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Nel bosco di Trentina commento di Trentina |
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E' uno spettacolo veramente esser in un bosco con la nebbia tra gli alberi..è magico...grazie mille a tutti ..un abbraccio  |
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Sonia di Trentina commento di Trentina |
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Mia figlia..sotto una pioggia a catinelle..ciao e buona giornata a tutti
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Sempre lui di Trentina commento di Trentina |
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smile64 ha scritto: | vedo una desaturazione del mare/lago dovuta a che? |
I colori sono al naturale ..nn ho modificato niente ..solo rimpiccilita per il sito .. grazie mille a tutti .. ciao  |
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Colori sul lago di Trentina commento di Trentina |
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nicolas8 ha scritto: | colori da urlo
ottima
vedi che .. ci vediamo!!
ciao buona giornata
Nicolas
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Piu che altro vedo il castello ma nn te dai che ce la puoi fare a fermarti e fare un fischio .. ciao e grazie |
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Colori sul lago di Trentina commento di Trentina |
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È il più celebre dei castelli del Trentino. Deve la sua fama alla singolare posizione e al bellissimo ambiente che lo circonda. Ma anche alle tante e cupe leggende che in quel parco e tra quelle mura hanno trovato fertile terreno su cui nascere e svilupparsi. Su quello sperone roccioso che fino a qualche secolo fa era un’isoletta – il livello del lago era più alto di due metri – 2000 anni fa "abitavano" le fate alle quali nel III secolo era dedicato un tempietto. Lo "certifica" una lapide murata nel portico del castello che l’archeologo Paolo Orsi definisce "unica nel suo genere nella realtà epigrafica romana". Ben presto tuttavia la funzione magico-religiosa venne soppiantata da quella militare-strategica e in luogo del tempio sorse un arcigno fortilizio per il cui possesso si scontrarono a lungo i signorotti della zona. Ma il castello che oggi possiamo ammirare e visitare è frutto della riedificazione voluta da Bernardo Clesio nel XVI secolo. Il maniero si trasformò in residenza molto apprezzata dai Principi vescovi di Trento e in particolare dai Madruzzo. E proprio a Carlo Emanuele Madruzzo, ultimo principe vescovo della dinastia (in quattro hanno governato la diocesi per 120 anni) è legata una delle leggende più truci. Narra che il vescovo abbia fatto avvelenare la nipote Filiberta e il fratello Vittorio. Si racconta inoltre che l’amante del Principe Vescovo fosse tale Claudia Particella, da cui il prelato avrebbe avuto alcuni figli. Il castigo di Dio per la condotta scandalosa del Vescovo non si fece attendere: una sera Claudia e suo fratello stavano attraversando in barca il lago per raggiungere il castello, l’imbarcazione si capovolse e i due morirono miseramente. Nelle notti di luna piena gli spiriti inquieti dei due annegati aleggiano ancor oggi sulle acque del piccolo lago. In posizione particolarmente suggestiva, tanto da richiamare da sempre l'attenzione di artisti e poeti, quello di Toblino è forse il più romantico dei castelli Trentini. Sorto sul luogo di una antichissima fortificazione, viene menzionato per la prima volta in un documento del 1124 nel quale si nomina Odorico di Toblino. L'attuale aspetto è caratterizzato in misura maggiore dagli elementi cinquecenteschi dovuti ai rifacimenti del Vescovo Bernardo Clesio e dei Madruzzo che trasformarono la primitiva fortezza in una piacevole residenza signorile. Il castello di Toblino è una tra le più ambite mete turistiche del Trentino; il ristorante, gestito con passione e competenza da Stefano Bertoni e Germana Rigotti, è tappa d'obbligo per chi vuole degustare proposte gastronomiche del territorio abbinate sapientemente ai migliori vini regionali e nazionali. |
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