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| Ritratto di gparrac commento di gparrac |
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Gomel (Belarus) 9 Maggio 2013
La Bielorussia festeggia in questo giorno la Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
Il presidente Aljaksandar Ryhoravič Lukašėnka ha proclamato il 2013 come Anno della parsimonia, i cittadini si chiedono però cosa cambi rispetto agli anni precedenti.
La Grande Parata questo anno appare un po' in tono minore: questa volta infatti i veterani sfilano a piedi, il che per ultraottanteni in alta uniforme con sul petto qualche chilo di medaglie non sembra fatica da poco, anche perché fa piuttosto caldo ...
Solo i ... più eroi ricevono l'omaggio della folla trasportati su jeep militari ...
Prima dell'inizio della parata sono seduto su una panchina della piazza assieme ad uno di questi veterani ... cerco un dialogo, ma non è facile, Maryna che poteva essermi di aiuto come interprete non è ancora arrivata ...
Il simpatico personaggio acconsente però di buon grado a farsi fotografare, ma non riusciamo a scambiarci neppure le più elementari informazioni.
Anche io sono un vecchio ... ma l'impressione nettissima è che da parte dell'uomo assorto nei suoi pensieri ci sia una sorta di rinuncia a interagire non solo con lo straniero ma anche con i giovani del suo paese che gli rendono formalmente omaggio, quasi come tutto questo non fosse più il suo mondo ...
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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| ... di gparrac commento di gparrac |
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| Claudio R. ha scritto: | | (...)Anche se la struttura prende spunto da una posa classica..un self-ambient che tutti hanno nel proprio portfolio, o in digitale o in analogico, devo dire che riesce a convincere proprio per la particolare texture della pavimentazione.(...) |
 Non è certo una fotografia originale ... e non è proprio il tipo di immagini che avrei voluto scattare lì.
Che diamine ... perché è così difficile anche lì giocare un po' a volare con un vecchio addestratore biposto? Loro ne hanno tanti più o meno in condizioni di alzarsi in volo.
Pensa, mi hanno prospettato persino la possibilità di volare con un Yakovlev Yak-30 a getto ... anni '60 o giù di lì.
Un aereo costruito in pochissimi esemplari, anche se più di quanti la letteratura riporta ... cominciavo a sperarci, anche se mi sembrava troppo bello!
Non ne ho visto neppure l'ombra ... solo la mia, purtroppo.
Ciao  |
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| Si.. Desidera altro ?? di Michele Cricchio commento di gparrac |
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| Michele Cricchio ha scritto: | | Si.. Desidera altro ?? |
Ho l'impressione che l'equilibrio cromatico di questa fotografia sia una tua scelta personale più che un errore ... anche se effettivamente la vedo anche io troppo gialla.
Ma posso anche convenire sulle buone ragioni di chi ritiene opportuno mantenere i colori come li registrerebbe la vecchia pellicola, senza intervenire a correggere le dominanti dovute al tipo di sorgente luminosa.
E per gioco, sperando che lo scherzo non ti offenda, vorrei suggerire una risposta alla domanda del titolo:
Si, un po' di bilanciamento del bianco, e magari una aggiustatina ai livelli
Per quanto riguarda la critica cosa dire più seriamente?
La scenetta è ben colta, il titolo è inutile (lo è sempre - a mio avviso - se è davvero la prima cosa che viene in mente a chi guarda la fotografia).
Una fotografia simpatica ... ma nulla di più.
Però non la vedo come una fotografia da cestinare: bene l'autocritica, ma il giudice più severo (troppo) sembra essere proprio l'autore!
Un saluto |
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| ... di gparrac commento di gparrac |
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| Webmin ha scritto: | | ... la scena e il preambolo narrativo lasciano l'amaro in bocca per un reportage mai nato; quanto meno su queste pagine. |
Mai dire mai, Webmin
Qualche scatto l'ho fatto anche io ... e guardando poi le mie fotografie inseme a quelle della fotografa in questione abbiamo avuto modo di constatare come lo stile fosse diverso.
