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Floating in the Dark di Renato Manzi commento di gparrac |
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Qualcuno mi spiega, per favore, cosa si intende con sincronizzazione sulla seconda tendina? A parte la prima considerazione che le fotocamere digitali non hanno tendine, non fosse altro che per il fatto che proprio non hanno un otturatore per determinare il tempo di scatto che è invece gestito tramite un circuito puramente elettronico, senza parti in movimento ...
E poi dire sincronizzazione sulla prima tendina o sulla seconda era già ai miei tempi molto inesatto, il concetto era quello di chiudere fisicamente il
circuito del lampeggiatore in corrispondenza dell'arrivo a fine corsa della prima tendina (pellicola completamente scoperta se il tempo di scatto è quello di sincro-flsh o più) oppure immediatamente prima della partenza della seconda tendina: prima e dopo sono concetti ben diversi!
Per dirla proprio tutta l'otturatore (simulato) delle fotocamere digitali è molto più vicino concettualmente ad un otturatore centrale nella modalità con cui avviene l'esposizione, modalità che è veramente diversa nelle fotocamere digitali da quella di un vero otturatore a tendina che espone nei tempi veloci una fettina (in movimento e solo sui tempi veloci) di pellicola alla volta, ma il tempo in cui l'operazione di esposizione (intesa nel suo complesso) è sempre superiore in durata a quello più breve di
sincronizzazione del lampo (riferendoci al formato Leica, in moltissimi casi 1/60 di secondo per gli otturatori con tendine in tela gommata e movmento orizzontale, 1/125 per gli otturatori metallici a tendina con scorrimento verticale).
In pratica se fotografi con una Olympus OM1 tu sei convinto di scattare ad 1/1000 di secondo, ed è anche vero dal punto di vista del singolo cristallo di alogenuro di argento, ma in realtà i ... pixel a destra estrema ricvono la loro giusta razione di luce 1/60 di secondo dopo quelli di sinistra!
La coosa è plateale relativamente alle prime reflex e nei disgraziati (ed in
certo qual modo assurdi) tentativi di costruire fotocamere di medio formato utilizzando un otturatore a tendina nel corpo e non il classico otturatore centrale inserito in ogni ottica, dove il tempo massimo di sincronizzazione era un biblico 1/30 di secondo anche con leggerissime (tutto è relativo) tendine in titanio.
E basta poco per convincersi di questa differenza ... se si fotografa da un monomotore in volo attraverso il disco dell'elica con un tempo (eguale) di 1/1000 di secondo prima con una fotocamera digitale e poi con una tradizionale il modo in cui l'elica appare mossa ma è veramente diverso il
tipo di mosso (deformazione).
Per i tempi lunghi, ferma restando la situazione di soggetto in movimento e di luce ambiente sufficiente l'uso del lampeggiatore crea una immagine ferma del soggetto ed una estremamente strisciata, al limite del leggibile.
E praticamente solo qui si vede la differenza fra le due possibili sincronizzazioni, perché agendo sulla prima tendina la strisciata parte dall'immagine definita, nel secondo l'immagine ben definita è alla fine della strisciata stessa.
Non sarà un caso che quasi sempre per pubblicizzare la possibilità di scelta del tipo di sincronizzazione le case che ne dotavano le loro fotocamere utilizzavano la classica foto dell'auto impegnata in notturna in un rally ... ferma restando la mia idea che il pilota non appressasse molto queste fotografie.
Per dimostrare che una differenza c'è ... ma nei tempi più veloci o con soggetti fermi i risultati sono identici, se poi i tempi sono veramente veloci e si usa il lampeggiatore con un otturatore a tendina il risultato è quello, ben conosciuto a chi fotografa da un po' di tempo, di una fettina di fotogramma correttamente esposto e per il resto ... buio totale o quasi!
C'è, e a volte pubblica sul sito, chi propone immagini simili a questa costruite in macchina con più immagini nitide sovrapposte, ma anche se piuttosto restio a spiegare bene la tecnica utilizzata l'autore (che non cito ... ma considero bravissimo) lascia ad intendere l'uso di lampeggiatori straboscopici associati ad un lampeggiatore normale (però sul punto cruciale, quello della gestione elettronica degli stessi per farli lavorare armonicamente insieme, non è che sia stato veramente esauriente).
