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Commenti
the flower dream
the flower dream di truzziano commento di eidos2oo7

veramente bella Ok!
complimenti

ciao Smile
put head inside
put head inside di truzziano commento di truzziano

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
rosa...
rosa... di truzziano commento di truzziano

Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di Costa

le trovo stupende.
E' il lavoro postato su p4u che mi e' piuaciuto di piu'.
Mi piace tutto, location, inquadrature, colori.
Complimenti, veramente.
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

grazie del commento,
formalmente non lo trovo meno convincente, solo piu' "banale"

p.s. ma sei la stessa malina che scriveva su nital?
ciao
tiziano
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di malinamelina

Apprezzo molto la non scelta del b/n nella realizzazione di lavori di questo genere che tantissimo piace da qualche tempo, per non dire che va proprio di moda. La tua scelta di un cromatismo freddo è forse discutibile (è raggelante e distanziante), tuttavia si fa apprezzare per l'uniformità. I tagli mi piacciono, non li trovo scontati, ci portano allo scatto finale della carrozzina (il meno convincente) che dichiara ciò che prima era solo percepibile, come quando si smaschera l'assassino alla fine del giallo.
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

il letto che ho fotografato io è nella palazzina che era residenza delle suore, quella col teatrino, se ho capito cosa intendi, dev'essere, ed in effetti è vicina alla lavanderia, la scuola dell'infanzia, dove c'è anche il forno e le ceramiche.
ma sono dettagli, non ha senso parlarne
per quanto riguarda i titoli invece sono scritti nel testo del messaggio, quelli evidenziati sono i nomi dei files Wink
mi fa piacere che mi riconosci una ricerca, e sebbene non mi piaccia molto "spiegarla", ti dirò che ho immaginato questa serie come un percorso di un ipotetico abitante del luogo, ho erroneamente dimenticato la foto che allego qui, che era importante per questo tipo di narrazione; tolta questa mancanza però continuo anche io a non capire cosa intendi uando mi dici che si tralasciano immagini ed idee: queste immagini sono funzionali a questo tipo di narrazione, non voglio fare un reportage di denuncia, ne per le condizioni attuali del luogo, ne per quelle passate, l'intento è di impersonificare l'osservatore in una visuale distorta, e per questo i colori acidi, la vignettatura opprimente, i tagli inconsueti...come dice x-blues, se i tagli lo disturbano ne sono felicissimo
naturalmente questa è la MIA visione del luogo, quasi tutti gli scatti sono in funzione della PP e del racconto, pensati così prima del click; si poteva fare diversamente, ovvio, ma sarebbe stato uno dei tanti reportage in biancoenero strappalacrime sui manicomi
a presto
tiziano

foto: going upstairs
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di andy-capp

Allora per quanto riguarda il letto....sono sicuro di dov'è, la palazzina con quella specie di teatrino staccata dai padiglioni, vicino appunto alla lavanderia. Non sono convinto che il BeN debba essere per forza usato, sono però dell'idea che il BeN è senza compromessi.
Ti concentri sull'immagine e lasci da parte i colori che a volte distolgono l'attenzione, specialmente quando questi sono molto caratterizzanti. E' un idea, un modo di vedere, non una legge. Ognuno è libero di fare le proprie scelte. Per quanto riguarda il titolo non riesco a entrare lo stesso nel concetto. Sarà che con l'inglese ho fatto a cazzotti da piccino ma own mi sfugge Triste I resto dei titoli sono sedia, vasche, etc. per cui. Non dico che hai fatto una gita domenicale a volte anche andando nei luoghi giorni e giorni si perdono, si tralasciano immagini e idee. Molto probabilmente sono condizionato dal lavoro che ho appena fatto, che non è la mia ragione di vita, ma uno dei miei lavori, che come tutti i lavori che affronto diventano cosa seria, fatta di indagine, studio, meticolosa attenzione. Ancor prima di accingermi a fotografare devo assolutamente sfamare la mia curiosità. Questa chiosa per dire che non è che il mio genere è esclusivamente il manicomio e che non si esaurisce a ciò il mio lavoro. E' soltanto l'ultimo lavoro.
Non riesco ad entrare in sintonia con le tue immagini, e ciò non vuol dire che le trovo pessime, tutt'altro, si nota una ricerca, è che io non la colgo, può essere un mio limite, potrebbe dipendere appunto dai condizionamenti esterni, non lo so, ma mi piacerebbe che tu mi raccontassi il tuo percorso.
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

