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M'ama non m'ama... di gforino commento di surgeon |
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La focale tele utilizzata dal nostro gforino, l'inclinazione dall'alto verso il basso e lievemente da destra sminuisce la protagonista della sua scena, ripresa in una postura poco espressiva. Non vediamo il viso della piccola fanciulla, non possiamo leggere i suoi occhi nè tantomeno instaurare un dialogo interiore, complice anche la mancanza netta di luce che invece investe il tronco, la panchina su cui siede tranquilla e lo sfondo. Il contesto molto povero e ravvicinato conclude uno scatto potenzialmente interessante ma non realizzato altrettanto bene. Il consiglio che posso lasciare è quello di osservare attentamente la fanciulla prima di scattare, cercare diversi punti di vista, analizzare la luce ambiente per vedere dove cade e solo dopo decidere se scattare o meno. Una maggiore curiosità verso un soggetto dalle potenzialità infinite..
ne aspetto altre.. |
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da quella parte! di only_hdr commento di surgeon |
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Il momento per lo scatto era decisamente indovinato: ottime le espressioni delle figure, le loro posture e gestualità. Il crudele taglio fotografico rovina una scena piena di energia. |
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Chapultepec 9191090 di alxcoghe commento di surgeon |
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Citazione: | come dai ad intendere |
Non è intenzione Alessio, ma semplicemente la lettura di elementi strutturali oggettivi del testo visivo. Di mio non c'è nulla.
Citazione: | Certo è pratica abituale quella del parcheggio.. |
Anche di questo non vi è dubbio: quelle targhette numerate, appese ai passeggini rivelano un'organizzazione prestabilita, correntemente in uso. Questa abitudine è consolidata in questo posto. Ecco che l'elemento insolito tipico di una street viene a mancare. Non che sia sempre necessario, ma se è presente riesce a rendere lo scatto più incisivo. Questo scatto può essere insolito per qualche persona che non è abituata a vedere questo tipo di organizzazioni ma se la presenti alle persone che frequentano il luogo non rimarranno stupite più di tanto. Lo scatto rimane ben fatto, lievemente sottoesposto. Il fatto che non presenta un vero mordente street non riduce la valenza della fotografia che risulta comunque particolare e riesce a trasmettere bene il suo messaggio. Rimane solo una considerazione sotto cui interpretare lo scatto, visto che lo proponi in sezione Street and Life, e penso che a te interessi proprio questo aspetto. Questa considerazione sul fatto insolito non l'avrei evidenziata se l'avessi proposta in varie, per esempio. Naturalmente la lettura dell'immagine sarebbe stata la stessa. |
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Sogni di Guzzler commento di surgeon |
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Lo scatto di Guzzler ci propone la figura di un giovane ragazzo in carrozzella davanti ad una vetrina di articoli sportivi. Davanti a lui una scarpiera rettangolare con in mostra delle scarpe arancioni da calcio di una nota marca, illuminata lateralmente da vari faretti laterali. Sull'estremità sinistra della vetrina, in alto, vi è la rappresentazione pubblicitaria di un calciatore ripreso in un gesto atletico e alcune scritte: "velocità e grandezza...scrivi il futuro". Nella vetrina è possibile ulteriormente trovare diversi riflessi della strada retrostante ed in particolare si riconosce la figura di un passeggino con un bambino al suo interno, trasporatato da un'adulto. L'autore confeziona un buon taglio fotografico, frutto di un'attenta e meticolosa analisi della scena life. Utilizza una focale grandangolare e scatta con un angolazione lievemente da sinistra, ad altezza occhio, evitando di comparire nel frame. Il campo medio comprende tutta la vetrina ed in particolare viene ben posizionata la rappresentazione del calciatore della nike nell'angolo in alto a sinistra. Il calciatore ha una postura caratteristica con una rotazione del tronco, l'abduzione di un arto e il piegamento dlla testa verso il basso e verso destra in corrispondenza della figura del ragazzo con la carrozzella, come se volesse interagire visivamente con lui. Il ragazzo stà guardando la vetrina, e desidera fortemente quelle meravigliose scarpe arancioni, simbolo di una guarigione e rinascita a nuova vita. Un'arancione caldo di speranza, energico e positivo, che accende i suoi desideri, i suoi sogni, che al tempo stesso diventano quelli dell'autore e dello spectator di turno. Una forte empatia accompagna emotivamente la scena, e ci fa immedesimare nel ragazzo: c'è solidarietà di una parte verso questo ragazzo in difficoltà, c'è una vena di misericordia che subito viene spazzata dalla forza vitale del desiderio, dalla consapevolezza positiva di un cambiamento, anch'esso simbolizzato dal calciatore rappresentato che funge da indicatore, da astante, di tutto il racconto patemico. Ecco che risuona l'incitamento della scritta alla grandezza, alla forza, alla velocità, alla guarigione. Un monito ad andare aventi per scrivere ancora un futuro pieno di dinamismo ed energia. Una carrozzela in fondo non vuol dire niente di irreparabile: può essere semplicemente una riabilitazione di un post intervento chirurgico e non necessariamente un invalidità permanente. Ed è proprio questa volontà di continuare a sognare che il nostro Guzzler voleva comunicare con la sua istantanea, una volontà positiva, che forse può essera presa a modello anche da altri: egli stesso o il lettore di turno, e rimanere impressa come una ricchezza, come forse lo è stata per quel genitore affacciato in quel momento, con il suo bambino nel passeggino. Avrei dato un leggero contrasto all'intera scena.
