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Nel bosco B/N di pamar commento di pamar |
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Ho provato a stampare questo B&N su carta baryta satin (un supporto ottimale per il B&N) per vedere la resa dell’immagine su carta. Ne sono abbastanza soddisfatto. I neri risultano belli profondi e fanno “emergere” come desideravo la zona della pianta chiara centrale. Ne esce un’immagine per nulla descrittiva della scena ma fondamentalmente interpretativa. Impatto vs descrittiva.
Marco |
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Negozio di Antonio Mercadante commento di pamar |
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Una fotografia a suo modo avvincente. Prima di tutto quello che mi ha colpito una volta aperta, è stato l’orientamento. Intendo dire la zona dalla quale è vista la scena. Io mi aspettavo la comune scena che raffigura l’interno di un locale visto dall’esterno, dalla strada. Invece in questo caso è il contrario e si vede l’esterno dall’interno del lo stabile. Niente di sconvolgente, beninteso, ma per mia abitudine e per quanto sono abituato a vedere in giro, è un certo sovvertimento dell’abitudinario. Già questo lo considero un punto basilare. Dopo essermi focalizzato ho trovato un ulteriore elemento che, nella sua apparente banalità, rende l’insieme particolare: la persona che guarda direttamente all’interno, quindi verso il fruitore della fotografia. Pensandoci un attimo la cosa è logica, è normale che un passante guardi un interno dal di fuori, tuttavia il fatto di guardare con un’aria quasi insistente ed interrogativa, pone un certo interrogativo che riguarda il cosa abbia attirato la sua attenzione. Domanda che rimane senza risposta perché quanto vediamo noi non è quanto vede la persona. A chi vede la fotografia rimangono elementi che riguardano l’esterno e la donna all’esterno ma nulla riguardo l’interno e cosa vi è li ed è capace di colpire il passante. sorgono allora una serie di domande circa il cosa racchiuda lo stabile, cosa sia e cosa nasconda (probabilmente non nasconde nulla ma ogni traccia o elemento dell’immagine conducono immancabilmente a questo interrogativo). Pochi indizi; adesivi sulla vetrata, una vetrinetta poco esplicativa a sinistra ed un condizionatore (?) a terra a destra…..L’interrogativo permane e non trova risposta. ogni elemento presente nell’immagine “costruisce” una sorta di trama ben precisa…domande ed interrogativi senza risposte certe, solo congetture. Non saprei se queste erano le intenzioni dell’autore nel fare questa immagine. Sono tuttavia sicuramente i pensieri che mi sono sorti spontaneamente. Concludo dicendo che trovo perfettamente fittanti costruzione e “storia” che emerge da questa fotografia (almeno, con la storia che io mi sono costruito, anzi che la scena mi ha spinto a costruirmi).
Marco |
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Nel bosco B/N di pamar commento di pamar |
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Francesco Ercolano ha scritto: | Sul mio monitor la parte destra ha i neri troppo chiusi
La trovo molto bella.
La cornicetta non mi piace.
Spero non ti dispiaccia.
Un saluto,
Franco
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Dispiacermi ? Per niente. Se posto è per avere opinioni altrui, anche negative. Mi piace e ci tengo a conoscere le opinioni di terzi che poi valuto da me.
Il nero a dx non dipende dal tuo monitor ma è ricercato, con l'intento di fare emergere solo il vegetale chiaro centrale (ho sottoesposto e vignettato) e lasciare il resto solo come siluette e/o sprazzi riconoscibili.
Grazie del commento.
