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The wait di Phil7L commento di Alfredo Caridi |
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Fotografia scenografica. Dove regia, recitazione e direttore delle luci si trovano in rara simbiosi.
Complimenti.  |
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s.t di Gianluca Riefolo commento di Alfredo Caridi |
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Ciao Gianluca. Molto bello questo ritratto. La tonalità scelta è funzionale a conferire il fascino che trasmette la modella. In effetti, le labbra sono il particolare che può generare qualche perplessità. Non perché sbagliata la tonalità, tutt'altro, penso che avrei agito così anch'io. Guardando la foto, a mio parere le labbra staccano molto per colpa di un campo troppo esteso del fotogramma con una tonalità quasi monocromatica. Restringendo un po il campo il rosso delle labbra sfuma meglio sul viso e senza perdere forza appare più naturale.
Questo solo per fare le pulci a un ritratto veramente eccellente. |
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Elena di bandolero commento di Alfredo Caridi |
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Ciao Bandolero.
Ti ringrazio per aver accettato di vedere la mia proposta. Poi se ti va mi dici cosa ne pensi. |
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Elena di bandolero commento di Alfredo Caridi |
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Trovo eccellente l'uso della luce e la conversione in B/N.
Avrei rivisto alcuni dettagli di composizione facilmente risolvibili.
Il taglio deciso a sinistra e il vuoto a destra sbilanciano l'immagine dando l'impressione che la modella cada. E' sufficente una piccola rotazione a sinistra e riempire in base al contenuto i vuoti risultanti.
Il taglio sui capelli è troppo marginale. Se l'originale non ha spazio sopra, taglierei più decisamente.
pulire con il pennello correttivo i picoli puntini sul maglione che sporcano l'immagine.
Piccole correzioni che possono modificare in modo significativo la foto.
Sono nuovo del forum, non so se e a chi puo far piacere ricevere le immagini modificate. Se ti va te la mando.
Ciao Bandolero |
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In the navy di Tropico commento di Alfredo Caridi |
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Tropico ha scritto: | Alfredo Alfredo, intanto grazie per la visita e per l'apprezzamento, almeno per quella originale.
Se c'era il cadavere chiaro che è un altro discorso. Ma stiamo parlando di un pezzo di marciapiede, che significato perde l'originale clonandolo aldilà delle regole street? Questo vorrei che mi spiegaste, finora nessuno l'ha fatto, vi siete appellati solo ad una regola manco scritta. E le regole cambiano, oltre che essere relative, nonchè, cosa non secondaria, essere rotte nell'arte in generale...  |
In fatti, io ho parlato di finalità della foto. E chiaro che in certi contesti mi preoccupo di rendere la fotografia più bella che posso e comunicare ciò che voglio.
Ma la fotografia, come sai, è tutto tranne che la verità, la fotografia è un'arma pericolosa se usata impropriamente. Nel campo dell'arte, tutto è permesso. Ma nella street, reportage o fotogiornalismo la foto non dovrebbe essere Manipolata.
Anche se la storia è piena di scatti manipolati che hanno inciso profondamente sul pubblico.
E' vero che una prima manipolazione avviene con l'esclusione del colore e dal taglio operato dal fotografo. Questo fa parte della comunicazione soggettiva delle proprie idee. Interventi di cancellazione e/o montaggi, possono essere attuati anche all'insaputa del fotografo con l'intento calcolato di manipolare idee,visioni e concetti. Ovviamente stiamo parlando di "media" in grado di influire sulle masse e non di di un ambito foto amatoriale.
Ciao.
E' veramente un piacere per me seguire queste discussioni |
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In the navy di Tropico commento di Alfredo Caridi |
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Tropico ha scritto: | A parte che clonano in tanti anche famosi:
http://www.giancarloparisi.net/2016/05/mccurry-al-palo/
ma lasciando stare per un momento le ufficialità, se io a questa foto tolgo un pezzo di marciapiede, cosa cambia nel messaggio? Cioè se tu vedessi le due versioni, cosa ti aggiunge il marciapiede (o un palo, un filo ecc.) se non il semplice fatto di sapere che non è stato tagliato? Posso anche capire una foto urbana dei figli di Shore che hanno la premessa di voler riprendere esattamente quello che c'è senza modificare nulla, ma per il resto non vedo perchè mettere paletti inutili ai fini creativi, se una foto è più bella senza il palo in testa, a maggior ragione se irripetibile, io penso sia giusto e sacrosanto clonare, non si fa nessun danno alle cose importanti che si vogliono trasmettere, anzi si rende un servizio alla bellezza compositiva. E se vale per gli altri generi non vedo perchè non debba valere per le street...  |
Premetto che se c'è da clonare o da fare altri interventi di post, non mi faccio scrupoli più di tanto
Ma quello che fa la differenza, è la finalità della foto. Se posto in un forum dove c'è condivisione di critica per scambiarsi opinioni tecniche e culturali tra di noi, tutto è "lecito" Tra virgolette. Per una rivista "seria", tutto questo non è più lecito. Immagina che la tua foto debba finire su una suddetta rivista e, dova c'era il marciapiede (lo dici tu) invece c'era un cadavere , e che un'altra rivista pubblichi una foto simile senza ritocco...
