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NYC - Lovers in Bryant Park di Michele Spinolo commento di surgeon |
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Il titolo permette di selezionare nell'istantanea alquanto satura d'informazioni visive i due innamorati. Il vero centro d'interesse appare invece quel dorso di uomo sdraiato sul prato e completamente tatuato. La notevole entropia visiva, enfatizzata dai colori sgargianti e dalle numerose sovraesposizioni non viene contenuta all'interno dell'inquadratura, presentando un' audacia nei tagli di alcune figure in prossimità dei limiti esterni. |
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02.03.2010 h di Nonno commento di surgeon |
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L'antitesi fra le due realtà che proponi, fra gli stati d'animo che rimanda l'espressione del poeta Marco Anneo Lucano riferita ai turisti del city-sightseeing e gli uomini "appollaiati" sul colosseo non è cosi' evidente dal testo visivo. Si rimane molto concentrati sulle scritte degli striscioni sullo sfondo e quelle disegnate sull'autubus di linea romano, per il loro valore informativo, cercando delle connessioni logiche. Non appare evidente visivamente lo differenza sociale fra questi due poli narrativi. Non sono riuscito a interpretare gli uomini sullo sfondo come "poveracci", forse a causa dell'eccessiva distanza oppure per la distrazione percettiva dell'imponente architettura del Colosseo. Ho dato per scontato che fossero anch'essi dei turisti.
ciao Nonno |
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Gente di Palermo 3 di gym81 commento di surgeon |
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Ottimo il personaggio che sei riuscito ad immortalare nella tua istantanea. La sua espressione a bocca aperta, la sua gestualità, i suoi attributi sono davvero curiosi Sembra di sentirla parlare nel suo dialetto d'origine. La vecchia valigia in terra e quei biglietti alzati al cielo regalano molti spunti narrativi. La posizione dell'anziano signore risulta troppo centrale, a discapito di una location, nei piani che recedono, molto suggestiva. Avrei voluto vedere meglio il banco di quella caratteristica macelleria. Forse è un problema del mio monitor ma mi sembra ci sia una componente rossastra troppo presente.
uno scatto interessante gym81  |
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Coney Island - NYC di Paolo Cardone commento di surgeon |
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Citazione: | Forse e' troppo vuota a sx...un gabbiano o una persona che nuotava l'avrebbe, secondo me, resa migliore. |
si Paolo, ho avuto la stessa impressione di vuoto ed ho pensato subito ad un altro punto di bianco tipo un gabbiano..
ciao  |
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Sousse_1_2010 di frank66 commento di surgeon |
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Molto interessante..
Ancora una volta l'autore viene rapito dal fascino delle teste appese davanti alla macelleria, in attesa che si animi da un momento all'altro, che gli comunichi qualcosa. Ancora una maschera, quella del bovino, un identità cangiante che chiama in causa la curiosità, i desideri e le angoscie dello spettatore. Sembra che ci guardi sorniona, da quell'occhio sinistro appena alzato, che inizi a muovere la sua lingua, che si stia per svegliare a causa degli allegri rumori umani della bottega. Non è per niente morta: si muove e vive con la macelleria, è la protagonista indiscussa di questa cornice significativa e ben composta, ne è lo spirito. Lieve occlusione del volto della figura sullo sfondo. |
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Coney Island - NYC di Paolo Cardone commento di surgeon |
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Questa Paolo non mi convince: la diagonale compositiva si evidenzia con molta enfasi diventatando il vero ed unico centro d'interesse di questa istantanea, specialmente nelle geometrie del primo piano. La figura umana, ripresa da dietro, mentre dorme, risulta molto vicina con il ginocchio al bordo destro dell'inquadratura, sbilanciando la composizione. Il bianco e nero è ben fatto. |
