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... di gparrac commento di gparrac |
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Minsk, 2013 - Fotocamera digitale
Ancora un Excursus al di fuori dei miei interessi fotografici ...
Siamo a Minsk, questo è un altro dei nuovi edifici, fotografato con il sole già abbastanza basso.
Commenti e critiche sullo stile dell'edificio non sono però molto ben accetti, temo che anche in questo caso l'architetto che lo ha disegnato sia il padre di una amica di Minsk, che oltre a vantare la perfetta conoscenza di nove lingue ed una carriera universitaria veramente eccezionale pur giovanissima ... mi piacerebbe veramente poter fotografare per ...meriti estetici.
Scherzo, naturalmente ...
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Clara Ravaglia ha scritto: | Mi piace questa inquadratura dall'alto, luminosa pur senza l'aiuto di un sole pieno(...) |
Grazie, Clara.
Ho seguito con molti scatti l'uscita della nave da crociera dal porto, l'effetto modellino mi piaceva paricolarmente così come la precisione della manovra in spazi così ridotti.
Ma non è che fossi molto convinto del risultato ... contrasto scarso e soprattutto colori decisamente smorti, non ci vuole molto ad intuire che non era certo una bella giornata ...
Però ... almeno in casi come questi devo ammetterlo: in post produzione si recupera veramente molto, anche con le impostazioni preimpostate nei programmi più semplici.
Un saluto. |
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Cemento e ferro di essedi commento di gparrac |
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Ancora un commento da Netbook ... forse solo un gioco, forse qualcosa di più di un gioco.
Cerco di spiegarmi un po' meglio: su uno schermo così piccolo e mal calibrato non è certo possibile dare un giudizio tecnico, difficile apprezzare la nitidezza ed anche il rigore geometrico al decimo di grado.
Ma è anche un fatto che alcune fotografie Ansel Adams sono grandiose anche se viste stampate in piccolo, sulla pagina di un giornale ... certo che poi, vedendo ad una mostra una stampa originale si apprezza anche altro, ma è un fatto successivo, qualche cosa aggiunge al godimento estetico ma ... neppur troppo.
Alcune, dico ... anche il grande Ansel Adams ha prodotto della Merda d'artista, l'esressione non è turpiloquio gratuito ma un chiaro riferimento alla craetività ed alla produzione dell'artista.
E se questo è vero nel caso di un fotografo il cui valore è quasi universalmente riconosciuto è vero a maggior ragione per altri fotografi, che di merda ne hanno prodotto a vagonate ma che, dopo la consacrazione nell'Olimpo della fotografia per lavori anche molto validi, vengono esaltati come Maestri di vita anche per altre fotografie che - firma a parte - sono chiaramente solo spazzatura.
E proprio copiando - anche malamente - questa spazzatura c'è chi arriva ad autopromuoversi ed autoproclamarsi Artista sulla base del discutibile sillogismo che se A è un Artista, la mia foto copia quella di A, IO sono un Artista ...
La provocazione di attribuire ai propri escrementi un valore pari a quello dell'oro (quatazione peraltro superata di molto nei passaggi di mano di quasi tutte la 90 scatole realizzate) è ben riuscita a Piero Manzoni, ma ... se non altro ha la priorità dell'idea, mi stupisce che ci sia ancora chi ci prova ancora e spesso ci riesce anche.
Guardiamoci in faccia, una volta tanto ... se alcune fotografie per le quali si spreca la parola Arte le vedessimo stampate su una rivista particolare ... soprattutto senza una firma, non esiteremmo a considerarle spazzatura, a volte anche pornografia di molto bassa qualità.
Quindi ... il gioco vale la candela.
Mi sono soffermato su alcune fotografie, quelle che mi hanno colpito in modo particolare anche se viste in piccole dimensioni, e qui ho trovato un buon esempio a sostegno della mia tesi.
Vedendola in questo modo apprezzo la fotografia, non la photographia.
Questa mi piace ... apparentemente semplice, ma il gioco di linee verticali ed oblique mi sembra molto convincente, armonico.
Probabilmente se la rivedessi su un grande monitor o - meglio ancora - stampata in grande formato la apprezzerei ancora di più, forse non è neppure il caso di gridare al miracolo, non è certo un tema del tutto nuovo ... ma la fotografia che l'autore chiede di commentare ha a mio avviso quel qualche cosa di più che mi potrebbe portare a pensarla appesa nel salotto buono.