ciao giacomo,

anche se, a parte la carrozzina hai sbagliato tutti i luoghi, grazie del commento Cool

però penso che tu abbia travisato anche gran parte del commento: mi fa piacere parlarne, non mi interessano le lodi sperticate e basta, si intenda, ma le tue conclusioni sono quantomeno affrettate...soprattutto quando parli senza cognizione di causa di "gitarella al manicomio"

proprio sulla fretta: ci sono stato diverse volte, senza la minima apprensione; le foto hanno un loro percorso ed anche i tagli, senza aver pretese di perfezione naturalmente, sono stati ragionati.
ad esempio in quella di apertura ho il punto di ripresa volutamente basso e l'ho presa dalla porta perché era quella l'immagine che cercavo, così come la carrozzina frontale piena, la volevo ingombrante, fastidiosa, come puo' essere fastidioso per molta gente il pensiero riguardo a certi posti ed a chi ci ha vissuto

come ho scritto precedentemente, ho diverse altre foto, quelle che ho caricato qui sono una piccola parte, mi sembrava eccessivo caricare troppo il 3d, ma sono tutte post prodotte così, anche qui per dare un idea di deviazione; apro poi due parentesi

- il cross processing (che qui è parecchio marcato per la verità) è nato negli anni 70, piu' o meno quando siamo nati io e te, quindi non sono nemmeno troppo giovane e spippolatore

- parlare di rigore invece mi sembra molto supponente; pretendere che solo il b/n abbia diritto di esistere in certe situazioni è a mio modo di vedere, parecchio limitante e limitato. in piu', pur non avendo scattato a cuor leggero, non faccio parte di chi dei vecchi manicomi sta facendo una ragione di vita Wink

a cosa punto? personalizzazione, è abbastanza chiaro dagli scatti e dalla PP volutamente acida ma se avessi letto anche i titoli non credo che mi avresti fatto la domanda

scusa se le risposte sono piuttosto secche, non è mia intenzione offendere o infastidire, solo capire perché non hai colto il messaggio e spiegarti il mio punto di vista

ciao
tiziano
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di andy-capp

Conosco il posto molto bene...Il letto e la sedia sono nella palazzina degli infermieri vicino al padiglione con la bellissima veranda (padiglione rosso).

Le vasche sono nel padiglione prima della lavanderia.

La carrozzina haimè è quella ormai nota di Cristicchi nel padiglione 14 o 13.

Non so se ci sei entrato con i permessi o meno ma a me non importa ma quello che vedo non mi convince. Sono di parte è vero, conosco il posto e per certi aspetti parto con il mio modo d'interpretarlo per cui prendi tutto ciò che ti dirò con le pinze e semplicemente come la mia modesta opinione.

Ho l'impressione che il tutto sia stato fatto frettolosamente un po come quando con l'adrenalina di essere scoperti si agisce come "Stalker" guardinghi e silenziosi. Non è un posto da "gita" veloce bisogna ascoltare, guardarsi intorno con attenzione. La post e il fatto di mantenere dei colori "acidi" non mi piacciono ma capisco che è una tendenza "giovanile" nata soprattutto "spippolando" con "fotoschioppe". Ciò non mi convince perchè credo che certe cose necessitino di un rigore comunicativo che non può essere sostituito dai colori. I tagli non mi convincono a parte quello dell'interruttore che è interessante il resto sono piuttosto banalotti e affrettati. Ad esempio quella d'apertura ti sei limitato a riprendere dall'ingresso senza girare, senza avere una visione personale. La carrozzina è semplicemente frontale, hai sfruttato la regola dei terzi se così non fosse stato sarebbe stata un disastro.

Non riesco a capire a cosa punti. A raccontare cosa? Il manicomio? Un idea tua? Non riesco ad entrare nel "portfolio" Se volevi raccontare il luogo ti mancano secondo me stanze e oggetti molto più caratterizzanti di questi.