La location è splendida ... c'ero già stato l'anno passato, ma per le mie fotografie, quelle che intendevo scattare lì anche questa volta è andato tutto male.
Ciao! |
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| ... di gparrac commento di gparrac |
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Belarus, regione di Gomel - Maggio 2013
La pista principale di un aereoporto militare ormai abbandonato da anni ma ancora in ottime condizioni.
Il sole sta tramontando alle mie spalle, esattamente sulla stessa linea della pista.
Sono qui con un gruppo di amici (ed un numero incalcolabile di fameliche zanzare) ... sfortunatamente non per volare!
Mi ha invitato a partecipare per uno scambio di opinioni una giovane fotografa di Gomel, lì per realizzare un suo servizio fotografico.
Ma è una storia lunga ... forse la racconterò, un giorno o l'altro!
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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| ... di gparrac commento di gparrac |
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Fotocamera digitale - Gomel (Belarus), Maggio 2013
La ridente città di Gomel in Bielorussia è (un po') conosciuta nel mondo perché può essere considerata la città più colpita dalle conseguenze dell'incidente di Chernobyl del 1986, anche se attualmente il livello di contaminazione nella città è veramente irrisorio (purtroppo non è così per alcune zone vicine, anche percorse da strade molto trafficate).
Ma negli ultimi anni la città è rinata, oggi Gomel può vantare uno dei più bei parchi che mi sia mai capitato di vedere lungo il fiume Sož (in cirillico Сож, è un importante immissario del Dnepr), veramente da visitare se non ci fossero a Maggio le zanzare più numerose ed aggressive del mondo ...
Le fotografie proposte (a parte il necessario ridimensionamento) non hanno subito alcun intervento in post-produzione: una scelta un po' controcorrente, dovuta al fatto che sempre più avverto il desiderio di tornare a fotografare con le vecchie, care diapositive a colore ed in particolare con il Kodakchrome: ma sfortunatamente l'ultimo rullino prodotto è stato utilizzato da Steve McCurry nel 2010 ...
Altre fotografie:
(II)
(III)
Suggerimenti e critiche (relativi alle fotografie) sempre ben accetti |
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| Your daughter di cmag commento di gparrac |
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cmag, avevo già visto questa tua fotografia la prima volta che l'hai presentata (e ritirata pochi minuti dopo).
Come commentarla? Dirti che mi colpisce, e mi colpisce duramente, è pur vero.
Ma dovrei fare anche un discorso molto lungo e preferisco non farlo perché so bene come si finirebbe con gli attacchi personali, dalle accuse di bigottismo fino a mettere in dubbio la mia sanità mentale con termini da patologia psichiatrica in stile Bignami ...
E sono stanco di ripetermi ... salvo assicurare chi mi legge che pur avendo alle spalle una ventina di anni di anlisi (fin quando ho potuto permettermelo ... sono un po' legato sotto questo aspetto al modo di pensare americano, l'analisi è un modo per conoscere meglio se stessi ma soprattutto imparare a capire gli altri) mai mi sono state lontanamente diagnosticate patologie di tal tipo.
Gli intolleranti ... si, credo proprio occorra cercarli in un altro schieramento.
Però ... da questo a dire che non è una buona fotografia il passo è lungo!
Se - come credo - lo scopo era quello di provocare, di colpire allo stomaco un certo tipo di perbenismo ci sei anche riuscito, anche in un modo un po' più personale che pubblicando la fotografia di un (scegli a caso un termine dal sonetto caudato di Giuseppe Gioacchino Belli er Padre de li Santi) scelto su un catalogo di (vedi sopra).
Quindi ... una buona fotografia.
Così come un discorso può essere a mio parere un buon discorso, logico e conseguenziale, ed insieme non essere condiviso.
Credimi, mi piacerebbe poter affrontare l'argomento in modo compiuto, ma come del resto tu hai detto si potrebbero ingenerare discussioni non troppo calme, che degenerano quasi sempre in attacchi di tipo personale, quasi come fosse l'autore ad essere processato e non semplicemente la fotografia ad essere discussa.
