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MAXXI 20 09 2014 #2 di il signor mario commento di Liliana R. |
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Mi ha rammentato Lemuel Gulliver che arriva nell'isola abitata dai Lillipuziani.
Lo scatto a mio avviso è interessante perché la realtà non è quella che vediamo ma quella che l'autore intelligentemente ci lascia immaginare. |
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MAXXI 20 09 2014 di il signor mario commento di perozzi |
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La sequenza mi piace ed è stata ben pensata: avrei preferito anche io l'uomo dormiente sull'ultima, ma mica potevi tirargli una botta in testa....  |
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MAXXI 20 09 2014 di il signor mario commento di ankelitonero |
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Non mi entusiasmano troppo gli scatti in sequenza, almeno in street, però c'è da dire che in questo caso, presentati in trittico, i potenziali di ogni singola scena si accrescono, e il racconto finale è valido, nonché simpatico. Mi ha ricordato le vignette di Little Nemo, partorite dalla mano di Winsor McCay, che finivano sempre con il protagonista che si destava dai propri bizzarri sogni. |
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MAXXI 20 09 2014 di il signor mario commento di bobo3361 |
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mario, rifai la pp, ed ingrandisci appena l'ultima inclinandola, così salvo una leggera differenza sul profilo a terra della vetrata di sx restano uguali...
a me piace... conosco la difficoltà di un trittico..
certo se il tizio avesse continuato a dormire da solo era meglio...
ma .. provare per credere |
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MAXXI 20 09 2014 di il signor mario commento di jus |
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Per me, l'unico lieve difetto è di averli presentati in trittico e non in sequenza, avrebbe a mio avviso meglio scandito il trascorrere del tempo e sarebbe venuta a meno la sensazione di leggera artificiosità che pure a me aveva di primo acchito trasmesso. L'occasione era ghiotta e tu l'hai sfruttata al meglio.
Complimenti. Ciao Mario. |
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MAXXI 20 09 2014 di il signor mario commento di Antonino Di Leo |
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signor mario purtroppo chi guarda le fotografie tutte queste notizie non le ha e quindi giudica in base a ciò che vede (ovviamente).
In pratica poco importano le motivazioni ma è il risultato che conta (chiaramente vale anche per le mie foto questo concetto... ci mancherebbe...)  |
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MAXXI 20 09 2014 di il signor mario commento di il signor mario |
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Antonino Di Leo ha scritto: | signor mario se devo essere onesto l'idea mi piace ma la sua realizzazione no.
Troppo costruita (almeno questo traspare) in primis e quindi perde tutta l'essenza street, poi la ripresa dall'alto schiaccia troppo la scena oltre a penalizzarne la prospettiva dietro, sopratutto nella terza.
Essendo una scena "preparata" (almeno credo) avevi il tempo di abbassarti e, magari, riprenderla anche dalla stessa distanza, in un trittico di questo tipo credo sia fondamentale ai fini di una buona lettura finale. Se l'intenzione invece era quella di comporle "in salita" e allargando (poco) la visuale non credo funzioni, almeno secondo me.
Detto questo complimenti per l'idea che trovo abbastanza originale e simpatica.
Buona Domenica... |
Ciao, veramente non è preparata anche perché sarebbe stato un po' complicato organizzare tutto all'interno del MAXXI (autorizzazioni -sono consentite fotografie estemporanee ma non allestimenti di set- casting, organizzazione generale, gestione del pubblico del museo...), la ripresa è ad altezza uomo stavamo sullo stesso piano e in più la ripresa è effettuata con la fotocamera ad altezza sterno, non è, come ho detto una scena preparata (non l'avrei messa in street) ma scatti al volo ad una persona che è rimasta così per tutto il tempo, lo ritrovavo ogni volta che passavo di lì, le riprese, essendo estemporanee e fatte in momenti diversi inevitabilmente soffrono di differenti PDR e in parte di inquadrature soprattutto la terza dove essendo il soggetto sveglio andava fatta al volo. Aggiungo che essendo stata ieri la giornata dei Musei ovviamente c'era moltissima gente con tutto ciò che di positivo e negativo questo comporta. |
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MAXXI 20 09 2014 di il signor mario commento di Antonino Di Leo |
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signor mario se devo essere onesto l'idea mi piace ma la sua realizzazione no.