Qui ... non capisco, ma ho la netta impressione che si tratti più che altro di un Artwork, forse persino il prodotto di uno degli artistici filtri (a pagamento) che ormai consentono un po' tutto a tutti.
Potrei sbagliare, certamente ... l'immagine (più probabilmente le immagini) uscite dalla macchina fotografica penso siano una cosa ben diversa da ciò che è stato pubblicato. |
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dc3 dakota di Franco.f commento di gparrac |
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Franco.f ha scritto: | (...)l'aereo è un cessna 172 siamo in atterraggio a Canaima ancora in flare. (...) |
Quindi (errori miei a parte) ... volo sul Parco Naturale!
Non ci sono mai stato, però quel colore della terra doveva ricordarmi qualche cosa!
Credo sia stata un'esperienza veramente bella ...
Ciao! |
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dc3 dakota di Franco.f commento di gparrac |
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Un incontro da ricordare ... anche se il Douglas DC-3 non sembra essere in buona salute, certo non è più in grado di volare.
Dove eri?
Direi che stavi partendo, il tuo aereo potrebbe essere un Cessna 205 ma ho ben pochi elementi per riconoscerlo e non ne sono per nulla sicuro.
Ricorderò sempre l'incontro con un Antonov AN-2 che atterrava su pista erbosa, un amico mi stava portando a fare un giro con il suo Apollo Fox, ci è passato vicino con il suo incredibile rumore e ... mi sono sentito davvero molto piccolo!
Per me l'immagine è molto evocativa, ma temo non sia del tutto apprezzata da chi ama la fotografia e molto meno il volo.
L'inquadratura è un po' obbligata in questi casi, fortunatamente i riflessi sulla parte inferiore dell'ala trasformano in un punto di interesse quello che spesso è un fastidioso elemento di disturbo, complice anche il colore della terra.
Però ... a me piace molto! |
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Primo sole di essedi commento di gparrac |
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essedi ha scritto: | (...)mi sto arrangiando con un portatile con pessimo monitor che non mi consente un adeguato controllo.(...) |
Il problema potebbe essere proprio questo.
Mi è capitato qualche volta di voler condividere subito una fotografia ed usare un Netbook ...
A me (sempre che non succeda solo a me ...) se uso un monitor troppo piccolo viene sempre da esagerare con contrasto e saturazione.
Un saluto. |
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Lenin di Mais78 commento di gparrac |
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Mais78 ha scritto: | (...)Questo? |
Scusa, mi era sfuggito!
Ciao  |
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Lenin di Mais78 commento di gparrac |
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Mais78 ha scritto: | Grazie. L' ho scattata in una scuola di un piccolo paese del Laos a gennaio di quest'anno. |
Vista anche la tua galleria ... non è che potresti fare un pensierino a costruire un Reportage?
Di ottimo materiale ce n'è abbondantemente più del necessario.
Ancora un Bravo! |
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Primo sole di essedi commento di gparrac |
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Un altro buon esempio dell'uso intelligente di questa Videocamera per riprese e foto d'azione ...
Ma - in tutta sincerità e detto da chi non è un fanatico delle linee per millimetro ed equivalenti concetti nel digitale - sotto molti aspetti e non solo per quanto attiene alle bruciature la qualità complessiva mi sembra veramente bassa.
Ed è un vero peccato perché la fotografia sarebbe davvero piacevole.
Un saluto. |
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Lenin di Mais78 commento di gparrac |
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Bellissima, ben composta, colori molto piacevoli in una situazione di luce che intuisco molto difficile da gestire.
Tutto questo credo si possa dire e scrivere senza timore di essere smentiti.
Ma - sopratutto in casi come questi - una asettica didascalia che riporti il dove e quando mi sembra veramente opportuna se non anche dovuta.
Però ... ancora Bravo! e naturalmente un saluto  |
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Elsker Deg di Renato Manzi commento di gparrac |
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Liliana R. ha scritto: | (...)Invito inoltre gparrac a non rispondere pubblicamente ad eventuali scorrettezze e/o provocazioni pur condividendo in toto quanto da lui espresso nell'ultimo intervento(...) |
Me ne rendo perfettamente conto e sono perfettamente consapevole dell'opportunità di una ammoninizione formale nei miei confronti se non di interventi più drastici.
Ma poiché certe affermazioni nei miei confronti sono pubbliche ho ritenuto opportuna scrivere questa precisazione, perché veramente esasperato, mettendone in conto le conseguenze.
