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... di belgarath commento di bigiagia |
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pocket ha scritto: | bigiagia ha scritto: | ... mi piacerebbe, per una mia libidine, confezionare una mostra
con alcuni di voi sui temi accennati sopra. Però sono dubbioso, perchè
io quando parto voglio il massimo, mentre vedo che spesso si gioca al ribasso. La mostra di melegnano ad esempio cosa ha prodotto?
Poco, credo. Qualche foto veduta qua e là tra i fotografi.
Un allestimento approssimativo dove le foto si accatastano in modo dispersivo. Inoltre iluoghi scelti per la mostra sono marginali e decentrati.
Ci vorrebbero posti più di sostanza, tipo le papesse a prato,
rivoli a torino, il pac di milano o altro, im modo da costruirci sopra un buon percorso critico e di consguenza grande visibilitò. |
Caro Biagigia, la risposta alla tua richiesta di chiarimenti sulla mia battuta nell'altro topic (quello sulla foto di belgarath "la linea gialla") te la do in questa sede riportando in tuo intervento.
Il pubblico "ignorante" che gradisce le immagini ignoranti è lo stesso che, umilmente, ha preso parte alla mostra di Melegnano e che altrettanto umilmente ha contribuito ad organizzarla.
Il pubblico "colto" è quello che gradisce le immagini colte, che un po' meno umilmente liquida la mostra di Melegnano con parole simili alle tue (forse osservare un po' meglio il sudore sulla fronte di Luciano - non in senso metaforico - avrebbe portato ad esprimere giudizi differenti) e che probabilmente troverà soddisfazione alle proprie pulsioni intellettive in altre sedi, circoli ristretti, colti e reali, piuttosto che in spazi ampi e vacui come quelli del web.
Pragmaticamente tra il dire e il fare, preferisco fare qualcosa nel mondo reale piuttosto che chiacchierare nel mondo virtuale (non conoscendoti se non tramite un nick, potresti essere il più grande gallerista di Milano, ma qui sul forum, non sei che un nick) ... quindi ben vengano le mostre come quella di Melegnano destinate ad un pubblico "ignorante" fatte di foto ignoranti. |
Scusandomi con belgarath, per l'invasione del suo topic, ti rispondo.
La distinzione tra foto colta e foto ignorante non è per me una novità.
La declino spesso negli interventi che ho fatto in passato.
E non è un atteggiamento snob o fashion. Lungi da me.
E' proprio la distinzione tra immagini a mio avviso inutili, banali,
superficiali e quindi ignoranti e le fotografie creative, eticamente
rilevanti, con linguaggi ed idee sperimentali e di ricerca.
Non ho detto da nessuna parte che a Melegnano giravano fotografie ignoranti; questa è unaa tua faziosa illazione.
A Melegnano giravano diverse cose interessanti poco valorizzate,
a mio avviso, dal contesto espositivo e soprattutto da un
allestimento approssimativo e dilattantesco.
Il che, per un amatore dilettante può anche andare bene, ma per
qualcuno che ha ambizioni più profonde con la fotografia, è sicuramente
un limite. |
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La pista gialla di belgarath commento di bigiagia |
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pocket ha scritto: | bigiagia ha scritto: | sivo, troppe immagini veloci.
Troppe immagini ignoranti.
Troppa "blogosfera" che si cosuma ancora prima di averla consumata. |
Si offre l'immagine giusta per il pubblico giusto .. oops .. pardon .. per la battuta altrettanto ignorante ..  |
Scusa pocket ma non ho capito che cosa intendi dire. |
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La pista gialla di belgarath commento di bigiagia |
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La presenza del " pedoforo" a sinistra è fondamentale nel racconto,
altrimenti la foto perde di senso. Diventa pura rappresentazione
fotografica. Così invece è una scelta creativa.
A occhio il pedoforo mi pare un extracomunitario, quindi c'è una
corrispondenza politica con gli slogan della scritta.
C'è pure una analogia tra il pedoforo a sinistra ed il personaggio grafico a destra nello striscione. Sono ambedue gialli e blu e hanno in mano qualcosa.
E la linea gialla indica una direzione.
Significativo l'effetto strisce pedonali sia della maglietta del
pedoforo sia quello rosso dello striscione.
Una foto "lenta" che fa riflettere, pensare.
Ce n'è bisogno.
C'è in giro troppo rumore visivo, troppe immagini veloci.
Troppe immagini ignoranti.
Troppa "blogosfera" che si cosuma ancora prima di averla consumata. |
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tappo di aerre commento di bigiagia |
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Le foto usate per la pubblicità hanno un impatto
promozionale forte preciso e leggibile.. Cosa che qui non mostri.
