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Commenti da edgar
Commenti alle foto che gli utenti sottomettono alla critica
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Commenti
Lettera mai scritta...
Lettera mai scritta... di alexab commento di edgar

So perfettamente che Alessandra ha inserito i monconi dei camini solo per darmi il contentino sull'ancoraggio a terra ....... LOL

Scherzi a parte, resto dell'idea che un bel cielo, per bello che sia (e poffarre! questo lo è davvero !!) da solo risulti sempre troppo vuoto per "riempire" credibilmente la foto.

In questo caso l'ancoraggio a terra è costituito dagli alberi (che vanno benissimo) e dai comignoli, che però sono troppo piccoli per rappresentare qualcosa di compiuto che svolga la funzione attesa; serve una porzione più cospicua.

Per il resto, colori, contrasto ed esposizione sono davvero ottimi.

A presto per nuovi ..... tetti ...!

EDgar
Un "tassello"
Un "tassello" di Troio commento di edgar

E' uno scatto paesaggistico della serie "Dentro una Cornice", che ha lo scopo di mostrare una fetta di realtà vista attraverso un'apertura.

Trattandosi di una foto pensata e non di uno scatto "rubato", questo tipo di immagine consente di inquadrare con tranquillità e precisione, e questo è' ciò che correttamente l'osservatore si attende.

In questo caso i limiti più evidenti dello scatto sono proprio riferiti all'approssimazione dell'inquadratura:

* La cornice è molto sfocata e questo non è un effetto gradevole; considerando l'iPhone è possibile che si tratti di un parametro non gestibile, però almeno l'orizzontalità del lato inferiore avrebbe conferito uno stile più corretto, eliminando l'impressione di approssimazione nell'inquadrare. Inoltre tale orizzontalità avrebbe reso l'orizzonte .... orizzontale, come correttamente deve essere.

* Alcuni elementi presenti nell'inquadratura sarebbero stati da eliminare, spostando leggermente verso sinistra l'inquadratura stessa: i due pali della luce a destra in basso e il cavalcavia dell'autostrada a destra circa a metà altezza. Peccato perché stridono molto con il resto del paesaggio che è molto bello.

* Infine lo scatto è sovraesposto, con la conseguenza che le zone chiare tendono ad essere molto slavate e i colori in generale sono poco saturi; non so quanto l'iPhone consenta correzioni dell'esposizione, ma credo di sì, perché ho visto molte foto con bellissimi colori saturi scattate con iPhone.

Ciao buoni scatti.

EDgar
S.T. 0020
S.T. 0020 di Dorian Gray commento di edgar

Uno scatto di una natura morta concepita con buon gusto, eseguito con buon gusto.

Innanzitutto la natura morta in sé è concepita con eleganza e misura; pochi oggetti, ben disposti, il giusto risalto della mela col suo bel colore squillante, la piccola giara con la sua dimensione emergente a costituire una sorta di "perno" compositivo, giustamente posta a 1/3 del fotogramma.

La messa a punto della natura morta è naturalmente il punto di partenza indispensabile per un buono scatto. L'illuminazione è molto ben eseguita e conferisce all'immagine toni caravaggeschi dove luce e ombra sono sapientemente dosati.

Unico piccola imperfezione, avrebbe giovato lasciare un poco più di "aria" sopra la giara.

Molto bene.

EDgar
PARALLEL LINES
PARALLEL LINES di Bee2013 commento di edgar

edgar ha scritto:
Rispetto alla prima:

* Hai avvicinato le sedie tra loro
* Ora le sedie si vedono interamente
* Hai spostato la ripresa leggermente verso sinistra (l'angolo a destra non si vede [quasi] più e in compenso hai inserito l'interruttore della luce a sinistra)
* Le gambe delle sedie sono sempre convergenti verso l'alto
* I colori sono meno fumettistici ma più reali
* Il contrasto è più scialbo

In sostanza direi che ambedue hanno dei punti di forza e dei limiti; l'ideale sarebbe una foto che miscela il meglio delle due evitandone i limiti, ad esempio:

* L'inquadratura della seconda che comprende interamente le due sedie
* L'assenza dell'angolo del muro a destra come nella seconda (meglio ancora togliere anche il piccolo residuo in basso).
* L'assenza dell'interruttore come nella prima.
* Le gambe delle sedie verticali (purtroppo non ci sono in nessuna delle due, ma sono meglio nella prima)
* Il contrasto della prima
* L'assenza di aloni colorati della seconda

E adesso sono ....... cavoli amari ...!!Wink

EDgar
Anna
Anna di alexab commento di edgar

alexab ha scritto:
Buongiorno Edgar.....

