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terracielo4 di ferrovioz commento di Marengo |
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ferrovioz ha scritto: | grazie dei commenti!
@marengo: intendi la prima in apertura o in allegato?
enrico, forse il cielo tu lo vedi così grigio a causa del monitor che usi, anche io in uno dei miei lo vedo tirato. la foto in realtà ha un blu particolare che vedi in stampa o con un monitor a 8 bit. |
Intendevo la prima in apertura.
Concordo, il cielo ha un blu particolare |
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terracielo4 di ferrovioz commento di Marengo |
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Una serie inspiegabilmente passata fin qui inosservata, che a me pare meritevole di attenzione.
Buoni i colori e belle le composizioni, specie della 1, la 3, la 5 e la 7. |
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concerto di Natale di NEROAVORIO commento di Marengo |
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pocket ha scritto: | Marengo ha scritto: | Io non entrerò nello specifico della critica alla foto, perché penso che qui il tema sia un altro, anzi due, da affrontare in una serena e, per quanto possibile, chiarificatrice discussione. Io provo a dare qualche spunto.
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E fai male, perchè questo spazio l'unica funzione che dovrebbe svolgere è quello di raccogliere i commenti sullo scatto. Trovo molti spunti utili di discussione nel tuo intervento, ma se qui non li anteponi alla premessa: questa foto per me è bella, brutta, interessante perchè ......... non c'è materiale su cui discutere, non in questo spazio almeno, magari in off-topic, o in mondo della fotografia.
Per rapportare parte delle tue considerazioni alla foto, prendo spunto dalla presunta maniera preconcetta con cui si sta analizzando questo scatto.
Per spezzare le regole e per imporre una visione alternativa delle cose si converrà che non basta postare uno scatto e dire che è frutto di un guizzo di genialità. In molti qui vedono una foto dal dubbio gusto.
Se al dubbio gusto e alla foto lavorata in maniera superficiale l'autore nel prosieguo darà un seguito, se evolverà il concetto di scatto alternativo, riproponendo nuovo lavori non convenzionali, se darà motivazioni, argomentazioni e svilupperà un suo pensiero sul perchè è stato necesasrio rompere le regole allora la "critica" inzierà a prendere in considerazione quest'opera come qualcosa di artisticamente valido.
Analizzare i percorsi, le serie, il momento in cui lo scatto è stato pubblicato e le teorie dell'autore su uno scatto sono regole fondamentali di critica fotografica - e non solo - (le si trova scritte anche nei manualetti di serie B ). Dico questo per cercare di spiegae come l'immagine allegata è considerata artistica e quella di NEROAVORIO no.
Come scatto avulso da un percorso, il giudizio non può che essere negativo.
Peccato non considerare questo spazio come il luogo in cui l'autore può far conoscere il proprio pensiero sui propri percorsi e sulle proprie opere confrontandosi con il pubblico. |
Mah, guarda "pocket", a me pare che stiamo dicendo la stessa cosa.
Intanto non sono entrato nel merito della foto perché molti l'hanno già fatto e mi premeva dire altro, come di fatto ho detto. Se proprio devo, ti dirò che, per formazione, per mestiere, per aver dedicato molto tempo allo studio delle arti figurative, so di non sapere quasi nulla di questo mondo così particolare. Studiando le opere classiche pensi che l'arte sia oggettiva e che chiunque, posto davanti ad un'opera debba riceverne gli stessi stimoli e sensazioni e grosso modo è così, e questo anche per i secoli successivi, almeno fino all'ottocento. Ma dall'arte moderna in poi tutto è cambiato. Il concetto stesso di estetica non regge più. Le innumerevoli correnti artistiche hanno di fatto stravolto ogni regola e ogni concetto di bellezza, basta entrare in un qualsiasi museo d'Arte contemporanea per rendersene conto. Ma tu pensi veramente che c'è da scandalizzarsi davanti a una foto come questa, se poi si ammirano acriticamente, come spesso accade, opere come quelle di Hirst, Kounellis, Arman, Schifano, ecc. ecc.?
Tu dici:
"Se (...) l'autore nel prosieguo darà un seguito, se evolverà il concetto di scatto alternativo, riproponendo nuovo lavori non convenzionali, se darà motivazioni, argomentazioni e svilupperà un suo pensiero sul perchè è stato necesasrio rompere le regole allora la "critica" inzierà a prendere in considerazione quest'opera come qualcosa di artisticamente valido. "[
Ma vogliamo dare a lui (ma a chiunque altro) il tempo di "sperimentare" in pubblico, anzi tra amici che lo consiglino, senza sbranarlo vivo al primo vagito?