Quindi, anche perché sono ad una bella distanza dalla nostra Italia ed Internet non è certo sempre utilizzabile ... ti chiedo solo di accettare da parte mia un cordiale saluto.
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| ... di cmag commento di gparrac |
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 Molto cmag ...
Piace davvero anche a me, mi sembra dimostrare che nell'arte di fare fotografia erotica anche senza mostrare ... troppo sei davvero un maestro.
Ma sono fuori Italia, ti commento vedendo la fotografia su un Netbook ... quindi l'impressione che si tratti ancora una volta di un ottimo Bianco&Nero attende conferma da una più accurata osservazione su un monitor degno di questo nome.
E quasi quasi quasi, ma solo per una volta, riesco a farmi piacere (quasi) la stellina tatuata sul polso della ragazza, tu sai quanto non sopporto i tatuaggi
Un saluto |
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| ... di gparrac commento di gparrac |
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| ZioMauri29 ha scritto: | | Ciao gparrac, ti faccio le mie congratulazioni, il tuo scatto è stato scelto per comparire In vetrina per la Sezione Architettura nel periodo Marzo/Aprile 2013(...) |
 Io in Architettura?
Come sempre non nascondo che ... mi fa piacere, come più volte detto mi diverto a provare tutti i generi fotografici.
Ma ... in Architettura ... mi piacerebbe dedicarmi a questo tipo di fotografia, quello che manca è - oltre come al solito la capacità di farlo - una attrezzatura fotografica all'altezza!
Grazie e ciao! |
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| Vendetta di Renato Manzi commento di gparrac |
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| Renato Manzi ha scritto: | | Strano qui funziona se klikko sul link |
Così forse funziona anche se un altro utilizza il link |
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| ballando ballando di aledis commento di gparrac |
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| nonsolopane ha scritto: | | (...)Immagine onirica ed elegante(...) |
La sto guardando su un piccolo Netbook ... sono fuori Italia, adesso.
Decisamente troppo poco per darti un giudizio un po' meditato ... ma lasciami dire che mi sembra decisamente una proposta interessante.
Per nulla banale, insomma ...
Un saluto |
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| ... di gparrac commento di gparrac |
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| gps73 ha scritto: | (...)Le prime due ottime per le cime verdi degli alberi che giustificano l'essenza stessa di questo mezzo.
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(...)Sulle altre due foto direi solo che le pale dei rotori congelate non risultano efficaci. |
Si, hai ragione ... le fotografie con gli alberi rendono meglio le caratteristiche di questo giocattolo, in fondo la IV potrebbe essere solo ruotata ...
Non so ... certo che il rotore leggermente mosso potrebbe dare di più il senso del movimento, ma il problema è decidere ... quanto mosso!
E di non portare a casa fotografie completamente mosse.
Mi sono trovato un po' spiazzato: nell'acrobazia aerea tu sai più o meno cosa sta succedendo, qui ... l'impressione è che l'esibizione volesse mettere in evidenza proprio l'imprevedibilità apparente del mezzo ...
Ciao, grazie del passaggio ...
 Sono fuori Italia ... e se tutto va bene dovrei riuscire a provare (sempre come semplice passeggero, però) un vecchio aereo acrobatico di epoca sovietica |
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| ... di gparrac commento di gparrac |
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| tafy ha scritto: | | (...)hai scritto di "presentazione" cosa intendi? |
Durante un Air Show (in Italia, non ricordo esattamente quale), oltre alle esibizione di aerei e pattuglie acrobatiche, c'è stata la partecipazione di mezzi del nostro Esecito ... questo è un AgustaWestland AW129 (conosciuto anche come Mangusta), utilizzato in circa 60 esemplari dall'Esercito Italiano ma anche acquistato molto recentemente da quello turco.
Che dirti? Da una parte sono orgoglioso che l'Italia abbia progettato costruito questo gioiello, anche se non è poi stato molto fortunato sul mercato internazionale, dall'altra sono decisamente sconcertato da queste che, in ultima analisi, altro non sono che macchine per uccidere.
