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Expat di fratone commento di teresa zanetti |
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Mesta l'ombra che sale.
Mesti i colori.
Tutto, anche l'architettura che opprime l'uomo, in questa bella immagine concorre a dare il senso della fatica.
Leggo che scrivi da molto lontano.
C'è quindi un riferimento autobiografico?
Buon tutto
Tere |
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... di Laki85 commento di teresa zanetti |
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Allusiva e birichina, expecially when related to the "kinky" wor(l)d, con il tizio che fa capolino dall'oblò.
Non ti favevo così malizioso...
Ma forse la malizia è nell'occhio di chi guarda.
Bravo davvero per la prontezza.
Buona domenica
Tere |
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Evviva Santu Srabadoi ! di Klizio commento di teresa zanetti |
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Ecco. Qui ci metti dentro all'evento insieme a te, ci dai la misura di come l'hai visto e vissuto tu. Se osservazione NEI (e non DEI) luoghi e degli eventi significa qualcosa è proprio la cosa che tu hai fatto con questo lavoro.
Guardandolo, viviamo insieme a te l'intensità del momento, la tensione della tenzone, la gioia della fine della corsa, nei piedi scalzi e polverosi, nel terreno arido e riarso, nei volti distesi, felici dei partecipanti.
Un lavoro unitario, talmente efficace da non poter prescindere da nessuna delle tessere che lo compongono.
Buon tutto
Tere |
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st di ant64 commento di teresa zanetti |
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C'è tutto quel che deve esserci, in questa immagine. Non un grammo in più.
Ogni linea, ogni area, ogni tonalità di grigio, prende il suo posto e lo armonizza con il resto.
Il rombo al centro, che sappiamo esser quadrato, dà la misura di questo inganno visivo che astrae dal concreto un altro racconto.
Bella.
Tere |
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gallery di filippo de marco commento di teresa zanetti |
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L'omino verde in fuga dalla galleria (che simboleggia il buio) verso la luce, l'aria aperta.
Molto ben costruita con i diversi piani e le linee a inseguirsi, tanto per rimanere in tema.
Soffusa come i ricordi o i sogni.
A me piace molto.
Buon tutto
Tere |
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Green Light di Laki85 commento di teresa zanetti |
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Curioso vederti alle prese con questa anarchia di fogliame, in cui fai ordine e riconduci ogni cosa all'uomo che, pur piccolo e defilato, come ogni presenza umana introdotta in qualsiasi immagine, attrae su di sé ogni attenzione.
Mi piace il modo in cui l'hai confuso con i tronchi degli alberi.
Mi piace anche il fatto che guardi avanti, un po' all'insù, a cercare di capire.
Buon tutto
Tere |
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Rotondo come il mondo di Paolo Dalprato commento di teresa zanetti |
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La dimensione della piccolezza dell'uomo e di tutto ciò che crede di poter governare.
Una metamorfosi del paesaggio secondo la tua volontà: non registri semplicemente quel che la mano umana opera nel mondo che abita, trasformi, invece, ciò che vedi in ciò che ti piace.
Molto intriganti queste tue ultime visioni.
Buon tutto
Tere |
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st di opisso commento di teresa zanetti |
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Surreale e giocosa, con la nave trasformata in qualcosa che cammina sul filo distante di una sospensione con orizzonte su un campo da pallone momentaneamente inutilizzato, che anche il terreno deve riposare, ogni tanto.
E uno gnometto anticonformista e separatista, col rosso e il giallo scambiati rispetto agli altri.
Ma quanto mi piace questo silenzio!
Buon tutto
Tere |
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7029 di -Max- commento di teresa zanetti |
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Vacanti. Fermi al palo, in attesa di diventare nuovamente utili.
La poesia silenziosa della quotidianità si nutre del rigore della composizione, della capacità nella scelta tra colore e bianco e nero. Della sapienza nel dosare, senza mai calcare troppo la mano per arruffianarsi chicchessia.
Buon tutto
Tere |
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Lungo amore di essedi commento di teresa zanetti |
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La risolutezza delle donne.
La paziente pacatezza degli uomini.
Smussare gli spigoli, ascoltarsi, aspettarsi o sospingersi, a seconda di quel che è necessario.
Parlarsi, saper tacere al momento giusto.
Litigare anche, ma mai addormentarsi adirati l'un con l'altro.
Persino il formato panoramico accompagna questa lunga camminata insieme, con le gioie, le difficoltà, consapevoli della presenza, del sostegno l'uno per l'altro.
Una fotografia che racconta una storia lunga una vita.
Ci voleva qualcuno come te per accorgersene e fermarla.
Buon tutto.
Tere |
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Valle d'Aosta. Gressan. di Daniela Loconte commento di teresa zanetti |
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Ciao Daniela!
Sempre stimolante cimentarsi in nuove prove. Se poi l'ispirazione arriva dai grandi maestri, ancor di più!!
La scena è buona, con le due seggiovie a tagliarla in due, dividendo la terra dalla maestosità della montagna.
Il b/n però... è un gris sur gris!
