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I Fanciulli 2 di aj72 commento di surgeon |
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Uno scatto che non convince.
In questa foto la prima cosa che balza all' occhio è la finestra sovraesposta. Gli sguardi e le posture dei fanciulli che rappresentavano le vere intenzioni dell'autore, esplicitate anche dal titolo, sono mortificati da questa bruciatura e passano in secondo piano. Non vi è modo di sfuggire al magnetismo di quella cornice purissima e il gesto di chinarsi della figura femminile sulla sinistra sembra potenziare questo percorso visivo errato abbandonando per sempre la direzione di quegl'occhi ingenui. Anche dopo un successivo passaggio lo sguardo dello spettatore rimane in stallo, in una forbice senza senso, fra il bagliore accecante e la tentazione di un fuori campo. |
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s.t. di Osea commento di surgeon |
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Troppa carne al fuoco Osea.
La lunga panchina di pietra e i due personaggi con le loro posture, su di uno sfondo geometrico e regolare, potevano essere sufficienti. I due voluminosi ciclomotori sulla destra, e maggiormente l'ampio riflesso alle spalle, creano una sovrasaturazione di segni. Un riflesso eterogeneo che comprende un ridondante insieme di elementi di interesse, come il gruppetto di persone sulla sinistra, le macchine chiare parcheggiate, l'architettura del modesto condominio, la specchiatura dei personaggi a sedere e dei ciclomotori menzionati, senza contare il peso riflessivo del tuo autoritratto. Troppo.
ne aspetto altre. |
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...è forse questa violenza? di lunpar_lala85 commento di surgeon |
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L'idea dell'autore alla base dello scatto è sicuramente interessante.
Molto meno la realizzazione tecnica. A parte l'evidente e già sottolineata sovraesposizione del cielo che, in un fotogramma verticale come questo, allontana drasticamente lo sguardo, c'è anche quella degli ironici rotoli di carta-igienica sparsi per tutto il frame e il disturbo creato dalla parziale sovrapposizione del volto del ragazzo in primo piano dal suo braccio sinistro mosso, tra l'altro, sovraesposto anch'esso. Il flare sulla maglia del primo ragazzo continua ad essere una conseguenza della improvvisata esposizione. Una scena interessante, ripresa con leggerezza, senza la debita attenzione, che avrebbe potuto essere sfruttata meglio e magari inserita in un reportage sul particolare evento pubblico.
ne aspetto altre lunpar_lala85 |
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s.t. di TestaPazza commento di surgeon |
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Uno scatto dal contenuto debole. Il passeggino in primo piano e in posizione centrale si arroga il ruolo di protagonista della storia, introducendo in maniera scontata e anonima, una giovane famiglia, riunita sulla riva di un laghetto dalle acque tranquille e lievemente increspate dal vento. La sovrapposizione fra passeggino e l'emblematica famiglia non risulta funzionale. La semiluna scura di galleggianti disegnata alla destra della nuca della ragazza rappresenta un centro d'interesse forte per il suo stacco dallo sfondo chiaro e per la forma che tende ad essere percettivamente continuata sopra le teste delle figure. Una storia volutamente distaccata, senza partecipazione, non troppo originale, confezionata in un campo lungo di formato verticale che abbandona lo sguardo all'altra riva e fino alle colline lontane. |
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I suonatori di clay commento di surgeon |
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L'istantanea di Clay perpetua alcuni errori della precedente fotografia intitolata "la fotografa": in particolare della post produzione digitale che dona, come già fatto rilevare dai miei precedenti, un carattere altamente artificiale alla scena. Rinnovo all'utente con entusismo e speranza, il consiglio spassionato di non abusare di questi artifici ma di cogliere la scena nella sua naturalezza, dove figure umane e ambiente interagiscono insieme per regalare una scena genuina e fruibile. |
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Mexico City 07112010 di alxcoghe commento di surgeon |