Ma non ti nascondo la mia ammirazione per come questa macchina ad ala rotante riesce a muoversi con tanta leggerezza ed eleganza ... anche se in queste dimostrazioni le rigide norme di sicurezza per il pubblico non consentono di mostrare tutto ciò che potrebbe fare.
Ma non è certo un discorso da fare in questa sede ...
Grazie per la visita ... un saluto! |
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| Semaforo di Mambolik commento di gparrac |
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| Sisto Perina ha scritto: | | (...)Il soggetto non entusiasma neppure me |
Ho impiegato un po' a capire che le tre luci erano contemporaneamente accese ... a prima vista mi sembrava solo il colore del vetro ... con relative considerazioni sulla visibilità di alcuni semafori in certe condizioni di luce.
Quindi ... mi trovo a condividere il parere di Sisto Perina.
Ma - anche se qui il discorso non è perfettamente in argomento - l'immagine notturna dello stesso (?) semaforo proposta in precedenza non m sembra per nulla male, non solo per l'idea ma per l'impatto visivo ...
Un saluto |
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| ... di Mauroq commento di gparrac |
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Inconfondibile, geniale, surreale ...
L'impressione è quella in bilico fra il modello in scala ed il disegno ...
In questa ottica di visione anche il bilanciamento del colore, forse poco canonico ma in linea con la sorgente luminosa, mi sembra avere la sua precisa ragione di essere.
Leggo solo adesso il commento di Sisto Perina ... concordo, sia la donna delle pulizie che la persona vicina sono effettivamente basilari nell'equilibrio dell'immagine, il loro atteggiamento stereotipato mi riporta a quelle ricostruzioni virtuali di un edificio in progetto in cui vengono aggiunti delle persone per aumenatre il realismo.
Molto interessante ... un saluto ad entrambi |
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| Nutria # 1 di Luca73photo commento di gparrac |
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Ma quanto è brutta, Luca73photo ...
Dico la Nutria, non certo la fotografia ...
Fotografata così riesce ad essere, se non proprio carina, almeno molto simpatica.
Da una curiosità suscitata da una bella immagine nasce a volte la voglia di fare un po' di ricerche ... quello che mi ha colpito è stata la tonalità rossastra del tramonto riflessa nell'acqua.
Nella parte alta la tonalità è abbastanza decisa, dove smossa dall'animale (in movimento, vero?) l'acqua sembra riflettere un cielo ancora blu chiaro, oltre ad una parte del muso dell'animale stesso.
Ed i riflessi dell'acqua, ancorché molto sfruttati in fotografia, nel caso di un soggetto non usuale diventano in certo qal modo una relativa novità essi stessi.
Come pensavo ... la specie è attiva (anche se non esclusivamente) di notte ed al crepuscolo, quindi la fotografia la descrive fornendo una corretta informazione.
Direi che è davvero un ottimo esempio di fotografia naturalistica: un po' fissato su alcuni concetti come sono, io ritengo che il genere fotografico debba arrivare a produrre immagini rispettose del comportamento e delle abitudini del soggetto, bilanciando l'aspetto scientifico e documentaristico con quelle che sono le caratteristiche della fotografia (in senso lato, senza ulteriori specificazioni).
Ben composta, piacevolissima nello sfumato in alto prodotto da un'ottica con ridotto angolo di campo ... penso che la fotografia possa piacere (molto) sia ad un appassionato del genere, sia ad un semplice osservatore che poco o nulla sa della nutria.
E se questo era il tuo intento, direi che sei riuscito ad ottenere quanto ti eri prefisso.
Un saluto |
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| Nicole...fotografare con una compatta. di sdomenico commento di gparrac |
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| Alberto Nencioni ha scritto: | | (...)Metti il tele al massimo e anche una compattina il suo decoroso sfocatino lo fa(...) |
Alberto, lascia perdere ...
La compatta in questione è - con buone probabilità - una Fujifilm FinePix X20 che costa più o meno (più + che -) 500 Euro.
