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Giallo per l'invidia? di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Grazie Pigi per il commento. Vorrei solo dire che questo tipo di ripresa, così come la gestione della luce è voluta. Con il flash radente ho esaltato le ombre creando maggior tridimensionalità e la maf selettiva mi ha permesso di concentrare l'attenzione dove desideravo. La macro fotosub (ma in generale la fotosub) è completamente diversa dalla fotografia terrestre non per gli "apparenti" limiti operativi, bensì perché permette maggiore creatività al fotografo che può contare su ambientazioni, tagli e soggetti che esulano i classici canoni cui siamo abituati.
Un caro saluto
Alessandro |
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La nave dei corani di alecacciafotosub commento di Muad'Dib |
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Complimenti alecacciafotosub, la foto di apertura del tuo reportage è stata scelta dallo staff come Foto della Settimana dal 29 Agosto al 04 Settembre 2011 della sezione ”Reportage e Portfolio”
Potrai vedere tutte le altre Foto di Settimana delle varie sezioni, cliccando sulla miniatura della Foto della Settimana ospitata in Home Page, oppure dalla pagina Le migliori della settimana
Enzo  |
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Giallo per l'invidia? di alecacciafotosub commento di pigi47 |
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Se fosse stato un cavalluccio di terra ti avrei suggerito un miglior parallelismo, come del resto una migliore diffusione della luce, ma essendo sotto le acque marine posso solo immaginare le difficoltà a cui puoi andare incontro. Basterebbe solo pensare alla prospettiva non potendoti muovere come sulla terra ferma, quindi mettendo insieme le tante difficoltà direi che lo scatto ti è riuscito, indipendentemente dal fatto cha al sottoscritto piace molto. |
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La nave dei corani di alecacciafotosub commento di Sisto Perina |
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Mi unisco ai complimenti per questo reportage...
Ricordo l'altro tuo postato e qui mi compare magicamente il colore
Credo di essere il portavoce dell'intero forum nutrendo una grandissima invidia per le meravigliose sensazioni che avrai provato durante l'immersione....
Ottimi scatti accompagnati da una precisa spiegazione e ricostruzione storica degli accadimenti...
Un buon lavoro
ciaoo |
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La nave dei corani di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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farotol ha scritto: | Splendide foto, e splendido reportage e descrizione, ho un solo dubbio su come mai hai privilegiato più il diaframma che i tempi, noto tempi che vanno dal 1/125 a 1/160 mentre hai usato un diaframma fisso a f14?
Ribadisco che è una domanda non una critica. |
Osservazione più che pertinente.
Quando faccio fotosub con il 16 mm fish-eye privilegio la pdc e per questo imposto un diaframma abbastanza chiuso da non generare evidenti aberrazioni e capace di tenere correttamente a fuoco soggetti ad una distanza compresa tra 50cm e l'infinito. Variando semplicemente i tempi posso gestire la luce ambiente e non compromettere l'esposizione del primo piano che dipende esclusivamente dal diaframma impostato e dalla potenza (NG) selezionata nei flash.
Ringrazio tutti per i lusinghieri apprezzamenti.
Un saluto
Alessandro |
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La nave dei corani di alecacciafotosub commento di farotol |
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Splendide foto, e splendido reportage e descrizione, ho un solo dubbio su come mai hai privilegiato più il diaframma che i tempi, noto tempi che vanno dal 1/125 a 1/160 mentre hai usato un diaframma fisso a f14?
Ribadisco che è una domanda non una critica. |
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La nave dei corani di alecacciafotosub commento di Steven F. |
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La seconda dello scorfano starebbe benissimo anche da sola in "natura e animali", davvero stupenda. Da amante del mondo subacqueo non posso che apprezzare anche il resto del reportage!  |
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La nave dei corani di alecacciafotosub commento di reojem |
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Che spettacolo, che colori CHE FOTO!!!! Bellissimo davvero...