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L'istantanea di Alxcoghe prende vita dal vivo in strada e restituisce lo stupore di una flagrante sorpresa. Quest'angolo di strada è il protagonista indiscusso della scena che funziona da palcoscenico per l'attore principale. Crea un ambiente stimolante, modellato dai contrasti di luce, dove gli aspetti plastici come la geometria delle forme, convivono meravigliosamente con gli aspetti figurativi. Un angolo di marciapiede che delinea le coordinate di un contrasto di sensi, un angolo che scandisce un diverso ritmo. Presenze ed assenze, vecchio e nuovo, vicino e lontano, sono separati da una sottile e impalpabile membrana che il nostro flaneur messicano intuisce e che lascia dipingere dalla luce alta di questo pomeriggio appena iniziato. Siamo tutti persuasi da questa immagine, inaspettatamente sorpresi e magneticamente attratti da quei cerchioni trasportati in maniera insolita, tanto da perdonare il non perfetto stacco fra testa e sfondo. Una fotografia dove si respira la conoscenza e l'esperienza del molto: siamo sicuramente su di un'altro spessore rispetto alle tue ultime. |
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Così vicini.. così lontani di Clara Ravaglia commento di surgeon |
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Quasi sulle stessa lunghezza d'onda il titolo e il testo visivo dell' istantanea della nostra Clara. Il taglio dal vivo rende spuria un'antitesti gustosa. La ripetizione oppositiva rappresenta la marca stilistica dell'istantanea, dove si assaggia il sapore street dato dal duplice effetto di rottura e nello stesso tempo di collegamento fra le due figure. Il contentio visivo viene fatto presagire senza però includerlo totalmente nell'inquadratura, a favore di un modesto tavolino e qualche attributo della concentrata signora. Questo taglio contribuisce inoltre a porre l'enfasi e l'attenzione soprattutto sulla signora, che viene ad occupare il centro del frame con la sua gestualità a gambe incrociate: tutta la sua figura diviene oggetto di analisi curiosa anche a causa dell'eccessivo chiarore della zona. Dorso dei piedi, ginocchia, orologio, quotidiano, zampa del tavolino e gelato sono ai limiti della sovraesposizione. L'occhio della nostra giovane streepher è buono e promette bene. |
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Quanti pensieri! di perozzi commento di surgeon |
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Debole anche questa perozzi. Il tuo modo di procedere è buono ma continui a cercare l'analogia street all'interno di un taglio di reale con molti altri input visivi in eccesso. Qui abbiamo un cartellone pubblicitario sulla sinistra pieno di scritte e numeri che attirano subito l'attenzione dello spettatore e con raffigurato il primissimo piano di una giovane donna bionda. Sulla destra una signora anziana con una capigliatura simile in forma e toni che assume una postura ed una mimica facciale particolare: la mano alla bocca, in generale, comunica determinate sensazioni che conducano l'osservatore attento ad un interpretazione che coinvolge altre informazioni dipendenti anche dalla postura del suo corpo e dalla direzione e qualità del suo sguardo fuori-campo. Accanto a questa donna di cui non possiamo non notare la fede al dito e il suo abbigliamento, un'altra figura, questa volta maschile, molto particolare, innanzitutto per via del cappuccio peloso in testa. Senza entrare in ulteriori e più specifici esami di quello che hai racchiuso nel taglio dal vivo (carrello della spesa, rampe dietro le figure,etc) ti puoi rendere conto della quantità di stimoli che proponi all'osservatore oltre il tuo intento di far emergere la similitudine di capigliature, fra l'altro molto debole. Se il tuo obiettivo è l'analogia cerca di essere sintetico e diretto nel messaggio. Non ti precludere altre strade per creare l'effetto sorpresa, ovvero lo "scarto" dalla norma: non solo la similitudine ma anche metafore, metonimie, tutte le operazioni di condensazione, spostamento, dei vari input visivi per ristrutturare la scena che vivi e darle nuovi significati. |
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Il Pescatore di polpi di brunomar commento di surgeon |
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Il titolo e la breve didascalia che l'autore propone non rendono gustizia all'immagine presentata. La lunga focale tele stringe eccessivamente sul personaggio precludendo alla vista di cogliere tutti quegli elementi che potevono contestualizzare questo momento di pesca. Non ci rendiamo conto nemmeno se siamo in ambiente marino oppure in un lago. Non sappiamo se il filo che l'anziano pescatore tiene fra le mani è una lenza da bolentino classico oppure una tirlindana. Non vogliamo mettere in dubbio le parole dell'autore ma soltanto evidenziare in maniera oggettiva che il testo visivo non comunica lo stesso messaggio. Il primo piano sfuocato e le molteplici sovraesposizioni rendono la lettura del fotogramma ancora più difficile. Quei remi incrociati sono nettamente bruciati come anche il colletto dell'anziano personaggio.