No!! Tu non conosci Anna!!! Perché Anna e' una persona solare...bellissima...vanitosa....simpatica...allegra.....ma riservata....e nessuno conosce,oltre me,la sua storia............quella che hai appena descritto!!!!! Solo e unicamente da uno sguardo!!!! La tua mostruosa bravura...mi fa venire i brividi!!!!!!!!!!!

Un saluto a "pelle accapponata"
Alessandra


Alessandra, non è colpa mia, è colpa tua ... sei troppo brava e i tuoi ritratti hanno la storia scritta in volto ... Cool



alexab ha scritto:
Ed Anna si è commossa!!!!!
Edgar!!!!! Hai fatto piangere una donna....che te possino!!!

Un saluto
Alessandra


Scusami con Anna .... ti prego e chiedile come posso farmi perdonare. Però visto che sei corresponsabile ci lavoriamo insieme ....
Wink

EDgar
Tre colori....
Tre colori.... di alexab commento di edgar

Lo scatto ci presenta un cielo illuminato in modo davvero affascinante che valorizza luci e nuvole.

I punti di forza evidenti in questo scatto sono:

* L'esposizione regolata sulle alte luci (il punto più chiaro dove si intravvede il sole); questa ha reso per le nuvole toni moto scuri e drammatici, tranne che per quelle direttamente colpite dai raggi di sole.

* Il contrasto a tinte forti che ha permesso di valorizzare correttamente il fascio di forte luce solare che viene emesso verso le nuvole a cirro.

I punti migliorabili sono:

* Il decentramento del punto di massima luminosità del sole verso sinistra; avrebbe creato una composizione più originale e avrebbe creato una bella diagonale con i raggi luminosi che emergono verso destra.
* si sente la mancanza di un punto di ancoraggio terrestre.

Noto comunque con piacere che finalmente hai saputo valorizzare i toni del cielo e delle nuvole con una esposizione più controllata che ha ottenuto i giusti contrasti.

Buona giornata

EDgar
PARALLEL LINES
PARALLEL LINES di Bee2013 commento di edgar

Rispetto alla prima:

* Hai avvicinato le sedie tra loro
* Ora le sedie si vedono interamente
* Hai spostato la ripresa leggermente verso sinistra (l'angolo a destra non si vede [quasi] più e in compenso hai inserito l'interruttore della luce a destra)
* Le gambe delle sedie sono sempre convergenti verso l'alto
* I colori sono meno fumettistici ma più reali
* Il contrasto è più scialbo

In sostanza direi che ambedue hanno dei punti di forza e dei limiti; l'ideale sarebbe una foto che miscela il meglio delle due evitandone i limiti, ad esempio:

* L'inquadratura della seconda che comprende interamente le due sedie
* L'assenza dell'angolo del muro a destra come nella seconda (meglio ancora togliere anche il piccolo residuo in basso).
* L'assenza dell'interruttore come nella prima.
* Le gambe delle sedie verticali (purtroppo non ci sono in nessuna delle due, ma sono meglio nella prima)
* Il contrasto della prima
* L'assenza di aloni colorati della seconda

E adesso sono ....... cavoli amari ...!!Wink

EDgar
Alien in Pompei :)
Alien in Pompei :) di batstef commento di edgar

Un simpatico scatto di dettaglio "street", minimalista e intelligente.

Il suo punto di forza è costituito dalla luce radente (come si capisce anche dall'ombra) che mette in risalto la "matericità" della superficie rocciosa (lavica).

Ciao buoni scatti.

EDgar
Prove food
Prove food di andrealogli commento di edgar

Come ho detto altre volte non sono un esperto di Still Life, però ti dò alcuni suggerimenti fotografici di carattere generale:

1) Lo Still Life (di cui il "Food" è un sottoinsieme) è un genere fotografico che si propone di ritrarre oggetti di uso comune in condizioni di ripresa controllate (cioè che decidi tu liberamente in tutto e per tutto) e che naturalmente si propone di mostrare l'oggetto al meglio. Spessissimo è una fotografia a fini pubblicitari e quindi ovviamente lo scopo finale è ... far venir voglia di comprare quel certo oggetto. In questo caso di comprare e mangiare questi bignè. Perciò tutti i parametri di ripresa devono essere impeccabili e qui purtroppo non è così.

2) Il contrasto dell'immagine è troppo basso e propone colori troppo smorti e volumi troppo appiattiti.

