|  | Commenti |
---|
 |
L'altro mondo di batstef commento di teresa zanetti |
|
Surreale, delicata, stralunata, cinica, crudele, dolorosa ...
Tutte anime che convivono in questo percorso attraverso il quale ci conduci con mano sicura.
Denominatore comune l'arte, nel senso del saper fare, disegno, scultura, musica ..., come sostegno per lo spirito sofferente.
Buon tutto
Tere |
| |  |
Magnolia di Daniela Loconte commento di teresa zanetti |
|
Non facile la scelta del bianco, che però hai saputo governare saggiamente.
La primavera è così, delicata, timida, eppure radiosa. Questo emerge dal racconto.
L'ultima la mia preferita, soave, quasi imbarazzata della sua bellezza.
Brava brava.
Buon tutto
Tere |
| |  |
Godafoss, la cascata degli dei di Michelangelo Ambrosini commento di teresa zanetti |
|
Magia della natura ritratta in B/N, che ascende a un'altra dimensione, si trasmuta, diventando l'idea iperuranica, platonica, di se stessa, libera finalmente dalle idee preconcette che abbiamo su di lei (la fotografia sensazionalistica all'americana, quella da NG, insomma).
In HD è davvero un'altra cosa.
Buon tutto
Tere |
| |  |
TAV di filippo de marco commento di teresa zanetti |
|
Ciao Filippo, a me piace molto.
Nient'affatto scontata, in un B/N intrigante, ricco di sfumature che si fondono le une nelle altre.
E la sagoma dall'espressione enigmatica che si staglia sullo sfondo...
Dà il senso del fluire, di pensieri e vita, in un coacervo di istanti che solo la fotografia sa isolare l'uno dall'altro.
Buon tutto.
Tere |
| |  |
le cirque de la lune di teresa zanetti commento di teresa zanetti |
|
Grazie a tutti dei passaggi e dei commenti a ciascuno personalmente
Giuseppe Jus
Fata Morgana
Daniela
Antonio
E grazie che vi ricordate di me!
E' il Ponte sulla Vistola "Kladka Ojca Bernatka", a Cracovia, ornato dalle sculture in bronzo di Jerzy Kedziora.
Tutto è in movimento: la struttura, le statue. A simboleggiare quanto in fondo sia sottile (anche se a prima vista non appare) il confine tra una scelta e un'altra, tra una situazione e un'altra...
Questo il link al suo sito
https://www.jerzykedziora.com/
Ho abbandonato il digitale, per tornare all'analogico.
L'attesa un po' ansiosa di vedere l'immagine "uscire", l'odore dei chimici, nell'oscurità, la luce di sicurezza, che a me piace ocra, la scelta della carta giusta per far diventare concreta l'idea che si ha in mente ...
Un altro mondo, insomma, in cui l'immagine non è più semplicemente un fantasma, ma un'impronta, immateriale sì, che però si deposita in un oggetto concreto, da tenere tra le mani, ... tutta roba che cominciava a mancarmi.
Invece per prendere appunti uso il Huawei, proprio come un quadernino di schizzi, accanto all'immancabile Moleskine con biro bic rigorosamente nera, per fissare i pensieri.
Un abbraccione sincero, a Anna, cara compagna di viaggio, in special modo.
E naturalmente buon tutto (niente escluso) a tutti!!!
Tere
PS: Chi avesse voglia, può farmi visita su un blog in cui scrivo le mie sciocchezze: zazò.blog |
| |  |
| |  |
quand c'est trop ... c'est (pour) Tropico di teresa zanetti commento di teresa zanetti |
|
Nulla di cui scusarti, Francesco dei Tropici!
E grazie per le belle parole che hai speso per me.
Anch'io ho avuto la sensazione che tu sia un tipo in gamba!
Quanto al lungo tempo trascorso dall'ultima mia fotografia postata, beh ... Sono fermamente convinta che, quando non si ha nulla da dire, sia decisamente meglio tacere.
Da mesi non ho uno straccio di idea, fotograficamente parlando, e il ripescaggio nel pozzo iconografico dell'hard disk non mi dà nessun piacere.
Rileggendo i commenti qui sopra, mi è piaciuto particolarmente quello di Cesare, così prammatico com'è: un occhio ceruleo che osserva dall'alto.
Ma questa distanza, secondo me, è colmata dal volo della colomba.
Ricambio la stima e l'abbraccio.
E aggiungo un bel "buon tutto"!