ne aspetto altre brunomar |
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Digital Reader di perozzi commento di surgeon |
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Questa è debole perozzi. L'accoppiata fra i due display, quello piccolo nella mano sinistra della donna oversize e quello grande costituito dallo specchio sotto la mano destra, non riesce a decollare in maniera univoca. La ripetizione di scarpe davanti al soggetto umano, quasi come una texture, tende ad attirare l'attenzione in maniera più marcata del tuo intento street. Comunque il gioco mentale è sempre quello giusto. E' presente una sovraesposizione evidente sul lato sinistro del fotogramma. |
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s.t di peppe.bommarito commento di surgeon |
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Uno di quelle poche volte in cui l'inclinazione del fotogramma è funzionale alla scena. Mi sono immedesimato subito nell'azione ed ho avuto immediatamente paura per la macchina che sta entrando dalla sinistra dell'audace ciclomotore... La conversione in bianco e nero avrebbe bisogno di un perfezionamento generale..
ciao peppe |
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Piove di xblues commento di surgeon |
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Se la pioggia era davvero il motivo dello scatto questo non riesce a venire fuori come messaggio univoco dal testo visivo. I toni eccessivamente scuri dela scena e la silhouette confusa della figura con l'ombrello, non aiutano a far decollare questo fotogramma verticale che vive soltanto del ritmo delle luci e dello sfuocato del selciato bagnato. Il rapporto tonale tra la figuralontana del passante con l'ombrello e lo sfondo delle case è incerto e non riesce a soddisfare l'attenzione percettiva all'interno del silenzioso fotogramma.
ne aspetto altre xblues |
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...... la lettura ...... di perozzi commento di surgeon |
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Una buona istantanea di Perozzi, che non si lascia scappare l'attimo nenche dentro una libreria, sempre pronto con la sua compatta tascabile (almeno deduco dalla risoluzione..) ad immortalare l'insolito.
Buono il taglio e pulita la composizione. Quel ragazzo in ginocchio per terra a leggere assorto il suo libro è davvero delizioso...
bravo Perozzi |
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s.t. di gi.gus commento di surgeon |
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Buono il taglio fotografico di gi.gus e la composizione di questa scena. Riesci a trasportarci nella vita quotidiana di questo paese lontano, ai suoi ritmi e alle sue tradizioni. Buona anche l'idea di presentare questo giovane ragazzo autoctono, la sua figura semplice e genuina. Avrei voluto che la luce illuminasse meglio questo personaggio; il suo giovane volto cordiale e sorridente avrebbe regalato un maggior coinvolgimento emotivo.
