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.. di oltre n commento di pamar |
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Un’immagine a suo modo interessante. Tuttavia (mia personale ma ferma convinzione) immagini del genere perdono molto del loro perché quando presentate sole. Intendo dire che se una fotografia possiede solide basi di chiarezza riguardo cosa raffigura e/o cosa vuole comunicare, essa ha connotati di piena comprensibilità da parte del fruitore. Se i risvolti astratti e/o concettuali sono invece preponderanti, sovente una sola fotografia difficilmente viene assimilata nella sua completezza. A tal proposito la presentazione di un portfolio può essere maggiormente esaustiva. Con quanto detto non intendo assolutamente bocciare quanto proposto; anzi la ritengo un’immagine affascinante ma incapace di esplicitarsi nella sua completezza. Di essa, io come semplice spettatore, posso apprezzare gli aspetti estetici ed arrivare (forse) a lambire ed immaginare altro. In parole povere voglio dire che tale immagine può essere considerata un promettente punto di partenza.
Marco |
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Trieste di essedi commento di pamar |
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Non mi addentro in interpretazioni sul significato di questo scatto, perché sono state precedentemente esposte alcune interessanti ipotesi. Dico solo che costruttivamente trovo che sia molto buona come fotografia. In particolare trovo ottimo il bianco e nero che, con le sue caratteristiche, esalta la pulizia complessiva della scena ed incentra il fulcro del racconto sulle figure presenti (donna e statua) , ambientando lo scatto ma facendo sì che quanto vi è intorno non distragga e rubi attenzione ai soggetti, fisici e concettuali della scena.
Marco |
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Dry BN di pamar commento di pamar |
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tuco_theugly ha scritto: | Mi accodo ai complimenti,molto bella la trama delle venature  |
Grazieeeeeeeeeee.
Marco |
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Lungo il Fiume... a colori... di gfalco commento di pamar |
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Anche se l’immagine è la stessa. Anche se la versione a colori non presenta toni squillanti e come gradazioni potrebbe essere assimilata ad un monocromatico, le due fotografie sono molto, profondamente diverse. Cambia profondamente l’aspetto dell’ambiente e di pari il mood e la collocazione mentale o affinità don l’immagine. Da un lato il colore rende la scena maggiormente affine. Si entra in sintonia con l’ambientazione. Si tratta di una zona boschiva familiare (anche se non abbiamo esperienze di quella zona particolare). Sembra quasi di esserci stati, di conoscere il luogo. E se non è cosi’, rende comunque partecipi del tipo di ambientazione. Il bianco e nero è qualcosa di altro e diverso. una semplice mancanza di riferimenti cromatici rende il tutto piu’ etereo e lontano. Emergono elementi e dettagli che paiono “nuovi”. Nel BeN mancano i colo ri ma la scena acquista maggiore attenzione per dei dettagli, magari minimi, ma che mostrano la loro ragione d’essere. quale migliore? Non sono in grado di dirlo. Quanto comunica l’una non riesce a farlo al volo l’altra. Ognuna ha pregi che emergono o meno rispetto all’altra. quello di cui sono certo è che sono 2 versioni profondamente diverse….tanto da non sembrare la stessa identica scena.
Marco |
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st di -Max- commento di pamar |
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Interessante. Oltre alla fattura dell’immagine, architettonicamente precisa, oltre al buonissimo bianco e nero scelto, questa figura presenta un elemento “sghembo”. Non è una critica, intendiamoci subito. Con il termine sghembo intendo un qualcosa non in linea con la filosofia della scena, con la sua costruzione. Questo dettaglio conferisce un connotato in più ad una scena pulita e precisa ma altrimenti non sopra le righe. Mi riferisco alla chiusura di fronte alla porta. Non c’è, nella scena, altro. Ragion per cui la funzione del portone è semplicemente quella di via d’accesso. Eppure è chiusa, inaccessibile. In fondo per capirne il motivo basta poco…può essere ipotizzata una ragione anche banale. Eppure, in una foto di tal fatta, con nessun elemento esplicativo, sorgono ipotesi senza risposta incontestabile…ed è questo il bello dello scatto. La sua domanda dettata da un semplice particolare.
Marco |
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Lungo il Fiume di gfalco commento di pamar |
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Una interessante fotografia. importante la sottolineatura della texture della corteccia dei rami, rimarcata dall’adozione del bianco e nero. Costruttivamente, il tronco che si spinge in là sull’acqua conferisce un’ottima profondità ed è molto interessante per il suo andamento che lo fa svettare verso l’alto nel suo proseguo. interessante ed azzeccato il voler rendere gli alberi spogli sullo sfondo con i riflessi completi sull’acqua, e disposti in una zona che non si frammischia ed interferisce con il tronco orizzontale. Senza dubbio una scena di per sé interessante, ma resa fotograficamente con tutti i crismi del caso. Ottimo.
Marco |
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Dry BN di pamar commento di pamar |
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Grazie a tutti ragazzi per i commenti e le valutazioni. Mi fanno molto piacere.