Qui c'è solo una foto che in sè non dice niente, a parte l'aspetto
tecnico buono . Forse non puoi farlo, per coppyright, ma sarebbe interessante
vedere tutto il lavoro per valutarne l'efficacia. |
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s_t_ di cius commento di bigiagia |
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Cius è uno degli autori più sensibili ,delicati e pittorici
che girano qui. Ma non mi pare che il suo riferimento sia
l'action painting di pollock, troppo aggressiva ed "intestinale".
In cius non vedo "dripping" ma delicate velature, grafie, sfocature.
Un lavoro di intarsio prezioso su una banalissima realtà.
Realtà non percepita direttamente ma schermata continuamente.
Fotografia che si distacca dalla fotografia.
Pittoricamente vedo cius più vicino sia formalmente che
concettualmente a gerard richter:
http://www.gerhard-richter.com/
un autore che ha usato la pittura in modo fotografico
e la fotografia in modo pittorico. |
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1 Anno con photo4u di nuvolalfa commento di bigiagia |
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In un anno la tua sensibilità ti ha permesso di crescere anche tecnicamente
e di ottenere pregevoli risultati come questo.
Se riesci a mettere a fuoco meglio il tuo mondo poetico,
puoi crescere ancora molto. |
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dopo la pioggia #2 di Alessandro Frione commento di bigiagia |
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Lavoro di raffinata sensibilità.
C'è una parte di sabbia vissuta a sinistra e relativa cancellazione e
azzeramento a destra. Due stati " esistenziali" opposti, la cui texture
ben evidenzia assieme al ruolo attivo del rastrello.
Una foto ch potrebbe essere performativa, documento
di una "performance", di una "azione", di un "gesto", quello di
azzerare, ripulire, ordinare.
La fotografia d'arte o l'arte intelligente, dovrebbero sempre fare questo lavoro di generare pensieri, porre delle domande, fare riflettere. |
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... di Mauroq commento di bigiagia |
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Hai messo in relazione due situazioni casuali che, messe insieme,
generano tensione, pericolo, guerriglia. Supportate bene da una luce trucida.
Buon lavoro. |
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Dots revisited di belgarath commento di bigiagia |
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Come negli altri scatti, qui ci sono percorsi, deviazioni, direzioni.
Questa volta sono i punti luce, assieme alla passatoia a dare indicazioni.
Comunque è sempre interessante il lavoro sensibile, emozionale e mentale
che porta la foto fuori dalla fotografia, per restituirla alla vita reale
con i suoi drammi ed i suoi sogni. |
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Un canale... in rosa di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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" Quando la luce non ce la fa più"....ecco appararire la Clara.
Quando la visione si" normalizza "...ecco apparire la Clara.
Un gioiellino di sguardo ordinario.
I tuoi lavori sono sempre splendidi quando rimangono nel
tuo personalissimo " sguardo qualunquista ed ordinario".
E' il tuo limite che ti trasforma e ti eleva.
Quando cerchi la foto bella, suggestiva e " straordinaria ",
ti perdi. |
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Motel Project di bruko commento di bigiagia |
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Queste foto parlano di identità celate in contesti comunque privati,
siano abitazioni o camere d'albergo. Ma non riesco a trovare un nesso
con il concetto, ormai notissimo, di non luogo del sociologo francese. |
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... di belgarath commento di bigiagia |
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belgarath, mi piacerebbe, per una mia libidine, confezionare una mostra
con alcuni di voi sui temi accennati sopra. Però sono dubbioso, perchè
io quando parto voglio il massimo, mentre vedo che spesso si gioca al ribasso. La mostra di melegnano ad esempio cosa ha prodotto?
Poco, credo. Qualche foto veduta qua e là tra i fotografi.
Un allestimento approssimativo dove le foto si accatastano in modo dispersivo. Inoltre iluoghi scelti per la mostra sono marginali e decentrati.
Ci vorrebbero posti più di sostanza, tipo le papesse a prato,
rivoli a torino, il pac di milano o altro, im modo da costruirci sopra un buon percorso critico e di consguenza grande visibilitò. |
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... di belgarath commento di bigiagia |
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L'altra riflessione che volevo fare è più teorica ed ideologica e va ad
arruolare aristi come te, mauroq, ignaro, clara ravaglia e altri tipo
silversom che ha lavorato in questo senso in passato.
Artisti metamorfici e fluidi che vivono come pesci nell'acqua.
E' difficile non avere nostalgia della terra ferma, per una cultura
abituata alla storia come tragedia ed alla trasformazione come catasrofe.
Ma l'impatto sociale del vostro lavoro artistico è la nube tossica di chernobyl,
leggera ed immateriale ch finisce nellinsalata del sistema sociale.
Tu e agltri non vi opponete al sistema, perchè l'opposizione non fa altro
che rafforzare il sistema venendone riassorbita, ma lo attaccate ed inbrigliate
attraverso una ragnatela leggera e trasparente, invisibile ma tossica.