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Saint Patrick's Day in Dublin di Michele Spinolo commento di surgeon |
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La focale corta e la vicinanza al soggetto hanno permesso all'autore di portare a casa un bel ritratto ambientato dove il personaggio truccato a clown viene ripreso spontaneamente durante la tipica manifestazione urbana e di cui il contesto perfettamente intuibile sullo sfondo ne dà un valido contributo. Lo sguardo in camera cattura l'attenzione dello spettatore che entra subito in sintonia con quell'espressione di felice stupore. La vignettatura enfatizza bene questo debrayage visivo. |
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Rapiti 3 su 4 di Antonio Mercadante commento di surgeon |
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Una fotografia viva, genuina: di piacevole sorpresa fotografato "a la sauvette". La polarità cromatica del chiaro e scuro disegna un'istantanea deliziosa dove lo spettatore viene attirato da quella figura paterna e dal suo gesto di curiosa lettura al quale partecipano magnetizzati i giovanissimi ragazzi intorno a lui; tutti ben disposti, senza sovrapposizioni, con la testa inclinata verso quel libro illustrato che sembra parlare un linguaggio magico. Il tutto raccolto significativamente bene, con quelle braccia e quelle mani dei due ragazzi ai lati dell'uomo, riprese speculari, che finiscono un cerchio d'interesse dentro il quale anche lo spettatore viene sedotto ed invitato. Ad arricchire il contenuto dell'immagine c'è la figura antitetica e solitaria della giovane fanciulla sulla sinistra del frame, tutta presa dai suoi tentativi di bere alla bottiglia.
un buon lavoro Pinolo |
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Relax tecnologico di pulchrum commento di surgeon |
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Buona la composizione di questo fotogramma che presenta qualche perplessità nel contenuto: un giovane ripreso di spalle, seduto, con la schiena comodamente appoggiata ad una colonna, che guarda in direzione dello schermo del suo PC portatile. E' infatti il display del notebook ad attirare l'attenzione dell'osservatore per la sua evidente sovraesposizione: non appare niente in quella finestra tecnologica, nessun indizio che possa incuriosire lo spettatore e suggerirgli una storia. Interessante invece è il contesto sullo sfondo con quei riflessi caratteristici della Piazza.
ne aspetto altre pulchrum.. |
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Aspettando il suo arrivo di onaizit8 commento di surgeon |
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L'ancoraggio del titolo funziona da premessa per questa buona immagine life. Il testo verbale riesce perfettamente ad ancorare il significato di quello visivo e a selezionare il senso e gli stati d'animo corretti dell'immagine che l'autore voleva dargli. Roland Barthes parlava molto efficacemente di "diritto di sguardo" e di controllo da parte del creatore del testo. La scena presenta tutti i canoni per appartenere alla sezione in questione: la parte umana e il suo ambiente. La donna elegante viene ripresa in una caratteristica postura e nel particolare gesto di accendersi una sigaretta proprio come accade frequentemente nei momenti di attesa in luoghi pubblici. Vorrei sottolineare che un gesto simile, anche se semplice e quotidiano, oppure una postura o ancora un'espressione umana, sono gli scheletri fondamentali del genere street & Life. L'accendere una sigaretta è un modo per alleviare una tensione interiore: è una di quelle diversioni comunemente usate nell'odierna società stressata per allentare le ansie e le agitazioni accumulate nel corso di un incontro sociale o di lavoro. Mentre questa donna nasconde l'ansia fumando, un non-fumatore ricorrerebe ad altri rituali quali riassettarsi i vestiti, mangiarsi le unghie, tamburellare con le dita, dondolare i piedi, riaggiustarsi i polsini, grattarsi la testa, togliersi e rimettersi un anello, giocare con la cravatta o eseguire molti altri gesti che segnalano cha la persona ha bisogno di sentirsi più rilassata, rassicurata. Buona la composizione: l'unica nota critica è la presenza di un'eccessiva sovraesposizione del muro retrostante la figura della donna.