Tere |
| |  |
Casalabate 2018 di Antonino Di Leo commento di teresa zanetti |
|
Ciao Antonino,
ti ritrovo e insieme a te ritrovo, proposto in una plumbea giornata invernale, un luogo che già ci avevi regalato immerso nel calore e nel colore dell'estate.
Come cambia il mondo a seconda della luce che lo illumina.
Nella precedente:
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?t=680878&postdays=0&postorder=asc&start=20
sembrava una allegra accozzaglia.
In questa il cielo bianco spegne ogni velleità di gioia.
Ti commentai allora citando i paesaggi colloquiali di Stephen Shore, mi rispondesti richiamandomi su Eggleston e la sua ricerca del colore come elemento funzionale al racconto.
Niente di più preciso che questa fotografia per spiegarne il significato.
Curiosamente ho ripreso in mano in questi giorni "L'infinito istante" di Geoff Dyer e proprio pochi minuti fa leggevo questo passo: "Diane Arbus aveva notato una sorta di vacuità nell'opera di Frank: <non intendo dire che vacuo significhi privo di senso. Intendo dire che le sue fotografie implicano sempre una sorta di non teatralità (...) come un dramma da cui è stata eliminata la parte centrale C'è una specie di punto di domanda che sta al centro, vuoto, di quella loro specie di tempesta, quasi una curiosa soggezione esistenziale, che colpisce in maniera terribilmente forte un'intera generazione di fotografi, come se loro non avessero mai visto prima quella cosa>. Eggleston si rese conto che, se questo centro veniva riempito dal colore, quella specie di soggezione esistenziale si sarebbe semmai accentuata. Aggiungendo il colore a quella miscela, Eggleston aggiungeva una variabile che complicava le cose e allo stesso temòpo trovava una soluzione che le avrebbe semplificate. Quella che in bianco e nero appariva come un'immagine da niente, a colori sarebbe potuta diventare qualcosa di straordinario".
La straordinarietà sta nel mettere un dito nell'occhio di chi guarda la foto per indicare che si tratta esattamente dello stesso luogo. Eppure la diversità del colore lo ha irrimediabilmente trasfigurato.
E' sempre un piacere ritrovare i tuoi scatti in galleria.
Buon tutto
Tere |
| |  |
Stefano di renzodid commento di teresa zanetti |
|
Ciao Renzo,
un'immagine davvero intrigante per me che sono appassionata di storia della fotografia.
Hai ritratto un giovane uomo che si cela e al contempo si svela, in un gioco che pare condotto direttamente da lui, che si fa fare una sorta di "autoritratto assistito" (senza nulla voler togliere alla tua bravura, naturalmente), tenendo con la mano sinistra, davanti all'occhio sinistro, la custodia di uno smartphone (oggetto che serve anche per mostrare fotografie).
La Contessa di Castiglione (la prima performer della storia, con 120 anni di anticipo, e con buona pace, di Marina Abramovich e compagnia) si era fatta ritrarre, da Pierson e Mayer (tra i più noti fotografi del suo tempo), (nel 1860!), in posa speculare a quella che tu qui ci proponi, reggendo con la mano destra, davanti all'occhio destro un portafotografie aperto.
Per questo l'intuizione, se voluta e studiata, è interessante. Ma diventa eccezionale se del tutto casuale.
E comunque bravi entrambi.
Buon tutto
Tere |
| |  |
Un tropico a Pompei... di Tropico commento di teresa zanetti |
|
Questa sì che è una bella notizia! Bentornato!
Serie molto interessante, che racconta un luogo che appare quasi una metafora di quesi tuoi ultimi trascorsi, con le difficoltà e la presenza di chi ami e ti ama (bellissimi gli archeologi con il pacchetto di abbracci e il termos, ce è la mia preferita - dovendo sceglierne una), con il centauro monumentalizzato dalla ripresa dal basso e quindi subito percepito come vittorioso, con una lunga strada tutta da percorrere.
Metto una stella e ...
Buon tutto!
Tere |
| |  |
Sebastian di Gannjunior commento di teresa zanetti |
|
Ma è il ritratto della mamma!
Ricordo una a una tutte le fotografie dell'attesa.
Una in particolare (meravigliosa e che paragonai a uno scatto di Alex Webb, San Ysidro), di Valentina in un campo di papaveri.
E adesso eccolo qui, bellissimo nella sua curiosità mista a stupore, alla scoperta del mondo.
La genitorialità è un dono prezioso, i piccoli ci aprono gli occhi su ciò che diamo per scontato.
A me piace questa resa evanescente.
