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Claire de lune di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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Webmin ha scritto: | ... gli elementi strutturali della scena: teatralità della luce e posa, non rendono strettamente iconografica la scena ritratta, giustificando la collocazione in Varie, per cui, attesa la rappresentazione di uno stato d'animo, sposto in Ritratto.
Mario |
Infatti servirebbe una categoria tipo "Conceptual".. |
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st di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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tafy ha scritto: | Condivido quanto scritto da Claudio, aggiungendo che l'impressione che da la tua creazione è di una sofferenza personale con un grido a stento soffiato, strozzato in gola ma sicuramente mal celato e che ormai emerge dal caos che la circonda con un B/N che cerca di ridurlo dal contesto ma non ci riesce.
Sul sottofondo musicale non mi sbilancio mi accontento di quello che vedo
Antonio |
Esatto, "caos" è la parola giusta..riguardo al resto, la spiegazione è la stessa data a Claudio.. grazie per il commento  |
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st di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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Claudio R. ha scritto: | La tua scelta di comporre una posa cosi ''arrabbiata'' , denti serrati e pugni chiusi o perlomeno stretti, insieme a delle figure che trasmettono l'idea di cercare o di guardare lontano, la trovo straniante e con questo più lento..ma sicuramente più lento è il mio modo di capirla.
Bello il testo dei Nirvana, ma anche qui non trovo una connessione diretta con il lavoro grafico..il tutto sembra alimentato da un sogno, trasparente, evanescente..forse di troppo l'icona dell'omino che fugge via a sinistra..
my two cents.. |
Allora gli omini sono raffigurati nei pressi del muro di Berlino (anche il simbolo dell'uscita di emergenza viene da lì, dal museo ebraico!) quindi diciamo che questa foto mi è stata ispirata dall'atmosfera che si respira (o che almeno io ho percepito) in quelle zone..questo spiega i vari accostamenti. La canzone l'ho scelta sia perchè per me si sposa bene con l'atmosfera di caos e di rabbia della foto sia perchè il testo lo trovo assolutamente azzeccato (ricollegandosi a Berlino). |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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danilo ha scritto: | Mi piace molto la morbilità dell' immagine ottenuta con il collant, dà alla foto un aspetto caldo ed ovattato.
Brava |
Grazie mille! |
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st di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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Self
http://www.youtube.com/watch?v=JCGvONbVCa0
"Avanti, gente, adesso sorridete a vostro fratello, tutti quanti, unitevi,
cercate di amarvi l’un l’altro ora” |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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Matteonibo ha scritto: | Mi piace molto questo scatto,lo trovo intimo e delicato.
Dopo aver letto e condiviso la maggior parte dei commenti, e dopo aver visto la tua galleria flickr, questa sensazione aumenta.
In altri tuoi autoritratti ti descrivi con maggior forza e maggior turbamento, in questo invece traspare tutta la tua tenerezza.
Complimenti sei molto brava nel descrivere aspetti così diversi del tuo essere e questo denota spiccate capacità fotografiche.
Ciao Matteo |
già..queste diversità hanno stupito anche me ti ringrazio davvero molto! |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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aerre ha scritto: | ....Chiarissimo. Anzi di più e devi assolutamente riprovare lo scatto proprio per come lo hai pensato ...con l'idea di quel lenzuolo sotto il quale ti rannicchi.
Immagino la foto con questa suggestione, ...quel farsi bambini nel ricreare i contorni di un universo segreto e privato, ...lontano da tutti ...nel fascino e nella magia di quel nascondersi sotto le lenzuola che ci proteggono e cullano.
Soli in quell'angolo fuori dal mondo, nella dolcezza di un nido che ci ritrova adulti senza età.
Da rifare Paola, ...assolutamente da rifare.
Un abbraccio  |
esatto...sarebbe stata sicuramente più.. "magica".
certo, magari col telecomando però  |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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aerre ha scritto: | Un self di grande tensione emozionale tra le note di una atmosfera ovattata ...quasi sussurrata, che ha tutto il respiro di un abbandono di sè, dolcissimo e struggente ....come di chi allenta la presa con il mondo che la circonda e scivola nell'oblio incerto e indefinito di un universo ...privato ...inconfessabile e segreto.
