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raccolta firme di andy-capp commento di Andrea Comelato |
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Lo scatto non è male però da te mi aspetto street più vive: qui la protagonista sembra essere la scritta in basso e tutte le considerazioni che seguono, mi piacerebbe vedere qualcosa che riguarda le persone. |
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raccolta firme di andy-capp commento di civ833 |
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Inquadratura classica, che forse avrei ampliato sulla sinistra per non tagliare il tavolo; invece il taglio dell'uomo ci sta bene, crea un binomio tra il taglio del cappello e il taglio della testa del giovane in primo piano abbastanza piacevole. La foto sembra come inficiata da una conversione che le ha fatto perdere un po' di qualità, sbaglio?
Non condivido il bordino nero come cornice, starebbe bene così senza niente, specie a causa del taglio verticale. Bianco e nero ben riuscito, grazie a zone con luminosità ben diverse e a una gamma tonale abbastanza ampia, con un nero che perde i dettagli (testa in primo piano) al punto giusto e spostando l'attenzione sul punto nevralgico della scena, il momento della raccolta firme. Forse molto documentaria e poco "eccezionale", come foto, tecnicamente senz'altro ben riuscita - è forse il soggetto stesso ad essere poco sfruttabile in maniera fotogenica. Gradevole. |
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Tra la nebbia del Ferri di andy-capp commento di malinamelina |
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andy-capp ha scritto: | Melina??? Non ho capito una cippa...perdonami sarò io un po tonto ma mi sfugge Se magari mi puoi fare una traduzione passo passo come ad un bimbo magari eh?!  |
Ehm, chiedo scusa. Allora: si dice di quegli artisti che trovano una chiave e la adottano spesso o sempre di riffa o di raffa (perché è efficace e gli apre bene tutte le porte espressive e comunicative) che sono "di maniera", cioè, insomma, che sono bravi che sanno d'essere bravi perché le cose le fanno in quella maniera lì, che gli viene tanto bene... Insomma, non è che alla fine son tanto onesti e autentici, eh? Perché ci hanno la loro maniera, che non è lo stile, ma lo stile stiloso, lo stile artefatto, lo stile come una pubblicità di se stessi, ok? Beh, qui c'è un bel lavoro di maniera, nel senso che c'è un gran lavoro di resa tecnica, però c'è ancora e anche autenticità. E questo è raro! Però che mania (manìa è sinonimo di pazzia, forse questo lo sapevi?). E qui è nel duplice senso:pazzia, perché sono i luoghi che frequenti tanto; manìa perché gira e rigira ci torni sempre, insomma è 'na manìa.
Più chiaro ora? (Però mannaggia, quanto m'era venuto bene il commentino nudo e crudo...).  |
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Tra la nebbia del Ferri di andy-capp commento di andy-capp |
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Melina??? Non ho capito una cippa...perdonami sarò io un po tonto ma mi sfugge Se magari mi puoi fare una traduzione passo passo come ad un bimbo magari eh?!  |
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Tra la nebbia del Ferri di andy-capp commento di nerofumo |
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Oramai fai praticamente quello che ci si aspetta di vedere da te.Specializzato ultimamente in quella che si può definire "tetrologia" hai raggiunto lo spessore interiore dei più incalliti romantici e probabilmente anche l'agitazione dell'anima dei poeti dannati.
In questo lavoro qualche scatto sembra di troppo, c'è qualche ripetizione che sicuramente per te è solo una sottolineatura. |
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Tra la nebbia del Ferri di andy-capp commento di andy-capp |
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Clara. Mi piace molto quando scrivi. Racconti le tue emozioni. Siccome per ma la fotografia ancor prima che tecnica è linguaggio, emozioni, leggo volentieri le tue parole.
Lilian ti sei documentato/a?
Le parole di Gisella mi sono care. Perché rappresentano le parole vere, di chi ha vissuto, di chi ha sentito. Gisella è la responsabile dell'associazione nazionale dei familiari e quelle poche parole che ha scritto sono uscite da dentro, dalle emozioni senza "vizio". Ti ringrazio di avermele ricordate.
Che dire poi? Grazie a tutti quelli che hanno apprezzato, al Presidente del mio "fans club" A.Comelato
E' vero che la compressione fa un po di danni, ma non poi più di tanto. Non sono abituato alle "foto pulite" mi piace strapazzare la pellicola e anche in tempi di digitale mi piace ottenere la stessa emozione. Gli iso qui sono alti. quelle all'interno 1600 e gli esterni almeno 400 per cui con la mia piccola 350d è inevitabile che siano "sporche". Mettici poi che uso questa brutta cornicetta ( ma ormai inevitabile) e somma tutto e il risultato sono foto troppo piccole per essere apprezzate a pieno.
Vorrà dire che verrete a vederle se un giorno ne farò una mostra
un saluto
Giacomo |
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Tra la nebbia del Ferri di andy-capp commento di Liliana R. |
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“come se le urla dei malati echeggiassero ancora tra gli stanzoni fatiscenti”. ha scritto nel tuo libro Gisella Trincas.
Questa sensazione, resa in maniera formidabile da ombre e nebbie, avvolge completamente l'osservatore.
Ciao Lilian |
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Tra la nebbia del Ferri di andy-capp commento di Clara Ravaglia |
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Dalla 8 in avanti mi hai davvero fatto avvertire dei brividi emotivi... un luogo di dolore che con questi crepuscolarismi mescoli e confondi quasi con un location da fantasy stregato, giocando con i relitti, con i segni di vita, cambiando un po' le carte in tavola.
Tu stesso affermi che si sente il silenzio e si finisce per trovarsi immersi nella strana riflessione di una lettura.
Credo volutamente create con
una sciatteria curata,
con una oscurità dosata,
per far sentire l'umidotà emotiva e indelebile di questa nebbia, pesante ma impalpabile insieme, che è più dentro che fuori, più nella mente e nei ricordi indecifrabili, che nell'aria fredda dell'inverno pieno.
Ciao
Clara  |
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Tra la nebbia del Ferri di andy-capp commento di andy-capp |
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Spesso mi capita di ritornare nei luoghi della "follia".
In questo "non luogo" i rumori, le luci, sono assordanti ed abbaglianti.
Capita spesso di perdersi tra le mura screpolate e ritrovarsi a leggere un libro.
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