Marco |
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Canto alla luna di rrrrossella commento di pamar |
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Certo che fra te e Max col suo spegnicandela ne avete di occhio e fantasia....sicuramente 1 Kg piu' di me
Marco |
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voglia di neve di elis bolis commento di pamar |
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Una fotografia che raffigura una distesa innevata. Anzi a guardare bene non si tratterebbe di una distesa ma di una porzione di neve non troppo grande, infatti si evidenziano una certa granulosità della neve altrimenti non percepibile da una ripresa a campo largo. Sorgerebbe a molti una considerazione circa la monotonia di una fotografia del genere. Infatti una delle prime “regole” delle immagini, anche e soprattutto se semplici, è la necessità di un punto di interesse capace di focalizzare l’attenzione. Qui non c’è un unico elemento forte. Tuttavia non è per nulla monotona. Prima di tutto non è piatta/lineare perché la superficie ü ondulata, poi è presente una bella trama e texture della neve esaltata dalla illuminazione; illuminazione che disegna anche un bel gioco d’ombre. Quindi non è sicuramente una fotografia piatta e monotona, vi sono infatti numerosi e vari connotati della neve stessa. Diciamo che è tutto fuorché piatta. Tuttavia, a mio gusto, vi sono moltissime varianti all’uniformità del manto nevoso, ma nessuna che riesce a focalizzare senza alcun dubbio lo sguardo. Non vi è una sorta di elemento “diverso” ma solamente varianti della stessa cosa. Un “qualcosa” di “altro” avrebbe avuto un peso maggiore ed un’attrattiva dell’attenzione maggiore. Probabilmente (e dico probabilmente, non è una certezza e potrebbe essere solo una mia convinzione) molte varianti dello stesso elemento hanno un peso minore rispetto ad un elemento diverso……che so, magari un rametto o una fogli sulla neve….
Intendiamoci, è comunque una foto molto valida che hai saputo e voluto rendere dinamica e non piatta pur giocata su un unico colore ed elemento. Una buonissima prova, ma a mio avviso manca un pizzichino per renderla top.
Marco |
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Spegnicandela di -Max- commento di pamar |
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Troppo forte. Complimenti per occhio ed inventiva, io non ci sarei mai arrivato.
Marco |
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Il Confronto - 11 di redazione4u commento di pamar |
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Questo confronto è, a mio avviso, molto particolare e per nulla semplice da valutare. Un approccio frettoloso porterebbe portare a sottovalutare e sopravvalutare alcune caratteristiche che accomunano e/o diversificano gli scatti. Da subito la prima caratteristica che si nota è il B&N, un B&N abbastanza simile anche se la foto di Salvatore è più chiara e luminosa ma per la tipologia di ambientazione. Altra caratteristica simile è la tipologia di ambientazione che, sebbene non uguali ricalcano i connotati salienti: corridoio con sui lati scie più chiare date in un caso dalla tonalità delle pareti, nell’altro dalla presenza di vetrate. Soggetti in primo piano, frontali, fermi, con sguardo diretto verso la fotocamera. E probabilmente qui’ finiscono le similitudini. Partiamo dall’ambientazione; l’andare del corridoio presenta una sfocatura in entrambi i casi ma nella foto di Orma è molto molto graduale e quasi tenue mentre in quella di salvatore è netta fin da oltre il soggetto. Il fondo del corridoio non è visibile nella foto di Orma dove è totalmente coperto dal soggetto. Nell’altro scatto invece il soggetto non copre totalmente il fondo ma esso si intravede nel suo bianco luminoso; a dire il vero non si intuisce bene se è il vero fondo ma fondamentalmente si ha percezione del là del corridoio mentre nell’altra fotografia il proseguo/termine del corridoio si “immagina” ma è totalmente coperto. E veniamo ai personaggi; oltre alla palese differenza di sesso vi sono differenze profonde. L’uomo con un giubbotto e le mani in tasca ha un’aria piu’ calma, di attesa, quasi placida. La donna invece è connotata da un’aria di dolce aggressività, anzi forse è meglio dire che pare pronta e decisa sul da farsi. Lo testimonia anche il fatto che le braccia non siano a riposo o conserte ma che la destra sia visibile e si appoggi alla balaustra quasi pronta al movimento. Infatti, sebbene ferma e poggiata a riposo una mano è quasi sempre la prima parte del corpo che accenna al movimento nell’atto di spostamento del corpo. La mia fotografia favorita ? Belle entrambe seppur simili ma diverse. Analizzando gli scatti la foto con la donna presenta connotati da ritratto di moda: sfondo sfocato, soggetto ad hoc, forse il vestiario; inizialmente potrebbe passare per un mero ritratto ambientato, ma guardando a fondo un poco si perde tale impressione iniziale. Lo scatto di Orma non passa minimamente come semplice ritratto, vuoi per la focheggiatura, vuoi per l’atteggiamento del protagonista. Quindi come ambientazione scatti simili, come resa molto diversi. Se devo proprio sceglierne una direi quella di Salvatore….ma unicamente perché la protagonista è veramente una bellissima donna.