Un saluto. |
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Jack and Jill went upp the hill to have a little fun stupid di Renato Manzi commento di gparrac |
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La cancellazione di una fotografia (fatto nel quale non ravviso un comportamento molto rispettoso nei confronti di chi ha perso il suo tempo a commentare) non comporta la cancellazione dei commenti che si possono ancora leggere qui.
Atteggiarsi a vittime di una CENSURA non mi sembra un atteggiamento corretto, se poi lo si fa fraintendendo in tutto il senso della discussione e parlando di isterico coro di zitelle il fatto mi sembra essere estremamente offensivo.
Ma è doveroso lasciare un giudizio su tutto questo (e non solo questo) a chi amministra il sito, pur nella convinzione che il giudizio che più conta sia quello dei semplici utenti, gli unici veramente censurati nel momento in cui esprimono un parere su siffatte opere d'Arte e che vengono in tutti i modi derisi, insultati ed attaccati per questo motivo, arrivando di fatto ad impedir loro di parlare. |
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Elsker Deg di Renato Manzi commento di gparrac |
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La cancellazione di una fotografia (fatto nel quale non ravviso un comportamento molto rispettoso nei confronti di chi ha perso il suo tempo a commentare) non comporta la cancellazione dei commenti che si possono ancora leggere qui.
Atteggiarsi a vittime di una CENSURA non mi sembra un atteggiamento corretto, se poi lo si fa fraintendendo in tutto il senso della discussione e parlando di isterico coro di zitelle il fatto mi sembra essere estremamente offensivo.
Ma è doveroso lasciare un giudizio su tutto questo (e non solo questo) a chi amministra il sito, pur nella convinzione che il giudizio che più conta sia quello dei semplici utenti, gli unici veramente censurati nel momento in cui esprimono un parere su siffatte opere d'Arte e che vengono in tutti i modi derisi, insultati ed attaccati per questo motivo, arrivando di fatto ad impedir loro di parlare. |
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Sosta obbligata! di Mr.500mm commento di gparrac |
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Come lo capisco ...
Hai presente cosa dice Edward Cole (Jack Nicholson) nel Film Non è mai troppo tardi sulle cose da ricordare sempre quando si arriva ad una certa età per evitare di trovarsi in situazioni simili?
Sarà o meno voluto il disegno che il tubo dietro alla cistena sembra, insieme agli adesivi con i limiti di velocità, far pensare ad una sorta di immagine stilizzata del musetto di un gatto o di un altro cucciolo?
Ma se la meta era la fabbrica che si vede sullo sfondo, forse più avvolta dalla foschia che sfocata, non era proprio possibile pazientare ancora qualche minuto?
Però ... poco importano le risposte.
Tutto l'insieme contribuisce a costruire una fotografia simpatica e divertente, tanto che sono convinto anche l'autista sorpreso a cambiare l'acqua alle olive (si diceva così ....) a mio avviso sarebbe il primo a sorridere nel rivedersi in questa immagine.
E questa considerazione stempera molto la mia pregiudiziale avversione alle fotografie di persone in tali circostanze, nelle quali spesso si può ravvisare una sorta di irrisione se non una violazione della privacy personale.
Un saluto |
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Daami di mauro p commento di gparrac |
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Non sapevo decidere se commentarla o meno ... da una parte mi piace molto la cura tecnica, le tonalità chiare ed anche il gradevole dettaglio.
C'è però a mio avviso una cura tanto maniacale per i dettagli (che se non portata all'eccesso è un aspetto estremamente positivo) che il risultato finale mi appare un po' troppo ricercato, al limite del lezioso.
La posizione della mano destra della ragazza è - probabilmente - voluta e cercata, ma la posizione del mignolo (dirai ... ma cosa vanno a cercare questi critici ... il mignolo!, però - credimi - si nota) mi ricorda un po' troppo il mignolo forzosamente dritto che alcune persone ostentavano (non so se succede ancora ...) nel bere una tazza di the.
Così come il rametto fiorito nella mano sinistra ... sembra essere stato troppo accuratamente disposto ed avvolto, non tenuto in mano in modo naturale.
Se era tua intenzione creare una fotografia di estrema eleganza formale, ci sei riuscito perfettamente e - devo dirlo - sotto questo aspetto mi piace anche, ma come già lasciato ad intendere avverto una totale mancanza di naturalezza.
