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Commenti da surgeon
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
La fotografa
La fotografa di clay commento di surgeon

L'istantanea di clay rappresenta un condensato di errori. Sorvolando sulla banalità del titolo, l'inclinare un'inquadratura fotografica non rappresenta un artificio molto sensato. Questo perchè viene meno quella congruenza visiva fondamentale fra lo spazio rappresentato e lo spazio di rappresentazione. Quando l'orizzonte di una fotografia è "storto", cioè non è congruente a due lati del quadro, ci infastidiamo a guardarlo e ci sforziamo percettivamente per raddrizzarlo poichè ne proviamo un senso di disorientamento. Questo, ovviamente, a meno che l'orizzonte storto non sia "funzionale" a un qualche aspetto del "messaggio fotografico", della specifica rappresentazione che vogliamo trasmettere, e questo non è sicuramente il caso. Il soggetto raffigurato è anonimo, si trova troppo al centro del fotogramma e per giunta viene ripreso di spalle. La centralità della donna non trova giustificazione nel contesto di questo fotogramma verticale. Lo sfondo sfuocato risulta molto artificiale e sembra il risultato di una post-produzione improvvisata. La pavimentazione risulta al limite della sovraesposizione.L'autore non deve prendersela a male per questo commento così drastico: il mio scopo non è quello di avvilire il suo scatto, ma di stimolare il suo orgoglio e la sua crescita.

ne aspetto altre
Mexico City 242882
Mexico City 242882 di alxcoghe commento di surgeon

L'istantanea di Alxcoghe riesce a convincere e ad attirare l'interesse degli oramai svogliati ed apatici fruitori di fotografie street. Convince soprattutto per il ricercato ed essenziale "scarto dalla norma", di cui non mi stancherò mai di far notare l'estrema importanza in questa tipologia di scatti. Non abbiamo la rappresentazione generica di due poliziotti femmina in divisa ma una loro particolare disposizione posturale. Si ha la messa in scena di una ripetizione oppositiva che presenta una di queste figure nell'enunciato e immediatamente la ripropone in maniera contraria. E' semplicemente questa disposizione che l'autore vuole regalarci, ed è precisamente questa che produce il meccanismo generativo street. Questa disposizione quasi speculare delle posture, enfatizzata e resa più plateale dalla medesima divisa e cappello, rimane percettivamente impressa. Anche se il chiasmo visivo presenta alcune irregolarità nel rapporto fra le parti iconiche il senso rimane valido lo stesso. Da far notare all'autore, la completa sovra-esposizione del cielo. I neri delle due figure sono troppo intensi, specialmente nel personaggio di sinistra, nella parte inferiore, a livello delle gambe incrociate, e tendono a fondere sia le forme che i dettagli dei pantaloni della divisa. Un buon colpo d'occhio.
bimba felice 2
bimba felice 2 di roberto1966 commento di surgeon

Decisamente più riuscita questa versione rispetto alla precedente. Questa volta si legge la felicità nel volto della piccola e graziosa bambina e si rimane contaminati positivamente. Il sorriso spontaneo risuona nell'inquadratura e accompagna le molte note di colore, forse fin troppo sature nellle tinte dei vestiti e del cappello. Altre note da rilevare sono: la centralità del soggetto ed il lieve micromosso sul volto della fanciulla dovuto ad un tempo di scatto troppo basso. La scena gioiosa avrebbe trovato un sicuro giovamento nella maggiore contestualizzazione.
bimba felice 1
bimba felice 1 di roberto1966 commento di surgeon

L'ancoraggio del titolo stride con l'immagine proposta. L'espressione della piccola bambina è spenta, ripresa in un momento non particolarmente espressivo, non verosimilmente di felicità. Spicca invece nell'istantanea lo sguardo in camera del giovane, il suo chiamare in causa lo spettatore. Rimangono all'attenzione i colori sgargianti dei vestiti della fanciulla e la testa leonina, chiarissima dello sfondo. Una fotografia che non riesce a convincere.
Caos ordinario
Caos ordinario di torkio commento di surgeon

