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Commenti da aerre
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Commenti
una finestra sul mare
una finestra sul mare di Liliana R. commento di aerre

Mi piace come la parete dello scafo con la sua "finstra" assolva ad un ruolo che è contemporaneamente compositivo e narrativo.
La composizione infatti si affida al disegno della "finestra" che isola e incornicia i due soggetti "centralizzando" anche da un punto di vista figurativo le figure che acquistano particolare rilievo, grazie anche al provvidenziale contrasto cromatico tra le magliette blu e rossa e la parete verde che li circonda.
...Una terna RGB ....Very Happy di particolare efficacia nel focalizzare l'attenzione sui soggetti.
Ma è principalmente narrativo, il peso che la parete e la finestra dalla quale si affacciano i due soggetti hanno nella logica dello scatto che appare a tutti gli effetti un ritratto ambientato.
Bastano infatti pochi essenziali elementi a definire un "fare" quotidiano, ...una dimensione lavorativa, ...un contesto che profuma di mare ...di ruggine e salsedine come nucleo narrativo del ritratto.

A Smile
Delizie del Chapas
Delizie del Chapas di Viola Lorenza Savarese commento di aerre

Colpisce la fermezza quasi severa di quello sguardo di impenetrabile nerezza lucida e profonda.
E' uno sguardo ...serio ....consapevole, ...a tratti diffidente ...distante e che a distanza è capace di tenerci, svelando tutto il carattere "opportunistico" e "di circostanza" di quella posa che nulla vuole concederci.
E' lì ...il ritratto, in quell'evidente contrasto tra la consapevolezza di una posa quasi concessa (...di circostanza appunto) e l'ostentata indifferenza di uno sguardo che nulla pare volerci raccontare di sé e del proprio universo.
Un contrasto reso ancora più forte da quel grumo di caramelle che la piccola stringe nella mano (peccato non siano più facilmente leggibili) ...quasi un elemento "alieno" e a tratti contraddittorio in un quadro di insieme dove emergono con forza le tracce di condizioni di vita difficili.
Il bianco nero è deciso, forte, quasi volesse assecondare il carattere fermo e diretto di quello sguardo lucido e consapevole: un chiaroscuro denso di contrasto, di bianchi limpidi e luminosi e neri nitidi e profondi come tracce di inchiostro di china.
La leggera ripresa dall'alto dona maggiore enfasi alla dinamica espressiva dello scatto che tutta si gioca in quel fragile equilibrio tra lo "stare in posa" della piccola con la testa leggermente inclinata di lato e lo sguardo che dal basso ci fissa con indifferenza, distante e inaccessibile insieme a tutto il suo mondo.

A Smile
Through her eyes...
Through her eyes... di Andrea Giorgi commento di aerre

Mi piace la tavolozza leggera ....naturale e appena sussurrata di questo ritratto dal carattere di complicità intima e denso di partecipazione emotiva.

E' nella dinamica della posa la chiave di lettura del suo registro narrativo, ....in quello sporgersi leggermente in avanti del busto mentre il viso inclina con leggerezza di lato ...come di chi in silenzio si sospende e si incanta.

Ce lo dice quella luce che vibra nel lago degli occhi, ...quell'accenno di sorriso così impercettibile da tradire il fremito di un'emozione sincera, ...quell'espressività sospesa come di chi letteralmente si "appende" e indugia sul margine di un orizzonte emozionale intimo e privato.

La leggera inquadratura dall'alto coglie il sussurro di questa emozione e l'amplifica, affidando al racconto un timbro di grande intimità che la stessa inquadratura raccolta e stretta sul soggetto ci restituisce.

A Smile
..... SSSSSS ....
..... SSSSSS .... di poldacol commento di aerre

Ringrazio Luigi per aver ripreso quella riflessione, ....vero ...quella dell'angolo di ripresa è una scelta capace di influenzare profondamente la resa del ritratto in termini espressivi perchè è altrettanto profondamente legata al personale giudizio che il fotografo ha del suo soggetto.

Perchè, ...non dimentichiamolo il ritratto è si un racconto del soggetto e del suo universo personale, ...ma è prima di tutto una espressione di giudizio da parte del fotografo stesso.

