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covid di reddo commento di vittorione |
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Qui utilizzi uno strumento classico del cinema "della tensione": l'inquadratura stretta sui protagonisti, claustrofobica, che non consente anche a noi di guardare attorno, e che solo attraverso gli sguardi inquieti dei protagonisti ci suggerisce l'aleggiare di un pericolo "invisibile" attorno.
E il pericolo invisibile sappiamo qual è.
Buona la disposizione sui due piani, ben calibrata la messa a fuoco, bn ben articolato.
Efficace.
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un eroe normale di Otnas commento di vittorione |
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Laki85 ha scritto: | ...
l'accostamento si presta a diverse interpretazioni
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proverei a ricavare un formato orizzontale tagliando in alto fino ad escludere la porzione bianca di cielo
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D'accordissimo con Giacomo.
Dal punto di vista compositivo la maggior sintesi visiva che si riscontra nella sua proposta e l'eliminazione della "via di fuga" favorita dalle linee prospettiche del soffitto che conducono fuori, verso l'area luminosa, giova alla resa finale.
Il "messaggio" che si vuole offrire lo trovo un po' retorico, soprattutto per l'apporto dato dal titolo che forza la lettura e senza il quale le molte interpretazioni che l'accostamento suggerisce sarebbero state più liberamente accessibili all'osservatore.
V. |
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Il Confronto - 5 di redazione4u commento di vittorione |
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Situazioni, atmosfere e climi molto più diversi di quanto alcuni aspetti esteriori possano indurre a pensare ad un primo sguardo.
La maggiore differenza, senza assegnare alcun tipo di ordine gerarchico, mi sembra essere la naturalezza e spontaneità, la briosità dello scatto di RiccardoC. rispetto alla maggior sensazione di staticità e trasognata compostezza emotiva dell'altra.
Nel primo scatto la dinamica è imperniata su tre soggetti: gli sguardi rimbalzano dall'una all'altro, e poi sul terzo, il fotografo, direttamente coinvolto dallo sguardo del bambino, in una dinamica circolare molto vivace portatrice di una espressività coinvolgente.
Nella seconda la dinamica è (giustamente) chiusa nel mondo della coppia, non ha altri referenti, gli sguardi vanno altrove e tengono noi all'esterno, osservatori non coinvolti.
A queste sensazioni contribuiscono le scelte spontanee e funzionali di utilizzare nell'un caso un'inquadratura orizzontale, che comprende nel riflesso una porzione del contesto, accrescendo il senso di naturalità della scena e del momento colto nella sua estemporaneità.
Nel secondo l'inquadratura è invece verticale, e taglia fuori ciò che sta al margine dei due, non lascia spazio ad altro che al loro attimo privato.
Dal punto di vista della riuscita sul piano del citato "coinvolgimento emozionale" a me sembra che la prima sappia di genuinità e freschezza, la seconda calchi un po' la mano sull'enfasi degli amorosi sensi, sottolineati dalla scelta dell'autrice di magnificare le alte luci coinvolgendo il bianco degli occhi e del sorriso di lei, scelta che genera un facile effetto oooh.
Pur non essendo una Foto di Matrimonio, ma semplicemente la foto di un matrimonio, si accomoda sul facile divano del cliché di genere, riuscendo nell'intento (i commenti ricevuti ne sono la prova).
E ancor più merito gli deriva dall'aver ottenuto il risultato con uno scatto occasionale e non preparato.
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st di reddo commento di vittorione |
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Riguardo al mosso diffuso concordo con gli appunti già fatti prima di me.
Ma a mio avviso anche se fosse stata una foto tecnicamente ineccepibile, anche se fosse stata inquadrata con maggior accuratezza (e non così avara a destra), ho l'impressione che non ci saremmo trovati davanti a quel che si dice una "foto interessante".
