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--- di filippo de marco commento di teresa zanetti |
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Ciao! Ma le hai girato il top?
La mascherina a mo di borsetta è divertente!
Tutto insieme curioso.
Fai bene a sperimentare.
Buon tutto
Tere |
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Quando nessuno ti guarda di Klizio commento di teresa zanetti |
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Maschio e assertivo a sx tanto quanto è leggiadro e sfarfallante a dx.
Quando nessuno ti guarda è una serie intelligente che gioca tra fanciullezza e età adulta come solo chi ha memoria di sé allora e occhi per guardare l'oggi.
Lo spazio è occupato in maniera magistrale e la solo apparente specularità dei due gioca un ruolo da protagonista nell'ambivalenza dell'insieme.
Sei sempre (più) bravo, Nicola.
Buon tutto
Tere |
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Non mi vedo di DamianoPignatti commento di teresa zanetti |
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Bell'idea sostituire il volto con il fiore.
Se poi stiamo al linguaggio dei fiori, questa fotografia è una profferta fisica, validamente confermata dall'abito-sottoveste nero.
Però non so se ne eri consapevole.
Amo sempre l'effetto cuore delle braccia chiuse al petto.
Potevi farla quadrata, è vero.
Ma nella mia sempre più esasperata "anarchicità" hai fatto bene a scegliere questo formato.
Teresa |
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Ikebana di Flavia Daneo commento di teresa zanetti |
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Ci vuole molto più coraggio ad essere sofisticati che a essere naturali. Ma è necessaria una grande intelligenza per essere sofisticati e, al contempo, apparire naturali.
Togliere l'ago stonato trasforma l'immagine in un gioco, evidentemente sofisticato ma del tutto finto.
Metterlo dove lui voleva stare regala quella naturalezza.
Buon tutto
Tere |
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Riverbero 01 di Antonio Mercadante commento di teresa zanetti |
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Incastonato in geometrie esistenziali, a dirla con Battiato.
Dal punto di vista del significato è intrigante che il soggetto reale guardi a sx (ossia all'indietro, secondo quanto suggerisce il verso di lettura) mentre quello riflesso sia proteso a dx, verso un futuro che non è dato.
Buon tutto
Tere |
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Alle saline di littlefà commento di teresa zanetti |
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Due linguaggi diversi. E questa doppia proposta lo conferma, ce ne fosse stato bisogno, una volta di più.
Per molto tempo ho coltivato l'idea che l'astrazione dal reale determinata dall'assenza del colore aiutasse a percepire maggiormente la dimensione emotiva di un'immagine.
Viceversa, dopo tanto riflettere (prima o poi mi andrà in fumo il cervello!) e osservare, oggi credo che sia proprio il bn a riportarci al reale: senza la distrazione del colore, ci impone di concentrarci sulle forme, i volumi, i rapporti che si instaurano tra le varie parti del discorso.
Di questa amo le geometrie e il disassamento tra la freccia della strada che pare indicare qualcosa e il sito industriale sullo sfondo, a significare che quel 'qualcosa' non è la dicotomia tra natura e mano (sovente improvvida) dell'uomo.
Buon tutto
Tere |
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chromosaturation di teresa zanetti commento di teresa zanetti |
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Grazie Natalia di passaggio e commento.
Era un'interessante installazione per provare il funzionamento di coni e bastoncelli.
L'allegro performer è mio marito.
Ciao e ancora grazie per aver riesumato questo reperto archeologico.
Tere |
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Waiting di sdroud commento di teresa zanetti |
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Tutto questo evitando come la peste di scadere nel pittoresco o peggio ancora (e diononvoglia!) nella banale (e facile) volgarità.
Insomma Arsin Lupin sì, Pierino no.
Teresa |
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S.T. di giovanni schiavoni commento di teresa zanetti |
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Azzurro, giallo, rosso ...
Sedie impilate, panchette e tavolini ...
Mi intriga questa serie.
La banalografia consente di astrarre, da prelievi di realtà solitamente rimosse dalla gerarchia del fotografabile, un'essenza dei luoghi. Qui il racconto sottotono del mare d'inverno.
Sammontana, Motta ... Algida, la prossima?
Teresa |
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::: S I L V I A ::: di BIANCOENERO commento di teresa zanetti |
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Bellissimo smokey-eyes che nel bn si perde un po', purtroppo.
Sembra un tulipano, una metamorfosi moderna da aggiungere all'antologia di Ovidio.
Sensualissime le labbra appena dischiuse a mostrare i due incisivi delicatamente distanziati dal diastema attraverso il quale può soffiare il vento della profezia.
