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| LUI di OLDMAN commento di pamar |
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Guardando questa immagine noto due elementi. Il primo, come ti è stato detto, riguarda la tipologia di B&N. Deciso, contrastato, inciso. trovo che ben si adatti ad un soggetto del genere. L'altra faccia della medaglia è pero' dovuta agli artefatti creatisi in conseguenza dell'adozione di questo B&N. Contorni/linee bianche (in particolare nelle piante in lontananza) e forse una maschera troppo decisa e secca.
Marco |
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| La lunga estate del 43 di Bruno Tortarolo commento di pamar |
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Un’immagine piacevole. Toni non gridati, capaci di rimandare ad un certa tipologia d’immagine (anche cinematografica) del passato. Trovo, come l’autore stesso dice, una valenza visiva forte, rispetto a una descrittiva. Probabilmente per assurgere a descrizione in modo esplicito, non è in grado di reggersi da sola ma dovrebbe essere spalleggiata da altri scatti. Il titolo assegnato gioca una valenza importante e forse (dico forse) solo grazie ad esso si dipanano tutta una serie di rimandi . Comunque esteticamente piacevole.
Marco |
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| Coriandoli autunnali. di mak70 commento di pamar |
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D'accordo con Fabiana. Il primo piano con i rami fuori fuoco disturbano e penalizzano la fotografia.
Marco |
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| SelvaPaliano_Nov2020 di GiovanniQ commento di pamar |
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Minimalismo impeccabile. Un esempio di come una fotografia possa assurgere a un’opera artistica. Diviene non una semplice descrizione di un ambiente o paesaggio ma una sua interpretazione e rivisitazione. Oggetti tridimensionali resi forme nere. oggetti puliti, resi singoli elementi costitutivi una scena armonica. Una scena che mi ricorda un qualcosa relativo all’arte rappresentativa Giapponese o orientale. minimalismo, che non vuole dire un unico elemento nel vuoto. Minimalismo è pulizia di quanto vi è. Sua indipendenza grafica. Assenza di interazioni non necessarie. In questa immagine trovo, fra le altre cose, un’ottimale presenza e distribuzione delle piante: sono in numero dispari (7) . Non è un’inezia perché in queste rappresentazioni grafiche , un numero dispari di elementi è visivamente più appagante. La distribuzione può essere suddivisa in 3 alberi a destra, tre a sinistra ed uno centrale con maggiore spazio vuoto fra gli altri. Tutto bello e ben fatto secondo me….azz…questa fotografia vorrei averla fatta io. Se proprio mi devo sforzare e cambiare qualcosina, io ci avrei lasciato un pelino in meno di superficie nera sotto. Comunque ottimo.
Marco |
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| Climb on the roofs di Ferrara.Carlo commento di pamar |
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Bella fotografia e ben ideata. Complimenti per la fantasia che hai saputo tradurre in immagine. Formalmente forse era anche migliore escludendo tutta la parte sinistra, quella prima dell’inizio dell’ombra che va salendo sul muro. Sarebbe stata piu’ pulita. Comunque devo dire che si tratta di una gran bella idea.
Marco |
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| Spiriti Liberi di Francesco Ercolano commento di pamar |
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Una fotografia che non è una novità. Ma questa la metto una spanna sopra. Apprezzo la composizione perfettamente bilanciata che risulta non troppo piena e densa di elementi e non eccessivamente spoglia. E poi quelle fronde con colori caldi crea un effetto unico. Sembrano spuntare ed apparire dal nulla e quasi volare e librarsi sospesi fra i tronchi. Bellissima. Merita di essere stampata, magari su carta perla non eccessivamente lucida.
Marco |
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| Alba sul Lago Maggiore di Maurizio 70 commento di pamar |
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Comporre in maniera bilanciata ed accattivante una fotografia paesaggistica adottando il formato verticale non è banale. Se il formato orizzontale meglio si adatta ad una vista paesaggistica non è sempre automatico per il verticale. E’ vero che l’orizzontale talvolta risulta problematico, immortalando un elemento forte in primissimo piano, per il dove collocare tale elemento nella larghezza del fotogramma; ma il vantaggio risiede nella non esagerata estensione verso il fondo. Nel verticale invece ci si può ritrovare con un primo piano ottimo, uno sfondo accattivante ma con una zona centrale insignificante; il vero problema è che tale parte centrale potrebbe risultare molto, troppo estesa. In questa fotografia il problema non si pone. Vi sono un primo piano ricco di dettagli ed oggetti (legno, foglie secche), uno sfondo con un punto forte (sole) ed una zona centrale riempita da un semplicissimo cerchio nell’acqua. Questo semplice dettaglio non rende troppo monotona tale ampia zona e funziona.
Marco |
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| st di -Max- commento di pamar |
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Una scena che difficilmente attira l’attenzione di chi la vede dal vero. Non è un bel paesaggio esotico o dei monti innevati. Quanto attira l’attenzione é la modalità di rappresentazione, o meglio, la capacità di estrapolare un insieme di elementi interessanti da un contesto più ampio. Non solo, tale estrapolazione di dettagli è fatta in modo tale che non siano messi alla rinfusa ma legati l’un l’altro in modo da plasmare uno scenario che è oltre il loro semplice essere oggetti o parte di essi. Si genera allora un insieme di elementi capaci, con un bel gioco di ombre, di generare un insieme che è oltre la loro tipologia originaria e natura iniziale.