Tanto che ho quasi la sensazione di immaginare nell'espressione - poco partecipe, sempre che questa sensazione non derivi erroneamente dal mio essere condizionato da quanto sopra detto - una sorta di noia dopo essere stata guidata fino ad assumere una ben precisa posizione dopo millimetrici aggiustamenti.
Tieni però conto che questa critica è formulata da una persona che privilegia la naturalezza e l'espressività e che - chiaramente - mai e poi mai sarebbe in grado di produrre immagini così curate come questa tua.
Un saluto. |
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Elsker Deg di Renato Manzi commento di gparrac |
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Renato Manzi ha scritto: | Il vino di sicuro !! |
Certaaaaaaaaaaaaaamente! Mi piace anche ... ma nei (rari) momenti di serietà, quando non sono impegnato nella caccia ai conigli selvatici, mi diletto a guardare qualche fotografia - da semplice fruitore - pur non essendo assolutamente capace di fotografare esattamente come non sono capace di vinificare.
E di fotografie come questa, veramente troppo simili, ne ricordo un po' troppe, una anche proprio su questo sito.
Tanto che ormai ci avverto un deciso sapore di tappo, se non proprio un sentore di aceto.
Se in fotografia non c'è nulla di nuovo sotto il sole questo genere di foto mi appare estremamente ripetitivo, noioso, inflazionato ancor più dei tramonti al pomodoro tanto disprezzati dai photographi impegnati ed innovativi (con un marcato retrogusto di provocazione e deciso sentore di cuoio antico).
L'unica differenza è tecnica ... si parte dal dagherrotipo fino alla fotografia digitale, ma - volendo - il tema è trattato in modo praticamente identico anche in xilografia ... la costruzione dell'immagine nelle sue linee principali è sempre quella.
Se vuoi posso dirti anche che - tecnicamente - non la trovo neppur troppo male ... forse anche migliore di tante altre che ho visto.
Ma ancora una volta ribadisco che il fatto tecnico non mi interessa più di tanto, non è questo che mi porta ad apprezzare una fotografia, è il discorso che la fotografia vuol portare avanti ...
Un saluto pieno di ebbrezza! |
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Elsker Deg di Renato Manzi commento di gparrac |
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Renato Manzi ha scritto: | Un altro pretenzioso conoscitore della lingua Norvegese ?? |
No, io non conosco neppure l'inglese.
Solo un po' l'itagliano ... ed il vino! |
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Elsker Deg di Renato Manzi commento di gparrac |
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Webmin ha scritto: | ... manca il soggetto! |
EST! EST!! EST!!!
ed anche questa è una citazione dotta, collegata alla figura di Johannes Defuk (nato in Germania, morto nel 1113 a Montefiascone). |
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Al mercato di eljsjr commento di gparrac |
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carcat ha scritto: | probabilmente la foto a colori non rende perchè la frutta (colorata) è in ombra. meglio il BN |
Carina anche così ... ma devo darti ragione.
Tanto più che il problema sovraesponizione mi sembra più fastidioso nel colore.
Ancora un saluto. |
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Jack and Jill went upp the hill to have a little fun stupid di Renato Manzi commento di gparrac |
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Santiago81 ha scritto: | Suscitare interesse non significa necessariamente suscitare emozioni e né l'una né l'altra cosa sono, di per sé stesse, motivo di valore acquisito.(...) |
Molti anni addietro ero a cena in un ristorante sul Mar Nero, in Romania.
Non so se esista ancora ... era stato ricavato in una villa di proprietà del dittatore Nicolae Ceaușescu, da poco passato a miglior vita ed era frequentato da gente un po' particolare (possiamo dire VIP, anche con qualche distinguo sul concetto di importante) se a quesi tempi i prezzi non erano proibitivi per chi pagava con le nostre Lire.
Ero con una amica rumena che mi ha fatto notare come in un tavolo vicino un noto scrittore stesse festeggiando il suo compleanno, ma tutta l'attenzione della gente era rivolta ad una pur gradevole fanciulla, salita all'onore della cronaca per uno scandalo politico a metà strada fra quello che ha coinvolto Miss Christine Keeler (forse ti ricordi di John Profumo) e quello della mai abbastanza ricordata Miss Monica Samille Lewinsky ed era lì con amici decisamente rumorosi e poco educati, tutti chiaramente molto soddisfatti per il clamore suscitato.