Una folla di turisti inquadrata con una lunga focale ed un tempo lungo, ri-convertita in bianco e nero. Una massa umana indistinta e nebbiosa, senza nessuna contestualizzazione. Il taglio sul bordo inferiore, delle due strutture di pietra chiara, dà fastidio: le uniche due masse piu distinte nei contorni vengono relegate all'angolo dell'inquadratura. L'idea fotografica di torkio non proprio originale, vuole rappresentare un continuo e caotico "via-vai" di gente, di un luogo non identificato. Un'istantanea che non lascia il segno, ma che riesce a trasmettere il messaggio del suo autore.
Fattucchiera.....?!
Fattucchiera.....?! di Nausicaa commento di surgeon

Il titolo suona come una forzatura dell'immagine: il luogo dove si trova l'anziana, la sua postura il suo linguaggio non verbale, ci comunicano informazioni diverse dagl'incanti, dalle malie o dalle stregonerie. Il fotogramma verticale ci presenta un contrasto, di colore e di contenuti, senza gridare al miracolo. Non è un istantanea che rimane nella memoria ma sicuramente un buon inizio per sezionare la realtà.

ne aspetto altre Nausicaa
...ultimi metri dalla stracittadina....
...ultimi metri dalla stracittadina.... di petegiu commento di surgeon

Un fotogramma verticale confuso, compresso, dove i piani dell'immagine vengono schiacciati per l'effetto della lunga focale tele utilizzata. I personaggi oltre ad essere in parte sovrapposti, vengono ripresi di spalle, privando lo spettatore di qualsiasi espressione. L'idea dell'autore esplicitata dal titolo non trova una corrispondenza con l'immagine. Debole il contenuto.

ne aspetto altre petegiu
Fiumicino
Fiumicino di Nash commento di surgeon

Il taglio audace e riuscito del nostro Nash vuole evocare una sensazione di precarietà e di sbandamento interiore, analogo, forse, a quello provato dall'autore stesso nel vivere la scena. Forse è la stessa sensazione che prova il fanciullo, diversamente abile, in carrozzina, davanti a questo scorcio marino e forse è questa situazione immanenete quella che destabilizza l'uomo in giacca di fronte a lui, alla ricerca di un equilibrio più interiore che fisico su quegli scogli artificiali. Forse, quella sua precaria e forzata postura è il tentativo di resistere ad una difficoltà psicologica soggettiva non ancora superata. L'uomo è davanti alla carrozzina, c'è un legame visivo fra i due, ma allo stesso tempo è presente distacco, separazione: il muretto separa la dimensione dell'uomo da quella del fanciullo disabile, relegato ad una dimensione di smarrimento, di abbandono, alla stregua dei rifiuti coricati ai limiti della strada. Le canne dei pescatori puntano il mare tranquillo, alla ricerca di qualcosa, rimangono ferme con i loro cimini in attesa di una scelta che regali maggiore serenità a tutti..

Felice ancora una volta di poter leggere una tua istantanea Massimiliano
Estremità...
Estremità... di romolo78 commento di surgeon

Il titolo cerca disperatamente di interpretare un'immagine confusa e tecnicamente errata. Se l'idea era quella di mettere in evidenza le posture speculari ed antitetiche dei due personaggi, l'autore avrebbe dovuto prendere in considerazione una scena in cui i due soggetti occupavano lo stesso piano ottico o almeno uno abbastanza vicino, in modo che le loro proporzioni potessero aiutare l'osservatore a interpretare l'immagine. La loro notevole distanza, i loro rispettivi rapporti sbagliati di figura/sfondo ha invece creato una confusione nella lettura visiva, esponenzialmente aggravata dalla scelta tecnica di proporre una conversione in bianco e nero, che abbandona l'intento originale dell'autore. La colonna bianca centrale attira lo sguardo e lo inchioda al centro del frame per poi gettarlo alle estremità nei cieli chiarissimi dello sfondo. Non ultimo per importanza di critica, il taglio verticale scelto che rappresenta un'ulteriore scelta non idonea.

ne aspetto altre romolo78
15-10-2009
15-10-2009 di Liliana R. commento di surgeon

Molto bene Liliana

questa ha la giusta carica straniante, disorientando lo spettatore e giocando con le sue attese percettive. Ben curato il taglio fotografico verticale e tutta la composizione, compreso la rappresentazione tonale di quel braccio che stacca meravigliosamente dallo sfondo. Qui riesci a cogliere quell'attimo significativo dove la sovrapposizione delle forme sul piano bidimensionale crea una nuova illusione street.
24-10-2010
24-10-2010 di Liliana R. commento di surgeon

Vado controcorrente , per fornire un diverso punto di vista, e per stimolare un’autrice che ha già dimostrato di digerire la materia specialistica e a cui piace migliorarsi.