Tutto sfuma nella cremosità densa e leggera di una luce che pare farsi materia, ...quasi avesse il peso di un orizzonte d'emozioni che solca l'immaginario privato di sè; ....si perdono i dettagli, ...i contorni delle forme si sciolgono dietro la cortina di un velo sottile che ci separa dal mondo, ...fragile, ...impalpabile e leggero come l'eco di pensieri che si rievocano dal segreto delle stanze del cuore.
E ...ci si rannicchia così, ...come fa la nostra Paola: al centro ...o sarebbe meglio dire in un angolo di questo universo privato, silenzioso ed inaccessibile con il cuore sospeso come naufragasse in bilico tra l'andirivieni delle emozioni che sembrano sciabordare da un punto all'altro dell'anima.
Trovo in questo senso perfettamente coerenti con la sostanza narrativa del self le diverse scelte che concorrono a rendere tutto il carattere ovattato e sospeso di questo universo privato: ...il filtro della calza, ...il controluce, ...il soft focus, ...la tavolozza di cromie ambrate di miele, calde e intrise di languida dolcezza.
La composizione cerca di fare un pò i conti con il registro narrativo del ritratto sbilanciando, attraverso una inquadratura ampia in alto e compressa verso il basso, la distribuzione delle masse al di là della diagonale del frame: la stessa diagonale che l'asse del viso reclinato di lato disegna, strutturando tutto l'impaginato figurativo.
Una composizione ben studiata cioè, nonostante l'apparente casualità di questo naufragio del corpo che scivola nell'abbraccio di sè, perchè è proprio grazie a questo sbilanciamento verso il basso delle masse, che si contrappongono all'ampia zona di luce in alto, che tutto lo scatto acquista il sapore di un inesorabile e disarmato abbandonarsi al flusso dei propri pensieri più intimi, ...nel ritagliare cioè lo spazio ristretto di una dimensione intima nella quale rannicchiarsi e sospendersi.
Il ginocchio in primo piano se da un lato fa un pò da contrappeso bilanciando l'ovale del viso lungo la diagonale principale del frame, ...dall'altro lato invade un pò la "scena" e resta un elemento di leggero disturbo pur nella logica di un corpo ...che si rannicchia, ...si scompone, ...si abbandona , ...si costringe nello spazio risicato del proprio universo privato.
Quel che stona ...per quanto siano un particolare secondario, sono le pieghe del panneggio di sfondo. ...Intendiamoci ...le pieghe non hanno mai fatto male a nessuno, ma quel che stona non sono tanto le pieghe in sé quanto il fatto di ricondurre lo scatto entro i contorni di un set approntato e studiato per l'occasione del self e che diluiscono il carattere di forte suggestione evocativa che i vari ingredienti invece nel loro insieme sono capaci di creare.
Immagino lo stesso scatto con un telo che ricrea nel movimento del panneggio le pieghe di una tenda ...tanto per dirne una, ...non tali da strutturare graficamente lo sfondo (che ritengo la nostra Paola abbia voluto il più indifferente possibile), ...chissà ...forse poteva essere una soluzione di maggiore immediatezza.
Ma ripeto, ...è un particolare.