Un buon lavoro. |
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Sguardi sul corso di clay commento di surgeon |
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Forte la dissonanza fra titolo e testo visivo: i deboli sguardi fuori-campo presenti non riescono a vincere l'attenzione percettiva data dall'enorme cono prospettico, che occupa tre quarti di questo fotogramma verticale e che ci abbaglia con la sua sovraesposizione. La faccia posteriore della nuca in primo piano ed il volto tagliato sull'estremità sinistra contribuiscono a dare all'istantanea il sapore di un esperimento. |
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.... di siccume commento di surgeon |
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La transfuocatura del primo piano rappresenta il catalizzatore iniziale per la reazione emotiva dello spettatore, e dà il via ad una catena di successive reazioni a cui partecipano enzimaticamente il soggetto umano e la sua peculiare postura. L'autore gioca sull'opacità della fotografia, sulla natura riflessiva del segno. Ci troviamo davanti ad un’ artificio visivo che ci proietta in un nuovo stato mentale. Le sbarre metalliche sfuocate del cancello in primo piano, creano una separazione mentale fra due spazi virtuali, quello che ospita l'uomo di colore, ripiegato su se stesso, in atteggiamento di silenziosa chiusura, di barriera, di isolamento, e quello altrettanto silenzioso dell'autore. Una specie di barriera questo cancello sfuocato, al di là del quale l'autore si trova a suo agio, in una dimensione distaccata, dove si può non essere "interrogati". Rimaniamo spettatori indisturbati, completamente immersi in questo stato d'animo di sconforto, di desolazione, di abbattimento interiore. In questa istantanea non vi è scambio, non c'è volontà da parte del giovane ragazzo di colore sia di “guardare” sia di “essere guardato”, semplicemente diviene l'oggetto inconsapevole di uno sguardo distaccato. Le sbarre diventano il motivo per sentirsi protetti e distaccati da una dimensione estranea, da una situazione sociale che appare diversa, e al tempo stesso tengono imprigionato nel suo isolamento scorato, senza speranze, il giovane ragazzo di colore, come se fosse “intrappolato” in un contesto estraneo alla sua cultura nativa. Acuto e piacevole quindi il gioco che si crea fra i vari spazi divisi dalle sbarre, un tentativo di conciliazione fra il piacere di guardare la scena che si presenta davanti agli occhi, la volontà di un’introspezione riflessiva e il sorgere di uno stato d’animo di sconforto. Un piacevole e silenzioso "effetto soggetto" che attribuisce al testo la legittimità e la psicologia del suo autore. Il soggetto umano appare un po’ troppo centrale e la conversione in bianco e nero deve essere ottimizzata. |
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Pescatori della domenica... di carx70 commento di surgeon |
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L'ampia e curata inquadratura, la buona rappresentazione in bianco e nero di questa scogliera marina artificiale ripresa in prospettiva, allievano lo sguardo e proiettano lo spettatore nel clima sereno ed oggettivante della scena, dipinto da una rilassata luce diffusa. La composizione non è stata curata alla stessa maniera: oltre agli ottimi consigli del buon Ueda mi sento di farti osservare le sovrapposizioni fra i vari soggetti ripresi. La vista di alcuni pescatori viene occlusa da quella degli osservatori curiosi che gli stanno alle spalle: in particolare mi riferisco al gruppetto centrale con l'uomo con le braccia dietro le spalle ed il cappello bianco a tesa. Avere dei contorni nitidi e delle figure staccate sarebbe stato un valore aggiunto che avrebbe fatto una notevole differenza nello scatto. Bastava un passo a destra. Rimane un buon scatto carx70. |
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libertà di perozzi commento di surgeon |
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Un bel gesto atletico congelato dall'otturatore di Perozzi. Purtroppo non si riesce ad andare oltre la semplice bravura di aver bloccato l'istante in cui il ragazzo si trova con la testa sotto-sopra, di aver messo in bolla l'orizzonte ed aver dosato bene i toni di questo bianco e nero: il gesto rimane tremendamente isolato, fine a se stesso, senza proporre ulteriori significati. Non entriamo nel merito del titolo che appare ambizioso per questo testo visivo e poco originale. Sottotono. |
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