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senza titolo di Guido_Romanelli commento di pamar |
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Dico subito che mi piace, e non poco. Dico anche che ci trovo una cosetta che l’avrebbero’ (per me) resa migliore, o meglio, forse il termine migliore non è il più adatto ma sicuramente meglio bilanciata e più armonica.
Il soggetto è immancabile. Si tratta delle rose. Immancabile perché nonostante le dimensioni esigue sono centrali, e per posizione (ottima scelta il formato) e per colorazione, unico elemento presente di un colore acceso. Ogni altro elemento funge da sfondo e da cornice. Cielo pulito da sfondo e strutture murarie da cornice. l’appunto ö la parte di cielo nella zona superiore, che a mio avviso è inutile se non deleteria “rompendo” il gioco di cornici ed aprendo a qualcosa che non ha scopo e senso nell’economia dello scatto.
Comunque direi una prova notevole.
Marco |
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Francesca_ di DamianoPignatti commento di pamar |
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E ancora. Emblematico è la modalità di raffigurazione della donna. essa non è identificabile. O meglio si puo’ benissimo capire che tipologia di persona sia: donna giovane, bella ma il tutto finisce qui’. Essa è la raffigurazione di una donna, non di quella donna. Ciascuno potrebbe ricondurla ad una persona o richiamare a ciascuno una persona e da qui porta a sciluppare tutta una serie di riflessioni e pensieri personali. Anche l’oggetto che ne cela lo sguardo è un fiore non pienamente identificabile e abbastanza anonimo (anche per la sua sfocatura). Insomma non è un oggetto pienamente e facilmente identificabile. Da questo possono nascere tutta una serie di ipotesi liberamente formulabili da ciascuno. Non siamo di fronte a “quella donna” e “quell’oggetto specifico” che ne cela lo sguardo ma ad “una donna” e “un oggetto”, Elemento e soggetto liberamente interpretabili da ciascuno e fonte di molteplici spunti, riflessioni, interpretazioni, pensieri…
Marco |
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Francesca_ di DamianoPignatti commento di pamar |
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Mmmm….una volta vista ieri sera questo ritratto particolare ho avuto voglia di dire la mia, ma non l’ho fatto. Ho preferito fare sedimentare le impressioni iniziali per dire poi qualcosa a mente fredda. Probabilmente hanno inciso le mie impressioni iniziali ma anche l’interrogativo espresso dall’autore stesso con il suo post . Vuoi la verità Damiano? Avendolo visto la prima volta non sapevo decidermi se fosse una realizzazione da prendere positivamente o meno….Sovente il vedere qualcosa una prima volta e poi ancora a distanza mi porta a due esiti: la conferma delle impressioni iniziali oppure la rivalutazione di quelle idee con l’aggiunta di nuovi connotati che si aggiungono all’idea iniziale o la smentiscono (in positivo o in negativo). Nel caso di questa immagine l’averla rivista a distanza, mi ha portato a formulare un giudizio positivo, molto positivo. L’ho vista nuovamente e approcciata in modo (forse) più consapevole e quegli elementi che non mi erano lampanti si sono per così dire manifestati senza le perplessità iniziali. Forse è capitato come quando si è giovani studenti e di fronte ad una nozione nuova essa pare complicata ed insormontabile…per poi rivelarsi non così una volta assimilata.
Il punto focale e basilare nei ritratti, lo sguardo e gli occhi, sono celati. Manca allora il fulcro di tutto…è un ritratto non riuscito? Oggi ho avuto la risposta. Semplicemente questo non è un ritratto (e l’autore saggiamente e oculatamente non l’ha postato nella sezione ritratti…) . Deve essere letto in maniera diversa e non con i canoni usati per leggere una fotografia di ritratto. il fulcro in questa fotografia è l’interrogativo e le personali interpretazioni che sorgono nel vedere un viso di una giovane e bella donna celato nel suo io piu’ intimo (lo sguardo) da un fiore. Fiore non a fuoco, capace di essere letto come fiore ma mero ostacolo all’interpretazione della persona, che rimane celata e non interpretabile. Persona che è resa con un fuoco ineccepibile che ce la rivela solo in parte. Un’idea coraggiosa e direi pensata. Per me molto valida.