un buon lavoro |
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Chapultepec 9191090 di alxcoghe commento di surgeon |
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Lo scatto di Alxcoghe ci presenta sette passeggini per bimbi, di varia forma e colore, senza i rispettivi proprietari, disposti abbastanza ordinatamente all'interno di una piazzola di cemento, delimitata da un muretto bianco, basso, che la separa da una macchia folta di alberi e piante verdi. Al centro del frame abbiamo la base di un lampione e sulla destra l'inizio di una tendo-struttura. E' da sottolineare che i passeggini hanno tutti appeso un laccio con una targhetta chiara, con disegnato un numero identificativo. L'autore confeziona un campo medio con un' inquadratura grandangolare, un punto di vista quasi frontale ed un'inclinazione verso il basso, al fine di poter contenere tutti e sette i passeggini orientati dal loro lato posteriore ed ordinati nei pressi del muretto bianco. Un luogo tranquillo e sicuro dove sono stati parcheggiati questi passeggini; lo si deduce dagli oggetti lasciati a bordo: magliette e giubbottini legate ai manici, indumenti appoggiati sull'estremità o disposti nei ripiani bassi, delle borse appese. Comportamento che accomuna quasi tutti i passegini rappresentati. Un parcheggio tranquillo quindi, dove far sostare i passeggini e condurre i bambini da qualche parte li vicino, forse nella struttura che si intravede sull'estremità destra del frame, senza avere l'ansia di essere derubati. Un comportamento standardizzato e collaudato da tutti i presenti, frutto di una specifica organizzazione preventiva (portatarghette con numero). Che cos'è c'è di inusuale? Forse per un abitante di qualche paesino italiano potrebbe essere una novità questo parcheggio ma per un abitante di Chapultepec non credo. In questa piccola area di città rappresentata da alxcoghe, tutti i giorni o quasi, ci saranno il solito numero di paseggini ordinati, con delle medesime targhette numerate e gli stessi oggetti lasciati sopra. Niente che possa soddisfare una vera curiosità street. Niente che provochi lo scarto dalla norma tale da sancire le proprietà street. La composizione è curata nei particolari e il taglio piacevole, ma al di là di un richiamo metionimico ai bambini che sono assenti, al loro gioco chiassoso, non rimane altro.
ne aspetto altre Alessio  |
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Brussels 3-4-2010 di gulfis commento di surgeon |
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Una fotografia che punta tutto sulla ripetizione variata di teste e cappelli. Questi infatti sono gli elementi reiterarti e generatrici di un certo ritmo. Cappelli di diversa foggia e colore, dei patterns non uguali ma analoghi. Un'analogia che contamina anche l'uomo in fondo all'inquadratura: questo personaggio, di colore, partecipa a questa omologazione (da evidenziare anche concettualmente il contrasto di razza con le teste "bianche" con le possibili connotazioni) e rivela una qualche derivazione con le testine. Un'idea perseguibile ma sicuramente perfettibile: Il cappello (elemento di omologazione), bianco, dell'uomo di colore, si perde sullo sfondo chiarissimo; la figura stessa dell'uomo, trovandosi separata visivamente dalla ripetizione di testine, in azione dinamica fuori campo, rompe il ritmo visivo. Ci sono inoltre troppi toni chiari sulla destra del taglio fotografico, con punte di sovraesposizione. |
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... di Hero commento di surgeon |
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Questa istantanea era da studiare meglio hero. L'idea street non è il gioco equino-uomo che ravvisa moebius64 ma la similitudine visiva fra le quattro zampe del cavallo in primo piano e le quattro zampe della scala a libro detta anche scala "doppia". Il taglio fotografico ci impedsice di vedere la cerniera posta in cima alla scala che ne permette l'apertura e la chiusura a libro. I due tronchi di cui è costituita e che le permettono di essere autostabile, finiscono con quattro piedi di appoggio. La similitudine è quindi fra le quattro zampe. Concordo con chi mi ha preceduto sulla non riuscita dello scatto: l'uomo appoggiato alla scala diluisce la scena, catturando troppa attenzione per via della sua postura insolita a gambe incrociate. Le quattro zampe del cavallo non sono state separate bene: in particolare mi riferisco a quelle anteriori. Anche la sovrapposizione fra l'uomo appoggiato alla scala e altri elementi chiari dei piani posteriori distraggono. Un' inquadratura confusionaria per un'ottima intuizione, che andava confezionata meglio.
