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sguardi di andy-capp commento di andy-capp |
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Grazie donne!!!! Si è vero Paola sti giacchetti non aiutano...solo adesso c'ho pensato averci prensato prima magari li toglievo  |
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volterra di liucguru commento di andy-capp |
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Lucaaaaa hai ragioneee ti ho detto una cazzata!! Sono proprio un pisano!!!!!! Ma sai perchè? Perchè in reltà sono un lucchese trapiantato da 10 anni a Volterra!!!! Per cui capisci bene che sono ancora più sodo!!
Sai che non ne ho del parco Fiumi? Io le guardo le foto di paesaggi ma se vai a vedere la mia galleria non le faccio:-) sono un rompi palle clamoroso ma in realtà non sono appassionato di Paesaggi almeno non se li faccio io. Io cmq non ho foto dell'esterno del parco Fiumi e della Fortezza io ho l'interno. Un piccolo reportage sulla sartoria dei detenuti forse dovrei aver postato in passato qualcosa, poi controllo e magari te lo faccio vedere. Nulla di che è roba a colori, per lavoro, ed io amo più il BeN
Ho un amico tipografo del tua zona, mi pare sei di navacchio no? Cmq lui si chiama Rovini. E pisanaccio come te!
Ciao e scusa se ti ho detto una cazzata, ma sai a volte anche noi lucchesi abbiamo le travecole!  |
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volterra di liucguru commento di andy-capp |
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Miii la mia città!!!
Parco Fiumi, con veduta carcere €0,50 all'edicola in via Roma Stampa in quadricromia cartoncino 250g. Questo il prezzo di una cartolina in vendita in una qualsiasi edicola di Volterra.
Questa foto non presenta nulla di nuoco, peccato Il cielo è sovraesposto e questo per me già sarebbe motivo per scartarla dal mio HD. Dove hai esposto? di solito per non fare questo errore si espone la parte più scura, il terreno in questo caso e si apre di uno spot.
Io mi sarei cmq concentrato sul cielo e avrei lavorato in BeN esaltando le nuvole e lasciando perdere la cartolina. mi sarei avvicinato alle mura del carcere avrei alzato gli occhi al cielo e con esso e con le forme della fortezza avrei cercato di far bella figura. E forse mi sarei concentrato su altri dati anzichè tutti quei dati di post produzione, ma perchè non lavorare bene sin dall'inizio? Come una volta? Mica sarebbe male? Diaframma, tempo in fin dei conti i parametri son due e se proprio si lavora anche in BeN allora si concentriamoci su programmi e filtri che possano simulare o darci la resa di una buona e sana pellicola!
Ciao Giacomo |
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a lezione di democrazia: assemblea plenaria di andy-capp commento di andy-capp |
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Grazie.
Forse, ma sarebbe stata un altra foto. Data la distanza limitatissima tra me e il soggetto, il bambino, se avessi messo a fuoco il foglio avrei sfuocato il bambino. Se avessi chiuso il diframma per aumentare profondita di campo avrei reso molto più visibili quelli in sfondo. La scelta di mettere a fuoco il poco viso del bambino è una scelta non solo tecnica ma soprattutto di messaggio, il soggetto è il bambino e il ruolo che sta ricoprendo all'interno dell'Assemblea plenaria. Il foglio in fin dei conti è un' informazione di "colore" colpisce per il contenuto ma non deve essere il fulcro dello scatto. Lo scatto è leggibile da sin verso destra con il bambino in primo piano che sta leggendo e il bambino appena dietro con la testa appoggiata sulla mano intento alla discussione, per poi spostarsi al centro per cogliere il tema dell'assemblea per poi continuare a sinistra dove ci sono pochi elementi e chiude. |
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scusi, posso? di andy-capp commento di andy-capp |
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Grazie a tutti!!!!!!