Marco |
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Résumé di DamianoPignatti commento di pamar |
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Ciao Damiano,
si, come ho scritto sapevo che il tuo era un raggruppamento di fotografie con tematica comune e non un vero e proprio portfolio. Tuttavia ho voluto giudicarlo come tale, dandoti il mio personalissimo punto di vista per eventualmente formare in futuro (lo spero e caldeggio) un vero e proprio portfolio. Fra tutte le foto, come detto, che reputo ognuna eccellente, ne raggrupperei un insieme a tal proposito. Confermo quindi quanto detto prima e ribadisco che io punterei sulle fotografie a colori, perché sono maggiormente incisive; il connotato principe dove è immersa la testa della ragazza, ossia l’acqua, è maggiormente presente. In fondo il punto saliente (o meglio uno dei punti salienti) del lavoro è il raffigurare la ragazza in quel modo e senza dubbio una modalità nel farlo che esalta l’insieme, secondo me è preferibile.
Marco |
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Résumé di DamianoPignatti commento di pamar |
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Ho visto questo tuo lavoro ed ho deciso di parlarne. Ho letto le tue parole circa la volontà di variare. Io tuttavia lo vado a commentare come portfolio che, di regola, deve avere una certa unità stilistica o quantomeno formale. Per tale motivo, io personalmente, escluderei tutte le fotografie in B&N o simili. Se devo dirla tutta la foto che veramente non ci vedo attinente per nulla è l’ultima: in B&N, senza ambientazione liquida e (cosa che balza maggiormente all’occhio) sfondo nero (unico scatto con sfondo scuro). In base al mio ragionamento escluderei anche la prima perché senza liquido. Capisco tuttavia che nelle tue intenzioni (correggimi se sbaglio) la prima ed ultima immagine, così diverse dal resto, anche per l’espressione della ragazza piu’ “normale” e meno sognante o estatica delle altre foto, volevano essere come due paletti di introduzione-fine al lavoro, una sorta di incipit e conclusione. Potrebbe essere una valida idea ma, a mio avviso, le metterei a colori e senza sfondo scuro (quella con sfondo nero, lo ribadisco è un vero pugno nell’occhio). La ragione per la quale ti ho detto che escluderei le foto monocromatiche, oltre che per una ragione di omogeneità del portfolio, è anche dovuta all’evidenza dell’elemento che reputo importantissimo, ossia il liquido. Prese da sole le foto monocromatiche mostrano abbastanza bene il capo della ragazza immerso nel liquido. Il problema nasce dal frammischiamento con le foto a colori. Il raffronto visivo le penalizza, ossia penalizza l’immersione nell’acqua che appare meno evidente. In parole povere prese da sole le foto monocromatiche risultano ottime ma in mezzo a quelle a colori perdono molto confronto ad esse. Le fotografie a colori hanno una marcia in piu’ e sebbene il trattamento cromatico non sia uguale per tutti (spicca la diversa tonalità del liquido fra i diversi scatti), di base il tono del volto e fiori risulta comunque abbastanza omogeneo e quasi pastello. Elemento accomunante è poi la presenza degli occhi e sguardo della ragazza. Vero che nello scatto numero 5 gli occhi sono chiusi (unico esempio con le palpebre abbassate) ma seppur anomalo potrebbe starci perché la zona degli occhi è comunque presente (magari aggiungendo un paio ancora di scatti del tipo). La foto 8 invece, secondo me, è altamente a parte mancando tutta la parte superiore del viso e di conseguenza tutta la parte degli occhi.