Marco |
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| Roma Mar2020 di GiovanniQ commento di pamar |
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Un'immagine che punta tutto sull'atmosfera creata e colta. Dico creata perché è grazie alla modalità di ripresa che i suoi punti salienti sono stati colti. Strisce cromatiche scure che racchiudono una fascia vuota di etere di un colore aranciato e quasi sintomo di momento nonnature e anomalo. Due strisce scure, nubi sopra e vista urbana sotto, ma per il panorama cittadino non vi sono dettagli esplicativi o bene interpretabili. Schiacciamento e unico fondamentale connotato il tono scuro. Si percepisce un'aria da zona immortalata nei suoi aspetti più sincopata e "anomali", quasi fosse una scena di un film post disastro o degradazione irreversibile, tipo 1999 fuga da NY o simili. Molto ben fatto e senza dubbio, a mio avviso, efficace. Ottima costruzione.
Marco |
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| Leggere foschie nelle colline. di Arnaldo A commento di pamar |
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Un paesaggio che gode di efficace e bel gioco prospettico dato dalla divisione in piani orizzontali alternati da strisce di nebbia. Non tanto quindi un susseguirsi dato dalla percezione visiva delle diverse distanze ma piani divisi e distinti dall'alternanza di cromatismi alterni. Una sorta di prospettiva aerea dove zone a progressiva distanza presentano via via toni più lievi. Qui la cosa è anche più affascinante perché le strisce orizzontali mostrano una bella alternanza di fasce con e senza nebbia che le diversifica e mostra il progredire in profondità. Unica variante personale riguarda, come ti hanno detto, l'elininare una fascia in primissimo piano. Magari quella iniziale dove si vede l'erba in modo più definito. A mio avviso la scena risultante avrebbe maggiore armonia e si toglierebbe una fascia diversa dal resto perché meno eterea e troppo ricca di dettagli tangibili. Comunque direi ottima prova.
Marco |
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| LG di pamar commento di pamar |
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Grazie Max. Lieto del tuo passaggio.
Marco |
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| cold winter di marekchef79 commento di pamar |
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Il formato quadrato è ideale per questo tipo di immagine. Il soggetto è centrale e arriva diretto ed immediato. Il Ben trovo sia una scelta vincente. Rende definitivo il contesto e quindi la situazione ambientale e climatica. Donna + panchina + neve. Pochi elementi ma capaci di raccontare e dire tutto quanto occorre, esplicitando la situazione senza se e senza ma. Ottimo.
Marco |
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| LG di pamar commento di pamar |
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| Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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| Brina autunnale di pulchrum commento di pamar |
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Esteticamente bellissima. Un esempio di come cogliere piccoli particolari ben evidenziati e composti sia in grado di evidenziare pattern accattivanti. Minuscole parti che normalmente non vengono colte ma che invece presentano risvolti degni di nota. Esempio di come estrapolare un particolare da un contesto più ampio porta ad ottimi risultati.
Marco |
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| Cowboy di Antonio Mercadante commento di pamar |
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Non saprei se hai presente quei dipinti o scene che paiono standard, o meglio che raffigurano una situazione normale. Poi emerge un connotato che spiazza e fa emergere qualcosa di anomalo e non abitudinario. O addirittura un dettaglio capace di creare una situazione surreale. a me è capitato questo guardando questa fotografia. Mi è sorta la domanda: "ma un cowboy in quel posto cosa significa?". Devo premettere che il titolo, nel mio caso, ha avuto un peso fondamentale. Mi ha fatto immancabilmente identificare la figura con un cowboy. Comunque ci sta, visto che non è una forzatura ma un rimando automatico. concludendo devo dire, senza se e senza ma, che si tratta di una gran bella ed efficace prova.
Marco |
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| baltic sea di marekchef79 commento di pamar |
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Ciao, io amo il formato quadrato. Vedo che utilizzando una MF e pellicola 6x6 la scelta era quella. Formato affascinante, ogni tanto (raramente) uso una Rolleiflex biottica.Tuttavia (come saprai benissimo) il quadrato non è l'ideale per tutte le scene. Formato capace di esaltare o viceversa sminuire. In questo caso, a mio avviso personale, non è il massimo per la scena ripresa. Trovo che comprima troppo e focalizzi eccessivamente sul centro del ramo morto, che risulta penalizzato nella sua non estensione sulla destra. Probabilmente avrebbe giovato una ripresa da maggiore distanza per includere una porzione maggiore del ramo ma anche dei dintorni. O forse (lo sospetto) un formato 3:2 sarebbe stato piu' adatto.
Marco
PS ho dato una veloce sbirciata alla tua gallery. Una foto come saaremaa Island, sempre fatta con una MF la trovo invece fantastica. Formato, B&N argentico. C'è tutto. |
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