Il sensore è un CMOS X-Trans II da 2/3”, l'ottica è un obiettivo zoom Fujinon f:2-2,8 ...
E come al solito, assieme a sigle varie più o meno comprensibili, la pubblicità spesso redazionale dei vari siti di fotografia riporta una lunghezza focale equivalente 28-112 mm.
Già sulla mania di parlare di valori equivalenti con associata una unità di misura (il millimetro) ci sarebbe da fare un salto sulla sedia, ma ormai ci siamo abituati.
Il libro di Arthur Cox Ottica fotografica costa invece sul mercato dell'usato pochissimi Euro, credo che la nostra generazione al completo lo abbia letto.
E' arrivato in Italia, tradotto, già nel lontano 1974, ma non mi risulta che nel frattempo l'ottica geometrica sia cambiata, a dirla proprio tutta non mi risulta che la geometria in generale sia cambiata con l'avvento del digitale.
Sono certo cambiati i problemi connessi alla natura ondulatoria della luce, ma solo perché i sensori sono generalmente ancora più piccoli dei più piccoli formati fotografici consolidati, tanto che il formato Leica è per il sensore quello che era il medio formato della pellicola.
Ad onor del vero, proprio sfruttando il semplice concetto di similitudine dei triagoli anche con la pellicola ci sono stati dei tentativi di diminuire le dimensioni ... troppo bello arrivare a costruire ottiche di elevata luminosità o con angolo di ripresa ridotto senza essere costretti ad utilizzare lenti di grande diametro, difficili da molare e soprattutto da plasmare senza bolle o disomogeneità interna, il vetro ottico costa anche moltissimo.
Ma sono stati tutti flop clamorosi, dal mezzo formato al Disc film della Kodak del 1982: direi più che altro a causa della qualità della pellicola, a parità di dimensioni capace ormai di raccogliere molto meno informazioni del digitale (le famigerate linee per millimetro ...).
Quindi dovrebbe essere chiaro che quando si parla di sfocato e di profondità di campo (concetto sempre da mettere in relazione con il circolo di confusione ammesso, discorso anche questo prettamente geometrico) a parità di diaframma e di angolo di campo le dimensioni fisiche non hanno voce in capitolo, essendo tutti valori relativi.
La quantità dello sfocato non cambia, anche se può cambiare la qualità.
Sulla qualità influiscono altri fattori, vedi ad esempio la forma del diaframma, che dovrebbe essere il più possibile circolare (da qui la necessità di diaframmi con un gran numero di lamelle) ma sulle compatte è quasi sempre ben lontano da questa forma, soprattutto quando il valore f/ è elevato (o se preferisci il diametro del foro fisico è piccolo).
Influisce anche lo schema ottico, la correzione di alcune aberrazioni.
Il caso limite? Obiettivi rifrattori ed obiettivi riflettori!
E' a tutti noto che un riflettore crea per ogni punto luminoso fuori fuoco una sorta di ciambella ... forse un po' meno noto che anche in questo campo c'è differenza fra uno schema Cassegrain puro (specchi asferici) ed uno Schmidt-Cassegrain, molto diffuso in campo fotografico.
Ma se fotografi un foglio di giornale in piano (diversa curvatura di campo a parte, ma questo è un difetto dell'ottica, quindi un altro discorso) la fotografia scattata con un riflettore è identica a quella di un rifrattore.
E qui ... su un sito di fotografia che per alcuni è un sito tecnico di fotografia, qualche piccola precisazione mi sembra necessaria ...
Un saluto |
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| In mezzo a loro... di Gannjunior commento di gparrac |
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| Gannjunior ha scritto: | | (...)perchè, come si suol dire, se devi spiegare uno scatto vuol dire che qualcosa non va... |
Dipende, Gannjunior ...
Che io comenti abbastanza poco è un fatto assodato ...