Gli artisti intossicano il sociale come il fumo di una sigaretta, senza porsi davanti ad esso con fucili e coltelli. E tutto ciò avvienecon un linguaggio rapido, fatto
di mutazioni e fulminei ncambi di scena. Scimmiottando il cinema si puo dire che questi lavori sono fatti di set diversi.
Si passa da un set all'altro senza niente in mezzo. Ci sono solo scatole che contengono altre scatole. I fotografi hanno prodotto opere che erano fondamentali in quanto opere da tenere fra le mani, da guardare pacatamente, da consacrare emotivamente e da toccare mentalmente,
per indugiare su di esse prima di una iniziazione intepretativa.
Gli artisti che qui cito passano oltre e aprono l'opera.
Il rapporto con l'oggetto sfuma, gli artisti non conoscono l'unicità.
Un arte massone, carbonara, da loggia, che si nasconde per colpire
in modo invisibile e silenzioso.
Un'arte che si sviluppa in un universo senza centro, dove mente e cuore
galleggiano tra delizia, paura, sgomento e voli trasversali.
Questi artisti hanno spesso una anima decentrata, dispersa sbriciolata.
Essi operano su un sovraccarico di comunicazione che, anzichè comunicare,
urlare, indicare strade rivoluzionarie, funge da propulsore /stimolatore di sensazioni, sensazioni spesso programmate. Questi artisti si pongono
in modo obliquo e marginale rispetto ad una "arte" forte, diretta, di impatto. Arte forte che porto come esempio qui nel forum
questa fotografia:
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=318536&sid=a4d1aee92d1ffe2b51f853971f40ff5b
Insomma laddove gli"incazzati" producono opere con la bava alla bocca, gli altri producono strategie di sovversione poco o per niente spettacolari,
direi provinciali e dialettali, più affini a quei viaggi della mente, tipici del sogno, della fuga, dell'utopia, delle semiveglie. Le loro opere appaiono
spesso indeterminate.
Opere che producono torpore, più vicino allo stupore del bambino,
che all'esuberanza ormonica dell'adolescente.
A differenza delle foto del link sopra citato dove regna una ottica di una efficentissima trasgressione, in queste foto sono inefficenti , letargiche e
poco visibili, per cui ti colpiscono quando meno te lo aspetti |
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... di belgarath commento di bigiagia |
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Il taglio dall'alto da videocamera di sorveglianza, unitamente alla scia
nera sporca di passaggio obbligato proveniente dal sottopassaggio
pertugio nella parete rendono questa immagine particolaremente
ricercata. Senza contare la piastrellatura bianca che indica una ulteriore
delimitazione di percorso.
I tombini poi, da raccoglitori d'acqua, si trasformano in buchi, vie di fuga.
Le due figure viaggiano inconsapevoli e colorate, direi felici di esistere.
Ma l'apparente felicità è solo apparente. C'è una sorta di omologazione,
di stereotipia, di direzionamento dei nostri percorsi, delle nostre vite,
ben messa in evidenza.
L'impianto della foto è molto accurato e, oltre che concettuale, la foto
ha delle valenze pittoriche molto " bidimensionali" che la portano in territori
di quasi astrazione.
Mi pare poi che, col passare del tempo, vai a definire un modo di fare fotografia che è sempre più svincolato da quello che si chiama" stile"
formale che fa riconoscere una tua foto in mezzo a mille altre.
Il filo conduttore dei tuoi lavori c'è, ma è più mentale, quindi,
più difficile da cogliere. Il che è un pregio, perchè le immagini
si rinnovano continuamente e di conseguenza spiazzano, come
del resto fa un altro fotografo del forum, "ignaro", che procede
con questa tua stessa logica creativa.
E poi c'è un'altra piccola riflessione.....ma...continuo dopo. |
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my fragile family di self-inflicted disaster commento di bigiagia |
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self-inflicted disaster ha scritto: | è come essere due persone contemporaneamente quando a volte fai fatica a esserne soltanto una |
eheh....!
In effetti è vero. Uno sciupafemmine incallito, in questa posizione
dovrebbe destreggiarsi senza l'ausilio delle mani, cosa che invece fa
il tizio in oggetto. Si aiuta con la mano sinistra per trovare
la "retta via"....quanta fatica ad essere in due! |
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Il tappeto verde.... di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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belgarath ha scritto: | In questo scatto rivedo con piacere alcune caratteristiche che mancavano da un po' dai tuoi lavori: le zone di confine, la non-luce, il non-soggetto... il tutto inserito in un quadro tecnico che per una volta sento di citare, perchè non solo ad alto livello, ma assolutamente funzionale al tipo di immagine: resa (e scelta) dei colori, profondità di campo e nitidezza distinguono quello che poteva passare inosservato da una gran bella foto (a mio avviso).