L’istantanea di Liliana rappresenta il salto composto di un giovane, non ben identificato, dall’alto di una rappresentazione plastica ingrandita e colorata di una lumaca, all’interno di una zona verde urbana. Sul piano medio è presente una fontana circondata da un’ aiuola di fiori, un’altra lumaca gigante e altre figure umane. Sullo sfondo dei palazzi ed uno scorcio di cielo con nuvole. Liliana compone fotograficamente bene utilizzando un fotogramma quadrato: pone al centro della scena il gesto atletico del ragazzo, creando un buon rapporto figura-sfondo. La luce è alta e dura creando dei forti contrasti. Le scelte tecniche e compositive dell’autrice danno quindi notevole importanza a questo “movimento bloccato”, ripreso nella sua fase “durativa”, cioè mentre si svolge effettivamente. Ed è questo che ci voleva comunicare: il salto un po’ coraggioso e composto da un’insolita lumaca gigante color lilla, di un fanciullo non ben identificato. Una scena frutto di un ragionamento street, abbastanza “insolita”, ma non sufficientemente. Il valore, se così si può definire, di questo “insolito” dipende in misura dalla rappresentazione “artistica” della lumaca gigante color lilla, il cui merito è da ricondurre al suo creatore nativo, ed in parte all’autrice della fotografia che la utilizza per presentare il suo “momento street”, rappresentato da un ragazzo non ben identificato , che salta da questa. Questo secondo aspetto non riesce, a mio personale avviso, a destare una sorpresa tale da rimanere impressa; molto di più fanno i colori saturi di questa lumaca gigante. Il salto del ragazzo e rappresentato bene ma non è particolarmente significativo. Vorrei condividere con voi e con l’autrice dello scatto un mio pensiero: si è creata una certa ambiguità nella tipologia di scatti “street riusciti”, una specie di confusione concettuale, interpretando “l'istante decisivo” come “l'attimo fuggente”, cioè il compiersi di un evento in un lasso di tempo al limite della velocità di reazione dell’otturatore di una reflex. La fotografia in questione testimonia sicuramente la prontezza di riflessi di Liliana, il suo occhio, che riesce a congelare la figura del ragazzo che salta, perfettamente staccato e nel chiarore del cielo retrostante, ma ha la staticità di un presepe con tanto di angelo sospeso in atteggiamento irreale. L’istantanea non riesce ad impressionare oltre il composto e coordinato gesto atletico. Quello che vorrei evidenziare è che “l'istante decisivo” in termini generali, non è oggettivamente da ricercare nella scena reale, e non deve sempre essere preso al volo come un tiro al piattello, ma deve crearsi nella mente del fotografo, quando riconosce soggettivamente che tutti gli elementi della scena sono al posto giusto, in un giusto rapporto tra di loro e con l'ambiente che li circonda, in modo da creare un significato aggiuntivo. Non vi è dubbio che in un ambiente continuamente mutevole l'occhio allenato dello streepher riconoscerà più facilmente le occasioni favorevoli e riuscirà meglio a fermare sulla pellicola o sul sensore quelle di breve durata, ma lo spazio per esprimersi è molto più ampio di quello che si pensa, senza necessità di competere in velocità con raffiche degne delle più tecnologiche ammiraglie reflex. Nel caso in questione la prontezza di riflessi dell’autrice congela brillantemente l’azione umana, senza però creare lo “scarto” dalla norma, se non per il “contesto insolito” rappresentato dalla lumaca gigante color lilla. L'istante decisivo può essere anticipato e giungere alla fine di un'attesa più meno prolungata; a volte non esiste un vero e proprio evento in evoluzione da dover bloccare nel suo continuum: la scena è statica ed il fotografo ha tutto il tempo per scattare la sua istantanea. Ci sono attimi decisivi dove le persone sono addirittura ferme o in attesa o addirittura stanno dormendo. Per tornare all’istantanea di Liliana ed al suo effetto potrei concludere che si tratta di una fotografia tecnicamente ben eseguita ma dal contenuto squisitamente street debole. Anche se è presente un buon “attimo congelato” la vedo più come la rappresentazione di una situazione simpatica e ben raccontata, ma non la reinterpretazione della realtà, la messa in evidenza di un aspetto particolare della realtà grazie alla ri-contestualizzazione dell’autore.
Al Lago
Al Lago di TestaPazza commento di surgeon