E qui ...Silvia ci viene raccontata in tutta la fragilità delicata propria dei suoi anni che il forte contrasto di questo chiaroscuro pare volere sottolineare ....ma c'è di più. C'è di più in quello sguardo dal basso verso l'alto che la ripresa dall'alto amplifica in quel carattere di consapevole fermezza che ha il sapore di una sfida ....matura, ...sofferta ....quasi necessaria.

Ma è la "sfida" di un universo che cerca la via di una espressione di sé ed il ritratto si consuma proprio in quell'equilibrio instabile e fragilissimo tra il sentimento di chi lotta per mettere a fuoco il proprio cammino ancora incerto e quel necessario desiderio di affermare ...quasi imporre con forza e paura il proprio articolato orizzonte emozionale.

E' ...è tutto lì il ritratto di Silvia, ...è tutta lì l'espressione di "giudizio" di chi al di qua dell'biettivo registra con infinito amore e delicatezza le minime variazioni di quel panorama emozionale che muta ogni istante i propri colori.

E' tutto lì. Ed emoziona.

E' tutto in quella ripresa dall'alto, ...in quel duettare tra la densità nera e profonda degli scuri che paiono rievocare laghi di ombre piene di paura e la fragilità chiara e d impalpabile di quell'incarnato che i neri paiono voler incorniciare e che ci racconta di di passi incerti di magnifica dolcezza.

E' poca cosa ...ma è un vero peccato che l'inquadratura non si faccia leggermente più bassa, con un taglio più deciso in alto, a favore del disegno del girocollo che avrebbe chiuso la composizione in basso.

Ma ...è poca cosa. Resta un ritratto di grande piacevolezza grafica ma sopratutto di grande ...emozionante tensione espressiva.

A Smile
Nightlife
Nightlife di SamantaSollima commento di aerre

SamantaSollima ha scritto:
Ciao, sì effettivamente è "creata", dovevo fare le foto ad un locale e ho coinvolto alcuni giovani attori, per ricreare atmosfere da bar, un po' retrò, come piace a me... Grazie per il commento


Sposto in "studio", ...proprio per la "costruzione" dello scatto (più che la sua realizzazione in uno "studio" fotografico o meno).
Lo scatto cerca infatti di dare forma ad una "idea" che presiede la costruzione dell'immagine, più che farsi racconto dell'individualità o dell'identità dei soggetti chiamati qui a svolgere il ruolo di "attori".

A Smile
Pausa
Pausa di Viola Lorenza Savarese commento di aerre

................... Un applauso
Kim
Kim di Amedeo F. commento di aerre

....ritratto. ...ritratto.
Nikonista
Nikonista di Gennaro Morga commento di aerre

Smile
Se noti non ti ho chiesto di spostare di sezione, ...proprio perchè ho intuito che nelle intenzioni c'era quello di fare un ritratto.

Ti esprimevo il perchè, ...a mio avviso si intende, ...queste intenzioni iniziali avessero finito con l'essere tradite in qualche modo da una serie di scelte (..inquadratura, ...gestione della luce) che hanno limitato la resa dello scatto in termini di "ritratto".

Alla possibilità dello spostamento di sezione ...non avevo nemmeno pensato, ...molto delle intenzioni dello scatto si intuisce grazie alla scelta della maf ...che cade appunto sull'occhio e non sul corpo macchina.
Il punto è che a partire da questa intenzione, che muove quindi lo scatto sul terreno del "ritratto" ....altre scelte ...come dire ...ne "dirottano" la resa altrove, ...proprio perchè la nostra attenzione viene subito catalizzata dal brand.

Se ragiono al contrario invece e il centro di interesse dello scatto fosse stato proprio il corpo macchina in sé ...ti avrei chiesto come mai la maf lavora più sulla marca che non sul corpo stesso.

....Ma al di là di tutti questi discorsi ...mi piace partire proprio dalle tue parole, ...quando dici che "volevo raccontare il gioco di una bimba che si avvicinava alla macchina fotografica imitando il PAPA'".