Gradevole, chiaramente molto studiata ma senza darlo troppo a vedere, senza arrivare ad essere leziosa ...
Insomma ... mi piace.
Mi scuso con l'autore per il lungo discorso, anche se sono veramente convinto che in sede di critica fotografica ci sia posto (anche) a considerazioni di questo tipo, indipendenti dal fatto strettamente tecnico.
Un saluto. |
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Riccardo Bruno
Ivo
Grazie ... ma non esagerate!
Così finisce veramente che ci credo anche io!
Un saluto  |
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gattapilar ha scritto: | Finestre di terra e finestre di mare
Bella!
Marisa |
Funicolare Zecca-Righi (da buon genovese aggiungo anche che è compresa nel biglietto a tempo del bus ...), arrivi al capolinea ... già dalle Terrazze panoramiche il panorama è piuttosto interessante, ma se prosegui seguendo la strada in salita fin dopo il piccolo Osservatorio Astronomico trovi molti punti da cui si può fotografre la città ed il porto.
Non c'è da fare troppa strada, neppure per me che considero la parola salita un termine da cancellare dal vocabolario.
Il problema ... è la foschia, è difficile trovare l'aria veramente limpida.
Ma il recupero del contrasto in post produzione riesce a fare quasi un miracolo ...
Ciao! |
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Genova, 2013 - Fotocamera digitale
Le condizioni di visibilità non erano certo ottime ... ma almeno in questo caso le possibilità della post produzione digitale hanno consentito di salvare (o quasi ...) una serie di fotografie altrimenti da gettare.
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Silvano Romanelli ha scritto: | Non è solo bella... è anche perfetta tecnicamente! |
Per favore, Silvano ... dignitosa lo può anche essere, ma nulla di più.
Non scherzo quando dico che - se non riesco a dormire - a Minsk passo il tempo a fotografare dalla finestra della mia stanza o dai salottini che ad ogni piano caratterizzano gli Hotel in stile neo-sovietico di Minsk e ti accolgono quando esci dall'ascensore, forse per consentirti un sospiro di sollievo da seduto per essere arrivato senza che l'ascensore si sia bloccato fra un piano e l'altro ...
Sempre che non si debba intendere come
Figure retoriche ha scritto: | L' ironia (dal greco antico είρωνεία; eironeía, ovvero: ipocrisia, falsità o finta ignoranza) è una figura retorica di pensiero che consiste nell'affermare qualcosa che è esattamente il contrario di ciò che si vuole intendere, ma in modo da renderlo percepibile a chi ascolta. |
e poi ...
L’ironia ha la funzione di far riflettere il lettore sulla situazione psicologica ed emotiva della situazione, al fine di drammatizzarla o, al contrario, di sdrammatizzarla
Credimi ... sto già riflettendo. Ed anche da molto tempo ...
Non ti dico che smetterò del tutto di fotografare, continuerò a farlo.
Ma sono sempre più consapevole di far parte del passato, di essere senza speranze di poter accostarmi alla fotografia come Artista Photographo.
Ma ... lo dico molto sottovoce ... a me va abbastanza bene così!
Ciao e ... Grazie! |
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daniel_san ha scritto: | Trovo che sia un vero godimento per gli occhi questa panoramica. |
Grazie ... scatto senza pretese, dalla finestra dell'Hotel (cerco sempre di avere una camera molto in altro, non solo perché sono le migliori ...) e come quasi sempre accade non riesco a dormire, mi fermo sempre una o due notti a Minsk in arrivo ed in partenza dall'Italia ma la meta del viaggio è sempre un'altra ed a Minsk sono piuttosto in ansia perché la parte più difficile deve ancora iniziare ... o sono arrivato lì già troppo stanco per riposare.
E così ... un po' di foto all'alba, al tramonto oppure di notte ...
Ciao! |
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Sisto Perina ha scritto: | La tua terrazza ed il tuo balcone diventano classici punti di ripresa durante le nevicate....ricordo un altro tuo scatto |
Ricordi perfettamente, Sisto.
Ti dirò anzi che quando cadono i primi fiocchi di neve mi piace fotografare dall'alto i primi segni lasciati sul candido manto, orme o tracce di pneumatici.