Quello che tu dici è la chiave che va applicata nella lettura di ogni percorso artistico moderno, usiamola con calma e pazienza, tanto se son rose fioriranno e se non lo sono, pazienza, non vi saranno danni per nessuno, tanto meno per la cultura e per l'arte.
Ciao,
Fausto. |
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concerto di Natale di NEROAVORIO commento di Marengo |
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Sono alquanto esterrefatto dei modi e dei toni fin qui usati per “commentare” una foto di uno di noi.
Si è detto “Inguardabile”, “da cestinare”, così ci “avrebbe evitato questo obrobio” e via dicendo...
Sembra quasi che non si ricordi la storia dell’arte di fine ottocento, quando proprio la fotografia fu causa dello stravolgimento dei canoni della “buona pittura” e iniziò la grande migrazione verso nuove forme espressive. Sembra non si rammenti dello sdegno dei benpensanti, che gridarono allo scandalo alla mostra degli Impressionisti del 15 aprile 1874, dove molta gente ci andava soprattutto per ridere di quei pittori la cui arte “consisteva nel caricare una pistola con vari tubetti di colore e sparare alla tela, finendo poi con la firma”.
Ovviamente tutto questo è un esempio che non pretende di mettere, sacrilicamente, in relazione le opere di Degas, Monet, Renoir, Cezanne, ecc., alla foto di Neroavorio, ma piuttosto di evidenziare il modo preconcetto di molti di porsi di fronte al “fuori standard”, a chi cioè ha il coraggio o l’incoscienza di avventurarsi su strade nuove, senza lasciargli il tempo di capire (o addirittura senza aiutarlo a capire) se quest’ultima porta a un qualche posto o è un vicolo cieco da cui dover tornare indietro.
Io non entrerò nello specifico della critica alla foto, perché penso che qui il tema sia un altro, anzi due, da affrontare in una serena e, per quanto possibile, chiarificatrice discussione. Io provo a dare qualche spunto.
Il primo è quello della “disponibilità” incondizionata.
Dare un giudizio in base a “dovevi farla così” è del tutto sbagliato, perché si tende ad imporre il proprio metro e il proprio modo di fare fotografia.
Si può immaginare un critico (musicale, d’architettura, di pittura, ecc.) che scriva i suoi interventi secondo questo criterio? Certamente no! Quindi dovremmo sforzarci anche noi di non fare errori del genere e, principalmente, senza ritenerci superiori o, addirittura, depositari della verità, arrivando a dire: datti all'analogico che il digitale non fa per te (evidentemente senza aver imparato la lezione di Fulvio Roiter).
Solo a titolo di esempio allego una foto di Luigi Erba, un fotografo, non so se noto o meno, che ho “incontrato” su internet, il quale l’ha esposta tra le altre sue foto in una personale a Milano.
Mi domando: se l’avessi postata come mia, quale sarebbero state le critiche?
Il secondo punto riguarda la “raccolta” di consensi sottoforma di commenti della cerchia di amici. Questo accade per le modalità con cui funziona il Forum.
Immaginiamo per un momento (non so le difficoltà tecniche che potrebbe comportare) di postare le foto in modo anonimo per un giorno, entro il quale sia possibile anche commentarle e poi, dal giorno successivo, chiudere mettendo in chiaro l’autore, forse l’inconveniente verrebbe in buona parte attutito.
Spero di non essere uscito fuori tema, ma un commento che riguardi i commenti penso sia cosa utile.
Un saluto e Buon Natale a tutti,
Fausto |
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--oo-- di cius commento di Marengo |
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Bellissima immagine, specie nei colori, vivissimi, e nella nitidezza.
Ottimo lo sfocato che imprime alla scena un forte senso tridimensionale.
Come Pantesco 1969, anch'io avrei levato l'uomo di destra che mi pare distragga un po'.
Felice notte,
Fausto |
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0013 di Maurizio Rugiero commento di Marengo |
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Ueda ha scritto: | mi dissocio dai meritati complimenti
(...)