3) L'inquadratura costringe il primo bignè a stare a ridosso del lato sinistro del fotogramma, fatto che compositivamente lo penalizza.

4) dato che lo sviluppo della composizione è sostanzialmente orizzontale, avresti dovuto scattare in orizzontale, risolvendo così automaticamente il problema compositivo.

Ho fatto una variante semplicemente aumentando il contrasto con il comando dei "Livelli" e ritagliando la foto in quadrato, per dimostrarti che lo spazio in verticale non serviva mentre sarebbe stato utile se fosse stato disponibile in orizzontale.







Come dicevo, in questo genere fotografico la precisione formale e la cura del dettaglio di tutti i parametri di ripresa sono ESSENZIALI.

Quindi quando hai scattato e rilevi qualche minima imprecisione, sii inesorabile, cestina e rifai. Nel dubbio scatta moltissime varianti anche molto diverse tra loro e poi scegli la migliore.

Ma non accontentarti mai.

Ciao buona settimana.

EDgar
TWINS
TWINS di Bee2013 commento di edgar

Si tratta di uno scatto architettonico "libero", giocato sulla contrapposizione tra realtà e riflesso.

I punti di forza dello scatto, davvero originale, sono:

* L'idea di usare il palazzo gemello riflesso come "doppione" del primo

* Il posizionamento reciproco dei due palazzi, leggermente sfalsati in orizzontale che aumenta la sensazione di "sdoppiamento".

I punti di miglioramento sono:

* Linee verticali corrette (non essendo una inquadratura estremizzata, ma assolutamente normale, sarebbe stato meglio le linee fossero a posto).

* Precisione dell'inquadratura che invece ha mozzato l'angolo in alto; poichè siamo in architettura, mozzare una parte non è ovviamente cosa da fare, perchè oltre ad essere poco bello da vedere, comunica una sensazione di trascuratezza.

Detto questo la base dello scatto c'è ed è intelligente e interessante, evidenziando un ottimo colpo d'occhio e una capacità di estrapolare situazioni "fotogeniche" dal contesto urbano.

EDgar
CLIMB UP
CLIMB UP di Bee2013 commento di edgar

Bee2013 ha scritto:
Grazie capo Smile

In effetti uno dei tipi di fotografia che più mia affascina è quella di "architettura" ma presuppone una tecnica ed una attrezzatura per adesso non alla mia portata....quindi si fa quel che si può Wink

Ho letto questa cosa delle linee cadenti, ma ancora non ho ben capito come si possa ovviare a questo inconveniente con costruzioni di una certa altezza, sto facendo delle prove con la rotazione del piano nel pp cmq è un campo molto interessante....anche se poi foto perfette stilisticamente, diciamo, mi sembrano un po' tutte uguali, diciamo che devi trovare una costruzione particolare ed un punto di vista inusitato per dire qualcosa di originale, a parer mio Rolling Eyes E' uno studio veramente stimolante però



Per ovviare alle linee cadenti con costruzioni molto alte ci sono due possibilità:
* Se c'è abbastanza spazio allontanarsi finchè si riesce a inquadrare tutto l'edificio senza inclinare la fotocamera verso l'alto

* Oppure trovare un edificio di fronte a quello che devi fotografare e salire a metà altezza del soggetto. Ad esempio se devi fotografare la facciata di una cattedrale alta 30 metri, dovresti trovare di fronte un edificio e salire a circa 15 metri; così avresti un punto di ripresa che non ti obbliga ad inclinare la fotocamera e ti darebbe linee verticali corrette.

E' chiaro che spesso è difficile o impossibile che si verifichino le due condizioni che ho indicato; allora non resta che disporre di attrezzature specifiche. Che poi in sintesi sono obiettivi decentrabili, che permettono una regolazione della verticalità delle linee PRIMA dello scatto. Ma in genere costano da soli come un intero corredo fotografico.

A noi comuni mortali non resta che usare invece il "decentramento" dell'ottica .... dopo lo scatto, grazie a funzioni software!

Esiste poi una fotografia di architettura più creativa, che non si limita a riprodurre edifici secondo canoni di perfetta ortogonalità, che alla fine danno un risultato impeccabile ma sostanzialmente documentaristico (un po' alla "Foto Alinari" per intenderci; e in effetti il loro scopo era esclusivamente documentaristico), ma che si propone di mettere in risalto geometrie e forme degli edifici, usando proprio il contrario delle regole, con punti di ripresa completamente estremizzati.