Immagini certamente banali ... ma che qualche volta sono anche in grado di raccontare una storia.
Una delle prime fotografie che ho scattato e sono un po' piaciute è quella di un albero lì vicino, all'arrivo dell'autunno sembra sempre voler stupire con i colori delle sue foglie, parcheggiata sotto per più giorni c'era una già allora non modernissima R4 di un bel colore sabbia ...
Ma per arrivare al risultato desiderato ho fatto un po' di fotografie ad ore diverse ed in giorni diversi ... le foglie cadute a terra creavano disegni sempre differenti sull'asfalto nero e lucido per la pioggia.
Se vuoi ne nasce la considerazione che stiamo sbagliando (ed anche io sto sbagliando in questo senso) a fotografare quasi sempre lontando da casa, in viaggio: spunti interessanti si trovano anche vicino a casa, a volte anche senza neppure uscire di casa!
E poi ... Sisto, in questa circostanza c'è da considerare il freddo ... credo che nulla aiuti di più a comporre l'immagine che farlo guardando attraverso un vetro, al calduccio ... ed uscendo solo il tempo necessario per il click ...
Ciao! |
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Minsk, 2013 - Fotocamera digitale
Qui si giocherà una parte delle partite del Campionato mondiale di hockey su ghiaccio 2014.
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Mario Zacchi ha scritto: | Bellissimo effetto giocattolo. |
Poco tempo fa, dalla terrazza ... ho preso la prima macchina fotografica che mi è capitata in mano, solo dopo ho visto che le impostazioni erano (quasi) quelle corrette.
Botta di fortuna ...
Ciao e grazie! |
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... di gparrac commento di gparrac |
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Fotocamera digitale Nikon Coolpix L810
Tutto si potrà dire di questa foto, ma non che non è recente ...
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E la mia personale guerra continua di CuorerouC commento di gparrac |
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Direi (se permetti un commento da parte di chi non si occupa di questo genere di fotografia) che la battaglia si è risolta con una sostanziale parità ...
Il tuo Botaurus stellaris (?) si è dimostrato molto abile nel nascondersi e mimetizzarsi, ma l'uso dello sfocato sullo sfondo lo ha reso ben riconooscibile e definito ...
Sempre se mi permetti ... io ho una particolare predilezione per le fotografie che come questa riescono a rendere molto bene il modo di comportarsi del soggetto fotografato, le ritengo estremamente descrittive.
Sul comportamento del soggetto della fotografia, ambientato così, mi sembra di poter capire molto, un buon motivo per apprezzare la fotografia stessa.
Un saluto. |
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Ritratto di gparrac commento di gparrac |
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ed alonso
Anthias
non posso che ringraziare ... anche se non sono del tutto convinto che il vostro apprezzamento sia del tutto giustificato.
jus ha scritto: | (...)Se un appunto devo sollevare riguarda il color dei capelli dalla ciocca sotto l'orecchio in su, mi sembra poco naturale(...) |
Non ho a disposizione l'originale, ti rispondo utilizzando il Netbook da viaggio.
Ho preparato la fotografia ieri mattina, in pochi minuti ... come ormai preferisco fare non ho lavorato molto in post produzione, anche perché se lo faccio peggioro solo le cose.
Intervengo in un primo momento con Photoscape, mi limito ad aggiustare luminosità, contrasto e bilanciamento dei colori su tutta l'immagine, qualche volta correggo leggermente l'inquadratura ma sempre non di molto, con i 6 Megapixel della Nikon D70 non puoi ritagliare troppo!
Nel digitale tendo a sotto-esporre, a mio avviso le aree bruciate sono decisamente brutte e non recuperabili ... spesso anche esagero.
Poi passo in Photofiltre per eventuali piccoli interventi e per ridimensionare la fotografia.
Qui l'unica cosa che ho fatto è clonare via una macchia sul viso, dovuta a sporco sul sensore perché la ritrovo identica in tutte le fotografie scattate quel giorno ...
Poco naturale? Puoi avere ragione, jus: però ho avuto questa impressione anche vedendola di persona.
Ero andato quel giorno a casa dei genitori di Lara (la sorella fotografa) insieme con la mia amica, quella che mi fa da interprete e che cerca di aiutarmi nelle mie ... pazzie (dico i voli sui vechi aerei ed i giri - più o meno autorizzati - nell'area interdetta abbandonata per via dell'incidente di Chernobyl del 1986 ...).
