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s.t. di Alessandro Marzi commento di pamar |
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Sono stupito di come questo scatto non abbia ancora ricevuto una critica. Perché? In fondo vengono postati innumerevoli fotografie e capita spesso che molte passino inosservate. E poi che parlo io a fare visto che ultimamente non partecipo. Comunque, intendo dire che tale scatto si diversifica dalla consuetudine per il contenuto concettuale che presenta. Beninteso, non deve piacere o interessare per forza. Semplicemente è un qualcosa di diverso dalla prassi qui’ presente. Racchiude fondamentalmente un grande punto di domanda legato alle motivazioni della scena e a cosa comunica. Una maschera strappata dal viso? Ne scaturisce non un viso rivelato nelle sue sembianze ma ancora celato da un velo. Un essersi liberato da un impedimento, una maschera che nasconde…..ma un risultato che porta non alla liberazione ma ad un ulteriore vincolo. Un gesto verso una liberazione voluta ma solo voluta e non ottenuta. Ne scaturisce una disperazione, ben rappresentata dalla posa dell’uomo. Una dolorosa disperazione. Un corpo sferzato dal dolore. Tutto sottolineato da un bianco e nero crudo ed essenziale. Un doloroso rendersi conto e prendere coscienza che tutte le fatiche non hanno portato al risultato voluto e sperato. Una luce in fondo al tunnel , simbolo di meta raggiunta, ma tale meta all’improvviso si dilegua. Le mie sono solo congetture e forse non sono quelle dell’autore. Indubbiamente una prova interessante. Se posso permettermi, vale la pena di ampliare il lavoro, magari con un portfolio tematico.
Marco |
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Affaccio di rrrrossella commento di pamar |
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Domanda. Manca qualcosa in un’immagine tanto semplice? No, direi che c’è tutto q1uanto serve: parete, finestra, bambino. Altra domanda. Non è tutto troppo centrale? No, quello che conta è il bambino che si affaccia dalla finestrella. Perché metterlo lateralmente? Avrebbe apportato qualche sorta di guadagno estetico? No, non direi. Il bambino è unico elemento di interesse ed unico elemento nel fotogramma. Il suo guardare dalla finestrella è la sola azione. Deve e vuole essere centrale perché deve arrivare subito. Che bella questa fotografia; tre soli elementi: bimbo, finestrella, muro. Eppure da soli costruiscono ordito e trama della fotografia.
Marco |
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#0291 di -Max- commento di pamar |
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Un soggetto di una linearità e semplicità estrema. Un soggetto che, visto dal vero, non si pensa abbia attrattive fotografiche particolari. Invece questa è una dimostrazione lampante di come la fotografia sia capace di plasmare un oggetto e modellarlo per fare emergere alcuni connotati degni di nota. Nasce allora una sorta di illusione visiva e rende un’immagine indubbiamente affascinante. Bella prova e non banale perché bisogna essere capaci divedere e fare la cosa, che è semplice solo in apparenza.
Marco |
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riflessi di elis bolis commento di pamar |
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Translazione del reale. Io questa immagine la chiamerei così. Ed uso il termine immagine, non fotografia. Sono sottigliezze terminologiche, o meglio differenze legate all’uso comune dei termini. Solitamente fotografia significa riproduzione del reale in modo che sia una copia fedele. Immagine vuole significare “figura”, e può essere tutto, non tassativamente una copia della realtà. Un’immagine puo’ essere una foto ma anche un disegno o uno schizzo. Immagine puo’ essere la raffigurazione di un’idea o un concetto. Immagine non è tassativamente legata alla realtà. Questa fotografia per me è un’immagine. Una traslazione di una porzione di realtà delle cose. Una sua trasfigurazione. Trasfigurazione che parte da un oggetto realmente presente e ad esso fedele (non ci sono elaborazioni grafiche). Ma comunque una trasposizione del reale fatta con un uso sapiente del cogliere una parte del tutto ed una rinuncia al colore con parallela esaltazione e sottolineatura di forme, texture ed elementi non immediatamente percepibili. Concludendo una bellissima ed efficace opera.
