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| l' uomo algoritmizzato di oltre n commento di oltre n |
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| Per PieroFCiao, con l' immagine ho raffigurato l' uomo racchiuso in dati certi e procedure che altri hanno preparato e, come scrivi, impigrendosi mentalmente, diventa succube di procedure prestabilite. I n strema sintesi.......irretito nella rete. Non metto in dubbio le capacità matematiche di chi li “progetta”, ci mancherebbe altro. E' l' uso continuo, a volte compulsivo, da parte di chi li utilizza che sta producendo,come scrivi tu, una pigrizia mentale molto funzionale al sistema consumistico . |
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| l' uomo algoritmizzato di oltre n commento di PieroF |
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Bella anche questa!
Ma grazie al cielo esistono gli algoritmi ed esiste l'algebra (le due parole sono simili perché derivano proprio dal nome della stessa persona). Lavorare a migliorare algoritmi resta comunque un lavoro logico, che richiede intuito ed inventiva. Un tipo di intuizione razionale, che rimane pur sempre una delle capacità più esclusive (complice pure la cultura classica che non le valorizza). L'efficienza della propria intuizione viene valutata direttamente dai risultati, universali e ripetibili. Quindi per me anche su questo tema… c'è chi si impigrisce… ma la disciplina in questione resta assolutamente non banale ed è anzi una di quelle che richiedono più potenza mentale. |
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| l' uomo algoritmizzato di oltre n commento di oltre n |
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L' algoritmo è una procedura finita e completa che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di istruzioni chiare e non ambigue, a partire da dati d’ingresso “certi”.Prima dell’avvento della Rete,il riflettere sul “come fare?” metteva in moto una serie di ragionamenti che portavano la persona alla maturazione di uno spirito critico ed era uno stimolo alla curiosità del singolo che ora, in epoca di “sovrabbondanza di spiegazioni”, rischia di mancare .
Oggi infatti esiste la Rete come punto di raccolta dati e procedure, che può indirizzare verso una determinata direzione , “alleviando” la fatica di immaginare percorsi alternativi e/o soluzioni originali. Con la logica dell’algoritmo, si dà enfasi al sapere emulativo a discapito di quello generativo, si è portati a gratificare, e a gratificarsi, per aver replicato risultati ottenuti da altri, non per avere “modificato” o “creato” ex novo.
Per chi è interessato
http://www.clementinagily.it/wolf/il-mondo-algoritmizzato-il-saper-fare-ai-tempi-della-rete/ |
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| confinato nel pensiero logico razionale di oltre n commento di fmongili |
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| PieroF ha scritto: | Interessante sia l'immagine sia la descrizione. Suggestiva. Mi ricorda pure la citazione di Sgalambro:
"La matematica è il tribunale del mondo, il numero è ordine e disciplina. Ma ciò con cui si indica lo scopo della scienza, tradisce col termine la cosa. L'ordine, già il termine ha qualcosa di bieco che sa di polizia, adombra nelle scienziati le forze dell'ordine cosmico, i riti cosmici […]"
Io però faccio matematica e alla fine penso che il pensiero logico razionale sia l'unico che permette di indagare su verità oggettive e condivisibili da tutti fuorché chi non le arriva. Per me oggettività e razionalità sono fondamentali al fine di elevare un sapere al grado di scienza.
La fotografia, soggettiva per antonomasia a mio avviso, infatti la trovo utile per dare sfogo agli istinti irrazionali. Ma non vedo nemmeno un'ombra flebile e sfuocata di verità oggettiva nella fotografia. Con sommo rispetto per i critici d'arte che credono di averla trovata
(Il sunto era che tutto dipende da cosa troviamo andando oltre il pensiero logico razionale. Se troviamo un infinito arbitrio dove ognuno si esprime per ciò che prova mi piace. Ma se invece troviamo un arbitrio oligarchico dove alcune persone hanno verità assolute che non possono dimostrare (critici d'arte, preti (?)), allora preferisco rimanere dentro la solidità dei quadrati concentrici).
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Apprezzo e condivido la verità tuo pensiero !
ciao Franco |
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| un luogo non lontano di oltre n commento di Mausan |
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Molto affascinanti le cromie di questo bel quadro astratto.
Non ritengo una foto prettamente di Natura, in accordo con lo Staff sposto in sezione Varie. |
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| confinato nel pensiero logico razionale di oltre n commento di oltre n |
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Concordo con quanto scrivi. Oltre il pensiero logico razionale........c'è qualcosa di inconoscibile tramite la mente. E' una percezione prettamente esperienziale, non legata ai sensi ed allo spazio tempo, percepibile con meditazioni profonde, tali da portare ad un dissolvimento di pensieri, ego e costruzioni mentali. Descriverla con linguaggio scientifico, religioso, filosofico ed ogni altro tipo di linguaggio “razionale”, è molto poco probabile, non essendo esprimibile con concetti legati al mondo “materico” ed allo spazio tempo.
Mi ha fatto piacere leggere il tuo commento e l' apprezzamento per l' immagine . Ciao |
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| confinato nel pensiero logico razionale di oltre n commento di PieroF |
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Interessante sia l'immagine sia la descrizione. Suggestiva. Mi ricorda pure la citazione di Sgalambro:
"La matematica è il tribunale del mondo, il numero è ordine e disciplina. Ma ciò con cui si indica lo scopo della scienza, tradisce col termine la cosa. L'ordine, già il termine ha qualcosa di bieco che sa di polizia, adombra nelle scienziati le forze dell'ordine cosmico, i riti cosmici […]"
Io però faccio matematica e alla fine penso che il pensiero logico razionale sia l'unico che permette di indagare su verità oggettive e condivisibili da tutti fuorché chi non le arriva. Per me oggettività e razionalità sono fondamentali al fine di elevare un sapere al grado di scienza.
La fotografia, soggettiva per antonomasia a mio avviso, infatti la trovo utile per dare sfogo agli istinti irrazionali. Ma non vedo nemmeno un'ombra flebile e sfuocata di verità oggettiva nella fotografia. Con sommo rispetto per i critici d'arte che credono di averla trovata
(Il sunto era che tutto dipende da cosa troviamo andando oltre il pensiero logico razionale. Se troviamo un infinito arbitrio dove ognuno si esprime per ciò che prova mi piace. Ma se invece troviamo un arbitrio oligarchico dove alcune persone hanno verità assolute che non possono dimostrare (critici d'arte, preti (?)), allora preferisco rimanere dentro la solidità dei quadrati concentrici).
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