Bene ....ma allora è proprio questo "fare" che avrebbe dovuto emergere con forza. Pensa se il viso fosse stato più illuminato, ...l'occhio almeno, ...invertendo la direzione della luce;...pensa se questo "fare" ...l'attenzione della tua piccola cioè che scruta attraverso il mirino fosse stata sottolineata anche dalla gestualità della mano che sorregge il corpo macchina; ...pensa ad una inquadratura anche leggermente più ampia nel tentativo di cogliere una qualche gestualità del corpo.
Insomma ...quando parlo di inquadratura o distribuzione delle masse come risultato di una geografia del chiaroscuro in un senso o nell'altro, ...parlo proprio di strumenti che abbiamo a disposizione per definire i margini ...ed il contenuto del nostro racconto.

No, ...non c'entra "varie" Very Happy

A Smile
...
... di Mauroq commento di aerre

Sono fratello e sorelle ....o sicuramente amici molto ...molto intimi.

Questo lo dico perchè ....è il dato di fondo di questo ritratto, che svolge sostanzialmente il racconto di un rapporto profondo che lega questi tre splendidi ragazzi.

Guardo alla naturalezza ...come dire "affettiva" ...intima appunto, del loro stare ...di quel loro starsi accanto come fossero, pur nella logica di una posa costruita, una persona sola.

Ma il nostro Mauro sa come amplificare il carattere di questa atmosfera intima e privata. Il taglio è quadrato ....carattere costante ...quasi ovvio nella produzione dell'autore, ...ma che qui ha il sapore di un "abbraccio", quasi che il frame si stringesse attorno a quei ragazzi con la forza di un'emozione.
E ...ancora una volta, questo scenario affettivo non poteva che raccontarsi con una ripresa frontale ...stretta e diretta, ...immediata, di grande semplicità e limpidezza.

Grande naturalezza ....pur nell'evidenza della costruzione di una posa molto efficace con le due figure "simmetriche" ai lati del ragazzo e la direzione delle braccia e delle gambe che creano interessanti tensioni dinamiche all'interno della composta tranquillità del frame quadrato.

Bella la luce: forte e limpida, ...quasi a sottoscrivere la limpidezza di quella tensione affettiva.

A Smile
...
... di Mauroq commento di aerre

Le incursioni del nostro Mauro in "ritratto" sono rare, ...ma avvengono con la stessa sensibilità che egli rivela nei generi fotografici che gli sono più familiari.

Il pensiero corre veloce all'altro scatto della stessa sessione:
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=480703
....e qui come allora è il rapporto tra il soggetto e il suo "ferro" del mestiere a fare il ritratto.
E' qui che si gioca la sensibilità del nostro Mauro, nel tradurre il racconto della persona attraverso il "fare" del soggetto, ....la sua arte, la sua vera anima.
E se nell'altro ritratto tutta l'ironia del ritratto si consumava nella costruzione di una reinventata "maternità" fatta di un immaginifico scambio di amorevoli sguardi tra il soggetto e lo strumento, ...qui la stessa ironia è riservata a quel traguardare da parte dello Chef attraverso le maglie dello strumento, ...quel suo occhieggiare complice e bonario.

Ma chiaramente una ironia che si fa occasione di un racconto vero, ...ed è questa la chiave di volta del ritratto.

Il soggetto ha le braccia conserte poggiate sul banco di lavoro, ...il busto in avanti e lo sguardo fisso in camera: una dinamica della posa che ricrea le fila di una atmosfera molto complice e privata. E' come se stessimo colloquiando a tu per tu con un amico di vecchia data che ha voglia di di fare quattro chiachiere e raccontarci qualcosa di sé.

Ed è il modo in cui lo fa a segnare le sorti di questo ritratto.

Perchè in quel guardarci attraverso lo strumento è come se il soggetto si volesse raccontare proprio attraverso un filtro che ne riveli la chiave di lettura, ...che è proprio quel "ferro" del mestiere, ...come simbolo della sua arte e quindi della sua vera anima.

Giusta ....giustissima allora la composizione che affida al taglio quadrato il compito di contenere quel progressivo centralizzarsi dell'impaginato figurativo sullo sguardo dello Chef non casualmente al centro geometrico ....oltre che emozionale, dello scatto.
Anche questa è una scelta che fa parte di una volontà del racconto del ritratto come espressione di un giudizio da parte dell'autore, ...come lo è la costruzione centrale di una ripresa che non avrebbe potuto essere che "spietatamente" frontale, ....schietta cioè ...diretta e senza altri filtri se non quell'unico imprescindibile elemento di connessione tra noi ed il soggetto che ne rivela e descrive l'anima.