Però cerco di vedere tutte le fotografie che vengo inserite sul sito per essere commentate, le poche che in qualche modo mi interessano, mi colpiscono sia negativamente che positivamente le annoto mentalmente: cerco di capire perché mi hanno comunicato qualche cosa, di razionalizzare al massimo la mia impressione e poi decido se quanto ho elaborato può avere qualche interesse per l'autore e per quell'unico ipotetico lettore che fa il pari con il mio unico neurone solitario.
E se devo dire qualche cosa che temo non piaccia all'autore quasi sempre rinuncio a farlo ... e non ti spiego il motivo di questa scelta perché mi sembra abbastanza evidente.
Ma anche se la fotografia mi è piaciuta non penso sia necessario perdere tempo a dire cose già dette da altri, magari anche in forma più concisa e chiara.
Questo lungo preambolo per dire semplicemente che avevo notato la tua fotografia, ma non ero riuscito a capirne il significato.
L'unica cosa che ho trovato immediatamente evidente è che alcune delle bambole non erano finite ... mancava il volto!
Quindi ... non poteva che essere un lavoro in corso ... mi immaginavo una vecchia signora intenta a cucire le bambole, in una casa piena de Le buone cose di pessimo gusto della poesia di Guido Gozzano, L'amica di nonna Speranza.
Il modello della nave vele al vento ... l'elefante finto artigianato africano ... soprattutto il vecchio lavandino con specchio ci possono stare con
| Guido Gozzano ha scritto: | un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,
gli oggetti con mònito, salve, ricordo, le noci di cocco,
Venezia ritratta a musaici, gli acquerelli un po’ scialbi |
anche se qui, effetivamente, i balocchi non sono pochi ...
Ma come autrice non potevo immaginare la ragazza ritratta ... non fosse altro perché vestita come se fosse appena entrata o stesse preparandosi ad uscire.
Non restava che immaginare fosse una visitatrice, forse la visita un po' frettolosa di una nipote alla vecchia parente, un po' dolcemente ingessata nel suo ripetere iterativamente la stessa bambola (o quanto meno lo stesso stile di bambola), non è chiaro se per necessità economica o semplice passione creativa ...
Ma ... anche in questo caso la figura della creatrice di bambole ci sarebbe voluta ... anche se l'immaginarla è forse ancora più realistico che vederla ci voleva qualche cosa che ne suggerisse la presenza nella stanza ...
Bada bene, sto solo parlando di mie impressioni, evidentemente più che soggettive.
La fotografia non dice nulla? No, non mi sembra vero.
Però lascia aperto un interrogativo sulla figura della ragazza, sul motivo perché è lì ... escluso - come chiaramente escluso dal contrasto fra il gusto nell'abbigliamento e gli oggetti che adornano la casa - che sia lei a cucire le bambole ...
Restano solo delle ipotesi, forse è anche vero che la fotografia non deve raccontare tutto ... ma qui mi sono sentito un po' spiazzato fino a quando non ho letto la tua spiegazione.
E questo potrebbe (dico potrebbe) essere un limite della tua fotografia.
Un saluto |
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| semplicemente Marta 2 di aledis commento di gparrac |
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Jack di Picche, da quanto tu scrivi ... non mi sembra ci siano molti motivi di discussione.
Se vuoi non ho nessuna difficoltà ad ammettere che alcune delle mie affermazioni partono da una posizione un po' estrema ... ma nella sostanza (forse meno nella forma) non mi sembra che tu le consideri non condivisibili.
La tecnica? Importante, necessaria ...
La macchina fotografica? Certo, può aiutare moltissimo a fare buone fotografie.
Un supertele luminoso è evidentemente necessario se vuoi fare fotografia natralistica di qualità.
Lo sfocato di un'ottica specifica da ritratto è certamente piacevole anche se questa caratteristica è semplicemente oggi trascurata perché non è misurabile in un mondo dove si affida al calcolatore la progettazione di un vetro e non alla sensibiltà soggettiva di un essere umano.
Resta comunque il fatto che alcuni schemi, anche molto semplici, che ancora oggi sono indicati con il nome del progettista sono costati una vita di calcoli ... ma soprattutto di prove ...