La scena ripresa è più che consueta: il suonatore di strada nel viavai dei passanti (più o meno interessati), la prolifica famigliola appena un minimo più partecipe, più che altro passando per l'attimo di coinvolgimento di uno dei bambini.
Personalmente, tutto sommato, ci trovo un po' pochino...
V. |
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Chiara di Michele58 commento di vittorione |
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Scusami, erroneamente per sinistro intendevo, con cattivo uso del termine, quello alla "nostra" sinistra, quando in realtà per correttezza avrei dovuto dire l'occhio destro della modella.
Sulla sclera, nella parte al di sotto della pupilla appare un'area appena più scura, resa particolarmente evidente dalla linea netta di passaggio che qui sotto ora evidenzio.
Sembrerebbe come se nello schiarire la sclera con uno strumento dal contorno troppo netto sia sfuggito questo particolare.
V. |
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Trasposizione nell'arte di Angelo Meroni commento di vittorione |
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Interessante idea, realizzata con buon occhio e sensatezza.
La somma di elementi è ben bilanciata e questi dialogano tra loro molto bene: nel quadro vediamo una porta disegnata ed un uscio riflesso, ma anche un altro quadro della parete di fronte, anche questo riflesso sulla superficie del quadro stesso che stiamo osservando.
L'inserimento del riflesso della figura "reale", molto ben posizionata e colta in atteggiamento consono, rende il gioco di scatole cinesi ancor più affascinante.
Ben vista e ben realizzata, con l'unico difetto, per me, della parte più chiara lungo il margine superiore, che, per maggior pulizia, era da tenere fuori.
V. |
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Chiara di Michele58 commento di vittorione |
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Concordo, devo dire, con l'osservazione di Marco per quanto riguarda il trattamento in post, che spinge la nitidezza fino alla percezione esagerata dei pori e della "grana" della pelle, accentua certi passaggi (vedi la linea di contatto tra dorso della mano e guancia, sottolineata come da un "tratto" troppo netto) e in alcuni punti non è stato eseguito a dovere (vedi l'occhio sinistro che conserva tracce non pulite della lavorazione di quell'area).
Al netto di questi aspetti che a me appaiono dominanti, la foto potrebbe avere le sue qualità: lo sguardo, le mani, e anche la posa del volto, seppure un po' troppo "pesante" sulla mano così da tendere in parte a deformare la bocca.
V. |
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Let me see me di Framebuster commento di vittorione |
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La trovo tendenzialmente sottoesposta (all'occhio e all'istogramma) e penalizzata da una nitidezza latitante.
Dietro questi aspetti, che per me rovinano la foto, ci potrebbe essere un discreto ritratto di bambina.
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prostrazione di randagino commento di vittorione |
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Beh, rende il concetto di "sentirsi svuotato"...
C'è una sensazione di deformazione del bicchiere, abbastanza tipica del grandangolare negli oggetti posti al margine dell'inquadratura, anche se qui mi sembra eccessiva, a meno che non si tratti di un crop (o di un bicchiere deforme di suo).
V. |
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Nel giardino di laurent01 commento di vittorione |
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Una classica scena di ispirazione ottocentesca, sia per soggetto che per le scelte di contestualizzazione e composizione.
Personalmente, data la levità della figura protagonista, trovo che l'insieme abbia una resa eccessivamente scura, e ho l'impressione che una certa maggior luminosità e leggerezza dei toni gioverebbero alla resa dell'atmosfera generale della foto.
Riguardo l'aspetto compositivo, in linea con lo stile a cui strizza l'occhio, direi che un posizionamento del soggetto più aderente all'asse e una riduzione dell'aria in alto genererebbero ad un miglior equilibrio visivo.
V. |
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Il Confronto - 2 di redazione4u commento di vittorione |
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La questione dell'Etica Fotografica è questione infinita, attorno alla quale si può dibattere altrettanto all'infinito senza la possibilità di giungere mai a delineare ciò che è o non è lecito o morale.