A Smile
Nikonista
Nikonista di Gennaro Morga commento di aerre

Siamo un pò al limite per considerare lo scatto un "ritratto".

La stessa gestione del bianco nero, con la luce che "centralizza" il registro narrativo dello scatto sul corpo macchina lasciando nell'ombra il viso, "sbilancia" la lettura dell'immagine.
Più che nell'ottica del ritratto (cioè racconto della persona) lo scatto sembra muovere dall'attenzione verso il brand (vedi titolo).

Vero ...la maf è bilanciata sull'occhio che riusciamo ad intravedere nell'ombra, ma il peso (nella logica della distribuzione delle masse ....dei chiari/scuri e quindi anche del contenuto stesso dello scatto) è tutto concentrato sulla macchina fotografica.

A Smile
Ramon
Ramon di Graziano Racchelli commento di aerre

Inquadratura un pò sbilanciata verso l'alto: avrei allargato a destra ed in basso.

Belle la luce, ...ma forse eccessiva la maschera di contrasto.

A Smile
Uomo del passato...
Uomo del passato... di Geralt commento di aerre

Sposto in Studio, Alessandro ...un pò per le stesse considerazioni fatte in occasione di un tuo lavoro di qualche post fa
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=581555

Qui più che la realtà specifica del soggetto, lo scatto rievoca atmosfere d'altri tempi in cui il soggetto svolge il ruolo di interprete e personaggio.

A Smile
Francesco
Francesco di aerre commento di aerre

@ kapyn: ....ma che piacere ritrovarti! ...grazie mille del tuo riscontro, ne sono felice.

A Smile
Sognandoti...
Sognandoti... di sdomenico commento di aerre

Mi piace l'espressività di questo ritratto che ci racconta di un "lasciarsi andare" ...più o meno consapevole, ...come di chi anche solo per un istante perde il contatto con la realtà e si immerge nell'indeterminatezza di un orizzonte emozionale intimo e segreto.

Anche se è chiaro che questo è il risultato di un particolare tipo di luce che filtrando tra le fronde (parli di un bosco) crea accenti ora duri e secchi ...ora morbidi e sfumati, ...non trovo particolarmente felice invece la resa del gioco di ombre e luci.

...Intendiamoci, ...il bianco nero è come al solito ben gestito nella resa delle superfici, ...dalla matericità morbida e concreta della pelle al disegno della trama dei neri dei capelli o ai riflessi sulla superfice traslucida del vestito.

E' proprio il dialogo luce/ombra ...che non mi piace e la conseguente distribuzione delle masse. Se la decisa ombra portata del viso sul collo disegna in qualche modo le forme e incornicia il mento, ....l'ombra che il braccio proietta sul busto è proprio una nota dissonante ....e si impone senza eleganza nella generale chiarezza dell'incarnato.

Ad amplificare la cosa il disegno netto e contrastato di queste ombre portate stride con la dolcezza e la morbidezza di alcuni passaggi luce/ombra in altri punti dell'immagine come in basso in corrispondenza della spalla e del braccio.

A Smile
Tina in bianco e nero
Tina in bianco e nero di Giusy De Martino commento di aerre

Ciao Giusy,
piacevole anche questo ritratto di Tina che ci restituisce con immediatezza e spontaneità un0espressività complice e consapevole.

Ancora una volta è la dinamica della posa, con quella rotazione sul busto del viso che inclina leggermente di lato, a dare particolare forza espressiva allo sguardo che ...."cerca" consapevolmente l'osservatore in un atteggiamento in bilico tra elegante seduttività e ironica spensieratezza.

Sono d'accordo con l'esigenza di maggiore spazio sulla destra, proprio per accogliere la dinamica della posa e dare peso alla rotazione ella testa. Ma ...attenzione, non si tratta di chiudere a sinistra e aprire a destra: lo sbilanciamento della figura di lato è più che corretto nell'accentuare proprio la gestualità del corpo oltre che nel dare il giusto rilievo figurativo alla bella cascata dei capelli mossi che fa da naturale cornice all'incarnato. Guai ...ad esempio se tagliassi quel bel riccio a sinistra che con il suo movimento diagonale sottolinea il taglio dello sguardo.