alla prossima  |
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Voglia di fotografare di Walter Degli Effetti commento di surgeon |
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Un'istantanea piacevole quella di Walter Degli Effetti con una forte componente ritrattistica. La lunghissima focale utilizzata, decisamente fuori dai canoni street, produce un ottimo isolamento del soggetto che viene composto molto bene all'interno del fotogramma. Il giovane orientale, verosimilmente cinese, viene ripreso durante il tipico gesto del fotografare con un'espressione seria e concentrata, arrichita da quei grandi occhiali scuri. Riesci a far convivere nello stesso soggetto una buona valenza ritrattistica con le caratteristiche di uno scatto life dove i gesti e le espressioni sono protagoniste. Quella mappa turistica che spunta dal basso, la tua didascalia come premessa aiutano l'osservatore a contestualizzare meglio la scena e a definire meglio gli interessi di questo giovane con la sua cam. |
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Baseball in Central Park di Michele Spinolo commento di surgeon |
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Una buona fotografia life di Michele Spinolo dove si crea un perfetto equilibrio fra la componente umana e il suo ambiente. L'inquadratura risulta perfettibile: cercando di contenere entro i margini la figura sulla destra in primo piano ed evitando il taglio infelice dei piedi. Anche un suo spostamento sulla destra avrebbe valorizzato la figura del giovane, congelata nel gesto atletico, e permesso di eliminare quella parte di vuoto narrativo sulla sinistra del frame, che tende a far sfuggire l'attenzione dell'osservatore. Pregievole è la diagonale umana di figure che dal primo piano si porta in profondità in maniera molto naturale, dove quel braccio alzato della prima figura sembra dare il via alla naturale prospettiva. Buona la gestione della luce, superando le difficoltà intrinseche alla difficili condizioni. Buona anche la conversione in bianco e nero. |
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Ladispoli 02 di alxcoghe commento di surgeon |
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Una fotogramma dal buon potenziale dove gli ingredienti non sono stati sfruttati con la giusta ricetta. La scena appare slegata: lo sguardo in camera del pupazzo con il menù gastronomico strizza l'occhio allo spettatore come farebbe a qualsiasi passante di quella via. Non aggiungi niente di nuovo alla natura per il quale è stato già progettato. Forse una lieve somiglianza fra i due visi quadrati.. L''affiancamento alle altre figure sulla sinistra del fotogramma non sortisce effetti particolari: lo sguardo in camera del signore appare casuale, nascendo nel mezzo di un dialogo di strada dove mancano gli altri interlocutori. La bocca aperta e quel gesto plateale con gli occhiali, tradiscono un discorso interrotto, rivolto all'altra figura di spalle. E' come se lo spettatore si trovasse diviso fra due scene distinte e incompiute.
I toni neri della fotografia sono eccessivi annegando tutti i fini dettagli.
ne aspetto altre alxcoghe |
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Gorky Park di gparrac commento di surgeon |
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uno scatto interessante, come del resto le riflessioni intervenute..
Quello che appare evidente ad un primo sguardo del testo visivo è la sua componente riflessiva, impersonata da quella abbondante "cornice". Mi perdoni l'autore se mi prendo la libertà di chiamarla "cornice" e voglia intendere più specificatamente la nozione di "bordo" inteso semplicemente come l'artificio che in uno spazio dato designa un enunciato iconico, la sua natura di segno indicale. Senza entrare in discussioni semiotiche fine a se stesse, vorrei sottolineare il peso visivo di questo artificio e denunciarne l'autoriflessività della rappresentazione, il suo importante "effetto soggetto", attribuendo all'immagine il ruolo e la legittimità dell'autore stesso. In altre parole, quello su cui viene naturale concentrarsi e su cui il testo visivo richiama la nostra attenzione, non è primariamente la piacevole scena rappresentata ma il fatto che quello che ci troviamo davanti è un artificio, una dimensione opaca voluta dall'autore, che tende a sopraffare la trasparenza dell'enunciato fotografico. Il vero contenuto life dell'istantanea appare ben organizzato nell'inquadratura: non disturba la centralità delle figure nè tantomeno l'interruzione del continuum della panchina. La coppia e la sua interazione con lo spettatore rappresenta il fulcro della fotografia. La donna viene ripresa con uno sguardo frontale potenzialmente rivolto all'osservatore, mentre il giovanissimo militare viene ripreso di profilo in maniera più distaccata. Modalizzando lo sguardo della donna secondo il "volere" e dando per scontato il suo guardare attivo e passivo nei confronti dello spectator, abbiamo un non voler non essere guardata e un voler guardare: c'è una sorta di compiacimento nella mimica del suo volto, una specie di complicità sottintesa della donna nei confronti dello spettatore, un sorriso sfumato. Le braccia conserte e le gambe accavallate della donna, il suo sguardo altrove, tradiscono un atteggiamento difensivo, negativo, di chiusura nei confronti del giovane. Lo spazio "personale" della donna è ben delineato e mantenuto da quella borsa bianca (sovraesposta) che aumenta la barriera fra i due corpi. Il giovane dal canto suo punta la sua preda come un cane da caccia in stato di ferma: meraviglioso è quel cappello militare a tesa che rima con tutta la sua comunicazione non verbale. Non vi è dubbio: il militare è proprio invisibile ai suoi occhi, perfettamente mimetizzato con l'ambiente circostante... Disturba lievemente la figura umana con la maglia ed il cappello bianco alla destra del giovane militare, anche per la sua sovraesposizione.