L'idea era quella di chiaccherare un po' di fotografia, più che altro guardare insieme qualche immagine perché le barriere linguistiche sono sempre per me difficili da superare, nel pomeriggio doveva unirsi a noi anche una giovane modella amica di Lara.
In questo contesto molto informale è venuto decisamente naturale giocare un po' con le macchine fotografiche, la sorella di Lara si è offerta come volontaria anche perché si diverte molto a farsi fotografare.
Ti dirò che la ragazza è un soggetto molto interessante, decisamente alta (molto, molto oltre quel 1,70 che considero il limite minimo ...) e curata nell'aspetto.
Si è presa solo qualche minuto (pochissimi) per truccarsi e cambiarsi di abito, in Bielorussia la maggior parte delle giovani non esce di casa se non con gli occhi leggermente truccati, figurati tu per fare qualche fotografia!
Quella degli occhi truccati sembra sia una mania nazionale ... ma i capelli erano come erano, il suo colore naturale dovrebbe essere molto più chiaro e la tintura se ne stava andando!
Non ho scattato molte foto, quel pomeriggio: mi sembrava un po' troppo portata a posare, conscia del fatto di essere fotografata ... la mia idea di ritratto è quella di cercare di cogliere un'espressione assolutamente naturale, mi sono reso conto che con questa ragazza ci riuscivo solo poche volte.
Visti poi con più calma risultati mi sono reso conto che valeva la pena di insistere, purtroppo durante questo viaggio non se ne è più presentata l'occasione.
Ringrazio ancora per i commenti ... e ... Un Saluto! |
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Ritratto di gparrac commento di gparrac |
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Gomel, 2013 - Fotocamera digitale Nikon D70s
Uno dei semplicissimi ritratti della sorella della fotografa Lara Baralova ... nel giardino della sua villa, accanto alla piscina.
Lo sfondo? Non ho trovato di meglio ...
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Nude ? di cmag commento di gparrac |
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cmag ha scritto: | (...)Io non ho mai sviluppato in C41 |
Molte cose sono disposto a perdonarti, cmag.
Ma non questa!
Chissà se si trova ancora in commercio questa pellicola Bianco&Nero che si sviluppa(va) in C41 ... che è uno sviluppo per Negativi Colore.
Non ha avuto troppa fortuna la nosta Ilford XP2, ricordo che per il lancio del materiale - ancor prima che comparisse nei negozi - la Ilford allegava in ogni busta un po' grande di carta da stampa B&W un buono da spedire per ricevere a casa un rullino di prova.
Erano i primissimi anni 80 ... non escludo che la tua fotografia sia stata scattata in quel periodo, con un rullino di prova!
Bella l'idea di presentare la scansione di un provino di stampa ... stampa effettuata con tutta evidenza su carta colore, un monocromo con la sua tonalità tutta particolare ...
E siamo così a ricordare il negativo bianco e nero in cui il nero non è dovuto all'argento metallico ridotto da uno sviluppo tradizionale ma è costituito da un copulante esterno ...
Un film con sensibilità di 400 ASA senza traccia di grana, forse i negativi erano un po' più leggeri rispetto a quelli ottenuti normalmente (credo che un po' tutti preferivamo negativi leggermente più densi di quanto i sacri testi prescrivevano) ed anche un po' piatti, la latitudine di posa estremamente estesa aveva questo come rovescio della medaglia ...
Negativi che però si stampavano senzanessuna difficoltà, magari su una carta appena più contrastata.
Hai ancora il negativo, cmag?
La scansione di questi negativi è stata per me una piacevolissima sorpresa!
Ed ecco una foto già in stile cmag ... ma - se mi permetti - prima maniera, eros senza prendersi troppo sul serio e proprio per questo eros vero!
Certo ha un suo gusto di antico ... ma la direzione in cui cresce il genere non mi convince per nulla, trovo molto più convincente questo modo di fotografare, misuratamente e naturalmente provocatorio.
Un discorso difficile da fare, forse un giorno lo farò, nel momento in cui mi sentirò di affrontarne le conseguenze ... che temo arriverebbero alla richiesta di TSO.
Bella foto, cmag ... almeno per quanto può valere il mio parere.
Questo però posso dirtelo ...
