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The red door di cheroz commento di Bucis |
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Bella! Ben eseguita. Hai dato il giusto equilibrio cromatico a questo soggetto che oramai è diventato un 'classicone';
ma, come diceva un amico fotografo pro, i soggetti sono lì, per tutti, e il tuo scatto, la tua interpretazione è e resta comunque unica. |
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st di Bucis commento di Bucis |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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street life di Bucis commento di Bucis |
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Grazie Sergio (1000 & + anche per la preferenza)
Grazie Antonio (ottimo il suggerimento) & Antonio, la vostra presenza qui.  |
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street life di Bucis commento di Bucis |
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Vanno per il mondo
i pellegrini.
Mutili sono, gobbi,
affamati, malvestiti.
I loro occhi sono pieni di tramonto,
i loro cuori sono pieni di aurora.
Dietro di loro cantano i deserti,
balenano i lampi,
le stelle sorgono su di loro…
I.B. |
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*/ di Bucis commento di Bucis |
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pigi47 ha scritto: | Non male questa maf selettiva. |
Grazie Pierluigi, non è stato semplice; questo fiorellino misura 7/8 mm di diametro e, pur divertendomi a fare macro, non sono un esperto del genere.
Ciao, Fabrizio. |
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*/ di Bucis commento di Bucis |
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"in questo mondo
contempliamo i fiori;
sotto, l’inferno" |
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Meditate, che questo è stato di Bucis commento di Bucis |
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Mario Zacchi ha scritto: | Un po' troppo estetizzante la modalità fotografica che hai usato per essere la testimonianza di una tragedia così grande. |
Grazie Mario per il passaggio e per aver condiviso il tuo parere.
Lo comprendo ma per non lasciare spazio ad affrettate conclusioni voglio spiegare il perché di questa scelta.
Una tragedia così grande andava ricordata ed io l'ho fatto, nella convinzione piena che non possiamo dimenticare cedendo ad una nuova tragedia, l'oblio!
L' ho fatto in un modo inconsueto?
Forse per alcuni e tu fra questi, sì, ma con una scelta ponderata sia nel soggetto che nella presentazione.
Visitai Mauthausen qualche anno fa con la famiglia ed i miei figli, non per cercare la verità ma per farla loro conoscere.
La cosa che mi colpì subito fu la maestosità della fortezza che ne rappresenta il fulcro. Un edificio potente e ben costruito. Fatto dello stesso granito scavato nella cava sottostante che fu teatro di morte ai più. Una costruzione ordinata, ben disposta e rifinita. Un falso 'splendido scrigno' capace di distrarre e nascondere ciò che di peggiore la mente umana avesse partorito per annientare l'uomo nel suo corpo e nel suo spirito.
Entrando fui colpito subito dal modo ordinato e funzionale con cui era stato progettato, evidente segno di diabolica pianificazione, ma quello che ci/mi colse di più, oltre alla inevitabile commozione, fu il senso di vuoto, di assenza, alimentato da un rispettoso quanto fragoroso silenzio. Un vuoto spezzato in minima parte da lapidi e oggetti lasciati a testimonianza. Un vuoto che ti proietta subito con la mente a tentare di riempirlo e non solo di sfortunati fantasmi ma, soprattutto, di perché. Pur racchiudendo al suo interno sia camere a gas che crematori,
Mauthausen fu un campo "anomalo": di lavoro prima che di sterminio, o meglio, di efficiente sterminio per mezzo del lavoro. Un campo che concentrò non solo ebrei ma in misura maggiore oppositori politici, sindacalisti, dissidenti, preti scomodi, prigionieri di guerra, emarginati sociali, disabili di ogni razza, omosessuali, zingari, ossia tutte quelle persone considerate pericolose all'ideologia politica od all'ideologia di razza.
Ecco il perché di una cornice così confezionata, di un font così forzatamente inopportuno che, stridendo, racchiudono e presentano il sistematico vuoto di un dormitorio tragicamente in attesa di nuovi disperati fra una gasazione e l'altra fra una marcia della morte e l'altra. Forse solo ed ultimo luogo per vivere la propria dignità ed a cui affidare in custodia i più intimi pensieri.
Ecco il perché di una poesia che ricorda una tragedia che ha colpito soprattutto il popolo ebraico ma non solo.
Non è stata a superficialità o facile enfasi ma ho testimoniato la memoria a modo mio.