L'istantanea di TestaPazza viene tagliata molto bene, regalando una buona inquadratura dove tutta la scena viene contenuta in maniera centripeta. Una scena semplice, di vita quotidiana, dal sapore vacanziero. La notevole sovraesposizione tende a prevalere sui vari elementi compositivi. In particolare la voragine bianca al centro dell'inquadratura attira molta attenzione allontanando la storia narrata dai vari elementi umani e non, presenti nei primi piani. Una cancellazione iconica fine a se stessa, una sottrazione dall'enunciato di significati, che allontana lo spettatore dal buon momento life. L'atmosfera di luminosità, di serenità, di energia positiva intuita dall'autore viene prevaricata in maniera violenta dall'ellissi visiva di quello specchio d'acqua dolce e di quel cielo.
l'uomo e il mare
l'uomo e il mare di gianni_toia commento di surgeon

La forte inclinatura fotografica dall'alto, lo schiacciamento prospettico prodotto dalla lunghissima focale tele utilizzata, la conseguente decontestualizzazione della scena ed il personaggio anonimo, per niente interessante, ripreso di spalle, contribuiscono a penalizzare l'immagine. L'effetto mosso dell'acqua non riesce a recuperare le sorti di un'istantanea debole e improvvisata, senza riuscire a trasmettere le reali intenzioni del suo autore.

ne aspetto altre da te, Gianni
s.t.
s.t. di belgarath commento di surgeon

L'istantanea di Belgarath non rappresenta un "cameriere esperto ed un giovane garzone in pausa" ma un "cameriere esperto ed un giovane garzone in pausa, visti dall'alto, da molto lontano, dietro una quinta, rappresentata da un palazzo ristrutturato, con l'appendice di un vecchio lampione che si interpone fra l'osservatore ed i soggetti umani raffigurati, occupando il primo piano del fotogramma verticale". La lampada del lampione, con la sua forma circolare ed il colore chiaro, la sua posizione alla base del fotogramma e la sua nitidezza, costituisce un elemento attrattivo che rallenta e rende ambigua la vera intenzione dell'autore, ossia di dipingere con la luce calda del pomeriggio, un buon momento life. Un punto di vista privilegiato che mette in scena un cameriere anziano mentre scrive il menù del ristorante-pizzeria per i turisti che passeranno a breve nel vicolo ed un giovane aiutante che attende già stanco, appoggiato al muro d'ingresso, con una postura svogliata. Una situazione quotidiana, rappresentata fotograficamente bene, con una precisa disposizione spaziale che implica uno sguardo curioso dell'autore. Uno sguardo curioso che si fa tutt'uno, che si fonde, con un'altro sguardo interno all'istantanea, quello principale, a partire da destra verso sinistra, dato dall'effetto luministico della luce e potenziato da quello prospettico nella medesima direzione.
Accra: ora di pranzo
Accra: ora di pranzo di rosariod commento di surgeon

Una buona istantanea questa di Rosariod

Una fotografia che ci proietta in un Paese lontano, in un'atmosfera densa di complicità, genuina, fatta di piccoli gesti quotidiani come quello di pranzare insieme. I bambini sono i veri protagonisti della scena: arrivano curiosi intorno alla cucina improvvisata, appollaiati e in attesa, divisi emotivamente fra il bisogno fondamentale del cibo e la curiosità verso il nuovo. Non era facile risolvere questa inquadratura: ad eccezione del taglio a sinistra che amputa la piccola fanciulla tutte le restanti figure vengono composte con cura all'interno dei margini. Nessuna sovrapposizione fra gli undici volti che compaiono nel frame: tutti congelati in maniera esemplare. Deliziosa la complicità di quegli sguardi in camera che coinvolgono l'osservatore e lo proiettano nel momento cruciale di questo pranzo africano. Un momento importante dove tutti si radunano per vedere cucinare il cibo e mangiare. Niente di più semplice, niente di più essenziale. La donna al centro, concentrata sul proprio gesto, orchestra tutta la scena e regala solennità e ritmo all'istantanea: gratitudine per un'altro giorno di cibo. La luce non era delle migliori: gran parte della scena si compie all'ombra, ma del resto non si può avere tutto..