Marco |
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#0025 di -Max- commento di pamar |
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Un’ulteriore dimostrazione di come isolare un particolare da un contesto senza particolari attrattive fotografiche e visive, possa generare un’immagine affascinante. Questo grazie all’accortezza di estrapolare l’elemento dal suo contesto, facendogli perdere i connotati che portano ad un’immediata identificazione e “trasformandolo” in un qualcosa di “altro” rispetto a quanto è nella realtà.
Marco |
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Astratto di Flavia Daneo commento di pamar |
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gfalco ha scritto: | Concordo in tutto!
E' davvero una valida immagine... peccato per quella striscetta tutta bianca...
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Non sono d'accordo. Si tratta in fondo di un'immagine astratta e slegata dal reale. Non deve sottostare ai canoni di una scena fotografica classica. Il bianco, a mio avviso, non inficia il suo valore.
Marco |
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II di Antonio Mercadante commento di pamar |
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Personalmente chiamerei questa immagine “La rottura della simmetria”. Quella minuscola figura umana, tanto limitata come superficie occupata, ha un peso enorme e risalta immancabilmente ed ineludibilmente. Spezza l’insieme tutto giocato su simmetria strutturale e completa. Piccolo ma “enorme”.
Marco
P.S. dimenticavo…ottima immagine |
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Astratto di Flavia Daneo commento di pamar |
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Bello bello. Un astratto che risulta molto piacevole all’occhio. Toni che stanno bene insieme e non danno un risultato troppo urlato ma armonioso e che procede senza intoppi estetici. Un’immagine che vedrei bene stampata su carta high gloss o metallica super lucida.
Marco |
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#9900 di -Max- commento di pamar |
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A mio avviso uno scatto con elementi che, considerati da soli, non hanno il fascino della bellezza o l’effetto meraviglia tipico di taluni soggetti. Questo sia considerati da soli che nel loro insieme. Tuttavia qui vi è accortezza. Accortezza (non comune) di aver saputo “vedere” (vedere, non vuol dire semplicemente guardare…) e accortezza di aver saputo proporre in B&N. Vedre, ossia rendersi conto che l’elemento basilare è il palo. Esso divide, stravolge la linearità dell’insieme, rompe i piani (intesi come superfici piane), evidenzia e/o sminuisce. Il B&N poi ha funzione di pareggiare i vari elementi togliendo ogni accento dato dal colore. B&N che, rende ancora maggiormente preponderante la funzione spaziale/fisica del palo.
Marco. |
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.. di oltre n commento di pamar |
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Un’immagine a suo modo interessante. Tuttavia (mia personale ma ferma convinzione) immagini del genere perdono molto del loro perché quando presentate sole. Intendo dire che se una fotografia possiede solide basi di chiarezza riguardo cosa raffigura e/o cosa vuole comunicare, essa ha connotati di piena comprensibilità da parte del fruitore. Se i risvolti astratti e/o concettuali sono invece preponderanti, sovente una sola fotografia difficilmente viene assimilata nella sua completezza. A tal proposito la presentazione di un portfolio può essere maggiormente esaustiva. Con quanto detto non intendo assolutamente bocciare quanto proposto; anzi la ritengo un’immagine affascinante ma incapace di esplicitarsi nella sua completezza. Di essa, io come semplice spettatore, posso apprezzare gli aspetti estetici ed arrivare (forse) a lambire ed immaginare altro. In parole povere voglio dire che tale immagine può essere considerata un promettente punto di partenza.
Marco |
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Trieste di essedi commento di pamar |
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Non mi addentro in interpretazioni sul significato di questo scatto, perché sono state precedentemente esposte alcune interessanti ipotesi. Dico solo che costruttivamente trovo che sia molto buona come fotografia. In particolare trovo ottimo il bianco e nero che, con le sue caratteristiche, esalta la pulizia complessiva della scena ed incentra il fulcro del racconto sulle figure presenti (donna e statua) , ambientando lo scatto ma facendo sì che quanto vi è intorno non distragga e rubi attenzione ai soggetti, fisici e concettuali della scena.