Il bianco nero ....c'è una bella resa nei capelli, grafica ma abbastanza morbida allo stesso tempo. Trovo anche giusto il tentativo di mantenere un certo salto tonale tra lo scuro dei capelli e la chiarezza dell'incarnato. Quest'ultimo però ...trovo sia un pò troppo luminoso, ...con una teoria di ombre leggermente scarica (....un pò troppo scarica), tanto da non avere una grande resa in termini di volume e di tridimensionalità.

A Smile
Brill
Brill di Salvatore Gallo commento di aerre

...... Un applauso
Gaia
Gaia di Gennaro Morga commento di aerre

...Oops, ..non avevo visto che l'avevi già allegato Ops
Gaia
Gaia di Gennaro Morga commento di aerre

...mi sa che ora come ora puoi solo allegare una versione 800x800, ....almeno non è un francobollo.

Peccato perchè a parte l'espressività che è molto spontanea e coinvolgente ...anche il chiaroscuro piacevolmente sbilanciato sulla chiave alta, ...grafico ed asciutto MERITA sicuramente di essere ammirato in dimensioni più adeguate.

A Smile
La mia Monnalisa
La mia Monnalisa di Amedeo F. commento di aerre

Carissimo Amedeo, …ti ringrazio dell’attenzione e dell’occasione per chiarire il mio pensiero su questo argomento.

Fermo restando che lo spostamento da una sezione all’altra non ha nulla a che fare con la qualità intrinseca di uno scatto, ..semmai per dirottare i commenti in modo più mirato, …non è solo uno sterile desiderio di catalogare, …incasellare o etichettare.

“Ritratto” o “Studio” ….a volte è difficile, …quasi impossibile, se non molto poco utile spesso, cercare di distinguere le cose.
Però …è inutile girarci in tondo, c’è e ci sarà sempre un margine abbastanza ampio entro cui i due generi si sovrappongono: ci sono immagini che per quanto “studiate” e realizzate in studio sono prima di tutto “ritratti” …e scatti che restano comunque fotografie da “studio”.

Sgombriamo subito il campo da una questione: non è lo “studio” secondo me, …come luogo fisico o la maggiore o minore quantità di strumenti tecnici utilizzati a fare la fotografia da studio. Per quel che mi riguarda …anche lo scatto alla modella fotografata in riva al mare può essere fotografia da “studio”, …al pari della ragazza fotografata tra le pareti di uno studio fotografico.

Cosa è allora che fa da discriminante?

Il vero elemento discriminante ….sempre a mio avviso e che tiene ben lontani i due generi è l’approccio da parte del fotografo nei confronti del soggetto e la sua capacità o volontà di raccontarcelo come “persona”.

“Persona” intesa come identità fisica ed emozionale.

Per dirla in altri termini, se il centro di interesse in “ritratto” è l’universo fisico ed emozionale del soggetto (inteso appunto come persona) che ci viene restituito sulla base di una lettura personale che ne fa il fotografo e che ad esso si avvicina cercando di filtrarne ed interpretarne aspetti diversi dell’identità, …nella fotografia da “studio” il vero centro di interesse NON è la persona ….ma una “idea” che è nella mente del fotografo (come categoria astratta) del tutto avulsa dalla realtà specifica del soggetto che spesso viene chiamato (il modello o la modella) a giocare il ruolo di “personaggio” ….di interprete.

Pensiamo ad esempio a categorie astratte come ….amore, …tristezza, …bellezza, …eleganza e miliardi di altri esempi. Nella fotografia da studio tutto l’apparato scenico è costruito per tradurre in immagine quella “idea” che è nella mente del fotografo e anche il modello assume la stessa valenza di strumento di espressione al pari di una quinta architettonica o di un effetto di luce.

Ecco ….siamo arrivati al punto, …sintetizzando possiamo dire che se in ritratto il soggetto è il “contenuto” in fotografia da studio è il “mezzo”.

Qui, …nel caso specifico del tuo scatto …la ragazza è più “mezzo” che “contenuto” …in quell’essere strumento attraverso cui rievocare una atmosfera Rinascimentale.

Grazie della tua attenzione.

A Smile
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