Io posso dire la mia, consapevole di quanto questo sia solo un contributo del tutto soggettivo, non di certo una asserzione di Verità.
Ciascuno di noi nel porre paletti che definiscano un'area di accettabilità etica traccerebbe un proprio differente confine ponendo al suo interno cose diverse, escludendone altre, cosicché questi territori mai potrebbero coincidere.
Secondo me la Buona Fotografia deve saper raccontare l'Umanità, e per raccontarla deve saperla guardare dritta in faccia.
La storia della fotografia è piena di immagini che ritraggono attraverso volti reali i mali dell'umanità: la sofferenza, la fame, la deformità, la miseria, la sopraffazione, l'umiliazione, la marginalità, il terrore, la follia... non finiremmo mai...
Il rispetto del fotografo, per il soggetto sta non nel decidere se ritrarlo o non ritrarlo, ma nel farlo con onestà intellettuale, con vicinanza umana.
Fatto succintamente il discorso generale e venendo alle due foto in oggetto, trovo che queste ritraggano le due donne per quello che sono apparse in quel momento davanti agli autori, nella loro essenza più genuina e vera.
Io non vedo il "grottesco" nelle loro facce, leggo piuttosto delle loro storie, o le cerco, o le immagino.
Gli autori non ne hanno stravolto la verità, l'hanno colta così com'era.
Non sono foto "di rapina", quelle sì per me immorali, quelle fatte da lontano, magari a soggetti emarginati, colti di spalle, indifesi a cui viene rubata la dignità per catturare con indifferenza uno scatto inutile.
Non sono paparazzate spiate da lontano, a dispetto della qualità fotografica minima, foto di puro guardonismo.
Sono foto oneste, fatte faccia a faccia, con soggetti coi quali i fotografi hanno interagito con lo sguardo e con la parola.
E secondo me ben vengano scatti di questa qualità e delicatezza.
V. |
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senza titolo di reddo commento di vittorione |
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reddo ha scritto: | Ma potresti spiegarmi come hai fatto?... |
Ti rispondo in MP per non starmi a dilungare qui...
V. |
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senza titolo di reddo commento di vittorione |
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Guarda, ti dico cosa mi sembra che non funzioni, o perlomeno cosa sembra (a me) che falsi la percezione di una scena "naturale" come, pur non essendolo, tu credo volessi apparisse.
Il rapporto dimensionale tra i due risulta stonato, la figura di destra appare più grande (più vicina) di quella di sinistra in una situazione in cui parrebbe naturale che se così fosse l'ombra portata della figura di destra si proietterebbe su quella di sinistra.
Spero di essermi spiegato abbastanza chiaramente, ma come ulteriore spiegazione ricorro, come spesso faccio, all'ausilio di un esempio visivo nel quale ho diversamente dimensionato le due parti.
V. |
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S.T. di LucaDessena75 commento di vittorione |
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LucaDessena75 ha scritto: | ...Per Vittorio: Vero. Sarebbe stato molto utile, ma non pensi che sarebbe uscito fuori un bel po' di rumore?... |
In una certa misura, inevitabilmente sì, ma lo scatto, per senza vedere i dati, nasce difficile, sicuramente a iso alti e già un po' rumoroso di suo.
Ragionando sui compromessi ai quali scendere il recupero di leggibilità in quell'area secondo me vale la spesa di un po' di rumore.
Ne guadagna lo scatto sul piano del bilanciamento e della leggibilità.
Il grado di recupero di luminosità in quell'area naturalmente può essere graduato in varie misure intermedie.
Un esempio sotto (a confronto con l'originale) partendo dallo scatto da te postato: con il raw tra le mani potrai fare meglio.
Ho anche (a puro titolo di esempio) bilanciato la composizione ampliandola a sinistra e diminuendo l'area scura a destra.