Marco |
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Dry BN di pamar commento di pamar |
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tuco_theugly ha scritto: | Mi accodo ai complimenti,molto bella la trama delle venature  |
Grazieeeeeeeeeee.
Marco |
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Lungo il Fiume... a colori... di gfalco commento di pamar |
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Anche se l’immagine è la stessa. Anche se la versione a colori non presenta toni squillanti e come gradazioni potrebbe essere assimilata ad un monocromatico, le due fotografie sono molto, profondamente diverse. Cambia profondamente l’aspetto dell’ambiente e di pari il mood e la collocazione mentale o affinità don l’immagine. Da un lato il colore rende la scena maggiormente affine. Si entra in sintonia con l’ambientazione. Si tratta di una zona boschiva familiare (anche se non abbiamo esperienze di quella zona particolare). Sembra quasi di esserci stati, di conoscere il luogo. E se non è cosi’, rende comunque partecipi del tipo di ambientazione. Il bianco e nero è qualcosa di altro e diverso. una semplice mancanza di riferimenti cromatici rende il tutto piu’ etereo e lontano. Emergono elementi e dettagli che paiono “nuovi”. Nel BeN mancano i colo ri ma la scena acquista maggiore attenzione per dei dettagli, magari minimi, ma che mostrano la loro ragione d’essere. quale migliore? Non sono in grado di dirlo. Quanto comunica l’una non riesce a farlo al volo l’altra. Ognuna ha pregi che emergono o meno rispetto all’altra. quello di cui sono certo è che sono 2 versioni profondamente diverse….tanto da non sembrare la stessa identica scena.
Marco |
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st di -Max- commento di pamar |
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Interessante. Oltre alla fattura dell’immagine, architettonicamente precisa, oltre al buonissimo bianco e nero scelto, questa figura presenta un elemento “sghembo”. Non è una critica, intendiamoci subito. Con il termine sghembo intendo un qualcosa non in linea con la filosofia della scena, con la sua costruzione. Questo dettaglio conferisce un connotato in più ad una scena pulita e precisa ma altrimenti non sopra le righe. Mi riferisco alla chiusura di fronte alla porta. Non c’è, nella scena, altro. Ragion per cui la funzione del portone è semplicemente quella di via d’accesso. Eppure è chiusa, inaccessibile. In fondo per capirne il motivo basta poco…può essere ipotizzata una ragione anche banale. Eppure, in una foto di tal fatta, con nessun elemento esplicativo, sorgono ipotesi senza risposta incontestabile…ed è questo il bello dello scatto. La sua domanda dettata da un semplice particolare.
Marco |
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Lungo il Fiume di gfalco commento di pamar |
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Una interessante fotografia. importante la sottolineatura della texture della corteccia dei rami, rimarcata dall’adozione del bianco e nero. Costruttivamente, il tronco che si spinge in là sull’acqua conferisce un’ottima profondità ed è molto interessante per il suo andamento che lo fa svettare verso l’alto nel suo proseguo. interessante ed azzeccato il voler rendere gli alberi spogli sullo sfondo con i riflessi completi sull’acqua, e disposti in una zona che non si frammischia ed interferisce con il tronco orizzontale. Senza dubbio una scena di per sé interessante, ma resa fotograficamente con tutti i crismi del caso. Ottimo.
Marco |
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Dry BN di pamar commento di pamar |
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Grazie a tutti ragazzi per i commenti e le valutazioni. Mi fanno molto piacere.
Marco |
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s.t. di Guido Pucciarelli commento di pamar |
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Bella ed interessante. si evidenzia, da subito, l’aspetto cromatico che balza all’occhio. Secondo me vi è un altro piccolo dettaglio che rende la scena riuscita: la linea di divisione fra la zona rossa e quella bianca non è retta ma spezzata, con un gradino. per “realizzare” appieno la diversità fra retta/spezzata dovrei vedere l’equivalente con la divisione retta, ma a naso, direi che la spezzata, con il gradino, apporta una non linearità nella divisione che apporta giovamento dal lato sia compositivo che dinamico alla fotografia.
Marco |
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