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La piccola e il Graffito di andy-capp commento di andy-capp |
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Grazie. va be Andrea è vero, il titolo è una forzatura. Il graffito se non sai che è li non si vede e non si capisce. Questo scatto diciamo che è più un "esperimento" con "fotoschioppe". Cmq nonostante tutto sono contento vi piaccia  |
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La bambina racconta il graffito di N.O.F 4 di andy-capp commento di andy-capp |
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presidente Andrea, se dormi come fai ad essere il primo??? Eh!? Non dormire rinvieniti!!!
Grazie Buzzino aspetto che tu riesca a verle tutte!! Oh ma a Casole non è ancora arrivata la civiltà? Ma che vi muovete ancora con il barroccio?
Penny Grazie. |
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La bambina racconta il graffito di N.O.F 4 di andy-capp commento di andy-capp |
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Ti ringrazio Fabio, ma credo di non meritarmi del maestro. E francamente m'imbarazza un po'. Diciamo che in effetti è ciò che più mi riesce. Non so fotografare paesaggi, fiori, etc. Per cui costruisco immagini e storie. Il reportage e il mio ambiente naturale. ma non sono un maestro sono un mediocre fotografo con un po' di sensibilità tutto qui  |
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La bambina racconta il graffito di N.O.F 4 di andy-capp commento di andy-capp |
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N.O.F. (4) il numero 4 non ha giustificazione esplicita la sigla sta per Nannetti Oreste Fernando nato a Roma il 3/10/1929 – “Moro spinaceo castano, alto 1,65 secco bocca stretta fratellastro” , secondo la descrizione che lui stesso ha dato dell’interessato, con il linguaggio ibrido tra il burocratese e il segnaletico da schedario e meglio diremmo con nettezza di tratti icastici da artista incisore.
Altrove N.O.F è “Nucleare Orientale Francese” ancora due autodefinizioni “Nannetti Fernando bocca stretta naso a y fusione lancio 1939” Nannettaicus meccanicus santo della cellula fotoelettrica” con le quali il precedente ritratto fisognomico così perentorio, assume valenze alchemico futuribili.
La storia dell’uomo coincide con una cartella clinico giudiziaria. E’ gia un referto il certificato di nascita: una preventiva condanna alla negazione civile. Con il cartellino anagrafico Oreste Nannetti riceve il viatico per l’ingresso al regno dell’emarginazione dell’annullamento. L’incubazione e lo sviluppo della malattia mentale procedendo in sincronia con le tappe dell’esistenza: di stazione in stazione, nel circuito alieno si consuma un viaggio senza destinazione, perfettamente orizzontale e lineare, nel suo itinerario esterno
IL VIRAGGIO è UNA PROVA MA NON MI PIACE
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ex voto di peppe lucano commento di andy-capp |
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Gli ex voto sono una cosa molto simpatica. Questi sono piuttosto moderni tutto sommato. Di fotografia non si può parlare, se non in funzione di ritrarre "opere" di altri. Quella degli ex voto è un "arte" povera, di cui si è perso almeno al nord il gusto. Ne ho comprato uno alcuni anni fa da un'antiquario dell'700. L'ho appeso nello studio come si conviene alle opere importanti. Sarebbe bella una ricerca più ampia e collocata temporalmente. Questi mi sembrano provenire tutto sommato dalla solita mano, o cmq rispecchiano il solito stile. Nel santuario di Monte Nero a Livorno c'è una cappella che ospita degli ex voto provenienti da più periodi e non soltanto dipinti. Oggetti, feticci, semplici bigliettini, tavolette, addirittura tele. |
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N.O.F. 4 di andy-capp commento di andy-capp |
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N.O.F. (4) il numero 4 non ha giustificazione esplicita la sigla sta per Nannetti Oreste Fernando nato a Roma il 3/10/1929 – “Moro spinaceo castano, alto 1,65 secco bocca stretta fratellastro” , secondo la descrizione che lui stesso ha dato dell’interessato, con il linguaggio ibrido tra il burocratese e il segnaletico da schedario e meglio diremmo con nettezza di tratti icastici da artista incisore.
Altrove N.O.F è “Nucleare Orientale Francese” ancora due autodefinizioni “Nannetti Fernando bocca stretta naso a y fusione lancio 1939” Nannettaicus meccanicus santo della cellula fotoelettrica” con le quali il precedente ritratto fisognomico così perentorio, assume valenze alchemico futuribili.