Un po' come fai tu in questo scatto.

Da inesperto di fotografia di architettura, posso però dire che questo secondo genere produce di solito gli scatti più attraenti e meno banali.

Ciao buona settimana.

EDgar
CLIMB UP
CLIMB UP di Bee2013 commento di edgar

In genere la fotografia di architettura prevede che le linee verticali degli edifici siano rappresentate rispettandone rigorosamente la verticalità nell'inquadratura.

Ciò si ottiene tenendo la fotocamera perfettamente parallela alla facciata dell'edificio che stiamo riprendendo. Se invece miriamo verso l'alto con l'obiettivo otterremo linee convergenti verso l'alto (linee cadenti) che non sono in genere accettate nella fotografia di architettura.

E' tipico il caso in cui un edificio "non ci sta" nell'inquadratura e allora per cercare di non tagliare la parte alta, alziamo la mira con l'obiettivo.
Allora le linee verticali dell'edificio saranno leggermente convergenti verso l'alto e questo comunicherà un senso di poca attenzione nell'inquadrare.

Se invece esasperiamo questo approccio, ci avviciniamo alla base dell'edificio e inquadriamo quasi in verticale, otterremo uno scatto dove le linee non sono più ortogonali, ma lo sono in modo così estremizzato che ci può essere una valenza compositiva interessante.

Come in questo caso dove il punto di ripresa a ridosso della base e l'inquadratura quasi verticale hanno reso questo interessante effetto di estremizzazione dell'altezza.

Bene bene.

EDgar
La posa delle reti
La posa delle reti di WillyTheDog commento di edgar

Mi sono riletto tutti gli interventi e sono arrivato a una sorta di mediazione tra i vari commenti che sono stati proposti, compreso il mio precedente.

Del commento di Giovanni sposo in pieno il concetto che la prima rete a sinistra (queste reti si chiamano nasse?) sia troppo relegata sul bordo, rendendo la successione di reti meno elegante.

Trovo però - in accordo con Willy - anche una ragione "narrativa" nella presenza del lembo di terra a destra, che in qualche modo "delimita" lo spazio entro il quale si muove il pescatore.

Sulla positività della presenza della battigia, come "ancoraggio" a terra del racconto, mi confermo d'accordo ..... con me stesso ..! Smile

Un saluto a tutti e un ringraziamento per rendere viva e contrastata questa sezione.

EDgar
Giochi di luce
Giochi di luce di Don_chano commento di edgar

Don_chano ha scritto:
Rigirando il tuo commento possiamo dire che sono stato bravo a trovare l'unica zona senza alcun "punto di luce" ahahah Smile.
ma a parte gli scherzi.. Tu mi hai consigliato di tenere uno di quei punti a fuoco per valorizzare la foto. Ti faccio una domanda: lo stesso vale se io tengo la foto sfuocata come nel primo caso che mi hai elencato?
Grazie dei suggerimenti che continui a darmi.
sono felice di aver trovato un blog attivo in cui posso confrontare le mie foto e ricevere chiarimenti Smile


Le foto del primo caso - quello completamente fuori fuoco su tutto il fotogramma - non sono adatte a situazioni come questa, perché qui abbiamo un piano quasi orizzontale ripreso nel senso della profondità; allora ha senso giocare su un punto a fuoco per mostrare tutto il resto che sfuma nello sfocato.

I soggetti in cui ha senso sfocare tutto sono soggetti dove c'è poco sviluppo nel senso della profondità e nell'estetica dello scatto ci sta uno sfocato totale dove tutto è UNIFORMEMENTE fuori fuoco. In questi casi ovviamente la possibilità di avere anche solo un punto d fuoco nitido ... non esiste per definizione.

EDgar
Guerra fredda
Guerra fredda di coccomaria commento di edgar

Uno scatto di reportage efficace e drammatico, che racconta una storia di pericolo sospeso sul mondo.

La raccontano i missili stagliati in verticale contro il cielo azzurro, pronti al lancio. La raccontano i pini, con la loro forma a cono acuto che sembra replicare la forma dei loro mortali cugini di metallo e fanno da contesto "naturale" agli innaturali oggetti di morte.

La racconta il punto di ripresa dal basso che fa sembrare i due missili ancora più alti di quello che sono.

Bene bene.

EDgar
La magia di un tramonto
La magia di un tramonto di Troio commento di edgar

Si tratta di uno scatto paesaggistico dal contenuto molto emozionale, dovuto ad una luce davvero affascinante che l'autore ha saputo cogliere.