continua così che i risultati arrivano  |
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I CURIOSI DI VIA FIUME di vanialìa commento di surgeon |
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Il forte contrasto di luce e la sovraesposizione delle nuvole, il punto di vista basso e l'inclinazione verso l'alto della rappresentazione, mettono in risalto il cielo sopra questa via. Le silhouette delle due figure in primo piano impediscono allo spettatore di poter vedere la via, di poter uscire con lo sguardo e lo relegano all'interno di questa posizione in maniera quasi fisica. Non possiamo vedere le loro espressioni per stabilire se sono curiosi poichè sono ripresi di spalle. Due figure imponenti, delle quali una con le braccia conserte ed una con le mani ai fianchi, come per vigilare l'interno di questa posizione delimitata, come per impedire la fuoriuscita di qualcosa o qualcuno. Ai lati di queste due persone abbiamo un carrello metallico, un tavolino con un'altro personaggio di profilo; sopra di loro ancora una delimitazione netta data dal confine della struttura architettonica interna. Da questa si dipartono dei tralicci che si radunano a stella verso un palo della luce, quasi a formare un ulteriore rete, una supplementare ragnatela contentiva. Una posizione buia, oppressiva, fortemente delimitata, sottomessa, che anela la luce e lo spazio in alto, come per liberarsi. L'ancoraggio del titolo non va in simbiosi con il testo visivo che parla letteralmente un'altro linguaggio. |
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attenti al tram di Robyk commento di surgeon |
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L'istantanea di Robyk ci presenta delle persone sedute su delle panche di legno, ai lati di un tavolino numerato, di quelli presenti alle sagre o alle manifestazioni, tipico di un luogo di ristoro all'aperto. All'estremità di questo sono presenti altri tavolini ed altre figure. Nei piani che recedono un ambientazione immersa nel verde. Sulla line di confine fra il locale di ristoro e lo spazio aperto è presente un caratteristico cartello che segnala di fare attenzione per il passaggio di tram. L'idea dell'autore è quella di mettere in evidenza questa segnaletica e farla sembrare insolita per la caratteristica presenza in un tale tipo di contesto. Purtroppo il testo visivo non riesce a mettere in evidenza un tale tipo di idea: la composizione è afflitta da un inclinazione verso sinistra del taglio fotografico ed una composizione sbilanciata a destra, da numerose sovrapposizioni di personaggi e dalla presenza di sovraespposizioni dei piani retrostanti. Uno scatto senza pretese che si ferma alla semplice rappresentazione di turisti in ferie mentre aspettano di mangiare un semplice pasto al tavolino di un ristorante all'aperto. |
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mondo capovolto di rosso_squall commento di surgeon |
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Il capovolgere a 180 gradi un'inquadratura fotografica non rappresenta un artificio molto sensato. Questo perchè viene meno quella congruenza visiva fondamentale fra lo spazio rappresentato e lo spazio di rappresentazione. Già quando l'orizzonte di una fotografia è lievemente "storto", cioè non è congruente a due lati del quadro, ci infastidiamo a guardarlo e ci sforziamo percettivamente per raddrizzarlo poichè ne proviamo un senso di disorientamento. Questo, ovviamente, a meno che l'orizzonte storto non sia "funzionale" a un qualche aspetto del "messaggio fotografico", della specifica rappresentazione che vogliamo trasmettere. Tanto per comprendere meglio questi concetti di spazio che ho rammentato, si definisce spazio referenziale, lo spazio della realtà, a tre dimensioni. Lo spazio rappresentato è la porzione di spazio reale, prelevata e trasportata nell'immagine. Uno spazio questa volta bidimensionale perchè dipendente da un unico punto di vista in un istante di tempo. Lo spazio della rappresentazione è invece la nostra immagine fotografica, ovvero tutto l'insieme degli elementi rappresentati nei rapporti reciproci e con i lati del quadro. In altre parole la composizione fotografica, sempre rappresentata bidimensionalmente. Infine abbiamo Lo spazio topologico che è il rapporto instaurato fra la foto e lo spettatore che la guarda (ritorniamo nella dimensione tridimensionale!)