Tutto questo è vero ...
Ma lasciami continuare ad essere persino irritato nel vedere la tecnica fine a se stessa elevata a divinità, l'esibizione (verbale o reale) di attrezzature possedute quasi che la patente di artista sia compresa nel loro prezzo.
Senza neppure prendersi la briga di acquistare, magari sulle bancarelle dell'usato, un solo libro di Ottica fotografica ... o un libro di immagini per conoscere un po' del passato.
Tutto questo da parte di un vecchio fotografo ... aggiungo fotografo pentito.
Un caro saluto |
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| semplicemente Marta 2 di aledis commento di gparrac |
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Su questa fotografia di aledis penso sia necessario fare alcune considerazioni.
L'autore ha voluto inserirla in Primi scatti ... non sappiamo di quale attrezzatura disponga, non sappiamo di quale sorgente di luce utilizzi ...
E' evidente che i difetti tecnici evidenziati sono reali, non si può che concordare sul fatto che siano difetti, ma già sulla gravità degli stessi sono in disaccordo con quanto è stato scritto.
Il punto a mio avviso più interessante da commentare è che abbiamo davanti uno scatto dalle buone potenzialità (riprendendo le parole di Jack di Picche) e questo è quanto importa soprattutto quando ci troviamo di fronte a fotografie inserite in questa sezione.
La crescita tecnica è auspicabile, necessaria, ma non deve diventare obiettivo prioritario sul quale puntare tutto ... trascurando quella che è o dovrebbe essere l'essenza stessa della fotografia.
Già Gaspard-Félix Tournachon (in arte Nadar) lo aveva capito ... la tecnica si impara facilmente, oggi anche in maggior misura di ieri.
Non bastano le quattro nozioni sull'uso di Photoschop, apprese ma non digerite a fare la buona fotografia ... non basta a maggior ragione la macchina fotografica del costo di un'auto di media cilindrata esibita anche a mo' di firma a garanzia della propria professionalità ... dimenticando che è meglio essere che avere (fatta salva la goliardica eccezione evidenziata da una sagace giornalista degli anni '70).
Qui ... si, mi piace lo sforzo nel voler cercare un'inquadratura non banale, riuscendo a comporre un'immagine di buon gusto ma non forzata ...
E non dico neppure - anche se in fondo è così - che questa sperimentazione assomiglia un po' alla scoperta dell'acqua calda ... fare qualche cosa di nuovo in fotografia è praticamente impossibile, è inevitabile in una ricerca di crescita personale riscoprire quanto già fatto in passato.
Se proprio dovessi dare un consiglio all'autore parlerei della differenza fra il colore ed il bianco e nero per quanto riguarda il trucco (o meglio, l'opera della MUA, come adesso sembra necessario indicarla con un TLA, moda forse ancor più disdicevole di quella di utilizzare termini di una lingua straniera anche quando la nostra - per lo più mal conosciuta - ne ha uno più efficace ed etimologicamente corretto).
Qui mi sembra un po' eccessivo, soprattutto sulle labbra ... ma chiaramente nel bianco e nero il discorso è diverso.
La ragazza - sempre che mi sia consentita questa affermazione - non ne ha certo bisogno, è di aspetto veramente gradevole e molto espressiva ...
La mia prima impressione è che la fotografia sia un po' in bilico fra un vero ritratto di una persona ed il tentativo di produrre una di quelle immagini di ... maschere o manichini alle quali la moda ed il gusto corrente vuole attribuire una patente di professionalità, termine sul quale continuo ad avere un punto di vista molto critico, del tutto negativo in moltissimi casi.
Ma è tutto un discorso molto personale ... quello che mi preme è fare osservare è come sia una fotografia veramente valida, sia pure affetta dai difetti tecnici che sono stati correttamente evidenziati.
Che sarà facile per l'autore evitare in futuro ... ma che per quello che è in defnitiva il punto basilare della fotografia (ed in particolare del ritratto) la strada percorsa è quella giusta, da non abbandonare ...
Un saluto |
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