Purtroppo ormai occorre prendere atto che la fama e la notorietà si raggiunge facilmente in questo modo ... a maggior ragione nel mondo della photographia, dove vige la regola che si dica quello che si vuole, purché si parli di me.
Ci sarà sempre un critico che esalterà fotografie come questa (e non solo questa), sarà facile trovare un gallerista disposto ad esporla, malgrado la crisi non escludo sia difficile trovare qualcuno disposto ad Investire nell'Arte acquistandone una copia numerata, firmata dall'autore ... e mi chiedo come sia possibile, oggi nel digitale - parlare di assicurata distruzione del negativo dopo aver stampato un numero limitato di copie, cancellando così l'idea stessa di fotografia come forma di arte democratica.
Per quanto riguarda alcune delle opere qui pubblicate ritengo che l'unica cosa veramente opportuna da fare sia quella di - semplicemente - ignorarle, l'unica vera ed intelligente forma di censura , parola che mi fa veramente orrore ma che qualche volta vedo necessaria (per poi pentirmi subito dopo solo per averci pensato).
Ma ... sono fatto così, fino ad un certo punto resisto, poi non ce la faccio più ed esprimo il mio parere, dimenticando l'aurea regola che impone di non dare da mangiare ai Troll .
Un saluto. |
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Jack and Jill went upp the hill to have a little fun stupid di Renato Manzi commento di gparrac |
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Alcuni particolari (vedi ad esempio la linea sul braccio della donna che si interrompe per proseguire sopra il seno, quella sorta di cicatrice sul braccio dell'uomo) mi portano a pensare alla scansione di una stampa fotografica stampata molto piccola se non ad un negativo sviluppato ed asciugato in fretta senza un preventivo ed efficace bagno imbibente).
I dati EXIF indicano però una origine digitale ... e la cosa mi appare davvero strana.
Ammirevole l'intenzione di usare la fotografia per illustrare l'opera d'arte scritta ... ed appropriata allo stile fotografico la scelta degli scritti così illustrati.
Al riguardo mi permetto di suggerire come fonte di ispirazione l'aulico libretto Hermaphroditus di Antonio Beccadelli, detto Il Panormita (1394 – 1471).
Purtroppo la lingua è un latino molto tardo, di non agevole traduzione anche se la versificazione nulla ha da invidiare in eleganza a quella del "lepido libello" di Catullo ...
Le storie raccontate in questa raccolta di versi erotici potrebbero essere una fonte inesauribile (o quasi) di spunti per le fotografie in questa sezione (o almeno per quello che è ormai diventata questa sezione) e pur non essendo disponibile una traduzione italiana abbastanza accurata e fedele al testo (appena accettabile quella proposta nella pubblicazione del 1990 di Bulzoni - collana Humanistica) ho scopero che esistono traduzioni dell'opera in inglese che - dicono - sono decisamente accurate.
Sulle qualità dell'immagine dal punto di vista tecnico e compositivo preferisco non pronunciarmi perché ancor più di come lo si dice la mia attenzione è rivolta al cosa si dice ... forse eccedo anche nel dare poca importanza al fatto strettamente tecnico (è un mio punto di vista, capisco perfettamente che può non essere condiviso soprattutto se portato agli estremi come ammetto di fare) ma un livello minimo di cura sotto questo aspetto mi sembra pur sempre necessario.
Sempre che l'immagine non sia semplicemente un pretesto per una provocazione che sta tutta nel titolo ed in questo caso mi chiedo quale significato abbia in questa sede, trattandosi questo di un sito di fotografia e non di titoli o didascalie.
Un saluto. |
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Al mercato di eljsjr commento di gparrac |
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gps73 ha scritto: | (...)Sovraesposizione della parte alta, perdita di dettaglio sui bianchi.(...) |
Ancora una volta devo ammettere che è assolutamente vero ... l'ho notato anche io, in particolare riguardo alla signora con i capelli biondi e ricci, illuminata direttamente dal sole mentre il gruppo è in ombra, ache se il colore chiaro degli ombrelloni illuminati dal sole li rende simili a grandi sorgenti di luce diffusa.
Ma non ne ho parlato, volutamente.
Il problema è diverso, a mio avviso: l'impressione visiva è quella, se la bruciatura la rende bene ben venga anche la bruciatura ...
Sono naturalmente punti di vista molto personali ...
Ancora un saluto. |
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