Teresa |
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Who are you ? di Klizio commento di teresa zanetti |
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La mente corre veloce a Golconda.
E se non ho dubbio alcuno che là gli uomini piovano (it's raining man...) nemmeno ne ho che qua, invece, ascendano.
Misteri della mente.
E della posa dei "volatili".
Delle loro gambe, in special modo.
La mia chiave di lettura sta tutta nella relazione tra la cornice senza specchio (che se specchio fosse, dovrebbe riflettere la gamba, almeno credo) dell'uomo rimasto a terra e nello specchio infranto tra le mani del primo uomo a dx.
Teresa |
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Brescia - P.zza della Loggia di ant64 commento di teresa zanetti |
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Non è una leggenda!
Quel fotografo si chiama Guido Guidi e le fotografie di cui parli sono quelle della Tomba Brion (progetto del grande architetto brutalista Carlo Scarpa).
Anni, non mesi, per tornare e ritornare in quei luoghi e ritrovare quelle luci, quei giochi di ombre ...
E se quando tornava l'anno successivo il tempo non era quello giusto, pazienza, aspettava i successivi 365 giorni, sperando che il fenomeno si ri-manifestasse.
Anche questa può a buon diritto assurgere alla categoria elitaria delle fotografie della qualsiasità.
Non perché banali, ma perché pur potendo essere registrate in qualsiasi luogo, sono invece capaci di distillarne la quintessenza, così che, anche non conoscendoli direttamente (in qiedto caso non essendo mai stati in quella piazza in quella città) possiamo comunque capire di che cosa si sta parlando.
Buon tutto
Teresa |
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Thiene 26/12/19 di d.kalle commento di teresa zanetti |
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Ecco. Questa fotografia è proprio nelle mie corde.
Frutto di un'attenta osservazione "nel" luogo, restituisce la tua esperienza di essere lì.
È un cambio di prospettiva rispetto alle ragioni consuete del fotografare (l'emozione del momento, la bellezza del soggetto...).
Nulla di sensazionale, quindi, ma il ritratto sobrio di un semplice momento di vita in una cittadina italiana (credo che esista uno specifico dei luoghi, quello che ci fa capire che siamo in Italia piuttosto che in Polonia, per dire... È una cosa su cui sto riflettendo ultimamente).
Le luci delle feste, la festa appena trascorsa, i pochi presenti, chi in crocchio, chi di passaggio...
Bellissima l'organizzazione dei vari elementi inseriti all'interno della cornice e i tagli a suggerire che c'è un oltre.
Da appassionata della documentazione dello spazio (del modo in cui è organizzato e vissuto) non posso che applaudire.
Meraviglioso anche il titolo: a sfatare certe leggende leopardiane sulla consunzione di quanto si è desiderato.
Buon tutto.
Tere |
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Ionela di nicomat commento di teresa zanetti |
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Più che Van Eyck (basti pensare agli Arnolfini) e i suoi epigoni, a me ricorda certe atmosfere dei quadri di Vermeer e Rembrandt, quindi Pittura non Fiamminga e Quattrocentesca (attenzione al dettaglio, influenza delle leggi dell'ottica...) ma Secentesca e Olandese (studio della luce e della sua restituzione) che ben sei riuscito a rievocare.
Lei poi è perfettamente calata nella parte.
Buone feste
Tere |
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ci sei o non ci sei? di iamfrank commento di teresa zanetti |
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Il fatto che, come dichiari, la fotografia sia totalmente naïve rende la cosa ancora più interessante.
Anche perché l'operazione culturale e filosofica che sottende al lavoro di entrambi, inserita nell'alveo dell'arte concettuale, indaga le interazioni tra le installazioni e i loro fruitori.
Nel caso specifico a interagire con l'opera siete stati la bambina e tu. Tu tre volte (nella fruizione diretta e in quelle mediate dalla macchina e dalla reazione della bambina).
L'inserimento della sedia è ontologicamente corretto, nell'impianto semiotico dell'immagine, perché fornisce un appiglio con la realtà tangibile e un'uscita coerente nella lettura (se così piace chiamarla, per comodità) dello scatto.
Bene, bene.
Buon tutto
TZ |
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ci sei o non ci sei? di iamfrank commento di teresa zanetti |
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Uno degli specchianti di Pistoletto.
Interessante proposta.
Hai fatto da te o sei stato influenzato da Ugo Mulas?
Non è una provocazione, mi interessa realmente la risposta.
Credo che ci sia un deposito di immagini nel sistema occhio-cervello di ognuno che in qualche modo porta su strade già note, magari inconsapevolmente.
Buon tutto
La TereZ |
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