La storia dell’uomo coincide con una cartella clinico giudiziaria. E’ gia un referto il certificato di nascita: una preventiva condanna alla negazione civile. Con il cartellino anagrafico Oreste Nannetti riceve il viatico per l’ingresso al regno dell’emarginazione dell’annullamento. L’incubazione e lo sviluppo della malattia mentale procedendo in sincronia con le tappe dell’esistenza: di stazione in stazione, nel circuito alieno si consuma un viaggio senza destinazione, perfettamente orizzontale e lineare, nel suo itinerario esterno |
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Mani di Amersill commento di andy-capp |
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L'idea di raccontare le mani è interessante. Un consiglio che mi sento di darti è di mantenere una certa coerenza formale. E' buona norma non mischiare in un reportage viraggi con BeN o con colore ma di mantenere uniformità. E' un po come quando si scrive un libro. Non è possibile scrivere i primi tre capitoli come un giallo e poi gli altri come un harmony. A gusto personale i viraggi di questo colore a me fanno venire l'orticaria. Cmq in alcuni casi i tagli sono interessanti. Le due che sottolinei come "rovinate" dalla compressione secondo me sono poco coerenti cmq. Le altre che ruotano in torno alle mani e alla loro gestualità funzionano già di più nonostante alcune "imperfezioni". Mentre la 7 e la 10 si perdono un po nella visione d'insieme. Avrei sottolineato in alcuni scatti il movimento e la gestualità con tempi di posa più lunghi. |
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Vento di navy2003 commento di andy-capp |
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Il vento non lo vedo e non lo sento L'unica dove un po di più si percepisce il vento è la 5. Il soggetto non è semplicissimo come ha detto bene il buon "vecchio" Nero. le cornici fanno un po "aonco".  |
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Vecchi Mulini di MisterG commento di andy-capp |
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L'unica che ha un senso è quella delle scala. Ma purtroppo le verticali non tornano e quando si fa una foto "formale" sono dell'idea che sia importante prestare la massima attenzione alle geometrie. Il resto delle immagini non mi convincono sia per la luce che per i tagli. Bene o male, tutto ruota in torno al solito scorcio, si è vero ripreso da angoli diversi ma molte volte ripetitive e mal sviluppate. E' un periodo che è tornata di moda la fotografia di location abbandonate, una sorta di archeologia industriale che però negl'anni '70/80 veniva sviluppata con una concezione sociale-politica più forte. Così più che rifarsi a quello stile sono foto ricordo della gita domenicale ai mulini abbandonati. Mi sarei aspettato una ricerca più attenta sui particolari. Qualcosa che facesse intuire o percepire il gusto e l'interpretazione del posto da parte dell'autore. queste immagini hanno il sapore del distratto vagare. |
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Imitando La Chapelle di crikkiola commento di andy-capp |
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Cricchiola Brava!!! non so ma mi sembrano foto che rispecchiano il tuo carattere. Pur non conoscendoti e avendo solo visto il tuo avatar mi danno l'impressione di una persona solare e divertente e divertita. Buona la complicità instaurata tra te e la modella. Si percepisce il feedback, buona cosa in questo genere di scatti. La post è molto buona e ciò dimostra che è possibile far foto interessanti e ben fatte anche con mezzi poveri. Che non occorrono location esotiche, modelle blasonate, e faretti stratosferici. Ciò che basta a volte è buon gusto, passione e voglia di divertirsi. Trovo questa serie di scatti una sorta di esempio didattico per chi come te ama il ritratto in studio. Sono felice di essere capitato in questi scatti e spero di vederne di altri. Anche in altri non sei mai passata inosservata per idee e voglia di crescere. Qui si vede bene che piano piano stai facendo progressi e ciò mi fa molto piacere.
Ciao Giacomo |
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Sara in sala di posa di Ilaria.R commento di andy-capp |
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Ho aperto il "reportage" perché l'autore è una donna. Penso che nel Glamour e nel ritratto in generale le donne se preparate abbiano una marcia in più. Hanno la sensibilità giusta per cogliere ciò che sta dentro il modello/a e non ciò che sta intorno. Il tentativo che vedo è buono per gli attimi colti ma molto meno per la tecnica. Praticamente sono tutte o messe o sfuocate. le ombre "dure" a me piacciono se sviluppate in BeN e in un contesto più "conceptual". |
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