Marco |
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s.t. di Arpal commento di pamar |
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Direi una rappresentazione ben riuscita. questo B&N ben dosato ha il suo perché ed accentua i connotati salienti del paesaggio, ossia il chiaro delle case del paesello rispetto al cielo e prati circostanti che sono ben piu’ scuri. Questo pone in risalto la tipologia stessa del paese, con le case fitte ed abbarbicate sull’altura, quasi fossero costruite tutte appiccicate l’una all’altra. Trovo buona l’idea di includere il campanile in primo piano a destra. Con la sua massa “riempie” la zona destra altrimenti un poco troppo vuota e fornisce anche una certa profondità al fotogramma, con un certo volume quello del paesello sulla sinistra, tanto fitto.
Marco |
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piena 2020 2 di 1962 commento di pamar |
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Certo che è veramente un’immagine notevole. Ila presenza reale/specchiato nell’acqua limpida che riflette come uno specchio ha il suo indubbio fascino. Subentra una sorta di perdita della percezione reale/riflesso che rende il tutto un’immagine affascinante. Io (ma è solo un mio parere personale) avrei accentuato il tutto con una simmetria dx/sin e con il corso d’acqua perfettamente centrale…ma solo un’idea. Ottima anche come é.
Marco |
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Solitaria sulla rocca di JoK3R commento di pamar |
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Molto molto bella. A mio avviso hai centrato in pieno la composizione dell’immagine. Alcuni potrebbero ridire per il fatto che il soggetto, la rocca sia molto esigua come dimensioni rispetto alla grande porzione di parete rocciosa alle sue spalle. Io trovo invece che questo sia il connotato vincente della tua fotografia. Rende lo scatto non comune e diverso dalla prassi. Esalta le dimensioni fisiche dello scenario nel quale è collocata la costruzione, la grandezza della parete alle sue spalle e, di contro la piccolezza dell’opera umana di fronte alla natura. Basta poi la contrapposizione cromatica e di illuminazione rocca/parete rocciosa per rendere la rocca fulcro palese dello scatto. Per me ottima e non banale.
Marco |
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Il fagotto di Flavia Daneo commento di pamar |
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A mio avviso un’immagine riuscita. il protagonista è, nell’intenzione dell’autrice, il fagotto rosso appeso. L’intenzione è rispettata e l’autrice ha avuto successo. Fondamentale risulta il colore dello sfondo, del muro di un azzurro spento con finestre scure e contornate da profili di un verde altrettanto spento. A dire il vero anche il fagotto risulta di un rosso non molto vivace (probabilmente a causa della luce non molto viva presente al momento dello scatto), ma semplicemente il fatto della dissonanza cromatica fagotto/sfondo basta e avanza a rendere il rosso un colore che si distingue efficacemente e balza all’occhio senza riserve. Sono in dubbio sulla parte vuota della parete a sinistra che “rompe” la simmetria che si crea grazie alle forme e finestre della parete…ma levarla vorrebbe dire porre il fagotto troppo sulla sinistra del fotogramma, quindi bene così.
Marco |
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Il classico castello del boccale. Prima del Tramonto.. di Arnaldo A commento di pamar |
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Senza dubbio, come ti hanno detto in molti, una foto molto bella e riuscita. Molti elementi dell’insieme validi e che contribuiscono alla riuscita, tutti bene amalgamati a dare un mix vincente. Dalla composizione che risulta ben dosata ed ariosa, all’uso dei tempi lunghi che si traduce in acqua e nubi spumose alla luce (l’elemento che preferisco) accattivante e d’impatto soprattutto sul biancore del castello. Una cosa mi è balzata all’occhio a fronte di questa bellissima immagine (attenzione, non vorrei essere frainteso, non è una critica ma solo una constatazione): come è diversa la resa a fronte di quanto lo era con la pellicola. Una fotografia scattata con la pellicola penso che difficilmente avrebbe portato a questo risultato estetico. Voi cosa ne dite?
Marco |
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st di pamar commento di pamar |
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Ecco la versione senza le varie accentuazioni.
Marco |
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st di pamar commento di pamar |
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Ciao e grazie per le parole. Si, ho giocato in modo deciso su alcuni parametri. Non saprei se il risultato avuto e' meglio o peggio. Di sicuro e' diverso. In questo periodo mi piace giocare...
Marco |
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Dolomiti..Settembre 2020 di Arnaldo A commento di pamar |
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Bella. In questa foto c'è tutto ed è piena di particolari d'impatto. Monti, cielo con strato di nubi, vallata... tutto esteticamente d'impatto e visivamente avvincente. Ma vi è un oggetto fra tutti che nella sua piccolezza ed apparente modestia, a fronte di uno stupendo scenario, si rivela importantissimo. Mi riferisco al pinetto in primo piano: apre la via della stupenda scena e dona profondità. Vero piede d'appoggio per lo sguardo che poi è libero di spaziare.