Compositivamente va notato il corretto decentramento dell'orizzonte verso il basso, che lascia spazio al cielo e alle nuvole e lascia una sola striscia di costa, ad ancorare lo scatto a terra.

L'esposizione è moto ben calibrata e questo ha comportato la mancanza di zone bruciate nelle alte luci e un riflesso sull'acqua davvero molto ben controllato.

L'unico punto di miglioramento sarebbe una piccola sforbiciata all'inquadratura nella parte superiore in modo da eliminare una fetta di cielo vuoto. Questo creerebbe una composizione più equilibrata, decentrando il sole anche verso l'alto.

In generale comunque una prova davvero riuscita.

A presto e buoni scatti.

EDgar
Giochi di luce
Giochi di luce di Don_chano commento di edgar

L'uso del fuori fuoco è uno strumento espressivo molto affascinante; è in grado di produrre immagini "sognanti" e oniriche dal potente impatto emotivo, ma va ovviamente usato con estremo buongusto, perché è difficilissimo calibrarlo.

Esistono sia fotografie dove il fuori fuoco è totale (non c'è nemmeno un punto dell'immagine a fuoco) sia fotografie come la presente dove esiste invece una piccola zona di fuoco.

Le prime sono difficilissime da concepire e realizzare, perché devono obbedire ad un progetto espressivo molto chiaro e forte e il loro bilanciamento è delicatissimo; basta pochissimo per trasformare un potenziale capolavoro in un fiasco.

Nel secondo caso in genere si utilizza la piccola zona a fuoco per valorizzare un elemento significativo della composizione, elemento che qui però manca. Abbiamo una superficie satinata, lavorata a tondi che riflette la luce e crea cerchi dorati, simili a perle. L'occhio cerca una zona nitida, scorre la composizione, ma quando trova l'area di fuoco, non trova alcun elemento che vi si collochi e si valorizzi. Come ho già detto in un altro caso: un bel palcoscenico, ma dove manca il protagonista.

Sarebbe stato ad esempio interessante se uno dei riflessi rotondi fosse stato fatto cadere al centro dell'area nitida. Oppure se un oggetto vi fosse stato collocato.

Se hai la possibilità riprova, tenendo conto di queste osservazioni.

Ciao buoni scatti.

EDgar
Frecce Tricolori
Frecce Tricolori di fab0569 commento di edgar

Non sono un esperto di fotografia d'aviazione, ma sicuramente in questo scatto si fa fatica capire che si tratta di modelli!

Ottima la messa a fuoco selettiva sul primo aereo e naturalmente anche il netto sfocato del paesaggio circostante.

Pare proprio che il pargolo sia ben indirizzato....!

Ciao complimento per il figlio e buoni scatti.

EDgar
Sindy e la sua Band
Sindy e la sua Band di salvo60 commento di edgar

Immagino che "Sindy" sia il diminutivo di Sindaco ..... Wink

E' uno scatto simpatico, caratterizzato da un punto di vista molto deciso, che pone il soggetto di spalle in primissimo piano.

Questo lo stacca decisamente dallo sfondo sfocato e dà forza al suo atteggiamento di decisa e ferma attenzione verso i "suoi" musicisti.

Semplice ed efficace, ci racconta con freschezza un episodio di vita sociale.

Ciao buoni scatti.

EDgar
Anna
Anna di alexab commento di edgar

Un ritratto in bianco e nero intenso e caratterizzato da una espressività a tinte forti; ricorda il ritratto di una attrice francese anni '60.

Lo definisco "a tinte forti" perché il viso di Anna è leggermente in ombra, posto contro uno sfondo molto illuminato, che per contrasto confina ancora di più il viso nella zona più scura.

Anna poi guarda nettamente verso il passato e lo osserva con un'aria che definirei disincantata e volitiva; una donna forte, che non ha paura di fare i conti con il proprio passato. Anche se la zona scura dove si trova il suo viso dimostra che i segni del passato sono ancora presenti e a volte fanno ancora male.

Anna, una donna dura quanto basta per affrontare discorsi ancora non chiusi, ma dai cui occhi traspare un velo di stanchezza.

Il viso di Anna è descritto con toni di grigio a basso contrasto, che rende bene un velo di tristezza e una dolcezza che il passato ancora non risolto non ha cancellato del tutto.

Questa è la mia lettura della storia di Anna.

Non ho prove per dire che la sua storia sia davvero questa, ma posso di sicuro affermare che questo ritratto davvero racconta con tanta intensità.

Buona serata.

EDgar
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