V. |
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S.T. di LucaDessena75 commento di vittorione |
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Un momento di tempo sospeso in questa sospensione delle nostre vite. Un tempo domestico con spazio anche per momenti introspettivi in cui qui sembrano presi i due ragazzi, separati in due spazi fisici (e anche interiori, forse), separati visivamente anche al nostro sguardo dall'elemento scuro in primo piano.
Sul tono nero che pesa sulla scena avrei forse lavorato diversamente, in particolare sull'area del vano della porta in cui affoga un po' troppo la seconda figura.
Sull'equilibrio compositivo concordo con klizio.
È difficile descrivere cosa sia la fotografia Street/Life, una definizione soddisfacente e non lacunosa non mi riesce di trovarla, quindi è più facile andare per esempi: questa, secondo me, raccontando un momento domestico ed intimo non rientra nella categoria.
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Il Confronto - 4 di redazione4u commento di vittorione |
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Foto probabilmente scattate "in contemporanea", probabilmente con gli autori in una uscita fotografica fianco a fianco, tanto sono uguali le condizioni di contorno, fino alla posizione dell'ombra sulla roulotte della biglietteria.
Questo Confronto dà l'occasione di misurare quanto due fotografi davanti ad un medesimo soggetto e con le medesime condizioni di contesto possano produrre visioni distanti: queste foto non potrebbero essere più uguali e allo stesso tempo non potrebbero essere più diverse.
Il soggetto è un l'ingresso di un circo ripreso fuori orario, senza vita, senza presenze umane.
iVasoschi fa una scelta più lineare e descrittiva, e per proporcela gioca sulla distesa dei gialli caldi con tocchi di rosso, che riempiono un campo monocromatico di grigi e bianchi.
L'approccio è distaccato, impersonale, quasi asettico, in una visione aperta, oggettiva, osservata da una certa distanza.
Antonino Di Leo invece propone uno sguardo "soggettivo", spiato, usando una quinta che fa da guida, ponendo l'ostacolo di un palo che separa il circo da una porzione del contesto, in una visione più movimentata, più "problematica".
Anche stavolta due foto diverse ma entrambi di buon livello.
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St di littlefà commento di vittorione |
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Il paesaggio non è di quelli "gradevoli", appare desolato, vasto e vuoto, si movimenta solo in lontananza, con alture brulle, ostili: quello che definiremmo un paesaggio "primordiale", proposto senza fronzoli, senza alcuna ricerca estetizzante, virato in una tavolozza di cromie dure, quasi scostanti.
Il triste vessillo di plastica che "garrisce" al vento fa pensare, come già detto, ad una sconfitta che l'uomo ha inflitto a se stesso, una battaglia perduta, una resa.
La trovo una foto sicuramente efficace, contenente un'amara costatazione più che una denuncia.
Dal punto di vista della "costruzione" può essere utile ragionare su alcune soluzioni compositive alternative (che andavano ricercate sul posto al momento dello scatto) che potevano riguardare soprattutto il posizionamento dell'orizzonte rispetto alla bandiera e il tipo di cielo contro il quale questa poteva impattare.
Sul primo aspetto mi viene da pensare ad uno scatto da una posizione appena più ribassata, così da non far interrompere troppo a lungo la linea dell'orizzonte e innalzare il vessillo dandogli maggior risalto.
Sull'altro aspetto mi domando se la sovrapposizione della bandiera con una porzione di cielo con le nuvole che vediamo sulla sinistra non avrebbe potuto staccare meglio questa e darle più risalto.
Non ho certezze su questi aspetti, mi pongo solo il dubbio, anche se magari la soluzione giusta è semplicemente questa che ci hai proposto...
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privacy di gattapilar commento di vittorione |
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Brava per come qui racconti con poco quello che non vediamo (ma intuiamo benissimo).
Belli i colori delicati ed il contrasto morbido, del tutto in armonia con il succo della scena colta.
Rispetto a quanto detto qui sui dittici, in questa l'accostamento appare naturale e non costruito a forza come lì, e quindi il discorso secondo me cambia radicalmente.
V. |
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