacere di vedere esposte due mie “opere” una delle quali menzionata per non meglio specificate qualità “artistiche”. I titoli in ordine di apparizione: “Lacrime per la terra!”, “Acqua cheta!”, “Inizia la corsa!”, “Mattutino”, “Equilibri precari!”, “Verso valle con brio”. La 1, 2, 3, 6 sono quelle da me scelte per il concorso. Ciao. |
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Impressione siciliana. di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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photopb ha scritto: | Ciao Ettore,
Il lavoro è indubbiamente interessante, per le premesse, per la tecnica, ma soprattuto per la Sicilia, che offre infiniti spunti fotografici (ahimé non ci sono mai stato con macchina fotografica al seguito)...
Mi associo a "Buonaluce" riguardo all'effettiva riuscita delle intenzioni che avevi scelto di perseguire; qualche scatto ha il sapore "classico" della Sicilia...
Ti chiedo il perché di una pellicola ad alta sensibilità, quando poi gli scatti sono tutti in orario "comodo" diurno...
Rimane il fatto che ci sono degli scatti che mi piacciono davvero molto, come ad esempio la num. 3, la num. 6, la num. 13...
Voglio vedere quelle del secondo viaggio...
Un saluto
Pietro |
Ciao, era mia intenzione evitare “il più possibile” le classiche riprese, poi è chiaro di come inventarmi un modo tutto nuovo per rappresentare la Sicilia sia ben lungi dalle mie attuali capacità, si fa quel che si è capaci di fare. Per la questione della sensibilità posso accampare due motivazioni, la prima di carattere personale: da un po’ di tempo mal sopporto le discussioni troppo improntate sulla riuscita tecnica di uno scatto, risoluzione, definizione, resa cromatica, rumore, silenzio e via dicendo quindi ho scelto una strada sterrata in alternativa all’autostrada. La seconda invece è di comodità, mi reputo un istintivo con poche idee ma ben confuse è perciò imposto la macchina, dotata di un solo automatismo (priorità sui diaframmi) oltre alla modalità manuale, su diaframmi un po’ chiusi f8 e dintorni per avere una certa sicurezza di messa a fuoco, nemmeno a dirlo non c’è l’autofocus, per aver tempi di esposizione brevi, visto che vado sovente di medio tele, una pellicola sensibile mi risolve un sacco di problemi di mosso e/o sfocato. Alla prossima. |
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Impressione siciliana. di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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Buonaluce ha scritto: | la mia prima impressione da siciliano è positiva. trovo pregevole la tua scelta di ricercare fonti ispiratrici alternative al banale ma ho la sensazione che tu sei cascato in pieno nel consueto. scorrendo le immagini ho la netta sensazione di rivedere le stesse foto che noi fotoamatori siciliani vediamo alle mostre fotografiche. del tuo reportage ho una spassionata preferenza per quelle dove è presente la risorsa umana. spero in un tuo imminente ritorno in Sicilia...fammi un fischio appena sbarchi.  |
Ciao Filippo, già fotografare come un fotoamatore siciliano è diverso che farlo da turista, implica un rapporto più interiore con i luoghi, poi in Sicilia ci son tornato nel 2011 e ho fatto un'altra serie di scatti, forse diversi ma questo lo vedremo quando sarà pronta la versione virtuale. |
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Impressione siciliana. di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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Quanto presento sono scansioni o riproduzioni di una parte delle stampe esposte nel 2011 (scatti del 2010) in una personale allestita nel mio comune di residenza, quindi non è sulla qualità visiva che vorrei un'opinione, ma se il lavoro rispetta in qualche modo il preambolo a seguire:
Impressione Siciliana:
Partendo per la Sicilia non sapevo cosa avrei incontrato, era però mia intenzione non cercare: vecchiette e vecchietti seduti sull’uscio di casa, pecore e pastori, barche e pescatori, chiese moresche e splendidi tramonti sul mare; un po’ come andare a Venezia senza immortalare gondole e gondolieri, Rialto e San Marco, maschere e questuanti. Altra scelta di fondo: il corredo. Bianco & nero ottenuto usando una reflex con 24 mm fisso, zoom 28/135 mm. e pellicole ad alta sensibilità. Per il colore una compatta digitale. Il risultato, questo lavoro dal titolo “Impressione Siciliana”, vuol esser il ritrovar un modo di fotografare semplice, nei mezzi e nelle intenzioni, un quieto vagabondare fra paesi e colline, lasciando sia l’essenza e non il superfluo ad impressionare il fotogramma.
Per me la fotografia è proprio questo, dar presenza alla suggestione di un attimo. |
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Podista e colori di pulchrum commento di Ettore Perazzetta |
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Ciao, trovo buone diagonali e punto di fuga con il rimando colorato fra scarpette e murales, un pò sacrificata la figura del podista soprattutto in alto a Sx. |
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venezia di Francesco Flotti commento di Ettore Perazzetta |
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Francesco Flotti ha scritto: | L'arte è arte ahahahahh |
Ciao, è quello che sostengo da sempre, l'arte scavalca qualsiasi tipo di barriere, è quindi inutile inserirla in un contesto ristretto come può esser quello fotografico. Che palle .... tempi, diaframmi, angoli di copertura, prospettive, colori...... e per di più... il tutto legato ad una realtà "oggettiva".... cosìii? .... come dire?.... superata? ... Cosa c'è di meglio che "soggettivare" un pò, con il rischio di sconfinare nella "virtual-art". Un saluto. |
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venezia di Francesco Flotti commento di Ettore Perazzetta |
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Ciao Francesco, immagine o fotografia? Della serie: mentre tutte le fotografie sono anche immagini, non tutte le immagini sono anche fotografie. Per quel che può contare un mio parere direi che qua la post-produzione prolungatasi nel tempo fa perdere le caratteristiche di immediatezza, che son peculiari dello scatto fotografico, trasformandolo nel "lento divenire" prerogativa della pittura. Un saluto. |
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Confini! di Ettore Perazzetta commento di Ettore Perazzetta |
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Alessandro Signore ha scritto: | In questo caso trovo che il testo sia fortemente trainante, accompagnando le immagini verso un senso che proprio immediato non è.
A parte questo, che può anche essere solamente un parere personale, trovo un attimino fuori contesto la prima poichè graficamente lega meno alle altre, che soprattutto nella visione a scorrimento, sono praticamente un tutt'uno. |
Ciao Alessandro, sono d'accordo con te che la prima foto risulta "slegata" dalle altre, ma è quanto di meglio ottenuto, in quella sessione, per rappresentare la "chiusura" iniziale. Un saluto. |
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2016010101 di nicola.milani commento di Ettore Perazzetta |
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Ciao Nicola, uno scatto che dal titolo dovrebbe esser stato fatto in un momento di "baldoria" e che invece si presenta un pò "triste". Sempre che io lo abbia ben interpretato "primominutodelprimogennaioduemilasedici". Un saluto. |
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The Shard di nicomat commento di Ettore Perazzetta |
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Cesare Z. ha scritto: | Faccio anch'io così!
Ma me ne pento sempre  |
Ciao a tutti, una soluzione del genere l'ho già provata e nessun pentimento anzi, un pò d'inventiva espositiva a volte giova. |
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