Un saluto ... |
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... di gparrac commento di gparrac |
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Non cercherò di farvi credere che un apprezzamento ad una mia fotografia non sia gradito ... lo è, credo anzi che sia perfettamente naturale che lo sia.
Ma a costo di ripetermi ... sono convinto che la fotografia di Architettura richieda cura, mezzi e soprattutto capacità che non credo di possedere.
Ed anche se moltissime mie fotogafie, sia quelle un tempo realizzate utilizzando la pellicola che quelle digitali possono essere classificate come Architettura non capita molto spesso che le voglia condividere sul sito.
E se l'idea mi viene ... mi basta osservare le fotografie proposte da altri autori, veramente perfette sotto il profilo tecnico, per farmi passare la voglia di proporle.
Da ipercritico quale sono non posso fare a meno di notare che in alcuni casi è una perfezione un po' troppo fine a se stessa, ma quasi sempre è associata ad una grande sensibilità e capacità di vedere.
Considero le mie fotografie di questo genere non come Fotografie di Architettura, ma Appunti di Architettura.
Se vogliamo ... semplicemente idee, buone o cattive che siano, alcune anche da sviluppare per arrivare a produrre vere Fotografie.
Forse posso affermare di aver affrontato l'impresa con la mentalità necessaria solo nel caso della splendida chiesa di Santa Fosca nel Bosco, in Istria.
Un gioiello di incredibile bellezza, pressoché sconosciuto ...
Lì però sono andato in auto più di una volta, affrontando uno sterrato abbastanza agevole ma su strade prive di ogni indicazione, l'ho persino fotografata dall'alto girandoci intorno più volte ... dopo averla trovata, fra l'altro grazie ad una amica con vista e soprattutto senso dell'orientamento migliore del mio che ... pilotava il pilota!
Io non sono qui con l'intento di promuovere una mia attività, non cerco una fogliolina di alloro da aggiungere alla corona di laureato poeta maledetto con l'aiuto e la difesa degli amici ... semplicemente mi diverte parlare un po' di fotografia con chi condivide la mia passione, qualche volta anche rispondere alle critiche magari ribadendo le mie idee ma perfettamente conscio che la fotografia è per me solo un gioco, anche se uno splendido gioco.
Qui ... uno scatto analogico, praticamente senza interventi in post produzione ma con l'impostazione sullo scanner di un profilo teso a recuperare un po' di contrasto per ... contrastare gli effetti del tempo sulla diapositiva di partenza.
Direi che è uno scatto molto meno accurato di quel che sembra a prima vista, mi sembra che entri in gioco anche la distorsione (quella vera, non quella prospettica) dell'ottica utilizzata o forse anche la non perfetta planarità del supporto, le diapositive con il tempo hanno anche questo genere di problemi.
Però ... lo vedrei bene se fosse realizzato con una moderna fotocamera digitale capace di restituire i dettagli di ogni singola pietra o - e sarebbe ancora meglio - con un banco ottico.
In conclusione ... non è una vera fotografia, ma un semplice appunto per realizzarla.
Però ... grazie dei commenti! |
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... di gparrac commento di gparrac |
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Finalmente ne ho trovata una ... pensavo di averle perse o gettate via tutte.
Una fotografia lo è, la metto in Varie, ma è più che altro un tentativo di iniziare un discorso sull'infrarosso a colori falsati, discorso che assume contorni ben diversi adesso, in un'epoca caratterizzata dalla simulazione digitale.
La fotografia è stata scattata su pellicola Kodak Ektachrome IE, da non confondere con le successive Kodak AEROCHROME EIR ... siamo quasi alla fine degli anni '70, stavo cercando di capire questo materiale così interessante, purtroppo le fotografie scattate sono da considerarsi solo semplici prove, concluse anzitempo dall'impossibilità di reperire la pellicola in questione.
La pellicola andava sviluppata con i bagni E4 Process, un procedimento caduto rapidamente in disuso con l'avvento di E6 Process già nel 1976.
Wikipedia (in inglese) assicura che la Kodak ha continuato a fornire i bagni fino al 1996 ... era un impegno preso dalla Casa Gialla per la durata di 30 anni, ma per quanto riguarda il nostro Paese e le possibilità di trattare o far trattare questo materiale sono diventate zero già prima del 1980, almeno per un semplice dilettante appassionato in queste sperimentazioni.