un buon lavoro
Fatti...l'uno per l'altro
Fatti...l'uno per l'altro di perozzi commento di surgeon

Il taglio fotografico di Perozzi non convince: sul lato sinistro un'amputazione netta dell'uomo e su quello destro un vuoto. La composizione è altrettanto improvvisata: non tanto per la centralità dei soggetti quanto piuttosto per le sovrapposizioni con i personaggi dello sfondo affacciati alle transenne metalliche. Anche se i margini di questa coppia si staccano bene dallo sfondo per la differenza tonale la sovrapposizione di altre figure umane distrae la lettura. L'attimo fermato poteva essere interessante: curiose e complici le posture della coppia ma non tanto da giustificare questo punto di vista.
rompeva i coglioni
rompeva i coglioni di backlighteye commento di surgeon

L'ancoraggio del titolo all'istantanea di backlighteye è riuscito efficaciemenete a strappare le ali ad un raffinato ossimoro visivo, dipinto con garbo ed intelligenza. Una forma elegantissima di antitesi che poteva fondere in un'unica espressione visiva i due termini opposti. Una delicata ripetizione oppositiva che sceglie la via del grezzo piacere invece di sondare profondamente le potenzialità di un riuscito corto-circuito semantico. Un vero peccato.
...
... di Hero commento di surgeon

Io la vedo debole Hero: al di là di un probabile contrasto di atteggiamenti non riesco a percepire altro. Proietti l'attenzione dell'istantanea, mediante le scelte di fuoco e tonali (sovraesposizione), su quelle pagine di giornale riverse in terra, al di sopra di quegli scalini. Non una pagina singola, ma diverse, sparse in un certo spazio; ne abbiamo forse un'altra, accartocciata nei piani alti del frame, davanti al viso della ragazza sfuocata : non quindi un'accidentale folata di vento che ruba un singolo foglio ma il risultato di una vera e propria maleducazione. Poi, ci fai relazionare il tutto con la meticolosa e decisa stretta del quotidiano, associata all'ordinato e composto movimento di imbustamento di un'altro piccolo foglietto all'interno della borsa della ragazza. Potrebbe essere la tua volontà di evidenziare diversi atteggiamenti comportamentali e diverse educazioni. Mi sembra un messagio forzato per questa specifica istantanea. Curioso di sapere il motivo dello scatto.
Studio ad Otranto
Studio ad Otranto di FabioF5 commento di surgeon

Taglio fotografico azzardato e scelta del punto di messa a fuoco altrettanto. Se i soggetti della fotografia dovevano essere i due giovani e il messaggio dell'istantanea quello di mostrare il loro studio e le loro letture, mentre erano distesi sul muretto, perchè relegarli nell'angolo buio in basso a sinistra ed amputarli? L' evidente inclinazione dell l'inquadratura verso destra, la composizione nettamente sbilanciata a sinistra, le notevoli discrepanze di luce messe in gioco, contribuiscono a non far passare quel messaggio esplicitato dal titolo.
Dublin reader
Dublin reader di gym81 commento di surgeon

Il taglio verticale veste stretto la scena rappresentata. La particolare angolazione di ripresa e la relativa prospetiva aumenta esponenzialmente la sensazione di contratto, di ristretto. Un taglio impreciso che rivela le debolezze di un bianco e nero altrimenti ben fatto. Uno sguardo curioso all'interno di una vetrina che lascia un lieve sapore di incompiuto: quei riflessi oltre la vetrina, meta insistente dello sguardo, appaiono vuoti, aspettano sconsolati altro. Il titolo è forzato: non possiamo sapere se in realtà il tizio stà leggendo o pensando o aspettando che accada qualcos'altro. Non pare che il giornale, ben in evidenza, sia il suo oggetto d'azione. Più saggio rimanere aperti nell'interpretazione.
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