La fotografia è inoltre sovraesposta, presenta delle sovrapposizioni e non adatta ad una conversione in bianco e nero.
ne aspetto altre rosso_squall
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... di Hero commento di surgeon |
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Un lieve sbilanciamento a sinistra può essere percepito, complice anche l'angolazione ed il punto di vista dello scatto ma la situazione rappresentata rimane degna di attenzione: la macchina bianca è un buon centro d'interesse e viene a possedere i requisiti street per reggere lo scatto. Gli indicatori rappresentati dalle due figure a sinistra introduconoquesto centro d'interesse che in relazione al contesto crea la giusta carica straniante: che ci fà una macchina parcheggiata da sola all'interno di questo spazio urbano transennato e delimitato con nastri e segnali stradali? E perchè quei signori la stanno osservando? La storia c'è e regge. Non rilevo sovraesposizioni particolarmente fastidiose sulla macchina. |
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Roundology di Lili commento di surgeon |
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La focale grandangolare spinta utilizzata dalla nostra Lili ci propone una versione insolita ed originale di questa Piazza Toscana. Una visione crepuscolare di Lucca, piena di vita, d'atmosfera, che vede la famosa Piazza di San Michele protagonista indiscussa e intorno alla quale gira letteralmente un mondo di persone, fra turisti curiosi all'interno del famoso mercatino illuminato e autoctoni del posto. Nonostante le condizioni di luce scarsa la resa generale della fotografia è buona. Deliziosi i riflessi di luce sul selciato bagnato del primo piano, con quel contrasto di passi che dà il ritmo ed asseconda la circolarità di lettura del frame. Le linee cadenti potevano essere migliorate.
ne aspetto altre Lili |
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... di olad commento di surgeon |
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Il forte contrasto di luce, la non riconoscibilità identificativa delle figure, la loro lontananza, sancisce l'emblemeticità dello scatto. La silhouette della coppia matura rappresentata al centro dell'inquadratura, con a lato la grande ciambella per fare il bagno, si fa emblema di un idea universale: quando si invecchia è come tornare bambini.. Universalizzazione di un concetto molto sentito e buona restituzione iconica di un sentimento del contrario ne fanno una street riuscita. Il posizionamento della testa dell'uomo sulla linea dell'orizzonte poteva essere evitato. |
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Otranto 20/08/2010 di onaizit8 commento di surgeon |
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La fotografia di onaizit8 rappresenta tre turisti che dormono distesi in un aiuola verde: rispettivamente una donna distesa su di una panchina e altre due figure sul prato retrostante. Lungo il bordo superiore dell'inquadratura si intravedono altre due paia di gambe che camminano dentro il percorso interno dell'aiuola ed un'altro paio di gambe distese in alto a destra sul verde del prato. L'autore utilizza una focale medio tele e scatta lievemente dall'alto verso il basso e con un'angolazione verso sinistra ponendo in primo piano la donna distesa di schiena sulla seduta della panchina con le gambe che fuoriescono dall'estremità laterale. Le figure dormienti dietro la donna appaiono eccessivamente sovrapposte a creare una diagonale compositiva. Il taglio fotografico recide in alto a sinistra parte del piede dell'ultima figura. Le condizioni di luce molto intense hanno creato dei forti contrasti nella rappresentazione. L'idea dell'autore era quella di mettere in evidenza l'analogia di postura delle tre figure in sequenza ed anche l'aspetto insolito della scena che fa occupare alle persone degli spazi e delle strutture in maniera diversa dalla normale funzione sociale per la quale erano predisposte: sulla panchina si sta seduti e i prati delle aiuole non si calpestano. Un'idea interessante specialmente perchè riprende l'essenza della fotografia street ovvero quella di vedere "lo scarto" dalla normalità. Scarto che non riesce a fissarsi sufficientemente: guardo le altre paia di gambe in alto a destra coricate sul verde del prato che mi confermano la normalità di una siffatta abitudine comportamentale del posto. L'inquadratura ravvicinata ed angolata con le conseguenti sovrapposizioni, la sovraesposizione sulla maglia bianca del turista al centro che cattura troppa attenzione ed il taglio fotografico stretto che non riesce a dare il giusto spazio agli elementi rappresentati e decisivi, diluiscono l'idea street. Sotto questo punto di vista ritengo molto più funzionale e riuscita la seconda fotografia proposta che mette in scena un'ambientazione più rappresentata seppur diversa nei contenuti. |
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Taxxi di andgo commento di surgeon |
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Se premi il bottone "tutorial street and life" che ho in firma trovi sette letture molto interessanti: inizia dalla guida visuale.