Mancano il bianco e il nero.
Non demordere però.
E osserva e atudia senza stancarti le fotografie si chi di questa tecnica ha fatto la storia: ossia tutti i grandi fotografi del passato, che non avevano altro se non la pellicola b/n.
Questo ti aiuterà a capire gli stili, le differenze, le somiglianze...
E se ti capita, vai in camera oscura. Nulla di più istruttivo per capire da dove arriva la forma dell'impronta!
Un caro saluto e buon tutto.
Tere |
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7244 di -Max- commento di teresa zanetti |
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Gillo Dorfles, a proposito dei tagli nella creta di Lucio Fontana, parlava di "attese spaziali", voluttuose forme, sagome neobarocche, che richiamano il mito dell'androgino descritto nei dialoghi di Platone, un essere creato dalla divisione in due valve della creta primigenia e alla continua ricerca della parte mancante, che solo nella ricongiuzione può trovare pace.
Questa cesura solo apparente dello spazio restituisce una metà all'altra, lasciando tuttavia a ognuna la propria essenza, la propria identità, fondendole senza però con-fonderle.
Resto sempre affascinata dalla tua capacità di cogliere e donare a noi che osserviamo.
Un caro saluto e buona estate a te e a tutti i tuoi cari.
Tere |
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Seconda classe di marco.rilli commento di teresa zanetti |
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Quello che trovo davvero fantastico della fotografia è il passaggio diretto "occhio-occhio" da un visivo a un altro. Il modo in cui un'immagine riesce a evocarne altre in maniera istantanea, quasi inconsciamente, senza dover procedere ad alcun ragionamento, ma semplicemente attingendo alla memoria depositata.
Da questa tua proposta alla fotografia che introduce il capolavoro "Free-Jazz" (e mi piace riutilizzare il connubio musica/immagine creato da Jeoff Dyer, appassionato di entrambi) di Robert Frank "The Americans" il passo è davvero quello immediatamente successivo.
E anche se sono trascorsi 60 anni, anche se questi sono Italiani, anche se qui c'è un treno: le esigenze, i sogni, i pensieri, le idee, la stanchezza, l'usura ... non sembrano essere poi molto diversi.
E però, sebbene si parlino direttamente, le due fotografie sono inequivocabilmente due mondi distinti, e denunciano in sé la visione da parte di occhi - dietro cui stanno esperienze, vissuti, culture, studi, riflessioni ... - distinti.
Infine, le possibili letture: tante quante sono gli occhi di chi guarda e tutte lecite (e legittime). Un dono prezioso da parte dell'autore (che troppo di frequente ci troviamo a interpellare chiedendo una spiegazione, un senso) che lascia a chi osserva la libertà di volare con la propria fantasia.
Buon tutto.
TereZ |
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7068 di -Max- commento di teresa zanetti |
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Ciao Max!
Amo le cesure. Questi improvvisi cambi di senso e direzione che ci si parano davanti e non sempre siamo pronti a cogliere.
Tu qui ne racconti una. Una divergenza, una serie di divergenze, anzi.
Partendo dall'ombra in basso a sinistra, che ci introduce nella lettura, profonda e compatta, astratta e oscura, che si sviluppa in direzione ostinata e contraria rispetto alla curvatura e alla scabrosità del calcestruzzo, chiaro e concreto.
L'ombra netta e priva di dubbio di uno gnomone di fortuna segna il tempo.
Un buon lavoro contenuto nel formato d'elezione della staticità, che invece qui si muove sinuoso.
Buon tutto
Tere |
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Silvia di Francesco Flotti commento di teresa zanetti |
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Nel 1926 quel genio visionario di André Kertész ritrasse in una posa allora giudicata assurda e antiestetica una burrosa danzatrice burlesque.
La posa del tutto innaturale, con una dislocazione degli arti al limite della contorsione e l'aria ammiccante, ma in qualche modo con lo sguardo perso nel vuoto della bellissima donna, ricordano molto questa altrettanto bella giovane che hai ritratto tu, in un'altra posa impossibile e con un'espressione altrettanto indecifrabile.
Dice bene Nicola accostando questo visivo al surrealismo, di cui Kertész può dirsi un buon interprete (benché non sia in effetti possibile costringerlo in alcuna delle gabbie semantiche che si sono coniate per l'arte nel corso dei secoli), se per surrealismo vogliamo intendere quello delle origini di "vero e proprio progetto di liberazione, sia sul piano creativo sia su quello sociale, destinato a rinnovare il rapporto tra mondo e individuo su una base drasticamente opposta alla prospettiva razionale e positivista borghese".
Buon tutto.
Tere
PS: dimenticavo di dire che mi piace! |
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Fotoricordo... il mare. di jus commento di teresa zanetti |
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Come mi piace questo mare in polaroid!
Ha il sapore degli anni '70, anche se incontrovertibilmente realizzato con strumenti modernissimi.
Hai saputo guardare e il paesaggio si è disposto al meglio per lasciarsi ritrarre.
Buon tutto
Tere |
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