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sweet november of us di Odilia Liuzzi commento di Swan |
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ciao... mi piacciono molto i colori... davvero bellissimi...
in complesso la foto penso che sia davvero bella...almeno a me mi trasmette morbidezza...poi di tecnica ne so ben poco....  |
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sweet november of us di Odilia Liuzzi commento di Roberto Cobianchi |
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la presenza umana pero' si intuisce, e in particolare di un uomo e una donna, visto i due tipi di bici.
E lascia immaginare un incontro dentro l'edificio.
Un leggero tagliettino a destra e sinistra lo darei comunque.
ciao |
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sweet november of us di Odilia Liuzzi commento di Soli |
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il numero due che si propone tra biciclette, piantine grasse e mollette per i panni - cabalistico presagio di un amore che si consuma dietro la tendina.
il calore dei toni del colore di una stagione in(de)finita testimone di una in(de)finita intimità...
...oppure... mi sembra solo la foto di due biciclette appoggiate ad un muro, un po' stortina per la verità e bisognosa di piccoli tagli ai bordi, con qualche elemento di disturbo e bla bla...la composizione fa acqua..bla...
boh, fai tu
ciao
(fai tu anche per un'eventuale emoticon da inserire) |
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sweet november of us di Odilia Liuzzi commento di Daniele Carotenuto |
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toni drammatici, mi piace davvero l'uso della luce e dei colori, qualche piccolo dettaglio da sistemare ma un bel quadro
edito: non avevo visto fosse tua... la mia buona impressione sui tuoi lavori non si smentisce |
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give me your smile #2 di Odilia Liuzzi commento di Derby |
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Due bei sorrisi, concordo, che avrebbero meritato probabilmente un primo piano, perchè il resto della foto sembra davvero poco importante rispetto a loro
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suspensions di Odilia Liuzzi commento di Snaporaz |
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Un buon esempio di come trasmettere agli altri le proprie emozioni senza il concorso della platealità delle azioni umane.
Linee e colori si sostituiscono al linguaggio più comune e diretto dei gesti dell'uomo per parlare e raccontare dell'uomo stesso e delle sue sensazioni!
Un saluto
Edito per aggiungere che nonostante si veda una forte distorsione, la cosa non mi da fastidio alcuno in una foto di tale concezione! |
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and nothing around me di Odilia Liuzzi commento di Rebis |
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Una foto di un essere umano, singolo, irripetibile, unico, che viene replicato quattro volte (ma in realtà all'infinito) in stile warholiano ( http://www.mcachicago.org/MCA/Education/Teachers/Book/images/Warhol-big.gif ) quasi per essere seriale, riproducibile, fruibile dalla massa (con la variante della maschera "graffiata").
Quest'esigenza di farsi capire e disporsi in una condizione "predigerita" al fine di essere assimilata facilmente dal più distratto degli osservatori, è tipica di chi domina l'arte di trasmettere informazioni.
Il decentramento opportuno della suddivisione dà proprio quest'idea di continuazione all'infinito, come un canone eternamente ascendente di Bach. I graffi orizzontali catalizzano il movimento verso quelle striscie di coscienza che sono al di là del visibile, oltre lo schermo, più a destra. L'egocentrismo dell'immagine è poi evidente: addirittura si taglia il cappello, orpello inutile e digressivo, che infastidisce la forte presenza di quell'io che per un istante ci appartiene; poi lo spettatore prosegue oltre, alla prossima opera della galleria, ma un pezzo rimbombante di quella figura umana in eterna ascensione, è rimasta, selvaggia ed urlante, nella mente.
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