La composizione è il consueto gioiellino.. forse appena leggermente troppo chiara (almeno sul mio monitor), ma proprio poco.
Non è un tappeto, è un mare.. ci sono le zone più chiare sferzate dal vento, le onde che si frangono sulla riva ed anche il bagnasciuga con tanto di schiuma. Brutto bagnarsi i piedi, poi bisogna togliere quel verde dalle scarpe chiare primaverili
Quoto belgareth, perchè ha colto nel segno.
Ecco qui riapparire una tua caratteristica "non foto".
Da tempo non si vedeva una tua foto così.
Ciao Clara  |
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0987650 di jonnyqwerty commento di bigiagia |
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jonnyqwerty ha scritto: | bigiagia ha scritto: | jonnyqwerty ha scritto: | bigiagia ha scritto: | Mi ha incuriosito il titolo a " matrice" di questa foto.
Allora l'ho aperta.
Purtroppo la mia curiosità finisce dove è iniziata! |
a te rispondo direttamente come a tutti quelli che fanno commenti a vuoto....
che cacchio di commento è il tuo, se era una critica magari argomentala e di cosa non ti piace nella foto, se invece hai avuto una brutta giornata sfogati da qualche altra parte |
Scusami, perdonami, hai ragione!
Mi rendo conto del commento a vuoto.
Cerco di correggermi, precisando allora il mio pensiero:
discrete competenze tecniche di scatto e manipolazione,
messe al servizio di una impersonale, inesistente ed inconsistente
creatività. La foto, in sostanza è banale, scopiazzata,
vista e stravista, di maniera e modaiola. |
ecco questo gia è un punto di vista.oddio dire che la creatività in questo sccatto rasenta lo zero mi pare un po esagerato, dire che poi è scopiazzata mi pare un assurdità, e ti spiego subito il perchè.
quella che vedi qui sopra non è altro che una mia interpretazione di un banale visto stravisto reale tramonto.
ho dato un occhio alla tua galleria e a dire il vero non ne sono rimasto entusiasta, pensavo di trovarci foto non opere di grafica.
se per creativita intendi un pesante uso di PS e la mesconlanza sconnessa di piu scatti allora si il mio scatto non è affatto creativo, ma rimane una fotografia, non il frutto dell utilizzo di un programma. |
Non mi piace questa replica. E' volgare ed ignorante.
Non mi piace la tu foto per motivi culturali e creativi, per scelte ideologiche. Non c'entra niente photoshop, la grafica, la mia galleria o altro. Quelli sono solo mezzi. Non arrampicarti sui vetri con me
per difendere il tuo bel tramonto, ne usciresti massacrato!
Accetta piuttosto, in modo democratico, i commenti, sia quelli positivi,
che quelli negativi. |
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0987650 di jonnyqwerty commento di bigiagia |
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jonnyqwerty ha scritto: | bigiagia ha scritto: | Mi ha incuriosito il titolo a " matrice" di questa foto.
Allora l'ho aperta.
Purtroppo la mia curiosità finisce dove è iniziata! |
a te rispondo direttamente come a tutti quelli che fanno commenti a vuoto....
che cacchio di commento è il tuo, se era una critica magari argomentala e di cosa non ti piace nella foto, se invece hai avuto una brutta giornata sfogati da qualche altra parte |
Scusami, perdonami, hai ragione!
Mi rendo conto del commento a vuoto.
Cerco di correggermi, precisando allora il mio pensiero:
discrete competenze tecniche di scatto e manipolazione,
messe al servizio di una impersonale, inesistente ed inconsistente
creatività. La foto, in sostanza è banale, scopiazzata,
vista e stravista, di maniera e modaiola. |
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0987650 di jonnyqwerty commento di bigiagia |
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Mi ha incuriosito il titolo a " matrice" di questa foto.
Allora l'ho aperta.
Purtroppo la mia curiosità finisce dove è iniziata! |
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Seafront di belgarath commento di bigiagia |
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La prima foto poto " seafront" è quella che fa scendere la scala in modo " normale", su un molo normale, con una persona normale e un un normalissimo mare. Anche il taglio della foto è indice, come dici tu, di un percorso che si fa sempre a memoria. Quindi la foto per noi è una foto,
per te è solo un percorso che fai a memoria. Poi passi e ci fai vedere il controluce due, proseguimento indifferente del tuo percorso.
Stessa cosa per la 3, ma ti sei messo all'ombra.
Alla 4 foto, non volevi farci vedere più niente, sei tu che ti sei messo a fare il guardone: posizioni rubate con discrezione ad un evento sempre noioso.
La macchina a terra rende lo scatto più flemmatico.
La 5 non serve ma può piacere, la 6 è un pò manierata, stereotipata.
La 7 è meglio, più stravaccata. La 8 e la nove sono icone del luogo.
Mentre le ultime quattro mi sfuggono, non riesco a collegarle alle altre, |
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