Marco |
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s.t. di Guido Pucciarelli commento di pamar |
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Bella ed interessante. si evidenzia, da subito, l’aspetto cromatico che balza all’occhio. Secondo me vi è un altro piccolo dettaglio che rende la scena riuscita: la linea di divisione fra la zona rossa e quella bianca non è retta ma spezzata, con un gradino. per “realizzare” appieno la diversità fra retta/spezzata dovrei vedere l’equivalente con la divisione retta, ma a naso, direi che la spezzata, con il gradino, apporta una non linearità nella divisione che apporta giovamento dal lato sia compositivo che dinamico alla fotografia.
Marco |
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sulla retta linea di malgorzata sz. commento di pamar |
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Giocata sulla straniante atmosfera ed ambientazione. Sui diversi elementi che non fittano amalgamandosi fra di loro. Ha un qualcosa di strano e non comunemente accettato. Anche se i vari elementi, presi singolarmente, strani non sono. Lo divengono tutti insieme. A mio parere una bellissima idea e proposta.
Marco |
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Trieste di essedi commento di pamar |
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In questo caso sono convinto che l'uso di grana evidente e del Bianco e nero si importante. L'immagine patinata e a colori non avrebbe funzionato altrettanto bene. L'estetica utilizzata supporta il messaggio che la tipologia di scena vorrebbe trasmettere. E che trasmette e comunica in pieno. Riuscitissima.
Marco |
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st di -Max- commento di pamar |
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Una dimostrazione di come un oggetto comune possa acquistare rilievo se rappresentato in modo non standard. A mio avviso ci sono diversi modi di ritrarre una panchina. Uno è quello di collocarla in un contesto o ambientazione interessante. Solitamente, in tal modo, la panchina acquista o bellezza estetica, oppure diviene tramite per veicolare un certo tipo di messaggio. Per esempio una panchina posta in un bel paesaggio acquista valenza estetica se bene si amalgama al paesaggio e non lo sminuisce ma lo valorizza. Una panchina puo' invece divenire strumento per veicolare un pensiero, un fine, se esprime un messaggio legato al contesto del quale diviene strumento o "ospitare" e supportare un certo contesto. In tal caso é oggetto concettuale. Qui' invece direi che la panchina diviene oggetto che èoltre il suo essere strumento conosciuto. Questo grazie ad una ripresa che sfrutta la sua parzializzazione. Dettagli evidenziati ed estrapolati dalla sua interezza. Dettagli non evidenziati (fuoco selettivo e inquadratura parzializzante). Ne deriva che emergono particolari non comunemente evidenti o oggetto di attenzione da una visione standard dell'oggetto. Certamente una fotografia intelligente e non comune. Uno scatto che decontestualizza. Decontestualizza seppur non trasfigurando l'identità del soggetto (è subito chiaro di cosa si tratta), ma facendo emergere connotati sovente non presenti o trascurati. Ottimo.
Marco |
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Nottetempo di DamianoPignatti commento di pamar |
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Un’immagine che lascia il segno. Analizzando la costruzione si nota che ci sono solo due elementi: la prua della gondola (avevi detto come si chiama ma non ricordo…) ed i pali di legno piantati nell’acqua. Un’immagine e solo due elementi. Elementi immersi nel nero profondo. Si, qualche luce in lontananza ma non esplicativa. Eppure c’è tutto quanto serve. Questi soli elementi dicono tutto quanto c’è da dire. Spiegano e caratterizzano. Non serve altro. Forse (ma è un’ipotesi) ancora meglio senza luci sullo sfondo…anche se vengono ricondotte immancabilmente al panorama della città. Ottimo.
Marco |
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Pennichella di reddo commento di pamar |
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In questo caso non contano troppo considerazioni su inquadratura, framing ecc (comunque migliorabili), ma l'unicità della situazione e momento colti. Veramente efficace.
Marco |
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st di -Max- commento di pamar |
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Dimostrazione di come, a volte, sia sufficiente un'inquadratura diversa dalla prassi per ottenere un'immagine interessante e capace di plasmare un oggetto comune, trasfigurandolo in qualcosa di nuovo.
Marco |
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Nervature di pamar commento di pamar |
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Ciao Piero,
Perdonami ma non capisco. Cosa intendi per dettagli fini?
Marco |
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Nervature di pamar commento di pamar |
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Dimenticavo. Una spiegazione che mi sembra dovuta. Come ho detto la ripresa è molto ravvicinata. ho usato un obiettivo macro corredato anche con tubi di prolunga per avere un buon ingrandimento. Si vede anche guardando le nervature più piccole delle quali si vedono i settori. Si vedono pure i vari settori che formano la foglia (parti gialle). La foglia inganna perché è molto piccola (per intenderci non è grande come una foglia di quercia).
Marco |
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Nervature di pamar commento di pamar |
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Grazie Enrico per l’intervento.
vi dico alla fine perché non ho fatto il taglio. Provando ho avuto un risultato che mi lasciava dubbioso. La parte nera che finirebbe nell’angolo è molto larga, essendo formata dalla congiunzione di 2 nervature. O avevo un taglio (secondo me) antiestetico di quella distale (che sarebbe finita in parte sul bordo sin.) oppure un volume esteso di nero nell’angolo, rispetto all’angolo in alto a dx. Insomma non mi piaceva molto. In aggiunta trovo non disturbante la fine della venatura non nell’angolo, perché in fondo non riduce rendendola troppo fine la parte gialla alla sinistra. Semmai doveva essere meno esiguo lo spazio che ho scelto. Che dite? Si capisce?
Marco |
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