A  |
Mi hai lasciato senza parole hai saputo spiegare il significato di questa foto e le varie scelte stilistiche meglio tu di me, e non sai quanto ti ringrazio
Riguardo al panneggio, anche quella è stata una scelta!O meglio: l'idea iniziale della foto era di creare una situazione intima come di una foto scattata sotto al lenzuolo (come se anche la macchina fotografica fosse sotto al lenzuolo)..il problema è che ci ho provato ma per motivi di spazio e di organizzazione non ci sono riuscita..per cui i llenzuolo che nell'idea originale mi doveva sovrastare l'ho appeso e ho scattato con la macchina poco distante..per questo ho lasciato le pieghe, anche perchè se avessi voluto che fosse il più indifferente possibile avrei usato un telo bianco che ho comprato apposta per fare da sfondo..solo per questo ho scelto un lenzuolo rosa(forse non si capisce molto che è rosa perchè già in partenza è piuttosto chiaro, poi con la luce risulta ancora più sbiadito) e spiegazzato..diciamo che in sintesi sarebbe dovuto essere proprio come mi hai consigliato tu, e cioè di simulare le pieghe di una tenda, ma mi sarebbe servito qualcuno che scattasse, anche perchè in soli 10 secondi era troppo incasinato (non ho il telecomando)..spero di essere stata esaustiva, e ti ringrazio ancora! |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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Gannjunior ha scritto: | Il taglio quadrato sarebbe stato perfetto.
Il ritratto, anzi, l'autoritratto, si gioca tutto tra quella guancia illuminata e sulla diagonale opposta quel solo ginocchio che spunta. Che amplifica ancora di più quella sensazione di costipazione, di spazio ristretto dentro al quale ti ritrai e dentro il quale provi a raccogliere tutto il fluire dei tuoi pensieri. Così tanti che hai scelto di renderci "disturbata" la tua visione..
Brava! |
Ti ringrazio per la tua lettura, hai centrato in pieno
Il taglio quadrato sarebbe stato certamente perfetto, ma l'ho provato e non mi convince per via della luce a cui poi viene tolta "importanza"....grazie mille! |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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jus ha scritto: | A me piace così, con tutti i suoi piccoli "difetti" ma soprattutto mi piace il senso di intimità e rilassatezza che il tuo self mi suscita.
Una foto da gurdare e sentire.
Complimenti Paola. Ciao. |
C'è chi invece ci vede malinconia..chissà..è bello vedere come variano le sensazioni da soggetto a soggetto
ti rignrazio come sempre Giuseppe! |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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Webmin ha scritto: | .... posto che il genere fotografico non è dei più agevoli trovo un pò eccessivo il margine in alto ed in merito alla posa assunta credo che la presenza di entrambe le ginocchia avrebbe anzi accentuato la sensazione di intimo abbraccio che pervade la scena.
Mario
Sposto in Ritratto.... |
Non l'ho postata in ritratto perchè credevo che sarebbe stata spostata perchè si intravede che è un nudo...più penso più sbaglio
Il margine in alto ho scelto appositamente di non ritagliarlo perchè volevo mettere molto in risalto la luce, mentre l'altro ginocchio non c'è semplicemente perchè non era quella la posizione che volevo assumere, volevo lasciare scoperta la parte sinistra! |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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damp73 ha scritto: | l'atmosfera in stile Hamilton mi piace, ma concordo col discorso ginocchio ed anche la mano tagliata infastidisce. l'avrei presa più larga per poter meglio gestire la postura, tanto poi c'è sempre tempo per tagliare e rifilare.
ultimo appunto: lo sfondo con troppe pieghe.  |
Riguardo la mano hai proprio ragione, purtroppo è il più grande difetto in questa foto..infatti proprio per questo motivo l'ho rifatta più e più volte ma poi ho notato che nessuna era venuta come questa, perchè un po' artificiali, forse proprio perchè troppo ragionate..quindi ho scelto questa nonostante il taglio sbagliato! ti ringrazio  |
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S.t. di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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dao ha scritto: | Che bel ritratto. L'unica cosa che vedo come estranea è il ginocchio che mi sembra totalmente avulso rispetto al resto della scena.
Complimenti fare un autoritratto così deve essere veramente difficile
Ciao |
Ti ringrazio Il ginocchio ho voluto inserirlo anche per mostrare la postura assunta(come già detto da Giuseppe), ma personalmente lo ritengo fondamentale per creare quella diagonale che Gannjunior ha citato! |
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In absentia di Paola Ortolani commento di Paola Ortolani |
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Self
https://www.youtube.com/watch?v=kaH60urK8V8
(Non so se sono presenti eventuali errori di rifinitura attorno alle bolle, perchè con il mio monitor vedo tutto bianco!) |
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