Troppo costruita (almeno questo traspare) in primis e quindi perde tutta l'essenza street, poi la ripresa dall'alto schiaccia troppo la scena oltre a penalizzarne la prospettiva dietro, sopratutto nella terza.
Essendo una scena "preparata" (almeno credo) avevi il tempo di abbassarti e, magari, riprenderla anche dalla stessa distanza, in un trittico di questo tipo credo sia fondamentale ai fini di una buona lettura finale. Se l'intenzione invece era quella di comporle "in salita" e allargando (poco) la visuale non credo funzioni, almeno secondo me.
Detto questo complimenti per l'idea che trovo abbastanza originale e simpatica.
Buona Domenica... |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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frank66 ha scritto: | Mario, lo spunto narrativo è potenzialmente presente, tuttavia, a mio parere, non riesce ad emergere a causa del punto di ripresa troppo distante e dell'inquadratura. Quest'ultima risulta dispersiva (includendo molti elementi superflui) ma soprattutto, nella sua "accuratezza formale", finisce per attribuire maggior peso alla descrizione architettonica piuttosto che all'interazione narrativa uomo-vetrina. Sembrerà banale dirlo - ed è più facile dirlo che farlo - ma questa foto andava scattata a un metro e mezzo dal soggetto, possibilmente mostrandone l'espressione (per quanto riguarda quest'ultimo punto, pensa se la foto di HCB che hai appena allegato fosse stata scattata con i due completamente di spalle...).
Saluti  |
È sempre un piacere leggere i tuoi commenti competenti e mai banali anzi ricchi di spunti di riflessione.
L'idea era proprio quella di spalmere l'osservatore sulla vetrine, di creare un rapporto tra il passante e i manichini, non so il perché ma questa vetrina messa in un pessimo punto riesce comunque ad attirare l'attenzione di un'altissima percentuale di passanti, un rapporto molto stretto ma vedo che, almeno qui, non è passato quindi qualcosa nell'idea non funziona, forse con l'interpretazione di Mister Solo funziona meglio, comunque la vetrina è a circa 20' di passeggiata da casa mia ci passerò nuovamente e posterò il risultato di un nuovo scatto realizzato tenendo conto di tutti gli interventi costruttivi che si sono susseguiti.
Grazie |
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199 di il signor mario commento di frank66 |
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Mario, lo spunto narrativo è potenzialmente presente, tuttavia, a mio parere, non riesce ad emergere a causa del punto di ripresa troppo distante e dell'inquadratura. Quest'ultima risulta dispersiva (includendo molti elementi superflui) ma soprattutto, nella sua "accuratezza formale", finisce per attribuire maggior peso alla descrizione architettonica piuttosto che all'interazione narrativa uomo-vetrina. Sembrerà banale dirlo - ed è più facile dirlo che farlo - ma questa foto andava scattata a un metro e mezzo dal soggetto, possibilmente mostrandone l'espressione (per quanto riguarda quest'ultimo punto, pensa se la foto di HCB che hai appena allegato fosse stata scattata con i due completamente di spalle...).
Saluti  |
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199 di il signor mario commento di surgeon |
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Partendo da una semplice fotografia siamo arrivati ad una discussione animata emotivamente e ricca di divagazioni personali. Alcune di queste sono positive mentre altre rimangono negative. Senza entrare nel merito di ciascuna di queste vorrei ringraziare di cuore tutti i partecipanti, colorati e non ed invitarli a prendere "il meglio" da questa discussione ovvero la critica oggettiva all'immagine e le idee scaturite da questa affinchè siano di una qualche utilità in futuro. Se ci fossero ancora idee in merito possiamo discuterne in maniera più generale nell'apposita sezione "Il mondo della fotografia". Non sono gradite invece ulteriori divagazioni personali.