In sintesi, per concludere, reputo gli scatti, presi da soli, tutti ottimi per fattura, composizione, framing, luci. Sono ognuno degno di nota e sopra la media. Nettamente. Considerati insieme come portfolio invece molti non fittano, non si amalgamano, vi sono inceppamenti che limitano la scorrevolezza visiva del lavoro. Volendo ottenere un portfolio omogeneo io personalmente leverei le foto monocromatiche, la prima (forse) e di sicuro l’ultima e la 8.
Marco |
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Mimetizzarsi a metà di ant64 commento di pamar |
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Questa foto mi ha subito intrigato, ma mi ha lascato indeciso su come valutare un fattore compositivo che da subito ha attirato la mia attenzione. Un elemento che immediatamente ho notato ed ha attirato il mio sguardo. Mi riferisco ai due spazi verticali sulle barre di metallo poste in basso. Ho pensato “cavolo, questa asimmetria dispositiva mi va a rovinare una bella fotografia”, asimmetria accentuata dalla divisione in barre. Infatti, ho pensato, questo genere di scatto che ha alla base un connotato molto marcato di parti con geometria ben definita dovrebbe contare su una rappresentazione fotografica ineccepibile dei vari elementi presenti. Tutto il resto, effettivamente, è simmetrico, la parte superiore è ineccepibile…eppure il mio sguardo puntava sempre a quella maledetta ringhiera, quasi fosse una calamita. Ottime tinte tenui e spente, bel gioco di forme, riflesso reso impeccabilmente…eppure…..sempre lì. E poi ci sono arrivato, si è accesa una lampadina: quell’elemento spurio conferisce un quid particolare ad una fotografia altrimenti troppo cheta e forse piatta. Quell’elemento discordante “funziona”, pone un accento necessario, funge da attrattiva per un’immagine bella ma (forse) altrimenti troppo precisa e perfetta. Quindi sono arrivato alla mia personalissima conclusione che tale asimmetria è una dote e non un qualcosa da eliminare. Bene cosi’.
Marco |
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Cucuzzoli illuminati di Anna Marogna commento di pamar |
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Ciao Anna,
la corrispondenza uomo/costruzione c’è ed io, devo ammetterlo, me ne sono reso conto a posteriori. Quanto invece mi è “arrivato” immediatamente, una volta visto lo scatto, è la vena surrealista che lo permea e il rimando a qualcosa di Magritte. Personalmente sono convinto che non bisognerebbe sindacare circa le intenzioni dell’autore, specie se si tratta cdi una persona non alle prime armi ma artefice di scelte volute e pensate. Tuttavia, e parlo per esperienza personale, a volte dei pareri di terzi possono aprire a idee che, fatte proprie, portano a sviluppi molto validi ed ai quali da soli non ci si era resi conto. Quindi che dire ? buona l’idea autoriale ma io ci vedo altri connotati non trascurabili.
Marco
PS come detto reputo questo scatto molto molto efficace, e se non l’ho messo nei preferiti è perché io (per mia abitudine magari sbagliata) non metto mai una foto tra le preferite. Perché? Ma perché sono un distratto inaffidabile e temendo di dimenticare qualcuno meritevole non lo faccio mai e basta. |
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Cucuzzoli illuminati di Anna Marogna commento di pamar |
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Questa fotografia mi piace davvero. Mi richiama Magritte. Non mi chiedere perché ma il personaggio presente mi ricorda fortemente quello presente nei suoi dipinti. Niente bombetta, è vero, ma il vestiario e le braccia aderenti ai fianchi con le spalle chiuse sono proprio quelli. mai di fronte, sempre di spalle…nei quadri quasi sempre e comunque con il volto immancabilmente celato…è lui. Oltre alla postura anche la posizione è quella: in primo piano di fronte ad un paesaggio o una scena. anche il paesaggio di fronte a lui rende bene. abbastanza anonimo, come ce ne sono tanti. E poi è solo e aspetta o pensa o non si sa cosa. Trovo che sia un’immagine notevole e nettamente sopra le righe perché non solo è molto curata nella fattura ma racchiude un messaggio ed una metafora molto forte. Se proprio dovessi cambiare qualcosa abbraccerei l’idea di Damiano ed escluderei la parte in alto. Hai pensato al formato quadrato? tagliando via la parte da propri sopra l'apertura bianca otterresti l’1:1. A mio avviso ne verrebbe fuori un lavoro da 10 (intendiamoci, così è da 9,5… per me…). Doppi complimenti.