E4 utilizzava l'inversione chimica, evitando così la seconda esposizione della pellicola durante le fasi di sviluppo, ma per questa operazione era utilizzato un sale di ammonio quaternario, il tossico Tetra-n-butylammonium bromide, con tutti i problemi di smaltimento connessi.
Ricordo che all'epoca le AGFA professionali venivano sviluppate con un processo particolare, che poteva essere attuato anche in casa ma comportava questa seconda esposizione ... ma il materiale AGFA amatoriale era trattato in un bagno molto simile ad E6, tanto da essere compatibile.
Così, per via della tossicità, non era possibile effettuare un trattamento in E4 in casa, i pochi laboratori che tenevano in piedi una linea E4 non vedevano bene questa pellicola perché svilupparla comportava in pratica un inquinamento dei bagni tale da doverli gettare via ...
Quindi ... fine del bel gioco!
La fotografia fa parte di un rullino scattato durante un periodo di eccezionale siccità, quel giorno ero andato a fotografare un invaso artificiale praticamente privo di acqua.
Il risultato (curioso ...) è che la vegetazione secca è resa con un bel verde, quella più verde è invece ... diventata rossa!
Come più che noto con una pellicola a colori falsati occorre utilizzare dei filtri se si vuole avere un cielo più o meno realistico, qui un arancio molto intenso che si è rivelato nelle prove effettuate il migliore ...
Ma era ed è (mi riferisco alle successive pellicole Aerochrome) un materiale rognoso da utilizzare e decisamente imprevedibile, credo bastino a convincere le precauzioni richieste per la conservazione.
Kodak ha scritto: | Unexposed color infrared films must be kept in a freezer or refrigerator. Unexposed film can tolerate up to one month at temperatures not exceeding 55°F (13°C), including no more than one week at room temperature (75°F [24°C]). For best infrared sensitivity, store EIR film in a freezer at 0 to -10°F (-18 to -23°C), in the original package. |
E la messa a fuoco è ... un dramma! Se nel caso dell'infrarosso normale (utilizzando il solo infrarosso, tagliando quindi la luce visibile con un filtro) basta far riferimento al trattino presente allo scopo sulla ghiera delle distanze (ormai scomparso dalle ottiche attuali ...) qui abbiamo anche due strati sensibili ai colori normali ... non resta che confidare in Santa Profondità di campo e lavorare a diaframmi il più possibile chiusi.
Sembra ... dico sembra ... che sia possibile trovare ancora materiale di questo tipo, sempre che non sia l'ennesima bufala in Internet.
Rullini ritagliati da grandi rulli di pellicola per uso scientifico ... ma ammesso sia vero, come la mettiamo con i parametri di conservazione durante il viaggio nelle mani amorevoli delle Poste Italiane, note per la loro celerità?
Negli ultimi tempi ho trovato esempi di fotografie dichiarate frutto di questo materiale, anche glamour ... ma la mia netta impressione è di una successiva e piuttosto pesante post-produzione digitale, tesa più che altro ad evidenziare (non voglio dire simulare ... l'ho solo pensato) il comportamento di questa pellicola.
C'è qualcuno che ha davvero fatto questo tipo di prove?
Si, lo so, forse non è troppo corretto parlarne qui, sia pure in Varie ... ma in fondo la fotografia c'è, quindi
non sparate sul pianista!
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Una vecchissima diapositiva, ritrovata fra gli scarti dell'epoca.
Ad essere sincero non so neppure esattamente dove è stata scattata, credo sia un Paese del Nord Europa.
Intorno al 1980, se devo azzardare una data.
Ma ... anche se manca del rigore formale che oggi si richiede nelle fotografie di Architettura (sempre che la collocazione sia corretta ...) riguardandola adesso ... non mi dispiace!
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La fotografia (originariamente una diapositiva colore, decisamente mal conservata) dovrebbe risalire alla metà degli anni '70.
Il fotografo ... fotografato è uno dei pionieri della fotografia subacquea, almeno per quanto riguarda il nostro paese.
Utilizzava più o meno la stessa attrezzatura che usavo io ... la custodia era una Ikelite, credo in questo caso con l'oblo più lungo per alloggiare un Hexanon 50 mm f /3,5 macro su Konica T3, il lampeggiatore era un Braun scafandrato ma non mancava la possibilità di usare le lampadine.
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