Credo di essermi spiegato
Comunque, ho visto lo scatto originale e trovo che fosse bella di suo senza interventi.
ciao. |
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... di Perretta Giuseppe commento di Alfredo Caridi |
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Estremamente pulita e delicata nella composizione e nei toni. Il cielo contribuisce a dare ariosità al quadro.
Molto belle.
Avrei eliminato in qualche modo il traliccio a sinistra. |
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Golf....celeste di Clara Ravaglia commento di Alfredo Caridi |
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Una delle prime caratteristiche che salta all'occhio nelle fotografie di Clara, è l'estrema semplicità e minimalismo dei soggetti. Lo confesso, c'è stato un tempo in cui anch'io mi sono chiesto " e che ce vo" . E ci ho provato, e ci ho provato tante volte , fino a rendermi conto che per fare certe foto la tecnica aiuta poco se non si ha quella capacità di vedere e isolare la poesia che il quotidiano può suggerire.
Complimenti Clara. Riesci sempre a stupirmi. |
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L'uomo con l'ombrello rosso. di Daniela Loconte commento di Alfredo Caridi |
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[quote="vittorione"]Però nel confronto tra la (bella) foto di Marisa e questa (con i suoi limiti) di Daniela emergono soprattutto due diversi atteggiamenti nei confronti della fotografia, che non dipendono tanto dai mezzi quanto dalle finalità.
Interessante la discussione sotto questa fotografia. A mio parere, il nocciolo della questione sta sulle finalità. Non sappiamo fino a che punto Daniela usi consapevolmente il suo mezzo per ottenere determinati risultati.
Ci sono autori che usano attrezzature sofisticate e si sbattono per ottenere risultati sporchi e ruvidi come in questo scatto.
Guardando la foto di Daniela, mi sconcerta il particolare dell'ombrello rosso. Lo vedo come un punto di ingenuità: come se Daniela, fosse intenzionata a fare una fotografia esteticamente bella e impattante senza pensare di dare una connotazione concettuale allo scatto. L'idea iniziale è stata vanificata dai limiti del mezzo e dalle condizioni di luce che avrebbero richiesto sensori e ottiche molto più performanti. Il risultato ottenuto, trova una sua ragione solo a fronte di interpretazioni arbitrarie dell'osservatore.
Da parte mia, trovo significative le opere in B/N di Daniela presenti nella sua galleria. |
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123 di PyramidHeadA commento di Alfredo Caridi |
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A mio parere, la luce flash così diretto è troppo dura per il soggetto. proverei a usarlo di rimbalzo o attenuato da un diffusore.
L'abito dello stesso colore dello sfondo, non è il massimo così come rivedrei la mano tagliata e la ripresa dall'alto.
Il soggetto penso che sia sempre disponibile. Aspetto altre prove. Ciao |
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Milano di Alfredo Caridi commento di Alfredo Caridi |
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Cavolo!!! Dopo il mio commento sono andato a cena e ho sbrigato altre incombenze...Non mi aspettavo tutta questa partecipazione. Grazie a tutti per gli interventi. Il minimo che posso fare, è approfondire il mio punto di vista.
La citazione di Ettore, ha il suo fondamento nel mio pensiero.
Ci sono due aspetti da considerare: estetico e pratico o se vogliamo parlare difficile diciamo filosofico.
Sotto l'aspetto estetico, può andar bene far partire o finire linee nei vertici quando si tratta di linee non nette come può essere una siepe, una staccionata,un filare o cose simili. Ma quando si tratta di linee decise e ben marcate, andiamo a rompere l'angolo retto formato dal fotogramma. L'angolo diventa acuto e rompe la simmetria del fotogramma creando uno squilibrio dello stesso.
L'aspetto "filisofico", trova conferma nella citazione di Ettore.
L'azione di fotografare, di fatto è isolare una porzione del mondo circostante. Nella nostra inquadratura, è sottointesa la continuità della scena che vogliamo isolare e, questa continuità non la si può chiudere nei vertici.
La chiusura nei vertici, trova giustificazione solo nel caso che la composizione sia completa e definitiva su ciò che si vede, come può essere una figura astratta o di pura geometria. Casi in cui è consigliabile applicare una cornice, poichè i lati stessi del fotogramma concorrono alla composizione. Un buon esempio di geometrie è la foto di Gennaro Morga
http://www.photo4u.it/viewcomment.php?p=5313007#5313007
Ovviamente, stiamo parlando di una mia opinione che non ha nessuna presa di verità. Ma io continuerò a comporre così anche se per molti è un errore.
Grazie di nuovo a tutti per gli apprezzamenti e per l'occasione di questa discussione. |
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Milano di Alfredo Caridi commento di Alfredo Caridi |
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Ciao Pietro.
Grazie per il passaggio. Per la chiusura in alto a destra...è una mia fissa. Difficilmente troverai una mia immagine con le linee che partono dai vertici del fotogramma. Lo faccio solo in ben determinate situazioni. Se mi capita come in questo caso, compongo accuratamente in ripresa e/o taglio perché ciò non avvenga. La mia è una scelta non dovuta al solo gusto personale, ma a un ragionamento lungamente valutato e meditato.
Vediamo se altri notano il particolare, eventualmente possiamo ritornarci su e discuterne. |
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