E più ancora gli occhioni che ci sondano e non ci permettono di distogliere lo sguardo.
Buon tutto di vero cuore a tutti e tre.
Tere |
| |  |
ST. di giovanni schiavoni commento di teresa zanetti |
|
August Sander, Eugène Atget, Walker Evans, Berenice Abbott, Hilla&Bernd Becher e via avanti sino a Egglestone, Parr, Shore, Gursky, Hoefer, Ruff, Struth ...
Orgogliosi "produttori di documenti", che hanno fatto la Storia della fotografia.
Uno sguardo piano, il tuo Giovanni, che si pone di fronte alle cose aiutandole a esprimere se stesse.
Walker Evans diceva che aveva imparato a fotografare da Flaubert. Quest'ultimo sosteneva che chi racconta (sia per immagini, sia per parole) deve essere "come Dio nella creazione": invisibile e onnipotente, sì che lo si senta ovunque e non lo si veda mai.
Ci vuole coraggio a lasciare credere che una storia si racconti da se sola.
Una bella immagine davvero, come molte altre delle tue.
Io la preferisco.
Buon tutto
Tere |
| |  |
| |  |
Rimini, 20 febbraio di gattapilar commento di teresa zanetti |
|
Le piccole incongruenze dei luoghi fuori stagione. Quei fuori posto che costringono a fermarsi a riflettere.
E i colori che, loro malgrado, non riescono a ravvivare.
Forse starebbe anche bene la 8 a chiosa...
Mamma mia Marisa, che bello questo tuo mare.
Me la stellizzo.
Buon tutto, anche al Sig. Pierlu!
Tere |
| |  |
Almost regular? di Laki85 commento di teresa zanetti |
|
Ricorda gli abiti di Paco Rabanne fatti di macro paillettes in metallo, tanto belle quanto scomode.
Però vuoi mettere l'allure?
Belle le cinque viti posizionate a caso, che rompono la monotonia.
Buon tutto
Tere |
| |  |
''' di opeio commento di teresa zanetti |
|
"Sì, ho le tasche col doppiofondo e assi nella manica... ma non sono un prestigiatore. Piuttosto, sono il contrario: lui vi vende illusioni che hanno l'aspetto di cose reali; io vi dono verità dietro la piacevole maschera dell'illusione"
Tennessee Williams
Lo zoo di Opeio, fatto di animaletti a metà, un altro viaggio incantato nel tuo mondo.
Grazie
T |
| |  |
Cibo e quello che c'è intorno di Paolo Dalprato commento di teresa zanetti |
|
L'eco della superficie della luna, che si propaga in onde sempre più distanti, sempre più fievoli.
Un'immagine sinestetica che ci dà netta la sensazione di poter sentirne la rugosità sotto le dita.
E il colore è un bellissimo accompagnamento.
T |
| |  |
L'altro mare img.09 di essedi commento di teresa zanetti |
|
Piace molto anche a me, Sergio, questo assaggio di primavera, con un sole ancora freddo, tra pilastri che ingabbiano.
Linee e curve paiono rincorrersi tra luce e ombra.
Le scrostature dei muri raccontano di altri splendori.
E tutto è avvolto dal silenzio.
E' sempre un bel vedere quello che ci proponi, così, pacatamente.
T |
| |  |
autoscatto di Francesco Flotti commento di teresa zanetti |
|
Uh, che bel signore pensoso!
Mi piacciono i ritratti dritti e schietti, senza inutili leziosità.
Ti associavo ai volti lasciati per metà in ombra, come se volessi sempre ricordare che per tutti esiste una parte inconoscibile. Ma poi, riguardando la tua galleria ho visto che non è così.
Grazie alle alte luci altissime sulla spalla destra, sembra che tu emerga da un qualche luogo lontano.
T |
| |  |
st di opisso commento di teresa zanetti |
|
Tra Egglestone e Shore, senza dimenticare Guido Guidi.
Ci conduci silenziosamente attraverso il significato stesso della pratica del guardare.
Punti il dito sulla "qualsiasità" (se mi si passa il neologismo) e resti muto. Questa è una forma alta di generosità: lasci, a chi osserva ciò che tu hai osservato prima, la libertà di trarre le conseguenze che desidera.
A me le tue fotografie parlano sempre molto.
Qui mi indichi un mondo in dismissione, dove tutto è sospeso in un dopopranzo assolato, in attesa di divenire qualche altra cosa, grazie alla fantasia di chi vorrà prendere in affitto i locali, mentre ciò che "è ora" sta duecento metri oltre.
T |
| | br> |