ciao andgo |
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... di Hero commento di surgeon |
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Uno scatto di strada interessante quello di Hero.
L'inquadratura è migliorabile: leggermente verso destra per dare più aria all'astante sull'estrema destra e per togliere quel corridoio vuoto sulla sinistra dietro l'uomo in primo piano. Questo personaggio funziona molto bene, per postura e per funzionalità creando un vero e proprio tragitto di lettura: sguardo e postura dell'indicatore introducono piacevolmente la street-scene trasportandoci in profondità verso l'artista di strada per approdare successivamente all'altro polo narrativo. Sono presenti delle piccole sovrapposizioni che hanno già rilevato. La luce nella parte alta del frame è al limite in diversi punti e in altri sfocia nella sovraesposizione.
ciao Roberto  |
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Conversando!!! di andreaemv commento di surgeon |
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Il motivo ricorrente sulla destra del fotogramma, dato dal ripetersi regolare dei tronchi di palma, enfatizzato dalla focale tele utilizzata, diventa il protagonista di questo piano lungo. Al contrario, le figure a sedere sullo sfondo riprese a chiaccherare fra di loro, vero incipit dello scatto, assumono un ruolo secondario; La lontananza delle figure, e la loro posizione infelice per quanto riguarda la luce, penalizzano ulteriormente l'aspetto life della scena. Le fronde delle palme in alto a destra sono investite da una forte luce, al limite della sovrapposizione, che attira fortemenete l'occhio dell'osservatore e distoglie ulteriormente dall'idea di base. |
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S.T. di Nikky commento di surgeon |
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L'idea street che ha spinto a scattare l'utente nikky è evidente, ma non riesce ad essere altrettanto forte da emergere come protagonista indiscussa sulla "rappresentazione" del personaggio. In particolare: la focale utilizzata, il punto di ripresa e l'angolazione quasi zenitale, schiacciano il mendicante contro l'asfalto e lo imprigionano sotto quelle sbarre di ferro. Questa figura "spalmata" in terra, con la sua relativa connotazione psicologica, è nettamente più forte dell'analogia plastica di forme e colori. |
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La comare di Annlise commento di surgeon |
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Spento il fotogramma di Annlise complice la conversione grigia del file digitale, la posizione centrale della sua comara e la direzione del suo sguardo fuori quadro. Il gesto appena accennato con il braccio destro risulta debole, forse per grattarsi la gamba, forse per sistemarsi la gonna. L'inquadratura stretta su questa figura, povera di contesto ambientale, unita a quel fuori campo insistente rende la scena non molto interessante.
ne aspetto altre Annlise |
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Tam Tam di proxima commento di surgeon |
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L'istantanea di proxima rappresenta un gruppo di personaggi eterogenei per razza intenti a suonare vari tipologie di strumenti a percussione: bongo, tamburi, con le mani o mediante l'utilizzo delle classiche bacchette; intorno a loro altri personaggi ripresi mentre danzano. L'inquadratura taglia una porzione satura di personaggi, dando l'impressione di un luogo sovraffollato di gente come potrebbe essere una manifestazione musicale di città. L'autore sembra utilizzare la tecnica del mosso per enfatizzare il carattere dinamico della scena e restituire un certo ritmo musicale esplicitato anche dal titolo. Purtroppo l'immagine trasmette male questa sensazione di ritmo e di dinamicità lasciando l'impressione di un semplice esperimento. L'inquadratura mossa, lontana dai personaggi, dall'alto verso il basso, che taglia una porzione densa di personaggi, lascia l'idea di affollamento, di confusione e non di quella fine persuasione psicologica a carattere ipnotico tipica degli strumenti musicali a percussione che riscoprono le vere tendenze africane tipiche delle danze delle feste e dei riti. Se l'autore ha creato l'effetto di mosso mediante la sovrapposizione di più scatti in sequenza l'immagine viene a perdere quelle caratteristiche necessarie e sufficienti per rientrare in un'ambito street and life. |
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