Grazie per l'attenzione e per lo spunto concesso. |
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Meditate, che questo è stato di Bucis commento di Bucis |
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“Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perché
non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non dissi nulla perché
non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.”
M.N. |
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la gabbia dell'anima di Bucis commento di Bucis |
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@Ànnie Morgana
@Clara Ravaglia
Un grazie particolarmente convinto carissime.
Ho sempre avuto la convinzione che l'intersecazione e l'interazione delle diverse forme d'espressione artistica possa coinvolgere e guidare meglio il consumatore verso una fruizione più profonda e completa delle stesse, amplificandone le sensazioni ricevute. Poesia e musica si prestano molto ad accompagnare l'osservazione della fotografia. Ne stimolano la ricerca empatica, la comprensione, rendendo ancor più piacevole l'esperienza visiva.
E' vero allo stesso modo che la forza delle immagini, e di talune in particolare, è tale da poter parlare di sè e per sè anche senza la collaborazione di altri linguaggi ma ciò non significa affatto precluderci la possibilità di aprire ogni tanto le porte di una diversa "sensation room" a 360° e viverne il contenuto serenamente o tormentatamente, scoprendola piano piano come di noi la nostra anima.
...eh... CB! più genio o sregolatezza?
Un personaggio certamente sì! Col linguaggio del mondo ha saputo parlare al mondo del mondo stesso.
Maledettamente crudo e complicato, irriverente e dannato, al limite del lecito (ed anche oltre), non sempre condivisibile nelle idee o negli atteggiamenti ma capace di emozionare con una sensibilità piena, schietta, primitiva. |
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la gabbia dell'anima di Bucis commento di Bucis |
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“Attraversa l’anima
come una lama
e ne sonda i paesaggi
ora mesti, ora bui
dove corvi neri come pece
gracchiano così forte
da grattarti le pareti del cuore.
Percorre deliziosi giardini
decorati da candide margherite
e scaldati da un tiepido sole primaverile.
Ma quando la sua linfa
Giunta all’apice scoppia
il foglio si macchia.
Unico tampone per tale ferita…”
C.B. |
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scarabocchi di Bucis commento di Bucis |
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.....e bellissime considerazioni le tue Bruno, grazie.
Non vorrei che sognasse con rimpianto un tempo lontano in cui la nostra umana presenza doveva ancora concretizzarsi, un mondo puro e pulito, ma temo sia così. Vorrei però invitarla a sognare anche un tempo futuro in cui il nostro comune e rispettoso impegno le possa far rivivere nostalgici ricordi. Una ancor più buona giornata a te!
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San Michele Arcangelo di Bucis commento di Bucis |
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Laki85 ha scritto: | Ottimo BN e gran dettaglio, anche il soggetto mi piace molto, inclusa la presenza umana.
I bianchi del cielo sono abbastanza invadenti, a mio modo da ridurre un po'.
Apprezzabili le giustificazioni, devo ancora decidere quanto mi disturbi la mancata simmetria centrale: così com'è scattata, non mi sembra né carne né pesce, a questo punto forse valeva la pena decentrarsi ulteriormente.
Complessivamente resta una buona proposta, un caro saluto  |
Una fantasia di cruditè in stile vegano per aiutarti a decidere no? ............
Grazie 1000 Giacomo per esserti soffermato qui, per l'apprezzamento e per gli spunti critici che, vista la collocazione in architettura e la tua funzione in questa sezione, comprendo, in parte condivido e "bagaglizzo".
Al rigore di angoli e rette sempre e comunque però, preferisco il racconto. Non ho mai cercato in modo sistematico od ossessivo simmetrie e geometrie dal sapore CAD. Le apprezzo ma, non ne vedo l'imprescindibile necessità. Ci sono proposte e proposte, alcune parlano solo attraverso di esse altre con linguaggi diversi. Magari questa foto non risponde meticolosamente ai canoni scolastico-dogmatici della categoria forse non doveva nemmeno starci, ma a me piace così, e l'anomalia da te rilevata che pur esiste, qua non mi disturba affatto. Conoscendomi, ma in tutta sincerità non ricordo, ho probabilmente colto un momento di scarsa affluenza scansando lo scansabile da quella posizione con una ripresa di rapina, quasi istintiva. E' un punto di vista (in ogni senso). Ero in quel punto, ho scattato e fermato quello che vedevo.
E poi, citando un amico: il meglio è il nemico del bene.
Un caro saluto a te  |
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