Ciao Giacomo
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

cosa ti manca?
t
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di xblues

la location merita, ma in questi scatti sento un senso di incompletezza... mi piacerebbe stare qui a studiarmele, ma i tagli mi disturbano moltissimo... non so come spiegarmi... è come guardare da una finestrella troppo piccola
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di eidos2oo7

Clara Ravaglia ha scritto:
Una serie breve ma intensa di immagini.... si susseguono solo in apparente casualità... in realtà per me la loro sequenza è voluta dall'autore.
Ogni foto esplica un po' la precedente, contestualizza il tema e la immagine finale resta silenziosa a guardarci, esplicita e autoreferente.
La foto di apertura parla di abbandono e di senescenza, di perduta identità di una stanza in rovina.
Segue uno scialo di bottoni rovesciati sui calcinacci del pavimento, simboli minuscoli e bicolori di ordine casomai imposto e lavoro manuale ormai perduto.
Le stanze dei bagni comuni in rovina, due isolate bottiglie, investite di luce abbagliante e gialla su di una mensola polverosa:
vite recise, scomparse, dimenticate probabilmente, come il cavo elettrico tranciato e la sedia desolatamente inutile e abbandonata.
Una dominante azzurra, un po' irreale, vagamente inquietante, avvolge il tutto, esorcizzando ogni tentativo di deriva malinconica o i facili snobismi, prendendo le distanze dal pericolo pericolo in agguato di allinearsi a rari ma possibili cliché che vorrebbero ogni reportage su situazioni di degrado o di malessere come lavoro obbligatoriamente di qualità, spesso monocromatico e un po' a metà strada fra Elephant Man e Arancia meccanica.
Qui le immagini parlano con semplicità, senza artifizi particolari, ma con una chiara allusione, che trovo anche nel titolo woolfiano, ad una strana fascinazione nascosta oltre la cortina della polvere e della differenza.

Smile Ok!

Ciao
Clara


quoto
coplimenti

ciao
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

grazie a tutti, in particolare a clara per il commento profondo e corretto

le foto sono state scattate all'ex manicomio di cogoleto [GE] un annetto fa; ne ho molte altre a dire il vero, altre ancora da postprodurre, ma mi sembra che la narrazione non ne senta la mancanza

ciao
tiziano
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di onaizit8

Sono contento che sul Forum si stia diffondendo il gusto per le foto sugli stati di abbandono.

E' un genere che mi piace molto. Anche farlo in prima persona.

Qui faccio i miei complimneti all'autore per le belle foto e a Clara per il profondo e coerente commento a cui mi associo. Ok! Ok! Ok! Onaizit8
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di Clara Ravaglia

Una serie breve ma intensa di immagini.... si susseguono solo in apparente casualità... in realtà per me la loro sequenza è voluta dall'autore.
Ogni foto esplica un po' la precedente, contestualizza il tema e la immagine finale resta silenziosa a guardarci, esplicita e autoreferente.
La foto di apertura parla di abbandono e di senescenza, di perduta identità di una stanza in rovina.
Segue uno scialo di bottoni rovesciati sui calcinacci del pavimento, simboli minuscoli e bicolori di ordine casomai imposto e lavoro manuale ormai perduto.
Le stanze dei bagni comuni in rovina, due isolate bottiglie, investite di luce abbagliante e gialla su di una mensola polverosa:
vite recise, scomparse, dimenticate probabilmente, come il cavo elettrico tranciato e la sedia desolatamente inutile e abbandonata.
Una dominante azzurra, un po' irreale, vagamente inquietante, avvolge il tutto, esorcizzando ogni tentativo di deriva malinconica o i facili snobismi, prendendo le distanze dal pericolo pericolo in agguato di allinearsi a rari ma possibili cliché che vorrebbero ogni reportage su situazioni di degrado o di malessere come lavoro obbligatoriamente di qualità, spesso monocromatico e un po' a metà strada fra Elephant Man e Arancia meccanica.
Qui le immagini parlano con semplicità, senza artifizi particolari, ma con una chiara allusione, che trovo anche nel titolo woolfiano, ad una strana fascinazione nascosta oltre la cortina della polvere e della differenza.

Smile Ok!

Ciao
Clara
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di AlexKC

Le immagini sono splendide e smuovono qualcosa dentro... quella di apertura mi ha messo davvero i brividi con quella seggiolina vuota che sembra far compagnia allo scarno letto... sarei curioso di sapere qualcosa di più sulla location.

Ciao
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

#6
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

#5 - broken
a room of one's own
a room of one's own di truzziano commento di truzziano

#4 - had a drink
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