Marco |
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cattedrale naturale di 1962 commento di pamar |
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Veramente piacevole. Uno scatto del genere deve essere a mio parere fatto reggendosi su una perfetta simmetria dx/sin, e tu hai ben fatto questo. Buona anche la scelta di non abbassare troppo il punto di ripresa che avrebbe comportato il taglio o l’esclusione delle chiome degli alberi che, a mio avviso, ci stanno, perché formano una sorta di tetto per la via prospettica. io preferisco il colore, il B&N non è male ma a colori ha un fascino maggiore. Forse perché i colori presenti non sono troppi o troppo accesi e non distolgono dalla bella architettura formata da piante ed acqua.
Marco |
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punto di arrivo partenza di oltre n commento di pamar |
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In questa immagine si percepisce benissimo una delle doti della fotografia. Sapere rendere uno scenario in modo surreale. Sono convinto che di fronte alla scena reale in pochi la ricondurrebbero in modo automatico all’immagine qui’ presente. E non mi riferisco semplicemente al bianco e nero che si sostituisce alla scena a colori, ma alle modalità di resa, framing, tempi di scatto…tutti questi connotati dell’immagine “plasmano” la scena e la modellano secondo caratteristiche particolari e volute dall’autore. Il tipo di inquadratura, l’ottica scelta, il framing “obbligano” lo spettatore ad immedesimarsi nel modello di visione voluto dall’autore. Autore che ha saputo benissimo scegliere e tradurre in immagine queste scelte. Ottimo.
Marco |
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st di -Max- commento di pamar |
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Un rametto annegato nel buio che emerge da esso grazie ad una lama di luce che ne illumina una porzione. Trovo sia uno scatto piacevole e capace di illustrare in un modo che lo rende particolare un vegetale altrimenti comune. Facile dirlo di fronte ad un opera finita ma dico le famose parole “se l’avessi fatto io” (perdona, so che possono risultare irritanti, ma si tratta solamente di un’opinione personale. Tra l’altro avrebbero maggior senso di fronte ad un palese errore, cosa qui non presente. si tratta solamente di gusti personali). Dicevo: forse meglio un formato quadrato? Maggiore compattezza ed accentramento sul protagonista e il suo essere unico elemento presente. Questo non eliminerebbe il grande volume di nero nel quale è immerso il rametto (secondo me non eccessivo) ma renderebbe il tutto più armonico. Ed infine io avrei dato più luce/chiarore alla fogliolina apicale in modo da renderla un pelino piu’ presente.
Marco |
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Scorci fra i sentieri sopra Portovenere di JoK3R commento di pamar |
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Una bella fotografia, perché “costruita” bene. Il soggetto è di suo affascinante, ma questo da solo non basta. Se infatti un pur bel soggetto è reso in modo confusionario o perfettibile il prodotto, ossia l’immagine fotografica, non rende, anzi lo penalizza. Non è semplice o automatico avere l’equazione bel soggetto = bella fotografia. Nell’equazione manca un termine, ossia “buona costruzione fotografica”. Quindi direi: bel soggetto + buona costruzione = bella fotografia.
Questa immagine secondo me è ben fatta. Luce affascinante che “dipinge” il soggetto, la rocca, lasciando in penombra gran parte della scogliera. Costruzione nel frame che disegna una piacevole diagonale rocce / mare. Ben fatto.
Marco |
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