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some people in Berlin di KELEBEK commento di KELEBEK |
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Caro marka grazie sempre e sono davvero contenta che hai guardato un pò il mio sito...si posterò qualcosa in più, ma la mia vetrina per eccellenza resta il mio sito altrimenti non avrei motivo di farlo esistere.
Il volto della bimba non si vede..esistono leggi molto restrittive per la pubblicazione di foto di minori,qualche scatto l'ho fatto..ma sono azzardi e possono portare guai.Grazie ancora ..spero oggi di avere due minuti per spluciare la tua galleria(che ho già visto)...e scrivere qualcosa.
ciao:-) |
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some people in Berlin di KELEBEK commento di Mario Zacchi |
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Qui hai pubblicato qualche foto interessante (a titolo personale 347, 761 mi colpiscono maggiormente; l' apertura è tenera, ma non vedere il volto della bimba mi dispiace un po' ..), ma nel sito sei più esauriente, più completa (magari anche un po' diluita, forse). Ora non dico tu debba traslocare una copia integrale qui, ma una selezione un po' più ampia che includa, come fai lì, anche qualche richiamo al luogo, che ci aiuti a collocare geograficamente, al di là del titolo, queste persone, direi di sì.
Ciao
PS: ma perché hai inquadrato la foto dei brezel (di cui, tra l' altro sono ghiotto ) ? |
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some people in Berlin di KELEBEK commento di Desaparesida_Lùthien |
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stupenda.. anche se un pò troppo mossa, a mio avviso da fastidio agli occhi, ma essendo amante dei rasta avrei fotografato anche io in qualsiasi condizione penalizzante mi piace anche la foto peace & love ( sono anche amante degli hippie)  |
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la maschera di KELEBEK commento di Mario Zacchi |
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KELEBEK ha scritto: | ... dai uno sguardo alle nuove foto ... |
lo farò, con un po' di calma e tempo permettendo
quanto alla conversazione, hai trovato pane per i tuoi denti
ciao |
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la maschera di KELEBEK commento di KELEBEK |
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Quella che ormai è diventata una conversazione, mi sembra molto interessante:-)
Quando mi riferivo alla favoletta,caro Marka,non mi riferivo al "volgo", al gusto del pubblico di un italiano medio che guarda il grande fratello o vuole diventare tronista...so benissimo che in quel caso,tutto sarebbe ridotto alla favoletta ma come dici tu, non è detto che debba interessarmi.
Io mi rivolgevo a te, osservatore colto e raffinato, letterato e dotto:-)
e sono contenta di apprendere che il mio messaggio era arrivato chiaramente anche aldilà delle mie note didascaliche:-)
per il resto...a questo punto,visto che ti eleggo ufficialmente mio Sgarbi personale,dai uno sguardo alle nuove foto che ho pubblicato e se vuoi proprio saperne di più...visita il mio sito www.isabellaiervolino.com
adesso corro a vedere,ovviamente...le tue!  |
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la maschera di KELEBEK commento di Mario Zacchi |
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Certo Kelebek, si possono dare letture più raffinate (nel senso di più sottili, non più estetiche, naturalmente). Lo si può fare in questo caso e anche in altri e, personalmente, ho capito chiaramente quale significato tu intendessi dare alla sequenza, anche perché lo hai scritto, quindi è impossibile fraintendere. Diciamo che quel che ti ho scritto è quello che immediatamente mi ha suggerito "la pancia", ovverosia proprio quell' impressione basata su stereotipi.
In una "visione moderna" la semplice parola stereotipo fa dire bleah! che schifo ... perché prevale, nella "cultura moderna" l' accezione negativa del termine. In realtà gli stereotipi non sono affatto da aborrire, se non altro perché, pure se inconsapevolemente, li usiamo di continuo; si tratta infatti della traduzione in schemi dell' esperienza personale, del vissuto ed hanno il compito di semplificare il lavoro che il cervello svolge quotidianamente per interpretare la gran mole di stimoli che ci giungono dall' esterno (*)
E' ovvio che questi stereotipi dipendono dalle culture, non sono immobili nel tempo e non tutti ne siamo allo stesso modo influenzati. C' è però un aspetto che non si può trascurare e con il quale, quindi, si deve fare i conti: la media delle interpretazioni, cioè cosa più probabilmente un terzo qualsiasi è portato a pensare di fronte a qualcosa (es. la tua sequenza), in virtù della potenziale influenza che questi stereotipi hanno in lui?
Si spendono molti, molti Euro per ricerche di mercato, ricerche motivazionali, indagini statistiche, ecc. per capire, prima di proporre un messaggio, come più probabilmente questo verrà interpretato dal target verso il quale è rivolto, perché ai pre-concetti (gli stereotipi) non si comanda ed occorre sapere quali sono quelli che agiscono ed interessano in quel target, per evitare che una troppo raffinata e sottile costruzione intorno al concetto di maschera come nascondersi all' altro, un signo Mario qualsiasi la possa interpretare diversamente, scambiandola, ad esempio, per la semplice favola del principe.
E' vero che "l' artista" può non essere affatto interessato alle letture delle proprie opere: egli produce per sé stesso, per dare libero sfogo al bisogno di creare, non per gli altri. E' necessario però capire se attraverso la fotografia (che non è proprio identica alle altre forme espressive visuali) vuoi raccontare, di volta in volta, qualcosa di preciso, oppure se hai altri obiettivi. Ma tu, l' artista in questo caso, sembri interessata a raccontare, come testimoniano sia le note alle foto, sia il tuo intervento ...
Ciao
(*) Non vorrei sbagliare titolo perché non ho il libro sotto mano, ma mi pare di ricordare "Le armi della persuasione" di Robert Cialdini come pubblicazione interessante al riguardo (stereotipi e schemi comportamentali) |
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