Sull'immagine ripresa, concorderai che non ti sei sforzato più di tanto, vista, inquadrata e scattata, cosa c'è di male? niente...ma cosa c'è di buono? Ancora niente, secondo me, manca di un primo piano, un punto d'entrata alla foto, una qualsiasi caratteristica che la faccia emergere da una semplice riproduzione di una serie di montagne...sempre Adams diceva che la macchina fotografica non deve essere un surrogato della pittura, ma un mezzo attraverso il quale avvicinarsi alla realtà in modo diretto e immediato, utilizzando non le pennellate, ma una tecnica di visualizzazione per far si che l'osservatore riesca a leggere con immediatezza un paesaggio, questo vuol dire creare una composizione logica, strutturata con una quinta (che può essere qualsiasi cosa)...e tutto questo mi manca in questa immagine.
Sorry  |
Tralasciando di chiedermi perché ci si dissoci, se i complimenti sono meritati, vorrei capire il senso di questa tiritera su come avrebbe dovuto essere la foto per avere "qualcosa di buono".
Me lo chiedo perchè, al pari di altri amici, ho lodato lo scatto di Maurizio, definendolo "strepitoso e, quindi, mi disturba un po' dover pensare di essere stato poco accorto.
Penso quindi sia legittimo chiedermi da dove nascono le motivazioni di una tale stroncatura. Ci si rifà a Adams, con un riferimento alla pittura di cui però non comprendo il nesso e poi a una "tecnica di visualizzazione" che dovrebbe, se ho capito bene, essere la regola assoluta nelle fotografie dei paesaggi.
Il fatto è che in fotografia, come in ogni altra espressione artistica, le regole servono solo ad appiattire e ad omologare, non per niente sono scritte dai critici e non dagli artisti stessi.
Allego una celebre fotografia di montagne di Adams che "purtroppo" non ha quel "qualsiasi cosa" per piacere al Ueda.
Un saluto,
Fausto |
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0013 di Maurizio Rugiero commento di Marengo |
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Un b/n strepitoso, impreziosito dagli spruzzi di neve e da questo magnifico cielo annuvolato.
Un caro saluto,
Fausto |
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Nike di iw9fy commento di Marengo |
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Bella,
ma ancora di più quella in b/n che, effettivamente, restituisce un'immagine di ottima qualità, sia sotto il profilo compositivo che figurativo.
Un saluto,
Fausto |
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Nei miei ricordi di Rosario Schettino commento di Marengo |
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Una gran bella immagine.
Da qualunque punto la riprendi, a qualsiasi ora e in qualunque stagione, questa città dà sempre il meglio, come in questo spettacolare scatto.
Complimenti,
Fausto |
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Ruderi... di Mr.T commento di Marengo |
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Bei colori, ottima composizione.
Forse solo la mdc un po' al limite, ma va bene così. |
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Camargue di ninja77 commento di Marengo |
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Una bella immagine.
Se devo essere pignolo, dirò che una vista più laterale del carro e del cavallo, avrebbe dato maggior interesse all'intera composizione e avrebbero evitato la poca leggibilità degli stessi, per via della sovrapposizione.
Un saluto,
Fausto |
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cambia il tempo di CTONY commento di Marengo |
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Intervengo su questa foto ma voglio farti i complimenti per l'intera galleria, che ho potuto visitare con calma (sono influenzato e, volente o nolente, ho dovuto dare uno stacco al lavoro. Devo dire che a volte la febbre può essere "salutare" ).
Ho notato che anche tu appartieni alla categoria degli "analogici". Sono contento ogni volta che ne incontro uno. Ti invidio un po' le scansioni da dia, nelle quali riesci, mi pare, a conservare i colori originali, cosa che a me riesce di meno. Che scanner usi?
Un saluto,
Fausto |
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Lenza di sole di photo_arte commento di Marengo |
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photo_arte ha scritto: |
Qui siamo davanti alla rotonda Diaz; praticamente a ridosso di "Lido Mappatella"  |
E' verooo, lì le panchine ci sono.
Un saluto |
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visione impura di eidos2oo7 commento di Marengo |
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Interessante esperimento di scomposizione in questa immagine. Penso però che andava restituita a colori, per giocare maggiormente sull'effetto cromatico.
Il b/n infatti temo ne abbia appiattito la lettura...
un po' come accadeva quando si studiavano le opere dei grandi pittori sui libri di storia dell'arte di una volta.
Un saluto,
fausto |
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Lenza di sole di photo_arte commento di Marengo |
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Una bella immagine.
Peccato solo per quei due cestini di rifiuti che interrompono la linearità della ringhiera.
Ma dove siamo qui, sai che non riesco a ricordarmi un tratto di via Caracciolo con delle panchine?
Concordo sull'eccessivo "ingombro" della scritta in basso.
Saluti,
Fausto |
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