Marco |
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st di ant64 commento di pamar |
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ciao Antonio, ti dirò' la verità, ho visto la tua fotografia un paio di giorni fa, ma non l'ho commentata anche se mi aveva colpito (tempo tiranno...). Mi é rimasta in mente e a distanza di giorni ci sono tornato. Da parte mia ti dico che il solo fatto che me la sia ricordata é indubbiamente un segnale che ha un quid di particolare. Si vedono in giro tante diverse immagini, soprattutto bazzicando la rete; alcune bellissime ma poche hanno il pregio di colpire e rimanere impresse a distanza di tempo. a mio avviso é una dote non banale e per niente comune. Questa immagine nasconde dentro di sé vari dettagli compositivi e circa la modalità di rappresentare il soggetto che richiamano il surreale. La divisione netta fra pieno e vuoto, fra uniforme/monotono e denso/vario, fra spazio positivo e spazio negativo. E poi quell'immagine che si riflette nella finestra e che appare straniante nel suo essere li. Notevole....vorrei averla "pensata" io.
Marco |
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VICO 1 di giacomo falcinelli commento di pamar |
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Una bella immagine. Non sempre il formato quadrato è facile, le regole compositive valide e giuste nel rettangolare non sempre se applicate al quadrato forniscono risultati buoni. Con il digitale poi spesso il quadrato "salta fuori" per salvare uno scatto tagliando via qualcosa di non piacevole. Altri tempi quando con il medio formato e la pellicola 6x6 si scattava direttamente quadrato. Io non trovo motivi tecnici per dire che la tua immagine é ottimale in formato quadrato, non riesco a dirti da subito perché. Ma per me é ottima in formato 1:1, non riesco ad immaginare migliorie con il 3:2 o 4:3. Cosi' come é ispira armonie e la trovo perfettamente bilanciata nelle sue diverse componenti. Complimenti.
Marco |
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st di pamar commento di pamar |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Allineamenti inversi di Anna Marogna commento di pamar |
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Io personalmente di una fotografia di questo genere non cambierei proprio nulla. Spesso mi succede che guardando la prima volta uno scatto, immediatamente, c’è un qualcosa che mi balza all’occhio come discordante o perfettibile o ancora che avrebbe maggior senso se fatto in modo diverso. Magari si tratta di un piccolo elemento o di un dettaglio che, nel suo piccolo, diventa rilevante ed acquista un peso sempre maggiore. Il mio sguardo si impunta li e, a suo modo, inficia l’armonia della scena immortalata. Proprio come fosse una piccola cariettina su un dente e…la lingua batte dove il dente duole. Allo stesso modo lo sguardo si impunta sempre su quel dettaglietto che, col tempo, diventa importantissimo pur nella sua apparente piccolezza o non rilevanza. Come dicevo non è questo il caso. Io ritengo questo scatto ottimale e anche facendo il pedante non ci trovo nulla che cambierei. Non sto a fare un’analisi su formato o composizione, atmosfera o toni….mi viene solo un termine da associare alla fotografia: armonia.
Marco |
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Frozen di -Max- commento di pamar |
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Uno scatto che ha il suo punto di forza nella semplicità. tutto è lineare e senza fronzoli. Vi sono fattori realizzativi e compositivi che focalizzano l’attenzione sull’elemento principale, pur non facendo perdere l’identificazione del contesto nel quale è posto. Il soggetto, la pallina ghiacciata, risulta immancabilmente unico protagonista ed unico elemento di spicco per alcune ragioni. Prima di tutto, é oggetto da subito intuibile, è l’unico elemento nell’esigua zona a fuoco, insieme col solco ad essa vicino sul terreno. Lo sfocato poi risulta piacevole ed uniforme senza zone o macchie cromatiche. Unico elemento bianco in un ambiente di un azzurro abbastanza scuro e comunque poco brillante rispetto al bianco del ghiaccio. Per rendere il tutto ancora maggiormente piacevole sottoscrivo il consiglio di Flavia.
Che dire quindi…pochi elementi ben dosati e ben disposti “fanno” uno scatto piacevole.
Marco |
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Paradosso di tuco_theugly commento di pamar |
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Grande idea, bella. Unico appunto é la posizione della scritta. Perché decentrata ? Essa è la vera ed unica protagonista (con il B&N). Meritava e voleva il centro del fotogramma. Non trovo che il decentramento apporti migliorie, anzi.
Marco |
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