E' stata scattata all'interno di una scuola primaria per la realizzazione di un libro su un progetto didattito. |
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DISCARICA di andy-capp commento di andy-capp |
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Si son tante lo so mi son fatto prendere la mano! Ma è un work in progress e ancora non ho idea come legarle e che cosa comunicare, l'unica cosa che mi ha preso per adesso sono i gabbiani, un numero impressionate di volatili!  |
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DISCARICA di andy-capp commento di andy-capp |
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Dati di scatto:
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LA VALLE DEL DIAVOLO di andy-capp commento di andy-capp |
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Ciao mela, allora il viraggio è un viraggio all'argento, è sempre il solito per tutte le foto, magari in alcune si nota di più in altre meno. Quella che dici che sembra un estratto centra, si tratta di un pisciolino d'acqua sulfurea e calda in una vasca e quelle "chiazze" sono date dai vapori. La sette è vero è un taglio azzardato, ma stavo vedendo se riuscivo a prendere la goccia in caduta, ne ho fatte tante e non l'ho mai presa:-)
Ho scelto questo viraggio perchè per tonalita mi ricorda lo zolfo elemento dominante in questi scatti.
E' vero sono un po "ridondanti" ma a non ce l'ho fatta a fare una selezione accurata mi piacevano tutte, mi piace l'acqua. ( è così perchè è un acqua grigio scura per via del terreno).
Non c'è nessun filtro applicato Mela, ho solo convertito da digitale, cosa per me rara io prediligo l'analogico, ma in questo caso è un reportage un po improvvisato, simulando una pellicola Ilford delta e aggingendo il viraggio all'argento. Per il resto è solo regolazione delle curve, niente machere di contrasto, nessun filtro.
Grazie a tutti. |
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LA VALLE DEL DIAVOLO di andy-capp commento di andy-capp |
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[align=center]L’energia bianca
Larderello, dal sottosuolo l’energia che non inquina[/align]
Di Beatrice Bardelli
All'inizio fu la luce. Anzi no: all'inizio furono il fuoco e l'acqua. Sono queste due risorse naturali, presenti da milioni di anni nel sottosuolo della Toscana, a creare nella zona di Larderello (Pisa) il più importante campo geotermico del nostro paese. Un'area di circa 400 Km quadrati, che è come una enorme pentola a pressione. Per uno strano caso della storia geologica del nostro pianeta in quest'area si determinarono, qualche centinaio di migliaia di anni fa, dei particolari fenomeni magmatici che fecero risalire i magmi fusi in superficie. In questo punto quindi la crosta terrestre è più sottile ed il calore delle rocce del sottosuolo è dieci volte superiore alla media terrestre. Ad appena 1.500-2 mila metri di profondità si possono incontrare temperature di 300°C che solitamente si trovano a 7-8 mila metri. E' questa la cosiddetta energia geotermica, contenuta sotto forma di calore nelle rocce del sottosuolo. Ma per essere utilizzato questo calore ha bisogno di un veicolo, l'acqua che circola nel sotto suolo: a contatto con il calore delle rocce l'acqua si riscalda e va a formare i cosiddetti serbatoi geotermici, dove il calore è trattenuto da uno spesso strato di rocce impermeabili.
Ma se nello strato impermeabile ci sono delle fratture, o delle aperture prodotte artificialmente dall'uomo, come i pozzi, si ha una diminuzione di pressione e l'immediata fuoriuscita dell'acqua calda sotto forma di vapore. Proprio come quando si alza la valvola di una pentola a pressione. Sono i famosi soffioni boraciferi di Larderello, ricchi di acido borico, che dettero vita alla prima industria chimica della zona, nel 1818, ad opera di Francesco De Larderel.
Nel 1904 Piero Ginori Conti, genero dell'ultimo dei De Larderel, riuscì a produrre energia elettrica dal vapore geotermico e costruì il primo impianto di illuminazione a Larderello. L'interesse per la produzione di energia elettrica si rafforzò alla fine degli anni Trenta. Dal 1963, con l'avvento dell'Enel e la costituzione della Società chimica Larderello, le attività chimiche passarono all'Eni
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