Tanta invidia di sicuro! Io avrei tolto la foto dello scorfano con il sub dietro (tanto ne hai un'altra magnifica subito dopo)
Complimenti
Roberto |
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La nave dei corani di alecacciafotosub commento di alecacciafotosub |
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Il relitto del Kent era una motonave da carico, di proprietà greca battente bandiera cipriota.
La lunghezza è di poco meno di 80m e la stazza è di 783 tonnellate. Al momento dell'affondamento, 8 luglio 1978, si trovava ancorata dinnanzi la tonnara di San Vito lo Capo, su un fondale di circa 50m.
L'affondamento avvenne a causa di un violento incendio che non potè essere domato. Fortunatamente l'equipaggio venne tratto in salvo per tempo. La nave portò giù con se un carico di circa 30 tonnellate di vario genere: sacchi di polietilene, zampironi, 27 tonnellate di carburante, 1300 kg di olio lubrificante e due container di legno con all'interno svariate centinaia di corani. Questi container per via del peso specifico diverso, durante l'affondamento, si adagiarono qualche decina di metri accanto all'ancora calata sul fondo. Dei container e del materiale cartaceo resta qualche struttura e qualche pagina.
L'immersione.
Data la distanza dalla costa il relitto è raggiungibile solo tramite mezzo nautico. I diving locali hanno posto ben tre cime guida con altrettanti galleggianti: una a poppa, una al centro nave e un'altra a prua. In questo modo si ha la possibilità di effettuare la risalita o la discesa dove si preferisce. La profondità minima è di 40 metri sul fumaiolo e la massima è di 52 metri in corrispondenza del fango dove è poggiato il relitto in perfetto assetto di navigazione.
Le infrastrutture sono state colonizzate da ogni forma di vita bentonica ed enormi branchi di Anthias anthias circondano tutte le strutture.
La zona prodiera è stata colonizzata da grandi ventagli di Paramuricee clavata e da un candido ramo di Eunicella verrucosa.
Si risale lungo la prua fino al suo vertice dove ormai l'incontro con un altro abitante abituale del Kent è assicurato: lo scorfano (Scorpaena scrofa). I numerosi esemplari di questo scorpaenide sono così tanto abituali da far soprannominare il relitto, oltre che "nave dei corani", "nave degli scorfani". Solitamente sono poggiati sui bordi delle murate ed attendono pazientemente le malcapitate prede, rappresentate anche dagli splendidi Anthias anthias.
Scavalcata la prua ed avvicinandosi verso le prime stive si possono vedere l'elica e l'ancora di rispetto fissate alle pareti dei locali a pruavia.
Seguendo la coperta si incontrano le gru e i pennoni
fino a giungere in corrispondenza del fumaiolo dove, alla sua base, una porta divelta rivela la presenza delle batterie ancora sui loro ripiani.
Giunti a questo punto si prende la strada verso la superficie, non prima di aver completato una lunga decompressione.
Un saluto
Alessandro
p.s.: chiedo scusa per non aver inserito le foto come allegato ma non è dipeso da me in quanto nonostante le foto rispettassero i limiti previsti il sistema d'allegati non voleva saperne di inserirle. Nel caso si risolvesse il problema sarò ben lieto di ripristinare il tutto. |
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Trombetta di alecacciafotosub commento di il signor mario |
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Ho visto il tuo sito, mi hai fatto rivivere due delle tra le belle immersioni della mia vita: la Lauro C. e la Montagna di Scilla.
Complimenti per le foto e per il sito. |
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Merletto di alecacciafotosub commento di oile |
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Soggetto interessantissimo e ripreso alla grande, ottima la luce, complimenti x il tuo sito, interessante, ti consiglio di allegare i dati exif, ciao Elio |
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Merletto di alecacciafotosub commento di pigi47 |
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Ale, altro scatto di un soggetto particolare ed interessante, come tutti del resto, in più occorre dire che anche la ripresa è stata ben effettuata.
La gestione della luce è ottimale. |
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