un buon fotogramma gparrac |
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Pronti! di gigigigi commento di surgeon |
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Citazione: | permettimi una domanda da neofita: "ritrovare i punti di nero"... cosa significa? |
Apri l'immagine in Photoshop e premi image/adjustments/levels: e poi regoli l'istogramma del file riportando i cursori corrispondenti ai valori di nero e bianco, ai limiti estremi dello stesso istogramma. A volte basta uno solo altre volte tutti e due. Importante specie se lavori in bianco e nero.
ciao gigigigi  |
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Il tempio di Karnak di Alessia commento di surgeon |
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L'ampia inquadratura di questa istantanea offre alla vista un vero e propio tessuto umano i cui volti come tante cellule attirano l'attenzione e la curiosità dello spettatore. Le varie figure presenti costruiscono un ampio discorso per immagini: in accordo con le puntuali osservazioni di Ueda trovo i personaggi in primo piano decisamente significativi e con un loro valore stilistico all'interno della rappresentazione. Purtroppo questa piacevolissima enumerazione iconica di personaggi, altamente espressiva, risente di un inquadratura sbilanciata verso l'alto che viene penalizzata dall'ampia porzione di cielo chiarissima che funziona da sfondo. Quasi metà del fotogramma è ai limiti della sovraesposizione e fa sentire il suo peso percettivo. A tuo svantaggio la posizione controluce dell' interessante scena. |
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Pronti! di gigigigi commento di surgeon |
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Vorrei ricordare che la sezione Street si è allarga istituzionalmente a tutte le fotografie che non hanno la pretesa di presentare una visione particolare della realtà come è nella Street Photography, ma che rappresentano la vita e la condizione umana. L'autore gigigigi presenta un buon fotogramma dalle buone proprietà transitive che appartiene di diritto alla sezione in oggetto. L'inquadratura ad ampio respiro dona molta importanza alla componente ambiente che comunque accoglie l'uomo mettendolo in relazione significativa. La composizione del fotogramma orizzontale è buona. La sovraesposizione della parte in alto a destra è troppo marcata e l'intero istogramma dell'immagine è perfettibile iniziando dal ritrovare i punti di nero e nel donare maggior contrasto a questa scena dal sapore cinematografico. I raggi di luce che si irradiano verso l'uomo sono molto funzionali ed evocativi di stati d'animo: mi ricorda alcune scene del film Point Break in gergo surfistico: Punto di rottura del 1991 diretto da Kathryn Bigelow e interpretato da Keanu Reeves e Patrick SwayzeI). |
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s.t. Malta di gi.gus commento di surgeon |
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La riflessione digitale dopo la scansione su scanner della stampa avrebbe restituito la scena originale, più fruibile e funzionale alla lettura del testo visivo, in accordo con i canoni della cultura occidentale . Un testo opaco, che obbliga lo spettatore a soffermarsi sulla superficie per dare un senso a quelle scritte straniere. L'intera inquadratura vela la scena sullo sfondo come un filtro denso e significativo. Una sorta di preterizione visiva che tenta di velare un discorso visivo, fatto di colori e di dinamismo.
interessante gi.gus |
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