Grazie a tutti |
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199 di il signor mario commento di Ugolino Conte |
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il signor mario ha scritto: | Qui secondo me si apre un discorso molto ampio, quello della "banalità" Del "già visto" relativo alla fotografia street o life, in quasi 100 anni è stato fotografato tutto, davvero tutto, sicuramente guardando negli HD fotoamatoriali di uomini pelati che guardano una vetrina ce ne saranno migliaia, di uomini pelati di mezz'età che guardano una vetrina di abiti da sposa poche centinaia, forse alcune decine, il problema è che qualsiasi soggetto prendi, qualsiasi situazione riprendi troverai centinaia di foto simili alla tua in giro, e la possibilità della facile condivisione degli scatti aumenta questa sensazione di "banale" di ripetitivo. L'errore sta a mio avviso nel considerare la fotografia di street un qualcosa in cui si trova sempre un soggetto nuovo, una situazione nuova in un mondo dove per forza di cose tutto è "finito", diciamo che la situazione in un certo senso è simile alla fotografia naturalistica: per quanto raro sia un animale c'è sempre qualcuno che lo ha fotografato prima di te e probabilmente meglio, le scoperte eccezionali sono appunto eccezionali e non usuali.
Nasce però un paradosso: se la fotografia street in fondo non consente un controllo accurato della situazione e della tecnica e allo stesso tempo non è più in grado di "stupire" con qualcosa di nuovo (potrei riferirmi a Bruxelles, 1932 Bresson ad esempio) perché è stato già fatto spesso decine di anni fa potremmo affermare che la fotografia street è morta affogata nella sua banalità da cui non la solleva neanche la ricerca esasperata della perfezione tecnica come potrebbe accadere in macrofotografia (dove fra l'altro nessuno si sognerebbe di dire che l'ennesima foto di un licenide è banale perché ce ne sono già dozzine o perché la posa "è sempre quella")
Apprezzo il velato ed educato consiglio per il cestino e ti ringrazio del piacere di questa preziosa discussione sulla fotografia. . |
Ma perchè questa rassegnazione? Sinceramente, non comprendo.
Non voglio indagare su quale è la finestra di osservazione sul mondo della fotografia contemporanea che porta ad affermare che tutto è stato già fatto e nulla di nuovo si può fare, ma le foto interessanti, per fortuna, ancora esistono, anche se statisticamente sono nulla, paragonato alla mole pattume che rimbalza quotidianamente in rete.
Per fortuna non esiste solo il 'cosa' fotografare, ma anche il 'come', il 'quando', il 'perchè' e, sempre per fortuna esistono combinazioni di oggetti, persone, ambienti, momenti, luci, archiettetture che definire infinite è riduttivo.
Certo, se, nel 2014 si continua a parlare ancora di Bresson, della fotografia Street in BN, di un approccio alla fotografia di strada spremuto ed esasperato sino all'inverosimile, sterotipato e ridotto a vuota forma, di strade per fare altro, sinceramente non ne vedo. E' conclamato, assodato, glorificato, universalmente celebrato questo genere di street e lo sarà in saecula seculorum in luoghi 'senza tempo' come sono quelli virtuali del web.
Nel frattempo, qualcosa di diverso esiste. Basta dare uno sguardo nel mondo reale. Cito spesso il Festival della fotografia di Arles e lo ricito, per suggerire di andare farci un giro, una visita tra le foto 'tridimensionali' non quelle postate nei forum. Qualcosa di interessante c'è sempre, senza fare ricerche troppo approfondite.
In caso di sconforto, delusione, noia, valgono sempre un paio di frasi di Mario Merz:
'io sono il ragazzo che andava nei campi, sperando di poter portare a casa un disegno dei campi senza dover imitare il paesaggio dell'ottocento e sono rimasto tale'
'essere eccessivi nell'arte è una delle neccessità dell'arte, essere normali nell'arte non significa nulla'
Tra il dire e il fare c'è un abisso, (tra l'altro parlare di 'arte' associata alla fotografia, oggi, mi fa sempre venire l'orticaria) ma tra il provarci e il non provarci c'è la stessa differenza che passa tra la speranza e la rassegnazione. |
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199 di il signor mario commento di il signor mario |
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Mister Solo ha scritto: | Secondo me, per quello che volevi rappresentare, è troppo dispersiva... opterei per un'inquadratura più sintetica, tipo quella che allego.
Ciao  |
Mi piace, grazie |
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199 di il signor mario commento di Mister Solo |
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Secondo me, per quello che volevi rappresentare, è troppo dispersiva... opterei per un'inquadratura più sintetica, tipo quella che allego.
Ciao  |
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