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Corallo nero di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Scusate per la risposta tardiva, ma non ricevo più notifiche ai miei post nonostante abbia impostato correttamente il tutto e non sia un utente di "primo pelo"
Inizio con il ringraziare tutti per i lusinghieri commenti e approfitto per completare l'immagine con delle informazioni, forse noiose, ma che ritengo doverose per dare il giusto risalto alle bellezze che riserva il nostro Mare Nostrum.
L'immagine è stata scattata a Palermo, presso S.Flavia su una secca chiamata "Secca delle Formiche". Si tratta di tre enormi scogli distanti una decina di metri l'uno dall'altro, di cui due a pelo d'acqua che si ergono da un fondo di 70 e più metri.
Quello in foto, fotografato intorno ai 60m, è il vero Corallo nero (Antipathes subpinnata) e non Gerardia savaglia o "falso corallo nero".
La Gerardia savaglia, al contrario dell'Antipathes subpinnata, è un esacorallo predatore/parassita che colonizza la Paramuricea clavata (Gorgonia rossa) mangiandone i polipi che la compongono ed utilizzando lo scheletro della Paramuricea come substrato dove attecchire.
I polipi della Gerardia sono tra i più grandi in questa famiglia e non sono neanche minimamente paragonabili alle dimensioni dei polipi dell'antipataro che sono veramente minuscoli. Altra differenza che salta subito all'occhio e che distingue le due specie è che l'antipataro forma colonie fitte con rami singoli che si dipartono dal tronco centrale, mentre la Gerardia assume la forma del ramo della paramuricea che colonizza ricoprendone lo scheletro. Ma la cosa che non lascia dubbi sulla identificazione della specie è il colore: bianco candido. La Gerardia invece va dal giallo squillante al nocciola/avorio.
Aggiungo un'altra singolarità relativa al suo nome, infatti l'antipataro si chiama corallo nero perché quando il ramo muore lascia uno scheletro.... nero come la pece! Mentre la Gerardia quando muore lascia uno scheletro (non suo) di colore avana chiaro.
Per raggiungere questo luogo abbiamo usato una attrezzatura molto sofisticata, chiamata rebreather, che permette il riutilizzo del gas espirato. Quindi niente bolle per godere al meglio quello che noi chiamiamo appunto "il mondo del silenzio"
Vi aggiungo un'ulteriore foto per vedere il tipo di attrezzatura utilizzata e la spettacolarità del luogo:
@gparrac: ma scusa non mi avevi detto che l'ultimo che avevi fotografato era il Latimeria chalumnae?
Un saluto
Alessandro |
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BOMBO di salvo71 commento di alecacciafotosub |
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Da quello che mi ricordo, quando mi mostrasti questa foto, lo sfocato dietro non era così accentuato. Credo che una rivisitazione sia necessaria anche per ridurre quella bruciatura dietro sul petalo del fiore.
Un buon inizio considerando l'ottica utilizzata.
Un saluto
Alessandro |
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Starfish di Italyphoto commento di alecacciafotosub |
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Italyphoto ha scritto: | di naturale sono le stelle !!e il rosso! e poi erano tutte la! non così vicine ma tutte nel stesso scoglio. |
Proprio a questo mi riferisco.
La natura deve essere rispettata e non "manipolata".
IMHO
Un saluto
Alessandro |
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Starfish di Italyphoto commento di alecacciafotosub |
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Scusami se sono così diretto, ma come hai scritto di naturale c'è solo il rosso. Mentre è innaturale quell'agglomerato di stelle marine.
Un saluto
Alessandro |
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Il dentista di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Tranquillo Pigi il gambero non corre alcun rischio. Quello che vedete in foto è un esempio di commensalismo. La murena non mangia il gambero in cambio di una pulizia "dentale". In questo modo il gambero si nutre dei lembi di pelle morta o avanzi di cibo incastrati tra i denti della murena e la murena non attacca il gambero garantendosi una migliore........igiene orale!
Grazie per il passaggio.
Alessandro |
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